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Chef cercasi: eLit
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Ebook154 pages1 hour

Chef cercasi: eLit

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About this ebook

Morgan Muir ha sempre desiderato diventare una chef provetta. E ora, finalmente, il suo sogno sta per avverarsi: dopo aver risposto a un'inserzione ha firmato un contratto per lavorare come sostituto cuoco in un grandissimo ranch, proprio come quelli che le descriveva il nonno. Quando arriva a destinazione, però, Jason Delaney, il titolare, sgrana gli occhi e le ride in faccia. Era stato chiaro: niente donne tra i piedi! Ma lei non è certo il tipo che si lascia spaventare. Serie "MasterChef in Love" - Vol. 4

LanguageItaliano
Release dateDec 30, 2014
ISBN9788858933077
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    Chef cercasi - Rosemary Carter

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Cowboy to the Altar

    Mills & Boon Romance

    © 1997 Rosemary Carter

    Traduzione di Tiziana Tursi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2000 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-307-7

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Chi diavolo è?»

    Jason Delaney spinse indietro la tesa dello Stetson e serrò gli occhi di pece alla vista del veicolo che avanzava in direzione del ranch. La strada era percorsa abitualmente da furgoni. Un’utilitaria come quella che era appena sbucata da dietro la fila di alberi rappresentava una rarità.

    Il cane che gli stava incollato alle calcagna ringhiò. Per quanto avanti negli anni, Scot non aveva dimenticato che il ranch era suo territorio. Jason chinò gli occhi sull’animale che un tempo era stato il terrore delle mandrie indisciplinate e scosse il capo.

    Non era il momento di farsi prendere dai sentimentalismi. L’auto si era fermata dinanzi alla casa.

    La portiera dalla parte del guidatore si spalancò e una ragazza emerse dall’abitacolo.

    Una ragazza! Jason si tese. Erano trascorsi secoli dall’ultima volta che un’esponente del gentil sesso aveva sostato al ranch.

    Il cane abbaiò e si diresse verso l’ospite.

    «Ehi, Scot!» lo richiamò Jason. «A cuccia, da bravo.»

    «Non si preoccupi. Non ho paura dei cani!» esclamò la ragazza e si chinò a grattare la bestiola tra le orecchie. «Sei bellissimo» gli sussurrò e Scot si rabbonì.

    La ragazza si tirò su e avanzò verso Jason con la grazia di una ballerina.

    «Salve» lo salutò con un sorriso ammaliatore.

    «Salve» replicò lui, incapace di staccare gli occhi da quel viso da copertina.

    I suoi capelli erano del colore del granturco maturo e gli occhi di un azzurro più terso del cielo del Texas in una mattina d’estate. Aveva un vitino così stretto che un uomo avrebbe potuto cingerla con una sola mano e la maglietta color crema infilata nei jeans avvolgeva seni minuti così perfetti da sembrare scolpiti.

    «Dal momento che non aspetto compagnia, deduco che si sia persa. Mi dica dov’è diretta e le indicherò la strada.»

    Lei dovette reclinare il capo all’indietro per guardarlo in volto.

    «Non mi sono affatto persa. Questo è il Six-Gate Corral. Ho letto il cartello all’ingresso.»

    «Precisamente.»

    «Bene. Allora sono nel posto giusto. E non sono compagnia. Sono Morgan Muir.»

    Aveva pronunciato quel nome come se si aspettasse di essere riconosciuta. A Jason, invece, non diceva assolutamente nulla.

    «Morgan Muir. La nuova cuoca» precisò lei.

    «Vorrà scherzare!»

    «Perché dovrei? Signor...»

    «Delaney. Jason Delaney.»

    «Jason Delaney» ripeté lei stupita. «Il proprietario del Six-Gate Corral

    Lui assentì brevemente. «Mi scusi, signorina Muir, ma sono piuttosto indaffarato al momento. Temo di non avere tempo per questo genere di giochini...»

    «Neanch’io ho tempo da perdere» replicò Morgan accigliata. «E non ritengo di aver fatto qualcosa di tanto sconveniente da meritare la sua ostilità.»

    «In tal caso, le sarei grato se volesse espormi il vero motivo della sua presenza qui.»

    «Sono... la nuova cuoca.»

    «Già. E io sono il re del Togo!»

    La ragazza serrò i pugni lungo i fianchi. «L’avverto, signor Delaney. Non mi lascio intimidire facilmente.»

    «Non era mia intenzione.»

    «Ma c’è riuscito ugualmente. Mi corregga se sbaglio. Lei ha un cuoco di nome Brent che starà via per un mese e cerca un sostituto.»

    Un campanellino d’allarme trillò nella testa di Jason. «Come fa a saperlo?»

    «Brent ha messo un’inserzione su una rivista. L’ho letta. L’ho chiamato. Abbiamo parlato e mi ha assunto.»

    Jason corrugò la fronte.

    «Non l’ha informata?»

    «No.»

    «Dev’essergli passato di mente. Comunque, mi sta aspettando per illustrarmi le mie mansioni.»

    «Ne è proprio così sicura?» chiese Jason in tono derisorio.

    «Certo. Qualcosa deve averle pur detto.»

    «Soltanto che aveva preso accordi con qualcuno perché lo sostituisse durante la sua assenza.»

    «Allora...»

    «Non mi ha parlato di una donna...» Jason s’interruppe e fece mente locale. «Ora che ci penso, mi ha detto come si chiamava, ma Morgan è un nome maschile.»

    Lei rise e quel suono gli fece pensare al gorgoglio di un ruscello.

    «È un nome che può andar bene sia per un uomo sia per una donna. Brent è in casa, signor Delaney? Sono certa che potrà chiarirle l’equivoco in un minuto.»

    «Di spiegazioni me ne deve» mugugnò Jason. Le volse le spalle e si portò una mano alla bocca. «Brent!» urlò con quanto fiato aveva in gola.

    Tempo qualche minuto e il cuoco li raggiunse. Jason era sulla trentina, mentre Brent aveva almeno il doppio dei suoi anni. Era un omuncolo rinsecchito come il cuoio di una sella lasciata troppo a lungo sotto il sole cocente del Texas. Al pari del padrone, portava il cappellaccio e gli stivali da vaccaro, ma i suoi erano di gran lunga più consunti. In una mano reggeva una valigetta scrostata.

    «Mi ha chiamato, Jason?» domandò in tono serafico. Poi lo sguardo gli cadde sull’ospite. «Signorina Muir...»

    «Salve, Brent» lo salutò lei con un sorriso.

    Jason dirottò lo sguardo dall’uno all’altro. «Vi conoscete?»

    «Ci siamo incontrati ad Austin.»

    «Non posso crederci!»

    «Le suggerirei di farlo» lo rimbeccò Morgan seccata. Si rivolse al cuoco e gli tese la mano. «Lieta di rivederla» aggiunse.

    Il cuoco fissò la mano e Jason soffocò un sorriso domandandosi se si sarebbe mai deciso a stringerla. Brent alla fine lo fece, ma fugacemente, proprio come c’era da aspettarsi da un uomo che aveva sempre avu to rapporti limitati con le donne e le temeva come il diavolo l’acqua santa.

    Lasciò andare la mano di Morgan un secondo dopo averla sfiorata e avvampò sotto la pelle incartapecorita.

    «Sto andando, capo» annunciò.

    «Non così in fretta. Chi è questa donna?»

    «La signorina Muir. La nuova cuoca.»

    «La nuova cuoca un corno! Perché non me ne hai parlato?»

    «L’ho fatto. Le ho detto che avevo trovato un sostituto.»

    «Non mi hai detto che era una donna.»

    Brent si guardò la punta degli stivali impolverati. «Forse no» ammise, «ma il nome gliel’ho detto. Ne sono certo.»

    «Morgan. Un nome da uomo. E non fare lo gnorri. Sai benissimo che avevo capito che si trattasse di un uomo.»

    «Forse...»

    «Perché non hai assunto un uomo?»

    «Non sono riuscito a trovarne uno.»

    «Meriteresti un licenziamento in tronco.»

    «Non è che non ci abbia provato, capo. La signorina Muir è stata l’unica che abbia risposto all’annuncio.»

    «È di conforto sapere di essere stata assunta in mancanza di meglio» osservò Morgan piccata.

    «Non assumiamo donne al ranch» le comunicò Jason. «Mi dispiace per l’equivoco, ma ora che è al corrente di come sono andate le cose, sono certo che vorrà andarsene.»

    «No.»

    «No?»

    Jason guardò la ragazza e colse nei suoi occhi una luce che non gli piacque. C’era da sperare che non si mettesse a piangere.

    Morgan non ne aveva alcuna intenzione. «No» ribadì con una fermezza che Jason non avrebbe mai sospettato, date le circostanze. «Non intendo andarmene.»

    «Una volta una donna l’ha assunta, capo!» esclamò Brent a tradimento. «Si chiamava Emily, ricorda?»

    Emily Lawson era un donnone sorridente. Era stata la cuoca del ranch prima di Brent. Madre di tre cowboy e nonna di un esercito di nipotini, adorava la vita del ranch almeno quanto stare dietro i fornelli. Oltre a sfamare i cowboy, dispensava loro consigli e li tirava su quando erano giù di corda.

    Lei e Morgan Muir non sarebbero potute essere più diverse. Emily era stata una benedizione per il ranch, la nuova venuta invece costituiva una mina vagante. Jason non aveva bisogno di un periodo di prova per scoprirlo. L’istinto glielo gridava a gran voce.

    «Certo che mi ricordo di Emily» replicò spazientito. «Era diversa.»

    «Già. Era più grassa di un pachiderma» convenne Brent.

    Jason avrebbe voluto torcergli il collo. Perché aveva tirato in ballo Emily? Da che parte stava? «Emily non c’entra e lo sai bene.»

    «Se vuole prendere servizio in cucina, le auguro buona fortuna, capo. Io vado.»

    «Tu non vai da nessuna parte finché non avrai trovato qualcuno più...»

    «Non ha importanza se Brent se ne va o resta» lo interruppe Morgan. «Sono stata assunta qui per un mese e intendo rimanerci.»

    «Temo di non essermi spiegato, signorina Muir. Lei non può restare qui.»

    «Spiacente, ma dovrà tollerare la mia presenza, signor Delaney.»

    «Non è detto.»

    «Ho firmato un contratto.» La ragazza si girò verso Brent. «Glielo dica lei» lo esortò.

    «È vero. Ha firmato un regolare modulo di assunzione.»

    «Perché?»

    «Non volevo rischiare che ci ripensasse e mi piantasse in asso.»

    «Non lo farei mai» lo rassicurò Morgan scoccando a Jason un sorriso di sfida. «Il contratto tutela Brent e prevede che lavori qui per un mese.»

    Era una strega patentata. Bella e provocante, sicura del fascino che esercitava sugli uomini e pronta a usarlo fino all’ultima stilla per ottenere ciò che voleva. Se anche un uomo ci avesse rimesso il cuore nel frattempo, a lei non sarebbe importato. Si era prefissa uno scopo e non sarebbe retrocessa

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