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Il risveglio della principessa: eLit
Il risveglio della principessa: eLit
Il risveglio della principessa: eLit
Ebook175 pages1 hour

Il risveglio della principessa: eLit

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About this ebook

Miniserie: "C'era una volta un bacio" - Vol. 5. La Principessa Julianna sa di non avere altra scelta: dovrà sposare il Principe Enrique secondo le volontà del re suo padre. I suoi buoni propositi, però, vacillano nell'attimo in cui conosce il Principe Alejandro, affascinante e ribelle fratello del futuro marito. Da quel momento in poi più nulla sarà lo stesso, perché tutto a un tratto ha capito che vuole vivere i propri sogni.

I romanzi della miniserie:

1. La bella e il seduttore

2. Il principe del deserto

3. Bacio di mezzanotte

4. Come d'incanto

5. Il risveglio della principessa

6. Una vera principessa

7. Ballo per due

LanguageItaliano
Release dateMar 31, 2015
ISBN9788858936450
Il risveglio della principessa: eLit
Author

Melissa Mcclone

Laureata alla Stanford University, ha lasciato il lavoro di ingegnere meccanico per scrivere.

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    Il risveglio della principessa - Melissa Mcclone

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Not-So-Perfect Princess

    Harlequin Mills & Boon Romance

    © 2011 Melissa Martinez Mclone

    Traduzione di Anna Sibilia

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-645-0

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Tre matrimoni combinati e nessuno ti ha portato all’altare. È inaccettabile!» La voce di re Alaric di Aliestle riverberò nella sala del trono come il ruggito di un leone. Persino le mura in pietra coperte di arazzi parvero tremare. «Se gli uomini pensano che ci sia qualcosa che non va in te, nessuna dote, per quanto cospicua, li convincerà a sposarti.»

    La principessa Julianna Louise Marie Von Schneckle non perse la compostezza. Rimase eretta, con le spalle dritte e il mento alzato. Era questo che le era stato insegnato da una schiera di tate e governanti. La sua matrigna non aveva alcun interesse per lei, ma era stata abbastanza diligente da far sì che ricevesse l’educazione necessaria a diventare una principessa perfetta.

    «Padre» rispose, senza traccia di emozione nella voce. Lacrime e sceneggiate non avrebbero avuto alcun effetto sul re. «Ero pronta a sposare il principe Niko, ma ha scoperto che la principessa Isabel era viva e ancora legalmente sposata con lui. Non ha avuto altra scelta che rompere il nostro fidanzamento.»

    Le narici di re Alaric fremettero. «La ragione per la quale il fidanzamento è finito non ha importanza.»

    Jules capiva perché era così sconvolto. Voleva che sposasse una testa coronata così da poter mettere uno dei nipoti su un trono al di fuori di Aliestle. Ed era disposto a pagare una cifra da capogiro perché accadesse. Era diventata la principessa da sposare più ricca dei dintorni. Sfortunatamente.

    Re Alaric la guardò dall’alto in basso. «Il risultato è lo stesso. Tre volte...»

    «Se posso, padre» lo interruppe Jules, mossa dall’indignazione. Capitava di rado che lo facesse. D’accordo, non succedeva mai. Era una figlia devota, rispettosa, ma non si sarebbe presa tutta la colpa questa volta. «Può darsi che tu l’abbia dimenticato con tutti gli altri problemi che hai per la mente, ma sei stato tu ad annullare il fidanzamento col principe Christian. E il principe Richard si era innamorato di un’americana quando sono arrivata a San Montico.»

    «Questi fidanzamenti finiti in nulla sono comunque fonte di imbarazzo» ribatté suo padre, la fronte corrugata. Le rughe le ricordarono le valli e le gole delle Alpi che circondavano il loro piccolo paese. «Una macchia sul nome della famiglia e su Aliestle.»

    Jules provò un vago senso di colpa. Aveva tirato un gran sospiro di sollievo quando aveva scoperto che Niko non avrebbe potuto annullare il primo matrimonio e sposare lei. Sin dall’inizio, aveva sperato che si innamorasse di nuovo della moglie da tempo perduta, così da non doverlo sposare.

    Oh, le piaceva Vernonia, con la sua gente cordiale e i laghi incantevoli in cui andare a vela. Il bel principe voleva modernizzare il suo paese, non restare attaccato a tradizioni superate. Lì, come sua moglie e futura regina, avrebbe avuto più libertà di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Ma lei non amava Niko.

    Buffo, vista la tradizione di matrimoni combinati del suo paese. Per quanto ne sapeva, la possibilità di sposarsi per amore era pari a zero, ma il suo sogno non moriva. Diventava più forte a ogni fidanzamento combinato che falliva.

    I sogni non contavano ad Aliestle. Contava solo il dovere.

    Alaric scosse il capo. «Se tua madre fosse viva...»

    Sua madre. Non la sua matrigna.

    Jules sentì stringersi il cuore. «Se mia madre fosse viva, spero capirebbe che sto cercando di fare del mio meglio.»

    Non ricordava sua madre, la regina Brigitta, che aveva introdotto idee progressiste, quasi scioccanti, nel loro paese quando aveva sposato Alaric. Benché anche quel matrimonio fosse stato combinato, Alaric si era innamorato così profondamente della giovane moglie che aveva prestato ascolto alle sue vedute differenti riguardo la diversità dei sessi e, rispondendo alle sue sollecitazioni, aveva proposto nuove leggi in merito, incluso l’opportunità per le donne di avere accesso all’università. Aveva anche viaggiato con lei, in modo che potesse indulgere nella sua passione per la vela nonostante la disapprovazione del Consiglio degli Anziani.

    Ma dopo che Brigitta era morta durante una regata nel Pacifico del sud, quando lei aveva due anni. Alaric, col cuore in pezzi, aveva giurato che non sarebbe mai più andato contro le convenzioni. Non aveva ritrattato le leggi inerenti l’istruzione delle donne, ma aveva posto dei limiti circa il lavoro femminile e non aveva fatto più nulla per migliorare la prospettiva di carriera delle donne. Si era risposato, prendendo come moglie e regina una nobile di Aliestle che conosceva perfettamente il suo ruolo e il suo posto nella società.

    «Spero che mia madre vedrebbe che ho passato la mia vita facendo ciò che ci si aspettava da me con rispetto e amore verso di te, la mia famiglia e il mio paese» aggiunse Jules.

    Tuttavia sapeva che una vita passata a compiacere gli altri non contava. Non in quella società patriarcale dove le figlie, che fossero di sangue reale o ragazze comuni, venivano trattate come beni da barattare. Se Jules non si fosse sposata e non avesse messo almeno un figlio su un qualche trono, sarebbe stata considerata un fallimento totale. Gli obblighi e la pressione la trascinavano giù come un’ancora.

    Suo padre restrinse gli occhi a due fessure. «Ti concedo che non è da imputare a te il fiasco dei primi tre fidanzamenti. Sei sempre stata una brava ragazza e hai ubbidito ai miei ordini.»

    Quelle parole la fecero sentire come un cagnolino, non come la figlia adorata che i suoi genitori avevano impiegato dieci anni a concepire. Jules non era sorpresa. Ad Aliestle le donne erano trattate come animali domestici.

    Naturalmente, lei non aveva fatto nulla per cambiare quell’immagine. Era colpevole quanto suo padre e il consiglio perché permetteva che lo stereotipo andasse avanti. Da bambina, aveva imparato che i suoi concittadini non volevano fosse indipendente e diretta com’era stata sua madre. Volevano che fosse esattamente quello che era – una principessa ubbidiente e devota che non metteva in discussione le regole. Ma si augurava che le cose sarebbero cambiate quando fosse stata sposata e fosse andata a vivere lontano da Aliestle. A quel punto sarebbe stata libera di aiutare suo fratello Brandt, l’erede, così che quando fosse salito al trono potesse modernizzare il paese e migliorare la condizione delle donne.

    Suo padre la stava guardando intento.

    «Suppongo sarebbe prematuro farti sposare uno degli eredi degli Anziani» buttò lì noncurante.

    Una protesta le salì alla gola, ma Jules tenne le labbra serrate, per impedirsi di darvi voce. Aveva già detto più di quanto avesse inteso. Doveva mantenere l’espressione calma e fredda, anche se dentro tremava come una foglia.

    Sposare un membro della famiglia reale di Aliestle l’avrebbe condannata a restare per sempre in quel paese repressivo. I suoi figli, specie le femmine, avrebbero dovuto affrontare gli stessi ostacoli che aveva davanti lei ora.

    Un’ondata di panico la travolse. «Ti prego, padre, dammi un’altra opportunità. La prossima unione andrà bene. Farò qualunque cosa per arrivare all’altare.»

    Lui inarcò un sopracciglio. «Che entusiasmo.»

    Era più che altro disperazione. Ma Jules si costrinse a sorridere. «Be’, ho ventotto anni, padre. Il mio orologio biologico sta ticchettando.»

    «Ah, nipoti.» Alaric si illuminò tutto, come fosse stata appena scoperta un’altra risorsa mineraria nelle montagne di Aliestle. «Sono l’unica cosa che manca nella mia vita. Farò in modo di garantirti un’unione sicura subito. Viste le esperienze passate, avevo in mente un candidato di riserva quando sei partita per Vernonia.»

    Una riserva? La sua mancanza di fiducia le fece male.

    «Non devo fare altro che negoziare il contratto» continuò Alaric.

    Ci sarebbero voluti al massimo cinque minuti, vista la dote.

    «Chi devo sposare, padre?» chiese Jules, come volesse sapere con chi avrebbe dovuto cenare quella sera, non chi sarebbe stato l’uomo con cui avrebbe dovuto passare il resto dei suoi anni, costretta in un matrimonio senza amore negoziato per il beneficio di due paesi. Ma chiunque sarebbe andato bene, purché non fosse di Aliestle.

    «Il principe Enrique de La Isla de la Aurora. È una piccola isola nel Mediterraneo, davanti alla costa spagnola, governata da re Dario.»

    Le tornò in mente un’altra isola del Mediterraneo, quella dove regnava il principe Richard de Thierry. Tutti i cittadini avevano uguali diritti. I matrimoni combinati erano rari, anche se nel paese c’erano ancora vecchie tradizioni. Non le era stato permesso di uscire in barca a vela, ma l’acqua e il vento erano perfetti.

    Un desiderio struggente la pervase.

    La passione per la vela era l’eredità che le aveva lasciato sua madre e la sola connessione che aveva con quella donna che non ricordava. Era l’unica cosa che Jules faceva per se stessa. A dispetto delle tradizioni e delle regole imposte, quando era in barca poteva sfuggire al suo destino per qualche ora.

    Ma solo sui laghi e i fiumi.

    Dopo che aveva imparato ad andare a vela sul Mar Nero, mentre era in visita dai nonni materni, suo padre le aveva impedito di uscire in mare, per timore che subisse la stessa sorte che era toccata a sua madre. Due decadi dopo, continuava a trattarla come una bambina. Forse ora l’avrebbe finalmente vista come un’adulta, anche se era femmina, e avrebbe cambiato idea circa quelle restrizioni.

    «Potrò andare in barca a vela quando sarò sull’isola?» gli chiese.

    «Non durante il fidanzamento.»

    Una scintilla di speranza le si accese in petto. «E dopo il matrimonio...?»

    «Deciderà tuo marito riguardo i tuoi... hobby.»

    La vela non era un hobby per lei.

    Quando vedeva una barca, contava solo il momento. Il vento che le sferzava il viso. L’aroma salmastro nell’aria. Il timone in mano. Poteva dimenticare di essere Sua Altezza Reale Principessa Julianna ed essere Jules. Niente come la vela la faceva sentire... libera.

    Se La Isla de la Aurora era un posto progressista come San Montico, avrebbe avuto libertà e la possibilità di andare in barca a vela per mare. Il cuore le si gonfiò di gioia. Sarebbe bastato quello a compensarla per un matrimonio senza amore.

    «È l’ultima opportunità che hai di un matrimonio al di fuori di Aliestle, intesi?» disse suo padre con fermezza. «Se il principe Enrique non vorrà sposarti, diventerai la moglie dell’erede di uno degli Anziani al tuo ritorno qui.»

    Un brivido le corse lungo la spina dorsale. «Intesi, padre.»

    «Magari potresti spingere un po’ per un fidanzamento breve.»

    Brevissimo.

    Jules non poteva permettersi che il principe Enrique cambiasse idea e

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