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La donna del mistero (eLit): eLit
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Ebook154 pages2 hours

La donna del mistero (eLit): eLit

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About this ebook

Lukas Petrakides, unico erede di una delle più importanti famiglie greche, dalla suite del suo resort francese osserva incuriosito una misteriosa donna dallo sguardo triste, che la notte passeggia sola lungo la spiaggia. Rhiannon Davies, questo è il suo nome, è lì proprio per incontrare Lukas, anche se lui ancora non lo sa...

LanguageItaliano
Release dateApr 30, 2015
ISBN9788858937167
La donna del mistero (eLit): eLit
Author

Kate Hewitt

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Book preview

    La donna del mistero (eLit) - Kate Hewitt

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Greek Tycoon’s Convenient Bride

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2008 Kate Hewitt

    Traduzione di Giulia Bancheri

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-716-7

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    La guardò, immobile nell’oscurità.

    Mimetizzato dietro le fronde di una palma, Lukas Petrakides seguì con lo sguardo la giovane donna che sgusciava via dalla propria stanza d’albergo verso la morbida sabbia della spiaggia.

    I riccioli scuri e ribelli si sollevarono a incorniciarle il viso e le braccia esili strinsero adagio il corpo in un abbraccio penosamente vulnerabile.

    Lukas non pensava di incontrare né lei né nessun altro in quel posto. Consumato da un’energia irrefrenabile, la sua mente brulicava di progetti per il nuovo resort appena aperto lì in Linguadoca, che si estendeva su una spiaggia incontaminata a pochi minuti da un paesino assopito. Sentiva impellente il bisogno di evadere dai confini della propria suite, della propria mente, seppure per un solo, breve istante.

    Il vento e le onde scintillanti sotto un cielo adamantino lo avevano rasserenato e, tolte le scarpe e arrotolato l’orlo dei pantaloni, si era messo a camminare sulla levigata sabbia bianca.

    Ed era lì che l’aveva trovata.

    Non sapeva che cosa lo avesse spinto verso di lei, né perché quel corpo esile sembrasse sprigionare tanta grazia, bellezza, desiderio. E tristezza.

    La testa china e le spalle leggermente ricurve, la donna aveva tutta l’aria di essere sopraffatta dalla pena o dal dolore.

    Eppure Lukas si sentì infiammare da un sentimento profondo. Un desiderio pressante. Un’affinità.

    Fece un passo verso di lei, mosso da uno strano impulso, una sorta di istinto, prima di trattenersi. Sapeva che la sua presenza lì avrebbe sollevato domande e causato complicazioni che non poteva permettersi.

    Doveva mantenere una condotta irreprensibile, come d’altronde aveva sempre fatto, quindi rimase nella penombra a osservarla camminare verso le onde, morendo dalla curiosità di sapere di lei qualcosa di più.

    Ferma sulla battigia, le onde che le lambivano i piedi nudi e gli occhi fissi sulle calme acque del Mediterraneo, la donna lanciò un’occhiata preoccupata oltre la spalla in direzione della porta a vetri scorrevole della propria stanza, come se là dietro ci fosse qualcuno ad aspettarla, a guardarla.

    C’era veramente qualcuno? E chi? Un fidanzato? Un marito? Un amante?

    Non erano certo affari suoi. Se fosse stato un uomo diverso, con una vita diversa e responsabilità diverse, non si sarebbe trattenuto e, forse, l’avrebbe raggiunta per salutarla e intavolare una conversazione. Niente di equivoco o squallido, non voleva quello. Una conversazione pura e semplice, la condivisione di un istante. Qualcosa di vero. Caldo. Vivo.

    Il desiderio lo squassò, vibrando nel profondo del proprio spirito.

    Scosse la testa. Non sarebbe mai successo.

    Un sorriso amaro si materializzò sulla sua bocca mentre la guardava.

    La donna aveva lasciato cadere le braccia, alzando il viso al cielo inondato dal chiarore della luna. La brezza marina le faceva aderire il prendisole senza pretese alla smilza sagoma del corpo. Le curve erano alquanto acerbe, eppure Lukas continuava a sentirsi rimescolare dal desiderio.

    Un desiderio che, comunque, non avrebbe assecondato.

    Non poteva farlo!

    In qualità di unico figlio maschio della famiglia, quindi di unico erede della fortuna immobiliare dei Petrakides, aveva su di sé troppe responsabilità per sbarazzarsene così alla leggera sull’onda di una mera infatuazione per una ragazzetta, di un’affinità momentanea. E non avrebbe mai permesso che si trasformasse in qualcosa di più.

    I suoi occhi grigi si indurirono fino ad assumere una sfumatura color peltro. Gli sembrò di udirla emettere un flebile sospiro tremolante, ma forse era solo il vento. O la sua fantasia.

    Oppure, ancora, il colpevole di quel sospiro era lui stesso.

    La donna girò la testa di scatto e Lukas si ritrasse immediatamente, immergendosi sempre di più nella penombra. Aveva fatto rumore?

    Lo sguardo di lei percorse la spiaggia, fermandosi infine sulla porta a vetri scorrevole della sua stanza d’albergo.

    Non lo aveva visto. Forse il rumore veniva dalla camera. Una persona? Un uomo? Qualcuno le stava facendo un cenno?

    Il suo corpo si afflosciò appena, la testa china mentre si voltava per tornare dentro.

    Lukas la guardò andarsene e si chiese chi, o che cosa, l’avesse richiamata. Perché aveva quell’aria così mesta, come se sulle sue esili spalle gravasse il peso del mondo intero?

    Sapeva come ci si sentiva. Era esperto di pesi invalidanti.

    La porta a vetri scorrevole si richiuse con uno scatto e, soffocando un’altra ondata di desiderio, Lukas si apprestò a fare ritorno nella propria suite privata.

    1

    Rhiannon Davies guardò un’ultima volta la propria immagine riflessa prima di annuire alla babysitter.

    «Okay... Non dovrei metterci più di un’oretta o due.» Lanciò un’occhiata incerta alla neonata seduta per terra che mordicchiava le sue chiavi di casa e la fissava con occhi scuri e commoventi. «Forse tra un po’ avrà bisogno di fare un riposino.»

    La babysitter, un donnone francese dall’espressione impassibile, annuì con un cenno del capo prima di chinarsi a prendere in braccio Annabel.

    Rhiannon notò come le braccia della donna più anziana stringevano agevolmente la vita grassottella della bambina, sostenendola con una disinvoltura che lei doveva ancora acquisire.

    «Non credo che piangerà» azzardò, ricevendo in risposta un altro rapido cenno del capo.

    Durante le due settimane in cui era rimasta sotto le sue cure, Annabel non aveva pianto quasi mai. Nonostante il vortice di eventi in cui era stata trascinata, il cambiamento di casa e di madre, si limitava a guardare il mondo con occhi spalancati e assenti. Rhiannon sospettava che la poverina fosse in stato di shock.

    Ed è per questo che sono qui, si disse risoluta, e non per la prima volta, ignorando il senso di colpa e la nostalgia che le trafiggevano a stilettate il ventre. Il cuore.

    Era andata in Francia, in quel resort esclusivo, da Lukas Petrakides, per dare ad Annabel un po’ di stabilità. Di amore.

    La bambina si ficcò un pugnetto in bocca e strinse le labbra, scrutando con vacua curiosità la donna che aveva fatto irruzione nella sua vita.

    Rhiannon.

    Non erano ancora legate affettivamente, riconobbe Rhiannon. Non che ci avessero davvero provato. Era troppo strano, troppo difficile, troppo triste. Lei non aveva mai neanche sfiorato un neonato prima che la sua cara amica Leanne, il volto esangue e le pupille dilatate, le mettesse fra le braccia una Annabel addormentata.

    Prendila, le aveva detto semplicemente.

    Le braccia di Rhiannon si erano chiuse attorno a quel corpicino robusto come d’istinto, ma l’angolazione incerta non le aveva consentito di cullarlo a dovere. Annabel si era svegliata con uno strillo rabbioso.

    «Ciao, tesorino.» Esitante, Rhiannon le aveva accarezzato una guancia liscia e la bambina si era limitata a battere le palpebre.

    Poco male, aveva pensato lei. Era meglio non affezionarsi, così sarebbe stato più facile dirsi addio.

    Le si era formato un nodo in gola e si era sforzata di ricacciarlo giù. Avrebbe fatto ciò che doveva per assicurare ad Annabel un futuro e, più importante, la felicità. Costasse quel che costasse.

    Lanciò un’altra occhiata furtiva alla propria immagine riflessa: i riccioli scuri, perlopiù imbrigliati dietro le orecchie, il viso pallido su cui spiccava una spruzzatina di lentiggini, la gonna elegante quanto economica abbinata a un top senza maniche color acquamarina. Modesta, seria. Adatta all’occasione. Trattenne un sospiro e sgusciò fuori dalla stanza d’albergo.

    Il sole era splendente, l’aria fresca e pulita mentre percorreva il corridoio esterno. Il nuovissimo Petra Resort, ubicato in quell’angolo remoto ed esclusivo della provincia francese della Linguadoca, era semplice, frugale ed elegante. Essendo arrivata con il buio, le erano sfuggite la buganvillea traboccante dai vasi di terracotta, la vite rampicante e i colori sgargianti.

    Prenotare la stanza più a buon mercato, nel fine settimana dell’inaugurazione del resort, le era comunque costato mezzo mese di stipendio, molto più di quanto potesse permettersi. E se non ci fosse stata una cancellazione dell’ultimo minuto, sarebbe rimasta fuori.

    Fece un respiro profondo, inteso a calmarle i nervi a fior di pelle, e sperò che quel viaggio andasse a buon fine. Per il bene di Annabel. Chiuse gli occhi per un breve istante. Era tutto così... così folle.

    Solo due settimane prima, Leanne era ripiombata come una meteora nella sua vita per uscirne altrettanto velocemente, lasciandosi dietro una gran confusione e... Annabel. Oltre al nome di suo padre.

    Rhiannon si morse il labbro mentre nuovi dubbi la assalivano, travolgendola in un’onda nauseante. E se Lukas si fosse rifiutato di parlarle? O peggio, se avesse negato le proprie responsabilità. Quando aveva cercato di mettersi in contatto con lui telefonicamente, non era riuscita ad andare oltre il primo ostacolo.

    Riferiremo al signor Petrakides il suo messaggio.

    Sì, certo. L’incredulità e lo sdegno l’avevano comprensibilmente disgustata. Non si erano neanche presi la briga di annotare il suo nome e il suo numero. Poi aveva letto sul quotidiano locale che un nuovo Petra Resort stava aprendo in Francia e che Lukas Petrakides sarebbe intervenuto a un ricevimento organizzato per i primi ospiti. Sapeva che era un’occasione con i fiocchi, forse l’unica, perché Annabel potesse conoscere suo padre. La sua famiglia.

    Ogni bambino aveva bisogno dei genitori. Di genitori veri, non di sconosciuti che se li prendevano per mero senso del dovere e dell’obbligo. Ci credeva con tutto il cuore e voleva di più per Annabel. Voleva darle una famiglia. Non sapeva bene quale sarebbe stato il suo posto in quel quadretto, se mai ce ne fosse stato uno, e quel pensiero all’inizio l’aveva raggelata. Adesso la infreddoliva e basta.

    Conosceva il sacrificio ed era pronta

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