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Pagine rosa shocking: eLit
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Ebook141 pages1 hour

Pagine rosa shocking: eLit

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About this ebook

Lacey e Nate sono opinionisti su due riviste rivali, e pur non conoscendosi di persona si sfidano regolarmente a colpi sferzanti di penna. E quando finalmente si incontrano, non sanno chi sono realmente. Non ci sarebbe nulla di davvero imbarazzante... se non lo scoprissero solo dopo che la scintilla della passione ha incendiato i loro corpi!

LanguageItaliano
Release dateJul 31, 2015
ISBN9788858942765
Pagine rosa shocking: eLit
Author

Leslie Kelly

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Book preview

    Pagine rosa shocking - Leslie Kelly

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Into The Fire

    Harlequin Temptation

    © 2002 Next Temptation

    Traduzione di Sonja Liebhardt

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-276-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Sola in mezzo a una folla di persone elegantemente vestite nel salone di un raffinato palazzo di Baltimora, Lacey Clark iniziò a sudare. Man mano che sopraggiungevano nuovi invitati sentiva crescere la spiacevole sensazione che non sarebbe riuscita a evitare la comparsa di macchie di sudore sul suo attillato abito nero, e neppure le sbavature del suo trucco.

    «È meglio che mi allontani» mormorò, chiedendosi se sarebbe riuscita ad attraversare quel mare di gente per guadagnare l’uscita. Di certo nessuno se ne sarebbe accorto. In fondo assomigliava un po’ a tutte le donne presenti alla festa: più o meno lo stesso abbigliamento, gli stessi tacchi alti, la piccola borsa che conteneva a malapena il rossetto, per non parlare della medesima espressione vagamente annoiata.

    Lacey Clark aveva sempre queste reazioni quando non si divertiva. E con l’abito stretto e i tacchi alti mancava solo che facesse anche una rovinosa caduta davanti alla buona società di Baltimora. Non che la cosa la preoccupasse. In fondo non vi apparteneva. Fosse dipeso da lei, avrebbe preferito trovarsi in compagnia dei suoi amici nel loro bar preferito.

    Per l’ennesima volta rimpianse di non essere capace di sottrarsi all’evento mondano organizzato a casa del suo capo. Quello che le seccava ancora di più era che durante quella festa avrebbe ricevuto pubblicamente un riconoscimento per l’ultimo suo lavoro, rivelatosi di grande successo, con un’inevitabile intrusione nella sua sfera privata, nella sua famiglia, nel suo mondo ordinato.

    «Maledizione» bisbigliò seccata, consapevole di non potersi allontanare come avrebbe voluto. Tra l’altro, anche se se ne fosse andata, J.T. Birmingham, editore e proprietario di For Her Eyes Only, la rivista a cui collaborava, avrebbe comunque fatto un secondo annuncio. Quello più clamoroso e più personale. Era deciso infatti a rivelare la loro relazione di parentela malgrado lei avesse cercato con tutte le sue forze di dissuaderlo. E l’avrebbe fatto anche in sua assenza.

    No, non poteva proprio andarsene. Ma almeno poteva cercare un angolo più tranquillo dove sottrarsi alla folla per un po’. Stava guadagnando finalmente l’uscita quando una voce dietro di lei la bloccò.

    «Hai visto il suo nuovo articolo?»

    Senza bisogno di girarsi, Lacey riconobbe la voce del suo caro amico Raul Santos. Sapeva anche di chi stava parlando. Di Nate Logan. Puah!

    Lanciò un’occhiata alla porta aperta di fronte a sé. Varcandola avrebbe potuto godersi un momento di relax e rinfrancarsi un po’. Ma poteva scordarselo.

    Imprecando sottovoce si girò. «Non leggo i suoi articoli.» Si avvicinò a Raul con cui aveva recentemente collaborato. «Me lo puoi riassumere per sommi capi?»

    Un ampio sorriso illuminò la faccia abbronzata del suo amico. «Volentieri. Se avessi saputo che mi sarei divertito così tanto a far da tramite tra voi due avrei accettato di collaborare con entrambi per molto meno!»

    «Non credo proprio» lo canzonò lei. «Come potresti altrimenti mantenere tutte le tue donne?»

    «Ci avrei rinunciato volentieri se tu mi avessi dato qualche speranza.» Raul le sorrise con aria sorniona. «Sei proprio bella stasera, Lacey.»

    «Smettila» brontolò lei, ma sapeva che a Raul piaceva adularla. Si erano conosciuti sul lavoro e avevano immediatamente fraternizzato. Essendo più giovane, Lacey lo trattava come un fratello minore, cosa a cui Raul fingeva di ribellarsi flirtando con lei. Semplicemente non riusciva a farne a meno, le belle donne gli facevano sempre quell’effetto.

    «Davvero non l’hai letto?»

    «No. Che cosa dice?»

    Lui rimase in silenzio. Conosceva bene la forte ostilità che Lacey provava nei confronti del collega Nate Logan, opinionista del Men’s World. E si divertiva a farla arrabbiare. «Be’, stavolta se la prende con una giornalista di una rivista femminile, di cui non fa il nome, definendola una vergine frigida che odia gli uomini.»

    «Cosa?» proruppe lei con voce stridula attirando l’attenzione di coloro che si trovavano nelle loro immediate vicinanze. Lacey abbassò il tono della voce. «Quel figlio di...»

    «Dai, Lacey, non mi sembra che tu sia stata più carina recentemente affermando che tutti gli uomini che frequentano i locali notturni sono dei mandrilli che lo fanno solo per rimorchiare.»

    «E non è vero?»

    «Non vale per tutti.»

    «Ma non mi sono riferita esplicitamente a lui.»

    «Non ne avevi bisogno. Tutta Baltimora è a conoscenza della guerra senza esclusione di colpi che state conducendo da tempo tra di voi, mia cara.»

    Non poteva negarlo. In qualche modo era stata coinvolta in una schermaglia incentrata sul rapporto uomo-donna con un collega che non aveva mai incontrato. Lo aveva visto solo in una foto da cui aveva colto ben poco di lui, visto che aveva un panama in testa, gli occhiali da sole e un grande sigaro tra i denti. Tra l’altro era seduto su una sedia circondato da una serie di belle ragazze. Da bravo maschilista.

    Lacey scosse la testa cercando di non pensare a Nate Logan. Quella sera, malgrado la polemica con lui l’avesse tenuta occupata per mesi, era davvero l’ultima delle sue preoccupazioni. Adesso doveva fare tutto il possibile per evitare che J.T. rivelasse al mondo intero la verità su di lei, ma sapeva in cuor suo che sarebbe stato tutt’altro che facile. Inoltre, che lo volesse o no, oltre a J.T. ci sarebbe stato anche Nate Logan quella sera.

    Rassegnata chiese quindi: «Logan è già arrivato?».

    Raul fece un largo sorriso, percependo la sua curiosità. Era davvero incredibile che lei non avesse mai visto in faccia il suo rivale! «L’ultima volta che l’ho incrociato stava chiacchierando animatamente» le rispose.

    «Mi fa piacere. Speriamo che una delle sue fan lo convinca ad accompagnarla a un altro party.»

    «Magari più divertente di questo.»

    «Sì, forse hai ragione. C’è troppa gente.»

    Raul notò la sua insofferenza. «Ho fuori la macchina. Se vuoi possiamo andarcene a bere qualcosa altrove.»

    «Lo sai che non posso.»

    «Lo so» ammise lui. «J.T. non demorde, vero?»

    Lacey annuì.

    «Okay, sarà per un’altra volta. Però potremmo almeno cercare di animare un po’ la serata. Che ne dici di prendere in giro la moglie di Norm Spencer facendole capire che indossa un abito un po’ troppo succinto?»

    «In effetti ha sbagliato di qualche taglia» ammise Lacey.

    «Così mi piaci.»

    Lacey scosse la testa. «Sei tremendo.»

    «Forse è per questo che andiamo così d’accordo, noi due.» Raul le rivolse un’occhiata maliziosa. «Siamo fatti della stessa pasta...»

    «Non stuzzicarmi. Devo comportarmi bene.»

    Raul le diede un buffetto sulla guancia. «Questo è il problema, mia cara. A furia di cercare a tutti i costi di fare la brava, un giorno o l’altro esploderai.»

    Prima che Lacey riuscisse a ribattere fu distratta dalla vista di un uomo in piedi accanto al bar che spiccava in mezzo a un mare di smoking neri. Si sentì improvvisamente tesa.

    «Chi è?» si chiese ad alta voce, senza rivolgere la domanda direttamente a Raul.

    «Chi?»

    Lacey non rispose, continuando a fissare l’uomo. Non riusciva a distogliere lo sguardo, attratta più dalla sua espressione di evidente noia che dal suo indubbio fascino. Era un tipo abbastanza alto e slanciato, con una massa di capelli biondo scuro, ondulati. Da come si atteggiava sembrava alquanto sicuro di sé.

    A quanto pareva non era l’unica che lo aveva notato. Lacey vide una bella rossa tutta curve che l’avvicinava con la chiara intenzione di abbordarlo. Ma lui non sembrò prestarle attenzione, continuando a intrattenersi con il barista, e lei si allontanò indispettita.

    «Il tizio accanto al bar?» chiese Raul notando il suo interesse. «Non è il tuo tipo, Lacey.»

    «Lo conosci?»

    «Un po’. E penso che proprio non faccia per te.»

    «Perché no? Che cos’ha che non va?»

    «È uno sciocco, Lacey. Un bel fusto con la Jaguar. Ma con poco cervello.»

    «Oh, fantastico.» Lei fece un sospiro. «Un po’ come Nate Logan, o sbaglio?»

    Raul sorrise. «Be’, più o meno. Ma senz’altro non è di tuo gradimento.»

    Maledizione. E sì che era da tanto tempo che Lacey non provava una simile attrazione per un uomo. Anzi, a pensarci bene non ricordava che le fosse capitato mai prima di allora, almeno non con una simile intensità. Da una parte era normale che lei non rimanesse indifferente alla vista di un bell’uomo. Ma in questo caso c’era qualcosa di più di un bell’aspetto a richiamare la sua attenzione. «Che peccato» mormorò, cercando di distogliere lo sguardo.

    «È vero» ribatté Raul sorridendo.

    Lacey gli lanciò un’occhiata sorpresa. «Che cosa?»

    «Stavo pensando» disse lui con un sorriso ammiccante, «che la bellezza non è sempre sprecata nel caso di uno stupido.» Indicò se stesso.

    Lacey sorrise. Malgrado l’atteggiamento talvolta strafottente, Raul era davvero un caro amico. «Grazie per il consiglio.»

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