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Gioco pericoloso: Harmony Destiny
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Gioco pericoloso: Harmony Destiny
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Gioco pericoloso: Harmony Destiny

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About this ebook

Quando Jenny Marshall incontra Mike Ryan, magnate dell'industria dei videogiochi, crede di aver trovato l'uomo giusto. Finché lui scopre che lei è la nipote del suo principale rivale in affari e l'accusa di essere una spia e una bugiarda. Ma il destino ha in serbo un'altra occasione per loro due: un anno dopo, Jenny si ritrova a lavorare come disegnatrice nella compagnia di Mike.

Lavorare a stretto contatto con quella creatura angelica si rivela una tentazione a cui neppure un uomo potente e sicuro di sé come Mike può resistere. Ma il sospetto del doppio gioco è sempre in agguato, soprattutto quando Jenny gli rivela...
LanguageItaliano
Release dateDec 20, 2016
ISBN9788858959381
Gioco pericoloso: Harmony Destiny
Author

Maureen Child

Maureen Child ha al suo attivo più di novanta tra romanzi e racconti d'amore. È un'autrice molto amata non solo dal pubblico ma anche dalla critica, infatti è stata nominata per ben cinque volte come migliore autrice per il prestigioso premio Rita.

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    Gioco pericoloso - Maureen Child

    successivo.

    1

    «Non mi fido di lei.» Mike tamburellò le dita sulla scrivania e lanciò un'occhiataccia al fratello minore.

    «Non fai che ripeterlo da mesi» ridacchiò Sean. «Quello che non mi è chiaro, tuttavia, è il perché. È un'artista fenomenale, rispetta le date di consegna, è simpatica e prepara dei dolci da favola per tutti. Sono proprio curioso di sapere che cos'hai contro di lei.»

    Accigliato, Mike digrignò i denti e spostò lo sguardo fuori dalla finestra del proprio ufficio. Persino nel sud della California, i giardini apparivano tristi e spogli a gennaio. Quello dietro la villa vittoriana che ospitava la Celtic Knot Games era brullo e cosparso di foglie giallastre. Il cielo era chiazzato di nuvole grigie e un vento gelido proveniente dall'oceano agitava mestamente i rami secchi.

    Eppure, osservare quel panorama desolante era meglio che concedere alla sua mente di creare immagini di Jenny Marshall. Era una ragazza minuta ma con tutte le curve al posto giusto. Curve che gli stuzzicavano i sensi e che gli rammentavano quanto fossero sensuali senza abiti addosso. Un motivo in più per stare alla larga da lei.

    I suoi corti capelli biondi erano una massa disordinata di ricci che le carezzavano il mento e che gli suscitavano indecenti fantasie. Di nuovo, immagini del corpo nudo di Jenny gli offuscarono il cervello e rivide i suoi occhi azzurri come il cielo e penetranti come le menzogne che gli avevano graffiato il cuore.

    «Ho le mie buone ragioni» sbuffò senza guardare il fratello.

    Sean non sapeva che lui e Jenny si erano conosciuti diverso tempo prima che lei fosse stata assunta dalla Celtic Knot e Mike desiderava che la faccenda rimanesse riservata.

    «Come vuoi» sospirò l'altro. «Sei sempre stato testardo. In ogni caso, le tue motivazioni lasciano il tempo che trovano perché tu, io e Brady avevamo già deciso.»

    «Brady è in Irlanda.»

    «Già. Non è fantastica la tecnologia? Rammenti la videoconferenza in cui abbiamo decretato chi si sarebbe occupato del nuovo hotel?»

    «Me lo ricordo.»

    «Bene, perché Jenny, in questo momento, si trova nel suo ufficio a lavorare sui disegni dell'albergo Lo spettro del fiume.» Cercò gli occhi del fratello. «Ha già prodotto grandi cose. Se cambiamo grafico in questa fase, tutto il processo creativo verrà rallentato. E Jenny è davvero brava. Merita quest'opportunità.»

    Imbronciato, si trattenne dal commentare. Sarebbe stato inutile. Inoltre, Sean aveva ragione. Non potevano stravolgere i progetti in quella fase avanzata di elaborazione. I grafici stavano già ultimando i disegni per il nuovo gioco che sarebbe stato lanciato in estate. Jenny, dunque, era l'unica scelta logica. Il che non significava che la cosa gli andasse a genio.

    C'erano delle scadenze da rispettare e nessuno lo sapeva meglio di Mike. Lui, suo fratello e il loro amico Brady Finn avevano fondato la loro compagnia di videogiochi ai tempi del college. Il primo gioco, ricco d'azione e mistero, aveva ottenuto un tale insperato successo che, quando si erano laureati, si erano ritrovati tutti e tre già miliardari.

    Avevano investito il loro denaro nell'azienda che avevano chiamato Celtic Knot e, nel giro di sei mesi, avevano realizzato un altro videogame, più sofisticato del primo. La particolarità dei loro giochi era che erano basati sulle leggende e le superstizioni irlandesi di cui i fan parevano entusiasti.

    Avevano poi acquistato quell'antico palazzo vittoriano a Long Beach, in California, perché ospitasse la loro sede e avevano assunto i migliori programmatori e grafici. Avevano vinto premi prestigiosi e milioni di appassionati attendevano con ansia l'uscita del loro nuovo gioco. Intanto, avevano deciso di crescere anche in altre direzioni.

    Avevano acquisito tre hotel da ristrutturare e da trasformare in luoghi di ritrovo per i giocatori. Ciascun albergo sarebbe stato rimodernato in linea con i loro videogiochi di spicco. Il primo – Il castello del destino – si trovava in Irlanda. Le modifiche erano appena state completate e l'hotel sarebbe stato aperto in marzo. Il secondo – Lo spettro del fiume – era in Nevada, sul fiume Colorado, e attendeva solo che Mike prendesse le redini della situazione e si occupasse dei lavori.

    Concentrarsi, restando al fianco di Jenny, sarebbe stato impossibile, ma fornire a Sean delle motivazioni per la propria riluttanza a collaborare con lei sarebbe stato ancora peggio. Così, considerò di convincere Jenny a ritirarsi dal progetto. Probabilmente, anche lei non era entusiasta di lavorare con lui e avrebbe potuto chiedere a Sean di essere sostituita. Magari Mike le avrebbe offerto un aumento o un bonus. Una donna come lei non si sarebbe lasciata sfuggire una tale chance e lui si sarebbe potuto occupare con serenità dell'hotel.

    «Nel frattempo, sto parlando con un'azienda di giocattoli.» La voce di Sean lo riportò alla realtà. «Ci propongono di creare una linea di pupazzi basati sui personaggi dei nostri videogiochi.»

    «Cosa dicono i legali?»

    «Un sacco di cose di cui non ho capito un granché. Sono convinto che, alla facoltà di legge, venga insegnato loro a rendersi incomprensibili quando parlano. Alla fine, ho recepito che se alzano l'offerta sulla licenza, per noi sarebbe un ottimo affare.»

    «Non so... giocattoli?»

    «Collezionismo» lo corresse Sean. «Ho chiamato Brady questa mattina e lui è a favore. Perciò, riflettici. Al prossimo convegno sui videogame, non solo avremo dei nuovi prodotti, ma anche degli oggetti da collezionare. Così, potremmo attirare anche coloro che non sono interessati ai giochi elettronici.»

    Mike ridacchiò e si appoggiò allo schienale.

    «Perché, esiste qualcuno cui non piacciano i videogiochi?»

    «È vero. Noi, però, ci stiamo inserendo nell'industria alberghiera, concedendo alle persone di vivere i loro giochi preferiti. Perciò, potremmo andare oltre e sponsorizzare un nostro convegno.»

    «Che cosa?»

    Sean increspò le labbra in un sorrisetto. «Pensaci. La Comic-Con ha iniziato da zero e guarda dov'è ora. Noi potremmo tenere la Celtic Knot Convention, una riunione centrata sui nostri prodotti con tornei, premi, concorsi in costume. Potremmo anche organizzare una gara offrendo un contratto a chi creerà il migliore mostro da inserire in uno dei nostri giochi.»

    «Sei andato a fare surf oggi? Forse l'acqua fredda ti ha congelato il cervello.»

    «Divertente.»

    «Non credi che ci sia già abbastanza carne al fuoco al momento? L'ultimo gioco è uscito a dicembre e il seguito del Castello del destino è stato il successo dell'estate, per non parlare del settore alberghiero.»

    «Lo so che siamo molto impegnati» ammise Sean. «E vogliamo restarlo, creando ed espandendoci. La nostra compagnia esiste e prospera grazie agli appassionati, al loro coinvolgimento nelle nostre idee, a come si sentono parte del mondo che amano.»

    Mike rifletté per un istante. Vedeva l'entusiasmo sul volto del fratello e riconosceva che aveva ragione. Continuare a ingrandire il loro marchio avrebbe reso più solida la loro posizione commerciale. L'hotel in Irlanda aveva già una lista d'attesa di sei mesi e non avevano ancora aperto. Il che testimoniava che esistesse un enorme mercato per ciò che Sean suggeriva.

    «Parleremo della tua idea con Brady. Potrebbe essere un'interessante direzione per gli affari. Credo che tu abbia centrato un importante obiettivo. Per quanto riguarda i pupazzi da collezionare, sono d'accordo. Di' ai legali di formalizzare l'offerta che poi firmeremo.»

    «Già fatto.»

    «Sempre sicuro di te, vedo.»

    «Ci puoi scommettere.»

    «D'accordo. Ritengo che tu abbia ragione anche sui convegni. L'Irlanda è troppo lontana per molta gente. La tenuta dell'albergo nel Nevada non è abbastanza spaziosa per tornei in larga scala. Di conseguenza, l'hotel nel Wyoming sarà la base perfetta per questo progetto.»

    «Proprio ciò che pensavo» annuì Sean. «È di centocinquanta acri, con laghi e foreste. È l'ideale per quello che ho in mente.»

    «Allora, te ne occuperai tu? Sarebbe utile che andassi a fare un sopralluogo di persona.»

    Sean sbuffò. «Non a gennaio. Hai idea di quanto freddo e quanta neve ci siano in inverno?» Rabbrividì. «In fin dei conti, abbiamo acquistato la proprietà in Irlanda con il solo supporto di internet ed è andata alla grande.»

    «Sì, ma...»

    «Ho parlato con l'agente immobiliare e le ho fatto girare dei video di ogni singola area. L'edificio necessita di un bel po' di lavori, ma la tenuta è perfetta ed è questa la cosa più importante, no?»

    «Sì, ma...»

    «Non preoccuparti, andrò laggiù prima d'iniziare la fase di progettazione.» Sean si alzò e guardò il fratello dall'alto in basso. «Per il prossimo mese, sarò impegnato con la Game con a Chicago. Inoltre, abbiamo L'urlo dello spirito della morte da revisionare.» Sospirò. «Il Wyoming potrà attendere fino all'estate.» Scuotendo la testa, si diresse verso la porta con una risata. «Un surfista in mezzo alla neve. Sarà proprio divertente.»

    Pensieroso, Mike lo seguì con lo sguardo. Brady era felice di vivere e lavorare in Irlanda, accanto alla moglie e al loro bambino. Sean era impegnato con i suoi progetti e la passione per il surf. Così, non rimaneva che lui ad affrontare i problemi. Sarebbero occorsi almeno sei mesi per ristrutturare l'hotel in Nevada. E siccome non esisteva modo di sfuggire alla faccenda, avrebbe trascorso parecchio tempo insieme a Jenny Marshall. Una donna che, in passato, lo aveva ingannato.

    Proprio una bella prospettiva.

    Jenny Marshall si riempì il bicchiere di vino bianco e si lasciò cadere sulla sedia imbottita, cercando di rilassarsi. Rannicchiando i piedi sotto di sé, gettò lo sguardo fuori dalla finestra, osservando i figli dei vicini che giocavano a basket nel vialetto davanti a casa.

    La villetta bifamiliare che aveva preso in affitto era vecchia e piccola. Costruita intorno agli anni Quaranta, era situata in una stradina a pochi isolati dalla spiaggia. La pigione era piuttosto alta, ma il posto era accogliente e si trovava vicino al lavoro. Lì poteva dedicarsi al giardinaggio, partecipare alle feste del quartiere e acquistare i biscotti dagli scout. Una sensazione impagabile per una donna sola.

    Il tramonto scese lentamente tingendo di color lavanda ogni cosa mentre, all'interno delle case, andavano accendendosi le luci. Nonostante il senso di calma che il panorama avrebbe dovuto infonderle, la tensione in lei non dava segni di cedimento. Non c'era da meravigliarsi, con il tumulto che le agitava la mente.

    Tra i disegni per il gioco che la Celtic Knot intendeva lanciare a breve e i progetti per l'hotel Lo spettro del fiume, aveva parecchio a cui pensare. Amava il proprio lavoro ed era riconoscente per l'opportunità che le era stata offerta. Soprattutto quando uno dei suoi capi non vedeva l'ora di licenziarla.

    Aggrottò la fronte e fissò il fondo del bicchiere, cercando d'ignorare il rammarico che le straziava il cuore. Non era stato facile lavorare con Mike Ryan nei mesi passati. Ogni volta che si erano trovati nella stessa stanza, era stata investita dalla violenza della sua ostilità con una tale forza da sentirsi mancare il fiato. Quell'uomo era un irragionevole testardo dal cuore di pietra. Tuttavia era anche l'unico uomo a farla fremere quando posava gli occhi su di lui.

    Sollevò il bicchiere per brindare alla propria stupidità. Non aveva imparato la lezione? Quando si erano incontrati a Phoenix, più di un anno prima, era stato semplicemente magico. E, come ogni favola che si rispetti, l'incantesimo era durato solo una notte. Il principe azzurro si era trasformato in un orco e la scarpetta di cristallo in una ciabatta infradito.

    Era iniziato tutto nel migliore dei modi. La sera prima del convegno dei giochi elettronici, Jenny aveva conosciuto un ragazzo alto e affascinante con un sorriso intrigante e gli occhi blu come il cielo d'estate. Avevano preso un drink insieme al bar

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