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Progetti di vendetta (eLit): eLit
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Progetti di vendetta (eLit): eLit

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About this ebook

Fortune's Children: The Brides 5
Mollie Shaw ha un negozio di fiori, è giovane, bella e conduce una vita tranquilla. Non conosce il mistero che si nasconde dietro la propria nascita e ignora di essere figlia di Stuart Fortune, finché un giorno incontra Gray McGuire e viene immediatamente conquistata dal suo fascino. Ma le cose non sono come sembrano.
Gray McGuire è deciso a ogni costo a vendicare la morte del padre, spinto al suicidio dopo essere stato rovinato economicamente da Stuart Fortune. Niente di meglio, quindi, che servirsi della figlia illegittima di quest'ultimo per portare a termine i propri piani. Quello che non ha messo in conto è di innamorarsi di lei e, quando la verità viene a galla, nulla può placare l'ira di Mollie, se non forse...
LanguageItaliano
Release dateMar 2, 2020
ISBN9788830511026
Progetti di vendetta (eLit): eLit
Author

Susan Crosby

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Progetti di vendetta (eLit) - Susan Crosby

    successivo.

    1

    Uno gnomo accolse Gray McGuire con una strizzata d'occhi al suo ingresso nel negozietto di fiori di Minneapolis.

    Era un pupazzo di plastica, probabilmente a pile, e Gray gli si accovacciò davanti.

    «Buona giornata a te, amico!» esclamò lo gnomo.

    Gray lo studiò, chiedendosi dove fosse il sensore.

    «Buon pomeriggio a te, Yarg!» urlò una voce di donna, da qualche parte.

    Gray attese per qualche istante che lo gnomo le rispondesse, poi si rizzò e si guardò intorno, lasciandosi avvolgere dalla miscela di fragranze che aleggiavano nel negozio. La temperatura era piacevolmente fresca, constatò con sollievo, dopo essere stato quasi mezz'ora sul marciapiede opposto a osservare la vetrina, sotto il caldo sole di quel pomeriggio di giugno.

    Non era entrato né uscito nessuno, quindi si era deciso a entrare, sperando che Mollie Shaw, la proprietaria del negozio, fosse sola.

    Non c'era nemmeno lei, a quanto pareva. Procedette fino al banco, sul quale notò un campanello di ottone accanto a un cartello che invitava i clienti a suonarlo per essere serviti.

    «Allora, che te ne pare?»

    Ancora quella voce di donna che sembrava materializzarsi dal nulla.

    «Secondo me, si fermeranno tutti quanti gli uomini, a guardarla.»

    Doveva essere un po' svitata, decise Gray, visto che faceva domande e si rispondeva da sola. Curioso di vedere che faccia avesse, girò intorno al banco e allungò il collo nel retrobottega, dove lei cercava di spostare una pesante credenza di quercia. Volutamente, non aveva cercato una sua fotografia, sebbene conoscesse già parecchi segreti di quella ragazza e fosse venuto lì per cambiare la sua vita.

    Gray la studiò, senza manifestare ancora la propria presenza. La ragazza aveva un'aria familiare, gli ricordava Cenerentola, anche se aveva lunghi capelli ramati invece che biondi, come l'eroina del cartone animato di Walt Disney, e li teneva raccolti con un fazzoletto; indossava una felpa verde acqua su un paio di jeans attillati, sporchi di ditate di terreno. Tirava la credenza e sbuffava per lo sforzo.

    «Se Tony non si sbriga, mi sa che me la tiro addosso.»

    «Dove vuole spostarla?» domandò Gray, facendosi avanti.

    Lei sgranò gli occhi, occhi di un verde scuro intenso, e fece un passo indietro, fissandolo con la bocca spalancata.

    «Lei... lei è...» balbettò.

    «Gray McGuire.»

    «Lo so. L'ho vista ieri alla CNN.»

    Lo conosceva? Meglio così. Sarebbe stato più facile farsela amica. «Lasci, gliela sposto io. Mi dica solo dove vuole metterla.»

    Lei gli indicò un punto con il dito.

    E Gray eseguì.

    «Veramente ci sarebbe anche il pezzo superiore.» Indicò uno scomparto a giorno. «Se mi aiuta a sollevarlo...»

    Gray fece da solo, senza apparentemente compiere il minimo sforzo. Quando tornò a girarsi, Mollie si era tolta il fazzolettone dai capelli e se lo stava ficcando nella tasca posteriore dei jeans.

    «Grazie» disse. «Io sono Mollie Shaw.»

    Gray conosceva già il suo nome. Sapeva anche che aveva ventidue anni, cioè undici meno di lui. Torreggiando dall'alto del suo metro e ottantacinque, calcolò che lei dovesse essere sul metro e sessanta, e stringendo l'esile mano che lei gli aveva porto ebbe l'impressione di avere a che fare con una creatura esile ed eterea.

    Mollie aveva una espressione stralunata e sognante, che Gray non seppe spiegarsi, ma che avrebbe potuto complicare il suo piano. Era lì perché aveva bisogno di un alleato per portare a termine una importante missione e gli occorreva una persona determinata, lucida. Con i piedi per terra.

    All'improvviso avvertì in Mollie una certa tensione e notò che si guardava alle spalle, con aria imbarazzata. Quindi si sentì tirare verso la parte del negozio riservata al pubblico.

    «Stavo dando una sistemata all'arredamento» cominciò lei. «Era una cosa che andava fatta e sono mesi che rimando.»

    Probabilmente otto, pensò Gray. Da quando era morta sua madre.

    «Il mercoledì non c'è molto movimento, perciò avevo deciso per oggi. Stavo aspettando il mio aiutante, ma visto che ero qui, ho cominciato senza di lui.»

    «Cosa aveva intenzione di esporre in quella credenza per far fermare gli uomini?»

    «Sa com'è, gli uomini spendono più delle donne» disse Mollie, come se gli stesse confidando un segreto. «A volte vogliono aggiungere qualcosa a un semplice mazzo di fiori. Perciò pensavo di proporre qualche articolo di bigiotteria o dei profumi, qualche bel vaso di terracotta... Insomma, creare un angolino per il solito marito che vuole fare il romantico, ma si è ricordato dell'anniversario solo all'ultimo momento.»

    O un marito che ha la coscienza sporca, aggiunse Gray tra sé. Si chiese se Mollie avesse deciso di rinnovare il negozio perché sperava di aumentare gli introiti. Un esercizio di quelle dimensioni doveva permetterle di arrivare a fine mese per il rotto della cuffia, e questa gli parve una ingiustizia. Un'altra cosa a cui intendeva porre rimedio.

    «Avrà speso un bel po' di soldi per questa credenza. Mi chiedo quanto le ci vorrà per recuperarli» osservò pensoso.

    «Dice che ho esagerato?» Mollie sospirò. «Volevo dare una nuova impronta al negozio, ampliare l'attività, conquistare un nuovo tipo di clientela, ma non posso permettermi di fare investimenti sbagliati.»

    «Ne parli con il suo consulente finanziario.»

    «Ehm... sì, ha ragione.»

    Gray lesse il disagio nei suoi occhi, e capì. «Non ha un consulente finanziario?»

    «Ecco, appunto.»

    «Un commercialista? Un consulente tributario?»

    Lei scosse il capo, abbozzando un sorrisetto a labbra serrate. Non mi crederà mai nessuno, pensò. Gray McGuire, il guru del software è qui, nel mio negozio. Mi sta parlando. Mi ha persino stretto la mano! «Veramente qui faccio tutto da sola.»

    Di persona, era ancora più bello che nelle foto che Mollie aveva visto sui giornali. E ritagliato. E conservato.

    Gli occhi azzurrissimi creavano un magnifico contrasto con il viso abbronzato dal sole della California e con i folti capelli castani. I muscoli delle braccia erano come scolpiti: li aveva notati quando aveva spostato la credenza, senza fare il minimo sforzo. E sotto la polo turchese e i pantaloni di cotone kaki intuiva un fisico prestante.

    «Mi scusi. Arrivo qui e mi metto a dare pareri non richiesti.»

    «Io li ascolto sempre, i consigli altrui.» Dietro il banco, Mollie allacciò le mani e rimase lì, a guardarlo.

    Le sembrava di conoscerlo da sempre. E forse era così: sapeva che Gray viveva in California, ma che aveva partecipato a una serata di beneficenza organizzata dai Fortune tempo prima, a Minneapolis. Un evento a cui avevano presenziato i personaggi più in vista della città, e a cui lo StarTribune aveva dedicato un ampio servizio fotografico. La foto di Gray era apparsa spesso anche su Time, Newsweek e su altre riviste a tiratura internazionale.

    Era una vera e propria infatuazione quella di Mollie, ed era cominciata del tutto casualmente. Aveva fatto un commento innocente di fronte ad Amanda e a Chloe Fortune quando aveva visto la foto di Gray su StarTribune: aveva detto che non le sarebbe dispiaciuto farsi corteggiare da un uomo come Gray. Quindi, Amanda aveva strappato la pagina del giornale e gliel'aveva data. «Tieni, è tutto tuo.»

    Mollie aveva riso della battuta, ma aveva conservato la fotografia. Dopo aver pianto per mesi la prematura scomparsa di sua madre, aveva trovato qualcosa a cui appigliarsi per lenire il dolore e superare la solitudine: sognare. E Gray McGuire era l'indiscusso protagonista dei suoi sogni. Una sciocca fissazione, che tuttavia la aiutava a tirarsi su di morale nei momenti più bui.

    Sapeva praticamente tutto di Gray. Che era l'amministratore delegato della McGuire Enterprises, una compagnia specializzata nella progettazione di software e di attrezzature per l'informatica. Che aveva ideato un sistema operativo rivoluzionario all'età di vent'anni. Che aveva parlato al Congresso di problemi di sicurezza di sistemi computerizzati. E che era stato a pranzo con il Presidente.

    Rimase a osservarlo mentre lui bighellonava nel negozio, soffermandosi ad ammirare questa o quella composizione, o a fissare la vaschetta d'acqua che manteneva costante l'umidità dell'ambiente.

    Non voleva mettergli fretta, ma era curiosa di sapere come mai un uomo come Gray McGuire era entrato nel suo negozio.

    «Carino, qui» dichiarò finalmente lui. «Oltre a vendere fiori, lei si occupa dell'organizzazione di matrimoni e ricevimenti, dico bene?»

    «Come fa a saperlo?»

    «È scritto lì, sulla vetrina.»

    «Ah, già!» Che stupida! «Sarebbe la nuova attività che vorrei avviare.»

    «Se posso darle un consiglio, si presenti come consulente. Suona più chic. E le permetterà di aumentare sensibilmente la sua parcella.»

    «E perché dovrei? Le mie tariffe mi stanno bene così. Inoltre sono solo agli inizi. Li conosce i Fortune? Immagino di sì, visto che sono stati loro a parlarmi di lei.»

    Gray tornò al banco, con una espressione impassibile. «Li conosce anche lei?»

    «Kelly, la mia più cara amica, ha sposato Mac Fortune, e io ho organizzato il ricevimento di nozze. Poi dovrò organizzare anche quello di Chloe, la sorella di Mac, che si sposa tra qualche mese. Sarà una cosa in grande stile, mi creda, un matrimonio da favola.»

    «Il tipo di matrimonio che lei sogna per sé.»

    Mollie fece spallucce. «Magari. Per ora, mi limito a organizzarlo agli altri. Per me non potrei mai permettermelo.»

    «Perché? I suoi genitori non si offrirebbero di sostenere parte delle spese?» domandò Gray, come se per lui fosse scontato.

    «Mio padre non l'ho mai conosciuto. Mia madre è mancata l'anno scorso.»

    Non l'aveva conosciuto, si ripeté mentalmente Gray. Forse pensava che fosse morto. «Mi scusi. Non volevo...»

    «Fa niente. Ma ora mi dica, cosa posso fare per lei, signor McGuire?»

    «Innanzitutto mi chiami Gray. Sa, non pensavo mi conoscesse.»

    «Gliel'ho detto, i Fortune mi hanno parlato di lei.»

    «Ma non mi aveva mai visto prima.»

    «L'ho vista al notiziario della CNN, ieri.»

    «Scusa il ritardo, Mol!»

    Un giovane allampanato piombò nel negozio. Aveva un cappello dei Minnesota Caps in testa e un guantone da baseball sotto il braccio. Doveva avere sedici o diciassette anni. «Cavoli, che partita! Li abbiamo schiacciati!» Il suo sguardo si posò su Gray. «Ehi, ma lei non è...?»

    «Gray McGuire» lo anticipò Mollie, e si parò davanti al ragazzo.

    «Sì, lo so. Volevo dire, lui è...»

    «Appena arrivato in città» lo interruppe ancora. «Sbrigati, Tony. Abbiamo un sacco di consegne, oggi.»

    Anche lui mi conosce? Gray era sempre più sorpreso. Evidentemente, quei due erano dei fanatici di computer. Come spiegare il loro atteggiamento, altrimenti.

    «E quel coso che dovevo aiutarti a spostare?» chiese Tony.

    «Già fatto.» Mollie lo tirò via, in direzione della serra in cui erano disposti alcuni mazzi di fiori infiocchettati. «Ora pensa alle consegne.»

    «Va bene, sì.» Il ragazzo cominciò a prendere i fiori, ma non smise di rivolgersi a Gray. «Io glielo dico sempre che deve aggiornarsi e comprarsi un computer. Magari lei riesce a convincerla.»

    «Pensavo che ti piacesse lavorare qui» farfugliò Mollie, esasperata.

    Tony ridacchiò. «Can che abbaia...» si

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