Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Un impegno da mantenere: Harmony Collezione
Un impegno da mantenere: Harmony Collezione
Un impegno da mantenere: Harmony Collezione
Ebook173 pages2 hours

Un impegno da mantenere: Harmony Collezione

Rating: 5 out of 5 stars

5/5

()

Read preview

About this ebook

Fratelli milionari 3/3

L'autoritario uomo d'affari Stefano Di Fiore rimane sbalordito quando intravede tra la folla Giovanna Castiglione. La sua improvvisa e inaspettata comparsa al party che lui ha organizzato alle Bahamas gli dà però l'opportunità di rivolgerle quelle domande per cui da tempo cerca una risposta. Soprattutto la prima, e più importante: perché, dopo il loro bollente incontro, lei se ne è andata?

Quando però viene a sapere che quell'indimenticabile notte ha avuto delle conseguenze, Stefano giura che non la lascerà andare una seconda volta. Ora che il destino gli ha concesso un'altra opportunità, lui vuole tutto quello che in cuor suo ha sempre desiderato: un figlio, e la donna che non ha mai smesso di amare.
LanguageItaliano
Release dateFeb 20, 2020
ISBN9788830510463
Un impegno da mantenere: Harmony Collezione

Read more from Jennifer Hayward

Related to Un impegno da mantenere

Titles in the series (5)

View More

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Un impegno da mantenere

Rating: 5 out of 5 stars
5/5

1 rating0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Un impegno da mantenere - Jennifer Hayward

    successivo.

    1

    «Quindi, cosa ne pensano?»

    Giovanna De Luca si appoggiò alla finestra dell'ufficio del suo capo, dalla quale filtrava il sole che illuminava il centro nevralgico della nuova e lussuosa catena alberghiera di Delilah Rotschild, situata ai Caraibi.

    A prima vista, nessuno avrebbe potuto immaginare che aveva appena messo a punto uno degli obiettivi più importanti della sua carriera occupandosi del design delle residenze di lusso nel resort di Delilah alle Bahamas, che sarebbero andate in vendita a venti milioni di dollari l'una.

    Aveva un atteggiamento serafico e pacato, mentre attendeva il riscontro del primo giro di visite dei potenziali acquirenti che Delilah aveva incontrato quella mattina.

    In realtà, aveva il cuore in gola.

    Delilah però la conosceva bene.

    Sapeva che era una maestra nel celare le proprie emozioni.

    «Ho avuto delle richieste per un paio di ville» annunciò con un sorriso soddisfatto. «Ma quando incontrerò di nuovo gli acquirenti, dirò loro che non sono più disponibili, così vorranno accaparrarsi sicuramente le altre. E tutto ciò è in gran parte merito tuo, Giovanna» aggiunse. «Sono rimasti senza parole di fronte agli interni.»

    Giovanna sospirò di sollievo.

    Avvertì una sensazione di calore farsi largo in lei e avvolgerle il cuore, che batteva all'impazzata.

    Aveva lavorato giorno e notte per assicurarsi che quelle ville fossero perfette.

    Aveva pensato a tutto perché fossero irresistibili e fungessero così da introduzione alla delicata operazione di Delilah.

    Ma non si trattava solo di quello.

    In realtà, l'incarico per le residenze private del Rotschild Bahamas le aveva fornito l'opportunità di sdebitarsi con Delilah per tutto ciò che lei aveva fatto nei suoi confronti, dandole fiducia, quando nessuno era disposto a farlo.

    Aveva anche dimostrato a se stessa ciò di cui era capace.

    Strinse la tazza di caffè che teneva in mano, lottando per tenere a freno le emozioni che si agitavano in lei.

    «Mi fa davvero piacere» mormorò. «So quanto ti stia a cuore questo progetto.»

    Delilah le puntò addosso uno sguardo penetrante.

    La donna era nota per la sua capacità di decifrare i pensieri dei suoi interlocutori.

    Fissava Giovanna con affetto, in virtù del legame che si era formato fra loro negli ultimi due anni.

    «Direi che possiamo festeggiare» annunciò Delilah alzandosi.

    Si versò una tazza di caffè poi si girò verso di lei.

    «Stasera organizzo una grigliata per festeggiare Junkanoo. Niente di formale, qualche amico e dei conoscenti di lavoro. Sarà l'occasione per rilassarsi e bere un bicchiere di champagne. Indossa un abito carino e vieni da me.»

    Giovanna scosse la testa come era solita fare.

    «Veramente pensavo di stare a casa stasera. Un paio d'ore con Leo, un buon libro poi a letto.»

    Delilah smise di sorridere.

    «Devi rifarti una vita, Gio. Sono passati due anni da quando Franco è stato ucciso. Hai ventisei anni; non puoi pensare solo a lavorare e a Leo.»

    Giovanna non era d'accordo su quel punto.

    A lei sembrava che fosse la vita perfetta.

    Suo figlio Leo, di tre anni, era tutto per lei.

    Per proteggerlo, aveva lasciato la sua famiglia dedita al crimine organizzato negli Stati Uniti.

    Il piccolo cresceva felice e lei non chiedeva di meglio.

    «E poi vorrei farti conoscere qualcuno» riprese Delilah. «È un mio amico che si occupa di finanza internazionale. È single, è carino ed è molto ricco. E per finire» aggiunse Delilah con voce suadente, «è bellissimo.»

    Era giusto ciò da cui Giovanna si stava tenendo alla larga.

    Non voleva avere a che fare con un altro uomo ricco e potente, dopo che la sua vita era stata governata da uomini simili.

    Non intendeva avere nessuno al suo fianco dopo il disastroso matrimonio con Franco, ma non avrebbe mai detto nulla di simile a Delilah, la donna che nei mesi seguenti l'assassinio di suo marito le aveva offerto un luogo dove vivere e da dove ripartire.

    «Non m'interessa fare nuovi incontri» ribatté con fermezza. «Ma forse è vero che ho bisogno di uscire. Ci sarà qualcuno che conosco?»

    Delilah nominò un paio di collaboratrici e Giovanna si raffigurò le lunghe serate solitarie quando Leo si addormentava.

    Erano i momenti in cui la solitudine l'assaliva e sentiva con forza la mancanza di sua madre, mentre i dubbi su ciò che era stato o che sarebbe potuto essere si agitavano come tarli nella sua mente.

    Non aveva voglia di andare a quella cena.

    La sua nuova vita era fantastica, esattamente come l'aveva sognata.

    Si stava facendo strada e non guardava indietro al passato.

    Delilah aveva ragione.

    Era ora di riprendere a vivere in tutti i sensi e forse quella serata sarebbe stata l'opportunità giusta per fare un altro passo avanti.

    «Come mi devo vestire?»

    Delilah sorrise con aria trionfante.

    «Indossa qualcosa di sexy.»

    Giovanna scosse la testa.

    «Non cercare di fare il Cupido, Delilah. Voglio solo concedermi una serata di svago. Tutto qui.»

    «Allora qualcosa di sexy sarà perfetto.»

    Giovanna scelse un abito color corallo, che metteva in risalto la sua bella abbronzatura e le gambe snelle.

    Augurò la buonanotte al suo bambino, lo lasciò con la babysitter e poi uscì dalla villa nella quale viveva a Lyford Cay, un complesso di proprietà di Delilah. Non si era ancora abituata a non essere seguita da Dante, la sua guardia del corpo, così come si stupiva ancora di poter uscire di casa senza temere cosa potesse accadere.

    Si avviò verso l'illuminata villa di Delilah e sentì una certa trepidazione farsi largo in lei.

    Non ricordava da quanto tempo non si concedeva una serata di svago.

    Non sapeva come comportarsi.

    In realtà, non si era mai potuta concedere quel lusso.

    Quella sera però lei non era Giovanna Castiglione bensì Gio De Luca.

    Era libera.

    La grigliata era stata organizzata sulla terrazza che si affacciava sul mare in occasione della festa delle arti di Junkanoo.

    Era in pieno svolgimento quando lei arrivò e all'orizzonte si profilava uno splendido tramonto che accendeva il cielo di rosa e oro.

    Le torce contribuivano a creare un'atmosfera esotica, insieme alla musica dal vivo, mentre nell'aria si diffondeva il profumo di pesce alla griglia e rum.

    Gio ebbe un attimo di esitazione.

    Un tempo era stata giudicata in base a quale fosse la famiglia cui apparteneva, e non per ciò che era. Sentirsi un'outsider le aveva spezzato il cuore, indipendentemente da ciò che avrebbe potuto fare o dimostrare.

    Delilah la raggiunse, la condusse in mezzo agli invitati e le mise un bicchiere di benvenuto in mano.

    Era un cocktail a base di rum e ben presto lei cominciò a rilassarsi.

    L'amico di Delilah era in effetti molto affascinante e aveva dei modi garbati e per quanto a lei non interessasse avere coinvolgimenti di alcun tipo, fu lusingata dall'attrazione che lesse nel suo sguardo.

    Il suo ego aveva subito un duro colpo con Franco e quelle ferite forse non si erano ancora rimarginate.

    Gio decise di abbandonarsi all'atmosfera della festa e si guardò intorno.

    Un uomo alto che stava parlando con Sophie, la responsabile delle pubbliche relazioni del resort, catturò la sua attenzione.

    Alto, con un fisico possente, emanava un senso d'indiscutibile autorevolezza.

    Lui si girò leggermente di lato, Gio lo vide di profilo e provò un tuffo al cuore.

    Non era possibile. Non lui. Non lì.

    Invece era proprio così.

    Si sentì raggelare mentre registrava il fatto che Stefano Di Fiore era a pochi metri da lei.

    Un uomo alto più di un metro e ottanta, virile, il volto dai tratti forti, la chioma di un angelo e due occhi di velluto scuro nei quali era facile perdersi.

    Ed era giusto ciò che era successo a Gio.

    Un bacio, un solo bacio durante una serata di tempesta a Manhattan quattro anni prima e tutto era cambiato.

    Il tentativo di sfuggire al suo destino si era rivelato un fuoco che era divampato e li aveva travolti.

    Le sarebbe piaciuto chiudere gli occhi e convincersi di aver sognato, ma sapeva che non era così.

    Stefano Di Fiore era stato l'errore più grande della sua vita.

    Un errore indimenticabile, che aveva messo in moto una catena di eventi imprevedibili.

    Ma era anche l'uomo che le aveva fatto il regalo più prezioso di tutta la sua vita.

    Stefano sollevò lo sguardo e si voltò distrattamente.

    Non appena la vide si irrigidì e nei suoi occhi passò una luce diversa.

    Lo stupore si trasformò in paura e Gio si girò di scatto, stringendo a sé la sua borsetta.

    Lei aveva un aspetto diverso, forse lui non l'aveva riconosciuta, anche se in realtà dubitava di essere così fortunata.

    Doveva andarsene il più in fretta possibile.

    Si girò e si fece largo fra gli invitati, ma prima che potesse raggiungere l'uscita si imbatté in un potenziale investitore che aveva fatto un'offerta quella mattina e rimase bloccata.

    Sorrise e provò disperatamente a convincersi che tutto sarebbe andato bene.

    Si sarebbe dovuto trovare su un aereo diretto a New York, alle prese con il più importante lancio nella storia della Supersonic, intento a leggere le centinaia di mail che si erano accumulate mentre trascorreva un weekend tranquillo a giocare un torneo di golf con suo fratello Fabio.

    Invece Stefano di Fiore si trovava su un'isola tropicale, al centro delle attenzioni della regina indiscussa del resort più lussuoso del luogo.

    Non avrebbe dovuto perdere tempo.

    Ma visto che lui e Fabio stavano facendo del loro meglio per convincere gli investitori che Elevate, la nuova scarpa da corsa, avrebbe rivoluzionato il mondo sportivo, poter incontrare la clientela esclusiva di Delilah gli era sembrata un'opportunità da sfruttare.

    Così, dopo aver fatto un giro della proprietà nel pomeriggio e aver appreso dalla titolare di quel piccolo impero che desiderava aprire una mezza dozzina di punti vendita Supersonic nei suoi hotel, lui e Fabio erano stati invitati a una festa prima di riprendere il volo la mattina seguente.

    Si portò il bicchiere alle labbra e bevve un sorso di whisky.

    In circostanze normali, la bella rossa che gli aveva fatto da guida per tutto il giorno e che era ancora con lui la sera, sarebbe stata un'ottima compagnia per chiudere in bellezza l'esperienza sull'isola.

    Invece aveva la sensazione di essere inseguito dai fantasmi che pensava appartenessero a un passato molto lontano.

    La sofisticata bionda che aveva notato fra la folla non poteva essere Giovanna.

    La rammentava con i capelli neri, lunghi e ondulati. E ricordava precisamente che lei aveva giurato che non li avrebbe mai tagliati.

    Provò una punta d'irritazione.

    Giovanna Castiglione aveva sposato un altro uomo. Fra loro era finita.

    Basta.

    Per lui era irrilevante che suo marito fosse stato ucciso, che lei avesse abbandonato l'ambiente dove lui di tanto in tanto la incontrava, che fosse vedova e disponibile.

    La donna della quale si era innamorato si era rivelata una sua fantasia.

    Non era mai esistita.

    Allora perché non riusciva a togliersela dalla testa?

    Fabio, che aveva finito di chiacchierare con un investitore, lo raggiunse al bar.

    «Che ne pensi dell'offerta di Delilah?» gli chiese.

    «Se potessimo aprire in tempo per presentare Elevate, entreremmo in contatto con una clientela completamente diversa.»

    «Non è un problema. I nostri progettisti possono farcela in un mese. Quello che mi chiedo io, invece, è se sia più opportuno puntare sulla catena alberghiera di Salvatore Castiglione o su quella di Delilah. Sono due mondi agli opposti.»

    Stefano trattenne una smorfia.

    Un tempo, lui era stato giudicato non all'altezza di Giovanna.

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1