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Fra le braccia di un greco: Harmony Collezione
Fra le braccia di un greco: Harmony Collezione
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Fra le braccia di un greco: Harmony Collezione

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About this ebook

Calda come il sole di Corfù, antica come le rovine di Creta, dolce come il nettare degli antichi dei. La passione, nel sangue di ogni uomo greco, scorre veloce fin dalla notte dei tempi...

Callie Manolis ha appena riconquistato la libertà, grazie alla fine del matrimonio concordato con un uomo molto più vecchio di lei, e non ha alcuna intenzione di perderla nuovamente. Il destino, però, la spinge fra le braccia di Damon Savakis, noto milionario che non nasconde il proprio astio per la famiglia Manolis. Callie non ha alcuna possibilità di sottrarsi a quella situazione, ma ancora una volta le cose andranno in maniera diversa da come lei si aspetta.
LanguageItaliano
Release dateNov 9, 2018
ISBN9788858990292
Fra le braccia di un greco: Harmony Collezione
Author

Annie West

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Fra le braccia di un greco - Annie West

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Savakis Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2009 Annie West

    Traduzione di Anna Vassalli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-029-2

    1

    Il battito del cuore le rimbombava nelle orecchie assecondando il respiro affannoso.

    Il suo, e quello di lui, all’unisono.

    Callie fu colta da uno shock tardivo. Una luce accecante pulsò dietro le palpebre chiuse, residuo dell’estasi bollente che era esplosa in lei attimi prima. Una sensazione che non aveva mai sperimentato.

    Trasse un profondo respiro e inalò il suo aroma virile. Sudore maschio, afrore di muschio e di qualcosa di indefinibile, che la portavano a desiderare di stargli ancora più vicino.

    Strofinò il viso contro il suo petto e fu ricompensata da un gemito di approvazione. Una mano scivolò dolcemente sul suo fianco, le dita lunghe che le accarezzavano la pelle nuda, traendola a sé.

    Esalò un respiro di incredula felicità. Lui era forte, tenero, generoso. Tutto ciò che non aveva mai avuto da un uomo, che aveva imparato a non aspettarsi.

    L’aveva condotta in paradiso. L’aveva eccitata e le aveva dato piacere finché la realtà si era frantumata in una conflagrazione di beatitudine pura.

    Non aveva mai provato una gioia così intensa come quando aveva raggiunto l’estasi tra le sue braccia. Gli sarebbe stata grata in eterno per il dono che le aveva fatto quel giorno. Il piacere condiviso che, anche se brevemente, l’aveva unita a lui. Quel senso di appartenenza, che andava oltre il piacere fisico, le scaldava l’animo. Era stata sola così a lungo!

    Dal momento in cui lo aveva scorto scendere sul dinghy dal lussuoso yacht, le ampie spalle che risplendevano al sole, aveva provato per lui qualcosa di speciale. Era l’epitome della virilità, così perfetta da mozzarle il respiro.

    A lei, Callie Manolis, che da sette anni non guardava un uomo con desiderio!

    Per giorni aveva cercato di ignorare lo sconosciuto che invadeva la sua spiaggia privata, il suo rifugio. Tutte le mattine, quando si coricava sotto i pini dopo una nuotata, cercava di concentrarsi sul libro, ma inevitabilmente lo sguardo correva allo yacht dove lui era intento a pescare.

    Anche a occhi chiusi era consapevole della sua presenza. Come lo era lui della sua.

    Era davvero necessario domandarle la strada per il villaggio più vicino? Il bagliore nel suo sguardo sosteneva di no. Ma, per una volta, Callie si era abbandonata al calore di quell’apprezzamento maschile. Non si era irritata, non aveva provato ripulsa.

    Ipnotizzata da quegli occhi scuri, si era sentita come una nuotatrice alla deriva nell’Egeo, avulsa dalla realtà, dai programmi per il futuro, dalla sofferenza del passato, persino dalla sfiducia nei confronti degli uomini. Che cosa importava la fiducia di fronte a una attrazione così travolgente?

    Curvò le labbra contro la sua pelle. Non riuscì a resistere alla tentazione di posare un bacio sul corpo che sapeva di sale.

    Forse era la lunga astinenza sessuale a rendere questa improvvisa passione così travolgente. Aveva venticinque anni e lui era il secondo amante. Forse era...

    Le riflessioni si bloccarono quando lui fece scorrere la mano sulle sue gambe, lieve come una foglia mossa dal vento, insinuandola tra le cosce per accarezzare il suo punto più sensibile.

    Callie trattenne il respiro, mentre il sangue accelerava la corsa. Fu colta da un desiderio spasmodico che la scioccò. Alla sua carezza, il calore si irradiava nel punto in cui poco prima era pulsata l’urgenza. Emise un gemito mentre lui accentuava la pressione, deliberatamente. Incredula, percepì una rinnovata eccitazione che, come un’ondata, invadeva il corpo appagato.

    «Ti piace?» Si intuiva una pigra soddisfazione nel tono roco. E la consapevolezza di sapere quanto, esattamente, lei spasimava per quelle carezze.

    Callie gli posò le mani sul petto e si rialzò per guardarlo in viso: le labbra sensuali erano curvate in un sorriso, i capelli umidi gli ricadevano sulla fronte.

    «Non possiamo» disse. «Non un’altra volta.»

    Lui inarcò un sopracciglio, un sorriso complice che le trasmise una sensazione di calore.

    «Non ne sarei tanto sicuro, piccola.»

    Le dita esigenti si mossero e lei fu percorsa da tremiti incontrollabili.

    Automaticamente gli afferrò il polso, con l’intenzione di allontanare la mano. Aveva bisogno di riflettere. Ma non riusciva a liberarsi. La sua stretta era possessiva, forte.

    «Sì» bisbigliò lui, lo sguardo intenso fisso nei suoi occhi, «accarezzami mentre ti tocco.»

    Lei sbarrò gli occhi alla sua deliberata sensualità. Il cuore mancò un battito, il calore liquido tra le gambe soffocò il diniego istintivo, facendola ansimare.

    Dopo quel rapporto di un’urgenza disperata sarebbe stato impossibile... Eppure quelle dita che si insinuavano in lei... erano eccitanti. Come lo era la potenza della erezione di lui contro il suo fianco.

    «No» ribadì con un filo di voce. Strizzò gli occhi, cercando di richiamare al controllo il corpo impazzito. «Devo andare. Devo...»

    «Ssh, glikya mou» mormorò lui con la voce seducente e vellutata. Ritrasse la mano per prenderle il viso. Le sfiorò la pelle morbida agli angoli della bocca. «Rilassati e godi. Non c’è fretta. Non c’è niente più importante di questo.»

    La baciò, un bacio lungo, languido e seducente. La resistenza di Callie svanì come l’acqua del mare attraverso la sabbia. Si sentì sciogliere mentre socchiudeva le labbra, consentendogli di esplorarle la bocca con dolce possesso.

    Com’era possibile che le sembrasse così giusto?

    «Puoi andare tra un po’» mormorò lui contro le sue labbra, ogni parola una carezza. «Tra un po’.»

    Tra un po’. Le parole le risuonarono nella mente offuscata, poi si dissolsero quando la baciò di nuovo. I resti dell’autocontrollo evaporarono al calore della passione incalzante.

    Era fin troppo facile cedere alla sua seduzione esperta. Buttare alle ortiche le convinzioni di una vita e vivere l’attimo. Dimenticare il mondo reale e la dura lezione che le aveva impartito.

    Solo per un poco.

    Una pazzia.

    Ecco cos’era stata, decise Callie mentre si guardava allo specchio nella stanza degli ospiti. Nient’altro avrebbe potuto spiegare il fatto che gli aveva permesso di sedurla.

    No, non permesso. Lo aveva incoraggiato, avida di sentire il suo corpo muscoloso contro il proprio, impaziente di sperimentare la promessa sensuale che gli leggeva nello sguardo. Desiderosa di un rapporto d’amore come non aveva mai avuto e che, incredibilmente, aveva sperimentato per la prima volta con un perfetto sconosciuto.

    Rabbrividì all’idea di ciò che aveva fatto. Lei, la donna che le riviste avevano etichettato come la Regina dei Ghiacci, si era concessa a un completo sconosciuto in un abbandono appassionato. Non una volta, non due, ma ben tre volte, in rapida successione!

    Concessa? Fece una smorfia al proprio riflesso. Non aveva neppure avuto la decenza di essere imbarazzata notando che lui aveva con sé dei preservativi quando aveva raggiunto la riva. Tutto ciò che aveva provato era stato sollievo.

    Aveva conosciuto diversi uomini fantastici. L’avevano sempre lasciata indifferente.

    Le riviste di gossip erano state deluse perché per sei anni era rimasta fedele al marito molto più anziano di lei. Anche se suo marito l’aveva voluta solo come qualcosa da esibire ed era stato disperatamente geloso, lei non aveva mai cercato consolazione altrove. Alkis era impotente e Callie aveva soffocato la propria libido, come le emozioni, nel corso di quel matrimonio sterile e infelice. A causa della gelosia del marito, aveva imparato a tenere a distanza gli importuni con una gelida cortesia che era diventata la sua caratteristica.

    Mai aveva provato un desiderio così prorompente per un uomo come quel giorno, su una spiaggia privata nella residenza di suo zio.

    Era stata una pazzia momentanea, scaturita dalla preoccupazione per la salute cagionevole della zia, e per quelle vacanze forzate sotto il tetto dello zio, per l’allentarsi della tensione dopo quegli ultimi terribili mesi con Alkis. E per essere stata, da una vita, quella che la zia avrebbe definito una brava ragazza.

    Piegò le labbra in un sorriso senza allegria. Non era più una brava ragazza, adesso.

    Si era vestita come aveva voluto lo zio: un abito da sera lungo, del tutto sopra le righe per una cena in famiglia. Aveva raccolto i capelli e messo il collier, il bracciale e gli orecchini di brillanti, unici regali che le erano rimasti del marito.

    Avrebbe dovuto provare un senso di colpa per ciò che aveva fatto.

    Invece, guardando nello specchio la propria immagine, provò l’impulso di scappare via, di dimenticare la cena opprimente che lo zio aveva organizzato e correre a piedi nudi alla spiaggia dove aveva incontrato lo sconosciuto.

    Il suo amante.

    L’uomo di cui non conosceva neppure il nome.

    Ma non lo avrebbe mai fatto. Era stata allevata nel rispetto delle buone maniere. Aveva avuto il suo pomeriggio di pazzia. Ora era finita e doveva dimenticarlo, prima che quell’uomo riuscisse a infrangere tutte le sue difese.

    «Voglio che voi ragazze mettiate un impegno particolare, questa sera.» Il suggerimento di zio Aristides era quasi una minaccia.

    Agitò un dito in direzione della figlia, che era a fianco di Callie. «Soprattutto tu, Angela. Tua madre non sta bene di nuovo, quindi dovrai fare la padrona di casa.» Il tono era di disapprovazione, come se zia Desma avesse deciso di darsi malata per un capriccio.

    Notando lo sguardo infelice della cugina, Callie intervenne. «La serata sarà perfetta, zio. Ho controllato con lo chef. La cena è superba e lo champagne migliore è in fresco. Sono sicura che il tuo ospite rimarrà im-pressionato a dovere.»

    Lo zio era più astioso e irritabile del solito. La povera Angela era già un fascio di nervi, poiché prevedeva un’esplosione.

    «Me lo auguro» ringhiò lo zio. «Abbiamo un ospite importante.» Enfatizzò il concetto con un gesto. «Un ospite molto importante.»

    Callie provò una fitta allo stomaco. Che cosa aveva architettato? Quella era più di una cena familiare per festeggiare il suo venticinquesimo compleanno. Brillanti e abiti firmati non costituivano la routine, neppure in quella casa in cui l’opprimente formalità era la norma. Stava progettando qualcosa.

    «Non dimenticare che cosa ti ho detto, Angela» abbaiò suo padre.

    Angela

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