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Moglie per corrispondenza: Harmony Destiny
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Moglie per corrispondenza: Harmony Destiny

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About this ebook

I fratelli McNeil 1
Tra i fratelli McNeil e la loro eredità c'è solo il matrimonio... d'amore o di convenienza.

La carriera della ballerina Sofia Koslov viene messa a rischio quando all'aeroporto viene avvicinata da un ricco e incauto playboy che è convinto che lei sia la moglie che ha ordinato per corrispondenza. Il fortuito intervento di Quinn McNeil, fratello del playboy, che si dichiara fidanzato ufficiale di Sofia, salva la reputazione della giovane e il futuro degli affari di famiglia. Un fidanzamento di facciata può essere vantaggioso per entrambi, a una sola condizione: mai dividere il letto.
A meno che uno dei due non trovi il modo di far saltare l'accordo...
LanguageItaliano
Release dateAug 19, 2018
ISBN9788858986080
Moglie per corrispondenza: Harmony Destiny
Author

Joanne Rock

Laureata in letteratura inglese, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura di romanzi sia storici sia contemporanei ha lavorato in televisione e in pubblicità, ed è stata attrice, fotomodella e persino insegnante.

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    Moglie per corrispondenza - Joanne Rock

    successivo.

    1

    «Non c'è da meravigliarsi se le sue esibizioni mancano di passione. Hai mai visto Sofia frequentare qualcuno da quando la conosciamo?»

    Non era abitudine di Sofia Koslov origliare le conversazioni altrui. Tuttavia, quei mormorii sommessi alle sue spalle la bloccarono mentre, dalla cucina, tornava al proprio posto per l'atterraggio.

    Come prima ballerina del New York City Ballet, Sofia aveva partecipato a una serie di spettacoli con una parte del corpo di ballo a Kiev la settimana precedente. Le colleghe erano state più che felici di seguirla quando il suo facoltoso padre aveva offerto loro un passaggio sul proprio aereo privato per rientrare a New York. Malgrado ciò, quella cortesia non le aveva fatto acquisire nuove alleate. Essendo giunta alle vette della compagnia più rapidamente di altre, il suo successo aveva indispettito diverse persone.

    Stringendo al petto una consunta copia di Sogno di una notte di mezza estate, gettò un'occhiata verso il padre, seduto nella parte anteriore del jet, impegnato in una videoconferenza d'affari. Vitaly Koslov aveva accompagnato la compagnia nel viaggio in Ucraina, dove lui era nato. Aveva sfruttato il poco tempo insieme alla figlia per convincerla a sistemarsi, a dargli dei nipoti cui lui potesse lasciare il proprio impero, visto che a lei non interessava.

    «Non è corretto, Antonia» scattò una delle altre quattro ballerine, senza curarsi di abbassare la voce. «Nessuna di noi ha tempo di uscire durante la stagione. Io è da un anno che non ho un ragazzo. Questo rende forse meno intensa la mia esibizione sul palco?»

    Sofia sarebbe dovuta tornare al proprio posto prima che il pilota avvisasse di allacciarsi le cinture, ma i suoi piedi parevano incollati al pavimento. Abbassò gli occhi sui propri appunti sull'opera di Shakespeare, fingendo di rileggerli in previsione del suo prossimo ruolo di Titania.

    «Sofia, però, è entrata nella compagnia appena uscita dalla scuola di ballo. Avete mai sentito che fosse legata a qualcuno sentimentalmente?» Antonia Blakely era stata sua compagna di studi ed era avanzata di livello nel balletto con maggior rapidità di lei. «Anche suo padre pensa che si stia trasformando in una vecchia prugna secca.» Fece una pausa teatrale, con tutta la spettacolarità di cui era maestra. «Ho sentito Vitaly parlare con una combina-matrimoni, che ha assunto per lei.»

    Lo stomaco di Sofia si rivoltò, anche se l'aereo non aveva neppure iniziato ad atterrare. Si aggrappò allo stipite della porta che separava la cucina dall'area soggiorno. Per un anno aveva resistito alle insistenze del padre di rivolgersi a un'agenzia matrimoniale.

    Una famiglia e dei figli non rientravano nei suoi progetti mentre la carriera era in ascesa.

    Possibile che il padre avesse contattato un mediatore senza il suo consenso?

    Scrutò il profilo dell'orgoglioso milionario che aveva creato una fortuna fidandosi solo di se stesso. Certo che non avrebbe esitato ad agire contro la sua volontà. Si sentì profondamente tradita e delusa.

    «Sul serio?» Le giunse la voce sbalordita di un'altra ballerina? «È ricorso a un'agenzia matrimoniale?»

    «Naturalmente. I ricchi non si servono dei siti d'incontri come noi poveri mortali. Cercano gente del loro livello» affermò Antonia con tono irritante e presuntuoso. «Se papà Koslov riuscirà nel proprio intento, ci sarà un ragazzo bello e ricco ad attendere la sua preziosa bambina all'aeroporto.»

    Sofia si portò una mano alla bocca per trattenere un gemito. Innanzitutto, lei non era ricca. Se mai lo era suo padre. Non aveva dormito sotto il suo stesso tetto dalla morte della madre quando aveva tredici anni. Come lei, aveva rifiutato il suo supporto finanziario molto tempo prima. Per Vitaly, possedere milioni significava assicurarsi ogni potere e lei non gli avrebbe mai concesso di dettare legge sulla propria vita.

    Il balletto era la sua sfida. L'arte contro la potenza del denaro.

    Il padre sapeva di non poter controllare le sue scelte. Nonostante la propria arroganza, non le avrebbe fatto incontrare un possibile candidato davanti a venti colleghe. Non dopo un estenuante tour.

    Un trillo la riportò alla realtà e si rese conto che proveniva dal cellulare nella sua tasca. Si era scordata di metterlo in modalità vibrazione quando era salita sull'aereo. Mentre lo estraeva, si accorse che molte ballerine si erano voltate verso di lei, incluso il gruppetto di pettegole.

    Si affrettò verso il proprio posto e si allacciò la cintura di sicurezza. Controllò l'SMS mentre il pilota annunciava con tono formale che stavano per atterrare. Il messaggio era di Jasmine Jackson, sua amica e PR, che quell'anno aveva acconsentito ad aiutarla a dare una spinta alla carriera. Desiderava informarla in merito a un'intervista che aveva concordato con la rivista Dance.

    Un reporter e un cameraman del giornale ti attenderanno al terminal per riprendere il tuo arrivo. Mostrati sorridente e soddisfatta per il successo del tour. Dai una ritoccatina al trucco e, ti prego, non indossare i pantaloni da yoga.

    Il panico le strinse un nodo alla gola all'idea d'incontrare i media proprio quando era esausta e agitata dai commenti delle colleghe. Malgrado ciò, cercò il beauty case e seguì i saggi consigli di Jasmine. Con un sospiro, cercò di convincersi che forse Antonia aveva frainteso la conversazione del padre. Per quanto fosse prepotente, lui era al corrente dell'intervista con il famoso magazine e che ci sarebbe stata una giornalista ad attenderla all'aeroporto. Non l'avrebbe messa in imbarazzo intenzionalmente. A meno che non volesse coglierla impreparata e impedirle di discutere davanti a una telecamera.

    Impossibile. Scosse la testa per allontanare quello scenario catastrofico. Stava ripassando il lucidalabbra, quando il suo telefono vibrò. Un altro messaggio di Jasmine.

    ATTENZIONE. La giornalista è una freelance che lavora anche per riviste scandalistiche. Non sono preoccupata per te, ma forse è meglio avvertite le altre ballerine. Buona fortuna!

    Le ruote dell'aereo toccarono l'asfalto della pista con un tonfo stridente, facendole quasi saltare via dalle mani il telefono. Richiuse il rossetto e considerò che nessun make-up avrebbe potuto far fronte all'imminente disastro. Se Antonia aveva ragione riguardo al piano di suo padre e la reporter avesse colto l'accesa discussione che sarebbe seguita fra lei e Vitaly, sarebbe successo il finimondo. Tutto ciò che aveva costruito con tanta fatica – per non parlare del lavoro della sua PR – sarebbe andato distrutto.

    Il celebre coreografo Idris Fortier sarebbe giunto in città quella settimana per dirigere un balletto. Sofia avrebbe sostenuto un'audizione per il ruolo principale, così come le altre ragazze in aereo con lei, e la competizione sarebbe diventata feroce sfruttando ogni minima opportunità. E forse lo era già.

    Preparandosi ad affrontare qualunque cosa al terminal, Sofia prese un lungo respiro per placare l'agitazione.

    Uomo avvisato, mezzo salvato, giusto? Allora, doveva considerarsi fortunata per aver origliato i pettegolezzi delle colleghe. Sarebbe stata attenta a non compiere nessun passo falso davanti alle telecamere. Avrebbe discusso con il padre più tardi, in privato. Non poteva sprecare un'eccellente chance per diventare la protagonista di un balletto di Idris Fortier. Avrebbe affrontato la situazione come un'esibizione, mostrando il meglio di sé e, questa volta, nessuno avrebbe detto che la sua interpretazione mancasse di passione.

    «Non commettere stupidaggini solo perché sei arrabbiato.» Quinn McNeill tentò di far ragionare il fratello minore che procedeva a grandi passi verso il terminal del più grande aeroporto privato di Manhattan.

    Quel pomeriggio avevano preso una limousine per Teterboro dagli uffici della McNeill Resorts sebbene la partenza del volo di Quinn per l'Europa dell'Est, dove avrebbe incontrato alcuni potenziali investitori, fosse prevista in ritardo. Aveva cancellato gli impegni del giorno per convincere Cameron a usare il buonsenso.

    «Non sono arrabbiato.» Cameron spalancò le braccia, facendo sì che il giaccone a spina di pesce si spalancasse come volesse affermare che non aveva nulla da nascondere. «Guardami. Ti sembro alterato?»

    Con quel sorriso forzato, sì. I due si assomigliavano parecchio. Le loro radici scozzesi erano evidenti negli intensi occhi azzurri e nei capelli scuri.

    Quando Quinn non replicò, Cameron proseguì. «Permetterò al nonno di dettare legge sulla mia vita e di muovermi come una pedina degli scacchi così che, un giorno, possa ereditare una parte dell'azienda di famiglia che, in realtà, non vorrei se non fosse per il fatto che lui ha istillato in noi la più assoluta lealtà e pretende che la McNeill Resorts sia gestita da uno della famiglia.»

    La settimana precedente, Quinn, Cameron e il loro altro fratello Ian, erano stati convocati nello studio del legale del nonno per definire i termini di un nuovo testamento per la suddivisione in tre parti uguali della compagnia di proprietà del vecchio. La notizia non li aveva colti di sorpresa, poiché il patriarca dei McNeill ne andava parlando da anni, istruendo i nipoti a ricoprire ruoli diversi nella società, benché ognuno di loro avesse fondato una propria azienda.

    Liam, unico e indolente figlio di Malcolm, aveva preso per breve tempo il timone degli affari, ma si era dimostrato inadeguato al compito affidatogli e il vecchio lo aveva spodestato a favore della nuova generazione.

    Nessuno di loro aveva bisogno di quell'eredità, tuttavia Cam era il più vicino al nonno e avvertiva la pressione di accettare la sua visione del futuro. Ma c'era una trappola. Per ottenere la loro parte della McNeill Resorts avrebbero dovuto sposarsi. Non solo. La quota sarebbe tornata alla proprietà se il matrimonio non fosse durato almeno un anno.

    Spinto dalla sua esagerata lealtà, Cameron sembrava pronto a legarsi, a scatola chiusa, a una donna straniera, scelta fra una schiera di proposte di un'agenzia matrimoniale. Forse sperava che quella ridicola messinscena facesse comprendere a Malcolm quanto l'idea fosse assurda e lo inducesse a rivedere la sua posizione.

    Per quanto lo riguardava, Quinn preferiva stare a vedere cosa sarebbe accaduto, augurandosi che il nonno cambiasse idea. Il vecchio godeva di una salute di ferro e aveva opportunamente prenotato un viaggio in Cina dopo la riunione dal suo avvocato, rendendo ai nipoti impossibile sollevare qualsiasi obiezione con lui per qualche settimana.

    «Cam, guardala in questo modo. Se è così importante per il nonno che la compagnia rimanga in famiglia, non avrebbe aggiunto quella clausola.» Troppo impegnato a convincere il fratello, Quinn ignorò il cellulare che vibrava nella sua tasca.

    «Il nonno non vivrà per sempre» gridò Cameron per sovrastare il rombo di un jet sulle loro teste. «Sarà anche bizzarro, ma rimane comunque un documento legale. Non permetterò che la compagnia finisca all'asta e nelle mani di qualche investitore che frammenti le attività.»

    «Nemmeno io» asserì Quinn, mentre una folata di vento alzatasi a causa di un jet appena decollato gli sollevava sgarbatamente il bavero. «Tuttavia, preferisco tentare di convincere quel vecchio testardo che costringerci a sposarci potrebbe ritorcerglisi contro e creare instabilità all'interno dell'azienda.»

    «Chi ti dice che il mio matrimonio non durerà? Potrei aver trovato la donna della mia vita grazie all'agenzia. Non mi pare che abbia ottenuto grandi successi cercandola io stesso.»

    Cameron godeva della fama di essere un playboy, un affascinante incantatore che aveva conquistato le donne più belle del mondo.

    Quinn scosse la testa. «Da quando avresti messo la testa a posto e cercheresti una relazione seria?»

    «Non voglio una ragazza con un secondo fine» mugugnò. «Ne ho conosciute troppe interessate solo a ciò che potevo fare per loro.»

    «Questa potrebbe fare lo stesso. Forse tu sei il suo biglietto per ottenere la residenza permanente negli Stati Uniti.» Facendosi largo fra un gruppo di uomini d'affari che emergevano dal terminal barcollando e ridendo, Quinn mantenne la porta aperta al fratello. «Che cosa sai della tua sposa? Non le hai mai parlato e magari non conosce nemmeno l'inglese.»

    Dove diavolo era Ian, il maestro delle negoziazioni, quando serviva? Quinn aveva bisogno di rinforzi e della razionalità del fratello di mezzo che aveva sempre mediato le divergenze fra lui e Cameron. Purtroppo, Ian era impegnato e quindi toccava a lui cercare di far desistere il fratello dal perseguire il folle progetto della moglie commissionata online.

    Attorno a loro, l'aeroporto ferveva d'attività mentre gli aerei atterravano a ripetizione e gli autisti si precipitavano a occuparsi dei bagagli di manager incollati al cellulare.

    Cameron si diresse verso l'area dei voli internazionali. «So che si chiama Sofia e che viene dall'Ucraina. Il suo profilo dice che desiderava sposarsi, proprio come me.» Estrasse il telefono dalla tasca e gli mostrò una foto. «Ecco, questa è lei.»

    Sullo schermo apparve l'istantanea di una bellissima donna bionda dagli occhi grigi, i cui lineamenti rispecchiavano senz'ombra di dubbio le sue origini. Gli zigomi alti e le sopracciglia arcuate le donavano un'aria vagamente altezzosa, mentre le spalle scoperte e la collana di perle pregiate denotavano la sua classe.

    A Quinn parve di averla vista prima di allora. Una modella professionista, forse.

    «È probabile che questa fotografia sia stata presa da una rivista straniera e

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