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Un ereditiera scandalosa: Harmony Destiny
Un ereditiera scandalosa: Harmony Destiny
Un ereditiera scandalosa: Harmony Destiny
Ebook155 pages2 hours

Un ereditiera scandalosa: Harmony Destiny

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About this ebook

Melissa Jarrod è felice di essere tornata ad Aspen. Oltre ad aver ritrovato la famiglia e un lavoro appagante come direttrice della spa del resort di lusso, ha anche messo gli occhi su un giovane architetto e investitore del Jarrod Ridge, Shane McDermott. E dal momento che lui sembra tutt'altro che insensibile al fascino di Melissa, la passione non tarda a divampare. La storia senza impegno che entrambi auspicavano subisce tuttavia un brusco scossone quando lei fa un'interessante scoperta che li legherà, di lì a nove mesi, in modo permanente. E la soluzione sembra scontata: un matrimonio riparatore.



LA DINASTIA DEI JARROD. Una famiglia potente. Un passato denso di segreti che dividono. Un'eredità capace di unire per inventare un eccitante futuro.
LanguageItaliano
Release dateApr 10, 2018
ISBN9788858980866
Un ereditiera scandalosa: Harmony Destiny
Author

Kathie DeNosky

Inizia la sua giornata lavorativa alle due di mattina, in modo da poter scrivere in tutta tranquillità prima che il resto della famiglia si alzi.

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    Un ereditiera scandalosa - Kathie DeNosky

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Expecting The Rancher’s Heir

    Silhouette Desire

    © 2010 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Rita Pierangeli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5898-086-6

    1

    «Non dire incinta. Per favore, non dire incinta» bisbigliò Melissa Jarrod, senza avere il coraggio di aprire gli occhi. Forse, se lo ripeteva abbastanza spesso, la bacchetta bianca che teneva nella mano tremante le avrebbe dato il risultato che desiderava.

    Quando alla fine si decise a dare una sbirciata, sbarrò gli occhi ed ebbe la sensazione che lo stomaco le finisse nei piedi. La parola incinta sulla finestrella dei risultati non poteva essere più lampante.

    «Non è possibile» mormorò, incredula, guardandosi nello specchio del bagno. «Siamo stati attenti.»

    Ma, mentre abbassava lo sguardo sull’addome piatto, si rese conto che, a giudicare da come l’aveva trattata la fortuna negli ultimi tempi, più che possibile era altamente probabile. Tra lei e Shane McDermott c’era una relazione intima in pratica dal giorno in cui era tornata ad Aspen, due mesi prima. Le sfuggì un lungo sospiro. Anche se avevano preso le opportune precauzioni, c’era stata quell’unica notte, pochi giorni dopo che avevano ricominciato a frequentarsi, quando si erano lasciati travolgere dalla passione.

    Augurandosi che i risultati del test fossero sbagliati, prese la scatola per controllare le istruzioni. No, le aveva seguite alla lettera. Girò la scatola di lato, per vedere se si accennava alla possibilità che il test desse una lettura falsamente positiva. Il suo morale subì un altro colpo quando scoprì quello che stava cercando. La percentuale di errori era così bassa che era quasi impossibile che lei non fosse incinta.

    Tornando in camera da letto, si lasciò cadere sul bordo del materasso. Che cosa doveva fare e come l’avrebbe detto a Shane?

    Fin dall’inizio, lui non aveva fatto mistero di non essere interessato a una relazione seria, una decisione che la trovava pienamente d’accordo. Quando era tornata ad Aspen per la lettura del testamento del padre, non sapeva quanto a lungo si sarebbe fermata. Ma lei, i suoi fratelli e la sorellastra appena ritrovata avevano scoperto che dovevano assumersi la gestione del Jarrod Ridge per almeno un anno oppure rinunciare a ereditare quella fiorente azienda. Anche senza quella clausola, sarebbe stata un’enorme stupidaggine impegnarsi in un legame a lunga scadenza, sapendo che lei, alla fine, sarebbe tornata in California.

    Invece, a causa dei risultati del test di gravidanza, la loro storia si era trasformata da superficiale in un impegno per la vita. Ma come avrebbe reagito Shane nell’apprendere che, in poco più di sette mesi, sarebbe diventato padre?

    Persa in un mare di pensieri preoccupanti e impegnata a lottare contro un’ondata di puro e semplice panico, Melissa sobbalzò quando il suo cellulare squillò. Allungandosi per prenderlo dal comodino, notò sul display il numero della Tranquility Spa.

    «Che cosa c’è che non va questa volta, Rita?» chiese, traendo un respiro profondo per farsi coraggio.

    Che fossero reali o immaginarie, la vicedirettrice della lussuosa spa del Jarrod Ridge aveva denunciato una crisi quasi ogni giorno da quando Melissa ne aveva assunto, temporaneamente, la gestione. Ma per la prima volta in due mesi, non fu infastidita dalle insicurezze della sua vice. Qualsiasi diversivo in grado di distoglierla dal suo attuale dilemma era il benvenuto.

    «Mi dispiace disturbarla, signorina Jarrod, ma stamattina l’istruttrice di yoga si è data malata e io non sono riuscita a rintracciare la sua sostituta. Abbiamo la palestra piena di ospiti e nessuno che tenga la lezione di yoga. Che cosa devo fare?» La voce piagnucolosa di Rita tradiva una buona dose di panico.

    «Prima di tutto respira, Rita» le consigliò Melissa, alzandosi dal letto per andare a prendere una calzamaglia dal cassettone. «Voglio che ti calmi, quindi accompagna gli ospiti al bar per una bibita omaggio.»

    «E poi?» chiese la donna, che sembrava aver recuperato il controllo, almeno in parte.

    Melissa non riusciva a spiegarsi come fosse riuscita a ottenere il posto di vicedirettrice. Per quanto simpatica fosse, Rita non era in grado di prendere una decisione da sola, neanche se fosse stata una questione di vita o di morte.

    Melissa controllò l’orologio. «Sarò lì tra dieci minuti e terrò io la lezione.»

    Quella mattina, l’ultima cosa che voleva era tenere una lezione di yoga. Aveva bisogno di capire come e quando informare Shane, e anche la sua famiglia, della sua gravidanza. Ma ora era costretta a rimandare. La Tranquility Spa godeva fama di fornire agli ospiti del Jarrod Ridge un trattamento a cinque stelle, uno standard che lei non intendeva perdere di vista.

    Raccolse i lunghi capelli biondi in una coda di cavallo, infilò il necessario nella sua borsa da ginnastica, quindi afferrò le chiavi dell’auto dal bancone in cucina e uscì dal cottage. Da quando era tornata da Aspen, viveva al Willow Lodge, uno degli esclusivi cottage di proprietà del Jarrod Ridge.

    Avrebbe potuto alloggiare nella suite a lei riservata nella villa di famiglia, ma era un’opzione che aveva sempre scartato. Anche se vi era cresciuta, l’aveva considerata più come una prigione che una casa. Vi era tornata poche volte da quando, otto anni prima, se n’era andata per frequentare il college.

    Mentre arrestava il suo SUV sotto la pensilina dell’ingresso principale del resort, relegò i pensieri di un’infanzia triste e solitaria in un angolo della mente. Anche se il Willow Lodge era il cottage che più distava dalla villa, avrebbe potuto percorrere a piedi il breve tragitto. Sennonché, appena finita la lezione di yoga, intendeva recarsi al ranch di Shane, nella valle vicina, per dirgli che era subentrata una complicazione imprevista nella loro superficiale avventura.

    Si era recata una sola volta al Rainbow Bend Ranch, ed era successo dieci anni prima. Se ricordava bene, si trovava in una valle che distava diverse miglia dalla strada principale.

    Quando parcheggiò il Mountaineer, il battito del suo cuore accelerò alla vista dell’uomo in piedi accanto al furgone posteggiato davanti alla sua vettura. Shane McDermott stava consegnando le chiavi a un addetto e lei lo trovò più sexy che mai.

    Alto e di una bellezza diabolica, era un cowboy dalla cima del nero cappello a tesa larga fino alla punta degli stivali. Shane era il tipo di uomo sul quale lei aveva sempre fantasticato e, a giudicare dalle espressioni sui volti delle ospiti nelle vicinanze dell’ingresso, era il tipo d’uomo anche dei loro sogni.

    Non c’era da stupirsi che godesse fama di essere un dongiovanni. Le donne erano attratte da lui come mosche dal miele.

    Il cuore le si bloccò del tutto quando lui si avvicinò al SUV per aprirle la portiera.

    «Buongiorno, signorina Jarrod» disse, togliendosi il cappello come avrebbe fatto qualsiasi cowboy educato nel salutare una signora.

    Una lieve brezza gli scompigliò la nera capigliatura, ricordando a Melissa che anche lei gliel’aveva arruffata la sera prima, quando avevano fatto l’amore. Fece del suo meglio per ignorare il formicolio che la percorse al pensiero di quello che avevano condiviso.

    «Buongiorno, signor McDermott» rispose, scendendo dall’auto e consegnando le chiavi a un addetto in uniforme.

    «Credevo che venerdì fosse il tuo giorno libero» disse Shane, con un sorriso amabile.

    «Di solito lo è.» Melissa gli passò accanto, diretta alle porte del resort. «Stamattina una delle istruttrici di yoga si è data malata, così dovrò sostituirla.»

    Shane la raggiunse e l’affiancò. «Dopo che avrai finito di far fare contorsioni ai tuoi ospiti, sarai libera per il resto della giornata?»

    «Sì.»

    Melissa non poté fare a meno di chiedersi a che cosa mirasse Shane con quelle domande. Per evitare pettegolezzi tra lo staff del Jarrod Ridge e la disapprovazione di alcuni degli investitori più anziani e più conservatori, erano stati molto attenti a tener segreta la loro relazione. Nemmeno la sua famiglia sapeva di loro due, ed erano riusciti a conservare l’apparenza di essere niente più di semplici conoscenti. Non avevano trascorso insieme neanche una notte intera, per timore che qualcuno lo vedesse lasciare il suo cottage.

    Ma se Shane insisteva a tempestarla di domande mentre si dirigevano alla spa, era molto probabile che qualcuno se ne sarebbe accorto ed entro la fine della giornata voci su loro due sarebbero circolate per tutto il resort, se non per tutta la città di Aspen. O peggio ancora, a lei sarebbero ceduti i nervi e, in pieno atrio affollato, avrebbe spiattellato di essere in attesa di un figlio.

    Nessuno dei due scenari le andava a genio. Sapeva di non essere in grado di affrontare le inevitabili conseguenze.

    «Passerò più tardi dal Willow Lodge» disse Shane, sorridendo, e negli occhi azzurro ghiaccio gli brillava una luce maliziosa. «C’è una cosa di cui vorrei parlare con te, Lissa.»

    «Vuoi abbassare la voce?» sibilò lei.

    Si diede una rapida occhiata in giro per vedere se qualcuno li stesse ascoltando. Lui era l’unica persona che l’avesse mai chiamata Lissa, e quando lo faceva non mancava mai di trasmetterle un brivido di eccitazione in tutto il corpo.

    «Anch’io ho qualcosa che devo discutere con te, Shane. Ma preferirei rimandare a...» Le si spense la voce quando le parve che un fattorino mostrasse più di un interesse casuale nel vederli insieme. Aspettò che si fosse allontanato prima di riprendere a parlare. «Credevo che oggi tu avessi un pranzo di lavoro con alcuni degli altri investitori del Jarrod Ridge, signor McDermott.»

    «È così.» Sembrava che Shane non avesse una sola preoccupazione al mondo, e lei non poté fare a meno di chiedersi con quanta rapidità sarebbe cambiato quel suo atteggiamento dopo che gli avesse comunicato la notizia dell’imminente paternità.

    «Allora, che cosa ci fai qui adesso?»

    Non era nelle intenzioni di Melissa essere così brusca, ma se non avesse raggiunto al più presto l’aula di yoga, la povera Rita avrebbe avuto una crisi di nervi e gli ospiti avrebbero cominciato a lamentarsi. Inoltre, doveva mettere un certo spazio tra se stessa e Shane. Il profumo di cuoio e di dopobarba al pino silvestre stava minacciando il suo equilibrio, e le costava uno sforzo impedirsi di vacillare e pencolare verso di lui.

    «Sono venuto prima per vedere se gli ultimi cavalli da tiro che ho venduto al resort si stanno dimostrando all’altezza delle aspettative.» Shane inarcò un sopracciglio. «Per te è un problema?»

    Sospirando, Melissa scrollò il capo. «Mi dispiace, non volevo essere così brusca con te. La lezione di yoga doveva cominciare un quarto d’ora fa. Devo proprio andare.»

    «In questo caso, non la tratterrò, signorina Jarrod.» Shane parlò a voce un po’ più alta mentre arrivavano all’ingresso della Tranquility Spa, e lei capì che era a vantaggio di tutti quelli a portata d’orecchio. Lui le strizzò l’occhio con aria complice mentre abbassava la testa e toccava la tesa del suo cappello da cowboy. «È stato un piacere imbattersi in lei di nuovo. Le auguro un buon weekend.»

    Mentre osservava Shane voltarsi e avviarsi verso le sale riunioni, Melissa sospirò. La visione di spalle di quell’uomo non aveva niente da invidiare a quella

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