Una fidanzata a tempo: Harmony Jolly
By Susan Meier
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About this ebook
Vuoi tu essere la mia fidanzata... per le prossime due settimane?
Il milionario Mitcham Ochoa non si sarebbe mai aspettato di dover fare il testimone alle nozze tra il fratello e la sua ex. E quale modo migliore per dimostrare a tutti di non avere risentimenti, se non quello di farsi accompagnare dalla sua attuale fidanzata?
Il problema è che non esiste alcuna fidanzata. C'è però Lila Ross, la sua assistente, che potrebbe fare al caso suo per l'occasione.
Innamorata di lui da sempre, Lila sa bene che il suo cuore non uscirà indenne da due settimane accanto al suo capo.
Soprattutto quando Mitcham verrà a conoscenza del segreto legato al suo passato...
Susan Meier
Americana dell'Iowa, riesce a conciliare i suoi interessi con la famiglia e l'attività di scrittrice.
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Book preview
Una fidanzata a tempo - Susan Meier
successivo.
1
«Penso che dovrai fare di più che presentarti al matrimonio.»
Mitcham Ochoa gettò la penna sulla scrivania e guardò suo cugino Riccardo. Non era proprio come guardarsi in uno specchio, ma quasi. Tutti gli uomini Ochoa avevano capelli e occhi scuri. La maggior parte era alta. Mitch e Riccardo, che avevano la stessa età, non condividevano solo caratteristiche fisiche; si comportavamo come fratelli e sapevano tutto l'uno dell'altro. Entrambi erano stati lasciati da una donna che pensavano di volere sposare. Ma con una differenza importante: Riccardo aveva sofferto profondamente quando la sua fidanzata lo aveva mollato per il suo ex ragazzo, mentre Mitch alla fine aveva capito di non avere mai amato veramente Julia quando aveva scoperto... quello che aveva scoperto. Poiché Riccardo però sapeva, Mitch sospettava con facilità quello che stava insinuando in quel momento. E non ne era affatto contento.
«Lei ormai fa parte del passato.»
Il cugino fece una smorfia. «Noi due lo sappiamo, ma non capita tutti i giorni che una donna lasci il proprio fidanzato per il fratello, e che al fratello piantato in asso sia chiesto di fare da testimone alle loro nozze. Le malelingue parleranno, caro mio. Tutti osserveranno ogni movimento che farai. A meno che...»
«A meno che, cosa...?»
«A meno che tu non abbia motivo di essere geloso.»
Una giusta indignazione assalì Mitch, che si alzò dalla poltrona dallo schienale alto, in pelle nera. Se c'era qualcuno che sapeva quanto fosse felice Mitch per suo fratello e Julia, era proprio Riccardo. Lo mandava in bestia che lui stesse sollevando quel problema inesistente. «Non ho motivo di essere geloso!»
«Tuo fratello è il maggiore. È il presidente dell'azienda di famiglia. Ti ha portato via la fidanzata.»
Mitch bofonchiò qualcosa.
«E ammettiamolo. È più bello di te.»
A quel punto Mitch lanciò la penna contro Riccardo che schivò abilmente il colpo.
«Sono reazioni come questa che faranno preoccupare la nonna nelle due settimane della nostra permanenza in Spagna per i festeggiamenti di questo matrimonio. Vuoi che ti stia sempre addosso?»
Mitch sedette di nuovo sulla poltrona. «No.» Maledizione Non voleva che la nonna lo tormentasse. Sarebbe bastata sua madre. Se l'anziana donna avesse sospettato che lui fosse triste per il matrimonio di Julia e del fratello, avrebbe fatto qualsiasi cosa per coccolarlo con il risultato di farlo apparire patetico, quando invece non era così. Trovare il fratello in camera da letto con la propria fidanzata, due anni prima, non era stato scioccante come si era aspettato. Perdere Julia lo aveva reso libero di frequentare altre donne, facendogli capire che forse il loro amore era più una situazione di convenienza che un sentimento vero. Erano insieme da così tanto tempo che il continuare a frequentarsi sembrava ormai la sola cosa giusta da fare. Però, riconoscere lo sbaglio che lui aveva quasi commesso in nome della comodità e dell'abitudine lo aveva disorientato.
«Allora devi trovare un modo per dimostrare, dall'istante in cui scendi dall'aereo Ochoa Vineyards, che non solo questo matrimonio ti va bene, ma che sei felice.»
Per sfortuna, la sua famiglia sembrava non avere capito che il tradimento del fratello non era stato quella catastrofe emotiva che avevano paventato, ma un modo per Mitch di uscire da una situazione difficile. Nessuno aveva compreso come quell'episodio era stato uno sprone per conquistare il successo che lui aveva sempre desiderato. Tutto quello che i suoi ricordavano era l'iniziale shock che aveva gettato Mitch in crisi. Era per questo che lui si era trasferito dall'altra parte della terra. Solo che, così, non avevano potuto vedere quanto velocemente si era ripreso. E quando lui aveva cercato di spiegarlo, avevano pensato che stesse solo tentando di appianare le cose o salvare la faccia.
«La nonna penserà che io sarò felice solo se mi sposerò.»
Riccardo corrugò la fronte. «Non puoi sposarti prima di tuo fratello. Non c'è tempo.» Fece una breve pausa. La sua espressione cambiò all'improvviso e poi scoppiò a ridere. «Ma puoi portare una fidanzata al ricevimento.»
«Già» commentò in tono scettico.
«Dico sul serio! Tutto quello che devi fare è trovare una donna che sia d'accordo a fingere di essere la tua fidanzata per le due settimane in cui saremo in Spagna. Inventate una storia su come vi siete conosciuti. Un qualcosa di romanticamente sdolcinato su come ti sei proposto. La bacerai qualche volta davanti alla nonna e...» Schioccò le dita. «Non sarai più il fratello respinto.»
«Tranne che mi ritroverò fidanzato.»
«No. No. Un paio di settimane più tardi, chiamerai la nonna e le racconterai che avete litigato e che vi siete lasciati. E non essendo a casa, non sarai neppure costretto a scendere troppo nei dettagli.»
Mitch dovette ammettere che quel piano lo attraeva molto. Era rientrato prima del previsto a casa per chiedere a Julia di sposarlo la sera in cui l'aveva trovata con suo fratello in camera da letto. Erano tutti e due vestiti, ma solo una relazione intima poteva giustificare la presenza del fratello in quella stanza. Alonzo aveva negato con veemenza. Aveva giurato a Mitch che si erano limitati a un solo bacio. Non avevano intenzione di tradirlo. Non volevano ferirlo. Ma era chiaro dal modo in cui Alonzo aveva protetto Julia che, anche se davvero non era a letto con lei, ne era innamorato.
Mitch era rimasto di sasso, ma quello che era successo aveva convinto suo padre a dargli il benestare per avviare il progetto che stava provando a realizzare da anni: vendere i vini di famiglia online. Si era trasferito a New York e aveva imparato ad amare quella città. Era diventato anche così bravo a vendere i vini di famiglia che aveva creato un secondo sito web, completamente indipendente dalla prima attività. Nello shop si potevano trovare etichette di numerose aziende, bicchieri, cantinette, cavatappi, grembiuli, magliette con scritte spiritose sul vino, libri di enologia e degustazione... Insomma, tutto quello che riguardava il vino. Quello era il sito che gli permetteva di guadagnare molti soldi. Così tanti da avere dovuto chiedere a Riccardo di trasferirsi a New York dalla Spagna per dargli una mano a gestire altri tre siti specializzati. Il primo vendeva tutto ciò che aveva a che fare con il ciclismo. Il secondo prodotti culinari e un terzo era dedicato al golf.
Tutto quello che Mitch doveva fare era identificare un settore, trovare i venditori che producevano il meglio di qualunque cosa lui volesse proporre sul mercato, testare i loro prodotti, scegliere il migliore e creare un sito. C'era così tanto lavoro che non si annoiava mai e Riccardo era un genio della finanza e degli investimenti. Il loro era un team vincente e anche se non lo avrebbero mai confessato alla famiglia, avevano creato in soli tre anni un impero economico che valeva di più delle imprese di tutto il clan degli Ochoa.
Così, perdere Julia gli aveva offerto la possibilità di diventare l'uomo d'affari che era oggi. Il solo fatto che non era mai stato sfiorato dal rimpianto perché non aveva tentato di riconquistarla era la prova che tutto quello che era successo era stato per il suo bene.
Eppure, la nonna dubitava che lui fosse felice e avrebbe fatto più che stargli addosso. Lo avrebbe fatto apparire patetico. Peggio, sua nonna ne avrebbe fatto una questione di Stato e avrebbe rovinato il matrimonio del fratello. Quello avrebbe dovuto essere il momento speciale di Julia e Alonzo, e se Mitch non avesse fatto qualcosa, la sua presenza avrebbe davvero potuto rovinare ogni cosa.
Ma se non avesse partecipato, se si fosse rifiutato di essere il testimone, durante l'evento si sarebbe parlato solo di lui e della sua assenza.
In ogni caso, il matrimonio di Julia e Alonzo sarebbe stato rovinato.
Doveva trovare una soluzione.
Lila Ross raccolse i fogli che la fotocopiatrice sputava fuori, li riordinò, li pinzò e andò nell'ufficio del suo capo. Non capitava spesso di trovare Mitch e Riccardo nella stessa stanza. Avrebbe dovuto approfittare di quell'opportunità per ottenere la loro approvazione sul bilancio dell'ultimo mese, specialmente dal momento che il giorno seguente sarebbero partiti per il matrimonio di famiglia.
Spinse sul naso i suoi occhiali dalla montatura spessa e antiquata e allungò la mano sulla porta semiaperta. Bussò due volte per annunciarsi, poi entrò nella stanza.
«Ho la contabilità dell'ultimo mese.»
«Perfetto» disse Mitch. «Grazie. Entra.»
Riccardo sollevò il volto e gli occhi si strinsero in una linea sottile. La fronte corrugata, inclinò la testa da un lato.
Decidendo che l'espressione probabilmente aveva qualcosa a che fare con quello di cui stavano parlando prima del suo arrivo – e dunque non affari che la riguardavano – Lila allungò una copia del rapporto a Mitch e un'altra a Riccardo, poi sedette sulla poltroncina libera davanti alla grande scrivania in acciaio cromato e cristallo. Le finestre alte fino al soffitto dietro Mitch offrivano una bellissima vista dello skyline di Manhattan che brillava sotto il sole di quella perfetta giornata di giugno. Il grande tappeto grigio chiaro a stampa geometrica sotto i suoi piedi proteggeva il parquet sbiancato e dava risalto al grigio più scuro delle pareti. Il divano nero e una poltrona dalle linee moderne erano sistemati in un angolo, divisi da un tavolino che richiamava lo stile della scrivania. La stanza era l'immagine del lusso e del successo ma non la sorprese. Mitch Ochoa aveva il tocco di re Mida.
Per non parlare del fascino che emanava.
Mitch alzò lo sguardo su di lei. «Dammi due minuti per esaminarlo e poi parleremo dei dettagli.»
Il cuore le martellava. Quando lui sorrise, fu come se il sole fosse appena sorto all'orizzonte con il preciso scopo di incendiarle l'anima. «Certo.»
Mitch sorrise di nuovo prima di incominciare a leggere.
Lila s'impose di non guardargli i lucidi capelli neri mentre leggeva, e spostò gli occhi sulle ampie spalle, sulla camicia bianca e la cravatta scura. Era così elegante! Nato e cresciuto in Spagna, aveva viaggiato per tutta l'Europa prima di stabilirsi negli Stati Uniti. Lei non aveva idea del perché avesse scelto New York per avviare la sua attività indipendente dall'azienda di famiglia, ma ogni sera Lila ringraziava la sua buona stella che lo avesse fatto.
Ogni sera... fino a quella precedente.
Era stato allora che si era resa conto di essere stata solo la sua segretaria per un anno intero. Avevano condiviso tanti pranzi. Per non parlare di tutte le cene che avevano ordinato in ufficio dopo avere lavorato fino a mezzanotte per aspettare le statistiche di un nuovo prodotto a fine giornata.
Avrebbe potuto baciarla trentasette volte. Le aveva contate.
E mentre lei lo aveva sempre ammirato con gli occhi che brillavano come due stelle, lui la guardava con gli occhi di un amico. O almeno così lei aveva creduto. Fino a quando non aveva capito che per lui era solo un'assistente.
E la sera precedente...
Lottò contro l'impeto di chiudere gli occhi mentre il dolore e il vuoto l'assalivano.
La sera precedente, aveva avuto la prova che lui non l'avrebbe mai considerata in modo diverso da un'impiegata e così aveva iniziato la ricerca di un nuovo lavoro. Continuando a stare vicino a lui, giorno dopo