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Un amore di testimone: Harmony Jolly
Un amore di testimone: Harmony Jolly
Un amore di testimone: Harmony Jolly
Ebook150 pages1 hour

Un amore di testimone: Harmony Jolly

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About this ebook

Jayne Cavendish è stata lasciata alla vigilia del ma-trimonio. Le sue migliori amiche hanno invece trovato o stanno sposando l'uomo dei loro sogni, e anche il suo ex sembra destinato a una radiosa felicità insieme alla donna che ha preso il suo posto.



Tristan McGregor, testimone delle sue nozze sfumate, ha da sempre una cotta per lei, ma Jayne fa di tutto per toglierselo dai piedi, decisa a dare un taglio netto con il passato.



Certo, non si può dire che Jayne sia fortunata con gli uomini. Tristan però sembra diverso; è sincero, la fa sentire una donna speciale e, soprattutto, è determinato a offrirle la vita che ha sempre sognato: felice e piena d'amore.
LanguageItaliano
Release dateOct 10, 2017
ISBN9788858973356
Un amore di testimone: Harmony Jolly
Author

Melissa Mcclone

Laureata alla Stanford University, ha lasciato il lavoro di ingegnere meccanico per scrivere.

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    Un amore di testimone - Melissa Mcclone

    1

    Chiacchiere e risate circondavano Jayne Cavendish. Seduta in un tavolino d’angolo della Victorian Tea House, si guardò intorno.

    Coppie di donne tra piante rigogliose e collezioni di tazze da tè allineate in vetrinette di legno. Tutti avevano l’aria di divertirsi in quel tipico locale di San Diego, nella parte vecchia della città. Tutti tranne lei.

    Fissò la tazza di Earl Grey pregando di far comparire con la forza del pensiero almeno una delle sue migliori amiche. Le mancavano tanto Alex, Molly e Serena. Erano come sorelle per lei e niente avrebbe mutato il rapporto che c’era tra loro, neppure la lontananza, dopo che si erano sposate.

    Si tenevano in contatto via Internet e si telefonavano quasi tutti i giorni. Alex veniva da Las Vegas quando poteva e Molly sarebbe presto tornata ad abitare lì, quando la casa da sogno, sua e di Linc, sarebbe stata pronta, ma non era lo stesso di quando vivevano tutte a San Diego, andavano dall’estetista insieme e si trovavano il pomeriggio a bere il tè.

    Jayne si lasciò sprofondare stancamente nella sedia come un pallone sgonfio.

    Forse, recarsi lì non era stata una buona idea. Ripensò alla prima volta che aveva visto quel posto, quando le sorelle dell’allora suo fidanzato le avevano organizzato una festa di benvenuto. Le parve che fossero passati anni, invece era successo solo pochi mesi prima.

    Erano cambiate tante cose da allora. Si toccò il dito nudo della mano sinistra.

    Oh. Basta compiangersi. Non aveva senso rivangare il passato.

    Decisa a riconciliarsi col presente, Jayne prese dalla borsa un libro della biblioteca, l’ultimo best-seller scritto da un guru della finanza. Lo aprì alla pagina dove aveva messo il segnalibro: la cartolina di una spiaggia di sabbia bianca come borotalco.

    Il luogo perfetto per la luna di miele, pensò con una fitta dolorosa.

    Niente lacrime.

    Si raddrizzò.

    In fondo, se le cose fossero andate diversamente, le sue amiche non avrebbero trovato l’amore. Perché grazie a quello che era successo, anzi, non era successo, si erano sposate tutte e tre. Quindi, Jayne non poteva rimpiangere la fine del suo fidanzamento e il folle week-end a Las Vegas che aveva arrecato tanta felicità alle persone cui teneva di più al mondo.

    Girò la cartolina che aveva ricevuto due mesi prima e rilesse la scrittura tonda di Serena.

    Jayne,

    mi sto divertendo tanto! Questo viaggio era il modo perfetto per celebrare la vittoria di Jonas alle elezioni e per riprendersi dalle fatiche della campagna elettorale! Appena saremo a casa, devi venire a trovarci a Las Vegas! Anche Alex e Molly hanno voglia di vederti! Mi manchi!

    Baci

    Serena e Jonas

    Il numero di punti esclamativi le strappò un sorriso. Serena viveva la vita come se tutto quello che faceva meritasse un punto esclamativo; per fortuna aveva trovato un punto fermo in Jonas Benjamin, il nuovo sindaco di Las Vegas. Lui la adorava.

    Appena saremo a casa, devi venire a trovarci a Las Vegas!

    Anche Jayne aveva voglia di vedere le amiche, ma rimandava il momento di accettare i loro ripetuti inviti. La città con i suoi alberghi enormi, le luci al neon e la temperatura torrida le ricordava troppo la dolorosa rottura con Rich. Mhm, forse poteva convincerle a fare un salto a San Diego, anche con i mariti.

    Posò la cartolina sul tavolo e prese in mano il libro, sforzandosi di concentrarsi sulle nuove tecniche di gestione del denaro.

    Qualche minuto dopo, però, il livello di brusio aumentò, come se la sala si fosse riempita di colpo.

    Alzò gli occhi dalla pagina e vide un folto gruppo di donne in piedi che tenevano in mano dei regali.

    Il suo sguardo incrociò quello di Savannah Strickland, la sorella minore del suo ex fidanzato. Un’espressione di incredulità riempì gli occhi nocciola della ragazza prima che le girasse le spalle.

    Era una festa dì compleanno? O, forse, per la gravidanza di Grace, la sorella maggiore? Il suo terzo figlio doveva nascere a breve.

    Incuriosita, Jayne diede un’occhiata ai pacchetti colorati. Niente peluche. Né sonaglini. Qualche ombrello, però.

    L’altra sorella di Rich, Betsy, si accorse di Jayne, soffocò un gemito e diede una gomitata alla gemella, Becca. Entrambe arrossirono e si voltarono immediatamente.

    Jayne non capì il perché di tanto imbarazzo. Sicuramente la situazione era delicata, dopo quello che il fratello le aveva fatto, ma le sorelle non c’entravano...

    Oh, no.

    Jayne trasalì in un misto di stupore e orrore.

    Eccola. L’altra donna.

    Il motivo per cui Jayne era ancora single e le sue amiche erano sposate.

    Si impose di sussultare tenendo la bocca chiusa.

    Jayne l’aveva vista solo una volta nell’appartamento di Rich. Qualche giorno prima delle sue nozze. Una Barbie in carne e ossa e biancheria intima.

    Quel giorno, il semplice abito azzurro abbinato a una giacca bianca con maniche avvitate era meno bollente del reggiseno nero e delle autoreggenti di pizzo che indossava a casa di Rich. Una fascia elastica bianca le teneva ordinati i lunghi riccioli biondi, molto diversi dalla massa spettinata che non aveva lasciato spazio a dubbi su cosa stesse succedendo in quella stanza.

    Ma era lei.

    Non una festa per un nascituro, si rese conto Jayne col cuore straziato. Bensì, un addio al nubilato.

    Rich si stava sposando e le sue sorelle festeggiavano la donna con cui il loro fratello aveva tradito lei.

    Distogli lo sguardo, si ordinò Jayne. Ma come una falena attirata dalla fiamma, non ci riuscì.

    La scena era surreale e stranamente familiare.

    Gli occhi si riempirono di lacrime. Un groppo le chiuse la gola impedendole di respirare.

    Come avevano potuto portare lei lì, nello stesso posto? Era come se Jayne non fosse mai esistita. Come se non avesse passato ogni domenica a pranzo dai loro genitori o ad aiutare a dipingere la cameretta dei bambini a casa di Grace.

    Il fatto che Rich l’avesse tradita era già terribile, ma ora anche la sua famiglia... Era insopportabile.

    Lo stomaco si ribellò. Jayne temette di vomitare davanti a tutti.

    L’istinto di conservazione entrò in azione. Esci. Subito.

    Cacciò il libro in borsa, estrasse una banconota da venti dollari e la lanciò sul tavolo. Era più di quanto costava il suo tè con pasticcini, ma per una volta non si curò di aspettare il resto.

    Si alzò in piedi.

    Qualcuno chiamò il suo nome.

    Si irrigidì.

    Non qualcuno, bensì Grace, la sorella maggiore di Rich, l’unica persona della famiglia che le aveva telefonato dopo la rottura per sapere come stava.

    Incerta sul da farsi, Jayne alzò gli occhi e vide una Grace in avanzato stato di gravidanza che goffamente si dirigeva verso di lei.

    No!

    I polmoni di Jayne si svuotarono di aria.

    Non aveva idea di cosa potesse volere, ma le venne in mente solo una cosa orribile. In nessun modo poteva accettare di essere presentata all’altra. La futura signora Strickland.

    Un’ulteriore dose di ansia rinfocolò il panico di Jayne. Con le labbra formulò Scusa verso Grace che si stava avvicinando e scappò via di corsa.

    Il giorno dopo, Grace Strickland Cooper era davanti al lavello della cucina dei suoi genitori dopo il solito pranzo domenicale. «Mi serve un favore.»

    Era il suo turno di asciugare i piatti. Tristan Mac-Gregor posò la casseruola e fissò la sorella del suo migliore amico. «Se hai deciso di abbandonare tuo marito e i due bambini e tre quarti per fuggire con me, sono disposto a fare tutto ciò che vuoi.»

    Grace indicò con le mani bagnate il ventre gravido. «Oh, sì. Sono proprio la donna ideale di un fotoreporter amante dell’avventura.»

    «Sei bellissima. Qualunque uomo vorrebbe svegliarsi accanto a te.»

    Grace strinse gli occhi. «Scommetto che lo dici a ogni ragazza che incontri, incinta o no.»

    «Non confermo e non nego.» Appese la pentola a uno dei ganci della rastrelliera. «Anche se di solito cerco di stare lontano da quelle incinte.»

    Lei scosse la testa. «Non cambierai mai, Mac-Gregor.»

    Tristan le rivolse il suo famoso sorriso. «Ma mi ami lo stesso» la provocò.

    Grace scoppiò in una risata. «Sono sicura che non hai problemi a ottenere quello che vuoi. Non ne hai mai avuti.»

    Vero. Fino a poco tempo prima.

    Lui evitava le relazioni serie e gli piaceva divertirsi. Ultimamente, però, si era ritrovato a paragonare le donne che frequentava con un modello irraggiungibile. E quello lo limitava molto.

    «Allora, cosa ti serve?»

    Grace si guardò intorno come per assicurarsi che fossero soli. «Ieri ho incontrato Jayne Cavendish.»

    Udendo il nome dell’ex fidanzata di Rich, Tristan sobbalzò. E rischiò di lasciar cadere la pentola che aveva in mano.

    Jayne. La sua donna ideale...

    Decine di domande si affollarono nella sua mente. Ma nessuna che potesse fare. «Dove?»

    «Era nella sala da tè dove abbiamo organizzato la festa di Deidre e dove avevamo portato anche lei, sette mesi fa.»

    Per il bene di Rich, Tristan aveva cercato di non pensare a Jayne Cavendish, ma lei gli aveva invaso i pensieri e i sogni. Si portava persino la sua foto nel portafoglio.

    «Eravamo così a disagio, mi ero dimenticata quanto le piaceva quel posto» proseguì Grace. «Comunque, Jayne è corsa fuori prima che potessi raggiungerla.»

    «Come biasimarla?» Le parole gli uscirono un po’ troppo aspre, dato il ruolo che aveva avuto nella rottura.

    «Infatti, non la biasimo.» Grace aggrottò la fronte. «Voglio bene a mio fratello, ma si è comportato da vigliacco con Jayne. Rich avrebbe dovuto rompere il fidanzamento subito, non lasciarla in quel modo, dopo che aveva conosciuto Deidre.»

    «Concordo.»

    «Purtroppo, non l’ha fatto

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