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Provaci, Jake!: Harmony Destiny
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Provaci, Jake!: Harmony Destiny

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TRE PER TRE - Vol. 3. Come poteva Donna Fields immaginare che avrebbe rivisto il cowboy con il quale aveva passato un finesettimana infuocato e dal quale aspettava una figlia? Eppure Jake Bishop ricompare nel momento meno opportuno e decide di fare il padre. Per il bene della bambina, Donna lo sposa, ma gli concede sei mesi di tempo. Poi, ognuno per la sua strada. Jake, però, non ci sta e prova in tutti i modi a convincerla a... Provaci, Jake!

I volumi della serie:

1) Solo per amore

2) Così come sei

3) Provaci, Jake!
LanguageItaliano
Release dateJan 9, 2017
ISBN9788858959831
Provaci, Jake!: Harmony Destiny
Author

Sylvia Plath

Sylvia Plath was born in 1932 in Massachusetts. Her books include the poetry collections The Colossus, Crossing the Water, Winter Trees, Ariel, and Collected Poems, which won the Pulitzer Prize. A complete and uncut facsimile edition of Ariel was published in 2004 with her original selection and arrangement of poems. She was married to the poet Ted Hughes, with whom she had a daughter, Frieda, and a son, Nicholas. She died in London in 1963.

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    Book preview

    Provaci, Jake! - Sylvia Plath

    successivo.

    Prologo

    «Stento a credere di averti seguito qui.» Donna Fields bisbigliò le parole tra i denti fissando la sua amica, che era concentrata su un gruppo di cowboy a un tavolo vicino.

    «Ammettilo» le disse Joanie Richardson fissando un tizio biondo. «Eri curiosa quanto me di vedere questo posto. Devi esserti stancata dell'esistenza monotona che conduci. Anch'io lo sono di fare la signora perbene. Diavolo, la nostra vacanza è quasi finita e non mi sono ancora divertita. Proviamo a esplorare un mondo diverso, tanto per cambiare.»

    Donna si guardò intorno nel locale fumoso e si rimproverò per avere accettato la proposta di Joanie di passare la loro ultima serata in New Mexico al Blue Bonnet Grill, un bar tipico fuori città.

    «La mia vita non è monotona» protestò, ma si lasciò sfuggire un gemito quando notò una coppia in un angolo che si baciava appassionatamente. «Usciamo di qui. Mi sento a disagio.»

    Joanie distolse lo sguardo dal biondo che aveva adocchiato e che le stava sorridendo e seguì lo sguardo di Donna. «Non ricordo neppure cosa si provi a essere così intimi con un uomo.»

    «La gente non dovrebbe dare simili spettacoli in pubblico. È disgustoso!»

    «Sei solo invidiosa.»

    «Non è vero.»

    «Quei due sono talmente rapiti che il mondo attorno ha smesso di esistere.» Joanie sospirò in modo teatrale. «Vorrei che qualche affascinante sconosciuto mi trascinasse in un angolo buio e...»

    «Salve. Mi chiamo Big John.» Il gigante biondo le aveva raggiunte al tavolo e sorrideva con una luce maliziosa negli occhi. «Vi piacerebbe unirvi a me e a un mio amico?»

    «Sì, che ci piacerebbe» rispose subito Joanie.

    «No!» Donna afferrò il braccio di Joanie e, chinandosi, le bisbigliò in un orecchio: «Sei impazzita?».

    «Sto aspettando che arrivi il mio amico. Dovrebbe essere qui a momenti. Nel frattempo potremmo ordinare un giro di birre e un paio di bistecche al sangue.»

    «Per me va bene.» Joanie si alzò e prese il cowboy sottobraccio. «Sono pronta.»

    «E tu? Credo che J.B. ti piacerebbe.» Big John la squadrò da capo a piedi. «Sei un po' troppo sofisticata per i suoi gusti, ma hai un paio di attributi che non gli dispiaceranno.» Così dicendo il suo sguardo indugiò sui seni di Donna.

    Donna incrociò le braccia al petto. Gli uomini erano dei veri maiali, si disse. Pensavano sempre e solo al sesso.

    «La mia amica è un po' timida» la giustificò Joanie fulminandola con gli occhi. «Non è abituata a frequentare questo genere di locali.» Poi si voltò verso Big John. «Veniamo dal Tennessee e siamo qui per un viaggio di studio. Questa è la nostra ultima sera.»

    «Allora, dobbiamo farvi divertire prima che partiate.»

    Quando Donna si ostinò a rimanere immobile, Joanie sbuffò, seccata. «Perché non ci pensi su mentre io e Big John balliamo? Ti prego, cara, rimani. Fallo per me.»

    Donna avrebbe voluto strangolarla. L'aveva conosciuta due anni prima quando Joanie era stata assunta come docente di educazione fisica nella stessa scuola dove lei insegnava storia e aveva poco in comune con quella divorziata di ventotto anni dal carattere gioviale.

    Quando Joanie aveva suggerito di uscire quella sera, Donna non se l'era sentita di rifiutare, anche se lei non era il tipo in cerca di divertimento. Ma nell'attimo in cui era entrata al Blue Bonnet Grill, si era resa conto di avere sbagliato.

    La musica era assordante e l'aria irrespirabile per il denso fumo di sigarette. Gli uomini e le donne bevevano birra, ridevano, ballavano e si baciavano senza ritegno. Se la sua famiglia l'avesse vista in quel momento, sarebbe rimasta allibita. Era una signora sofisticata. Nata e cresciuta in un ambiente raffinato.

    Donna guardò la coppia che si baciava al buio e sentì una vampata di calore sommergerle il viso. Perché non riusciva a smettere di fissarli?, si rimproverò e un attimo dopo vide i due che si avviavano verso l'uscita e intuì che erano diretti in qualche motel nelle vicinanze. Una fitta nelle parti intime la assalì al pensiero di ciò che stavano per fare.

    Smettila!, si rimproverò, pur sapendo che era normale che una donna nel fiore degli anni pensasse al sesso, soprattutto se non ne faceva da cinque anni. Non che le fossero mancate le opportunità. Era uscita con parecchi uomini ben felici di portarla a letto. Ma per lei non esisteva il sesso senza amore e, dopo che aveva perso suo marito, aveva giurato a se stessa che non si sarebbe più innamorata di nessuno. La morte di Edward l'aveva distrutta e non sopportava l'idea di soffrire ancora in quel modo.

    Con gli occhi lucidi, Donna scrutò il locale e si fermò su Joanie e Big John che ballavano abbracciati un vecchio motivo di Hank Williams. Da come si guardavano, non si sarebbe stupita di dover tornare in albergo da sola.

    La porta d'ingresso si aprì ed entrò una ventata di aria fresca. Parecchi avventori salutarono il nuovo arrivato. Persino il barman alzò una mano in segno di benvenuto.

    «Ciao, J.B. L'atmosfera è stata piuttosto tranquilla senza di te. Ci sei mancato.»

    Donna guardò l'uomo che era appena entrato. Era lui l'amico di Big John? Il suo appuntamento? Dove va andarsene di lì... e subito!

    Big John smise di ballare il tempo necessario per chiamare l'amico dalla pista. «Ehi, ciao. Era ora che arrivassi. La tua ragazza è seduta al tavolo accanto alla porta. Offrile una birra, d'accordo? Si chiama...» Guardò verso Joanie in cerca di aiuto.

    «Si chiama Donna» gridò Joanie. «Ha bisogno di divertirsi un po'... Quindi, pensaci tu.»

    Donna avrebbe voluto scavarsi una fossa e nascondersi. Invece, si limitò a girarsi di schiena nella speranza che J.B. capisse e la lasciasse in pace.

    Purtroppo, il rumore di una sedia alle sue spalle la avvertì che si era sbagliata. Forse, se lo avesse ignorato, se ne sarebbe andato.

    «Donna?» Aveva una voce profonda e baritonale. Dura come carta vetrata.

    Lei annuì, poi si voltò lentamente e si trovò di fronte l'uomo più incredibilmente attraente che avesse mai visto.

    Lui spinse indietro il cappello e una ciocca di capelli neri come il carbone gli ricadde sulla fronte. Il viso non era quello di un ragazzo, bensì di un uomo, deciso e spavaldo. E l'accenno di barba lo faceva sembrare ancora più duro. J.B. strinse gli occhi nocciola e la scrutò, come si studia la lista di un menu per decidere se ordinarlo.

    Involontariamente, Donna rabbrividì. «Senti, J.B., non è stata mia l'idea. Joanie e il tuo amico Big John...»

    «Cosa ci fai in un posto così, dolcezza? Saresti più adatta all'opera.»

    «Io... sono venuta con Joanie. È la nostra ultima serata in New Mexico e lei voleva provare l'ebbrezza della vita notturna.» Donna intrecciò le mani in grembo.

    «Da dove venite... tu e Joanie?» le chiese J.B. con un sorriso devastante. Molto probabilmente, un uomo come quello non si era mai sentito rispondere di no da una donna.

    «Dal Tennessee» rispose lei.

    «Che combinazione! Io abitavo nel Tennessee.»

    Donna non gli credette, naturalmente. «Davvero?»

    «Sì. Anni fa.» J.B. lasciò vagare lo sguardo su di lei e si fermò sui seni prosperosi che neppure la camicetta larga riusciva a mascherare. «Cosa ne dici di ballare?»

    «No, grazie.»

    «Ti garantisco che non mordo.»

    Donna lo guardò, sospettosa, e lui scoppiò a ridere, poi batté una manata sul tavolo. Colta di sorpresa, Donna sussultò. I loro occhi si incrociarono e rimasero allacciati per un lungo istante. Donna trattenne il respiro.

    «Cosa ti succede, J.B.?» lo apostrofò un mandriano seduto al tavolo vicino. «Non dirmi che hai finalmente trovato una ragazza che ti tiene testa.»

    Tutti gli uomini risero sguaiatamente e si abbandonarono a commenti volgari. J.B. lanciò un'occhiata di rimprovero al giovane cowboy.

    «Forse non sei il suo tipo.» Il ragazzo si alzò dalla sedia e si avvicinò a Donna. «È così, ragazza? Preferisci gli uomini più giovani? In quel caso, io faccio proprio al caso tuo.»

    «Lasciala in pace, Woody» lo ammonì J.B.

    «No, se non me lo dice lei.» Woody si piantò di fronte a Donna e le mise una mano sulla spalla. «Perché non ti unisci a me e ai miei amici? J.B. è pieno di donne. Può fare a meno di te.»

    «Ti prego» lo supplicò Donna. Aveva voglia di scappare via. Non era mai stata tanto imbarazzata in vita sua. Guardò J.B. in cerca di aiuto. «Ti prego, vattene e lasciami in pace. Io... io sono la ragazza di J.B.»

    Nell'attimo in cui pronunciò quelle parole, si pentì e desiderò ritrattarle. Cosa diavolo le era venuto in mente?

    «Hai sentito?» disse J.B. «È con me.»

    Woody esitò per un momento, ma, quando J.B. si alzò in tutta la sua statura, indietreggiò di un passo. «Certo. Non vorrei mai farti uno sgarbo.»

    Così dicendo, Woody scomparve. L'unica cosa che Donna vide furono le lunghe gambe di J.B., le sue spalle muscolose che torreggiavano su di lei. Le tese la mano.

    «Balliamo» le ordinò.

    Seguendo l'istinto, Donna lo accompagnò sulla pista da ballo. Nell'attimo in cui la prese tra le braccia, capì di essere persa e si arrese a quello sguardo seducente, al calore di quel corpo e al desiderio da troppo tempo represso.

    Come era possibile desiderare un tizio conosciuto pochi minuti prima?, si chiese. Il solo pensiero era pazzesco. Lei era pazza! Eppure desiderava J.B. come non aveva mai desiderato nessun altro. Era come se di colpo si fosse trasformata in una donna diversa, impudica e licenziosa.

    Lui la strinse mentre volteggiavano al ritmo della musica. «Donna, sei la cosa più sexy che abbia mai visto» le bisbigliò in un orecchio.

    Donna sapeva di essere carina, anche femminile, ma non si era mai considerata sexy. Era una signora, e le signore non dovevano essere sexy. Anzi, la maggior parte degli uomini con cui era uscita dopo la morte di Edward l'avevano accusata di essere fredda, addirittura frigida.

    «J.B.... io non... non ho mai...»

    Lui abbassò la testa. Donna vide la sua bocca avvicinarsi pericolosamente e capì cosa stava per fare. Avrebbe dovuto fermarlo. Ma non lo fece.

    La baciò. Un bacio avido, esigente. Donna si sentì esplodere la testa. No, non poteva accaderle una cosa simile. Non a lei. Non a Donna Deirdre Fields. Non aveva mai baciato un uomo in pubblico. Aveva sempre considerato volgare manifestare davanti a tutti le proprie emozioni.

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