Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

I sotterfugi del cuore: Harmony Collezione
I sotterfugi del cuore: Harmony Collezione
I sotterfugi del cuore: Harmony Collezione
Ebook146 pages2 hours

I sotterfugi del cuore: Harmony Collezione

Rating: 3 out of 5 stars

3/5

()

Read preview

About this ebook

Quando focalizza l'interesse su qualcosa, o qualcuno, non c'è speranza che possa rinunciarvi. E, adesso, lui la desidera più che mai.



Luca Valente ha una sola certezza: l'amore è volubile. E a provarglielo, una volta di più, è sua moglie Chloe: in quel momento potrà anche giurare di odiarlo, ma solo poche settimane prima professava adorazione per lui.



Ora che deve prendersi cura della figlia di una cara amica, Chloe è decisa a chiedere a Luca l'annullamento del loro matrimonio: se non è in grado di amare lei, sua moglie, nel modo più completo, come potrebbe voler bene a quella piccola creatura?
LanguageItaliano
Release dateAug 10, 2017
ISBN9788858970898
I sotterfugi del cuore: Harmony Collezione
Author

Natalie Rivers

Tra le autrici piuù amate e lette dal pubblico italiano.

Read more from Natalie Rivers

Related to I sotterfugi del cuore

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for I sotterfugi del cuore

Rating: 3 out of 5 stars
3/5

2 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    I sotterfugi del cuore - Natalie Rivers

    1

    «Chloe Valente, sei la più sexy e affascinante delle donne.»

    Le parole, un bisbiglio suadente, accarezzarono l’orecchio di Chloe e le mandarono un brivido lungo la schiena. Non si era mai considerata tale, ma il calore del corpo muscoloso di Luca alle sue spalle filtrava attraverso la stoffa leggera del vestito da sposa e la faceva sentire un’altra. Tutto era cambiato, nella sua vita, ben oltre qualsiasi aspettativa.

    «Grazie per aver reso indimenticabile questo giorno.» Prese fiato, commossa, e guardò oltre la balaustra, giù verso il meraviglioso salone da ballo gremito di ospiti che sorseggiavano champagne. Faticava ancora a credere che quello splendido palazzo veneziano, proprietà della famiglia di Luca da generazioni, ora fosse anche casa sua. «È stato tutto meraviglioso, un giorno di nozze perfetto. Non potevo sognarlo migliore.»

    Venezia era un luogo magico dove sposarsi, anche a febbraio, e la neve caduta in fiocchi leggerissimi aveva reso l’ambientazione ancora più incantevole e romantica. Tornando al palazzo dopo la cerimonia, seduta sui cuscini di velluto di una gondola e accanto al suo affascinante sposo, non aveva potuto fare a meno di pensare che quello era davvero il giorno più bello della sua vita.

    «Il meglio deve ancora venire...» le sussurrò Luca a quel punto all’orecchio, sfiorandole il collo con la punta delle dita. «Lascia che ti porti in camera e te lo dimostro.»

    Chloe chiuse gli occhi per un attimo e appoggiò all’indietro la testa, abbandonandosi a un’ondata di piacere. Il solo pensiero che lui la desiderasse tanto le faceva battere forte il cuore e le riempiva di farfalle lo stomaco.

    Dal fastoso salone delle feste arrivò fino a lei il brusio delle conversazioni e il tintinnio dei bicchieri di cristallo, con il sottofondo delle arpe.

    «Non possiamo andarcene adesso.» Cercò di scostarsi, senza convinzione. «Che cosa direbbe tutta questa gente?»

    «Tu fai sempre la cosa giusta» sussurrò Luca. Le mise le mani alla vita e la girò. «Sei stata la segretaria perfetta, capace di anticipare le mie necessità e quelle dei miei soci. Anche adesso, prima di tutto vuoi essere la padrona di casa perfetta per i miei ospiti.»

    Lei si specchiò nei suoi intensi occhi azzurri e avvertì un familiare brivido di anticipazione. Le bastava guardarlo per sentirsi bruciare di desiderio. Con quello sguardo incendiario e il fisico superbo, Luca era l’uomo più affascinante che avesse mai incontrato. Non riusciva ancora a credere che fosse diventato davvero suo marito, che lei fosse sposata con Luca Valente.

    Gli aveva fatto da segretaria per due anni amandolo da lontano, convinta che lui, il suo incredibile boss veneziano, non avrebbe mai potuto ricambiarla. Lei era solo una tranquilla ragazza inglese, e lui il rampollo di una delle più antiche famiglie nobiliari della Serenissima, un milionario, un uomo d’affari molto conosciuto e stimato in campo internazionale. Appartenevano a mondi diversi, si era detta. Mondi che mai avrebbero potuto incontrarsi.

    E poi, un giorno, lui l’aveva invitata a cena.

    All’inizio lo aveva preso per uno scherzo. Da quando aveva cominciato a lavorare per lui nella sede londinese della compagnia, Chloe gli aveva visto al braccio una serie infinita di fanciulle. Tutte alte, magre e bellissime. Tutte con lo sguardo da portami-tra-lelenzuola-caro-sono-qui-per-questo.

    Tutte brune.

    Lei, invece, era bionda e curvilinea, di statura media per non dire bassa, con la pelle punteggiata di lentiggini e gli occhi verdi che non reggevano un trucco troppo pesante.

    Dunque, com’era possibile che Luca si interessasse a lei? Eppure era successo. Lui aveva fatto irruzione nella sua vita come un tornado, corteggiandola con appassionata intensità, come solo un italiano poteva fare.

    In breve, tutte le riserve di Chloe erano state spazzate via. Era stata testimone di come Luca trattava le sue fiamme precedenti, e ora si comportava con lei in modo molto diverso.

    Non aveva mai pronunciato la parola amore, ma Chloe sapeva che non era un sentimentale. L’aveva portata a Venezia, nella casa che apparteneva alla sua famiglia da generazioni, le aveva parlato di un futuro insieme, e dei bambini che avrebbero avuto. Per lei, questo era il più grande segno di amore e di impegno che si potesse mai sperare. Aveva accettato con gioia la sua proposta di matrimonio, consapevole che, così facendo, avrebbe aperto un nuovo capitolo della propria vita. Un capitolo che, lo sperava, sarebbe durato per sempre.

    «Vieni di sopra con me e lascia che sia io ad anticipare i tuoi desideri, mia preziosa Chloe» le disse lui con voce vellutata. «Lascia che ti dimostri quanto sono felice di averti sposato.»

    Chloe lo guardò in viso e sentì gli occhi riempirsi di lacrime di commozione. Non si era mai sentita poi così speciale. E neanche bellissima e sexy. Il fatto che lui la considerasse tale la faceva sentire al settimo cielo.

    L’amore che provava per lui era un afrodisiaco ancora più potente dello champagne che aveva bevuto per tutto il pomeriggio. Due semplici parole le attraversarono la mente.

    Ti amo.

    Non le aveva mai pronunciate. Non le aveva sentite neanche da Luca.

    All’inizio si era vergognata di ammetterlo di fronte a lui, ma adesso era diverso. Adesso erano sposati. Avevano pronunciato i voti di fronte agli invitati e si erano giurati eterna fedeltà, e lei sentiva il cuore traboccare di gioia.

    Non poté più trattenersi.

    «Ti amo, Luca.»

    Lo vide cambiare di colpo, e fu terribile. Sembrò per un attimo che le sue parole riempissero l’aria di elettricità. Una lama gelida le trafisse il cuore e capì di aver commesso un imperdonabile errore.

    «Mi ami?» La voce di Luca si indurì per il disgusto e la sorpresa. «Perché lo dici?»

    «Perché... perché è vero...» balbettò lei. Tremò sotto il suo sguardo minaccioso.

    «A che gioco stai giocando?» Lui corrugò la fronte, irritato. «Lo sai, lo hai sempre saputo, che qui l’amore non c’entra.»

    «Ma...» Chloe sentì l’angoscia serrarle lo stomaco. Luca... che cosa le stava dicendo?

    «Sai bene che è solo un contratto» continuò lui, brusco. «Abbiamo parlato del fatto che saresti stata una moglie perfetta. Di come un equilibrato accordo matrimoniale sarebbe stato molto meglio dell’incognita di una violenta tempesta emotiva. Hai sempre saputo come la pensavo sull’argomento.»

    «Non capisco.» Lei lo fissò, confusa. Il cuore aveva cominciato a batterle dolorosamente in petto.

    Ripensò a quando lui aveva pronunciato la proposta di matrimonio. Certo, non si era inginocchiato ai suoi piedi per chiederle di sposarlo, però l’aveva portata a Parigi, la città più romantica del mondo. Avevano passeggiato lungo la Senna, e su un tappeto di foglie dorate mosse dal vento lui le aveva preso le mani per chiederla in moglie.

    Cercò di ricordare le parole esatte, e com’era proseguita la conversazione. E all’improvviso si rese conto dell’irritazione con cui Luca la fissava.

    «Ne abbiamo discusso la prima volta quando tua madre e tua sorella erano in partenza per l’Australia» le ricordò lui. «Ti ho chiesto di tuo padre, se partiva con loro, e tu mi hai detto che non lo vedevi dal giorno del tuo settimo compleanno.»

    «Ma allora non stavamo insieme» obiettò Chloe, che faticava a comprendere l’importanza di quella vecchia conversazione. «Non mi avevi mai neppure invitata fuori.»

    Ricordava come Luca si fosse mostrato comprensivo. Le aveva confidato che anche sua madre se n’era andata quando lui aveva solo cinque anni, e questo l’aveva fatta sentire meglio. Per la prima volta, il loro rapporto era andato un po’ oltre la normale relazione tra un datore di lavoro e la sua segretaria. Lui le aveva perfino versato da bere e le aveva detto... ecco, le aveva detto che la vita sarebbe stata molto più semplice, senza la complicazione degli idealismi romantici.

    Chloe si portò una mano alla bocca. Non aveva mai pensato che fosse davvero una cosa seria. Che quell’osservazione così cinica fosse qualcosa di più di una battuta dovuta ai cattivi ricordi dell’infanzia.

    Lo guardò, sbalordita. Ne avevano parlato ancora, in seguito? No, ne era sicura. Se ne sarebbe ricordata, se qualcosa le avesse fatto intuire che l’interesse di lui era esclusivamente di natura pratica.

    Luca imprecò e si passò le dita fra i capelli neri. Aveva le guance colorite, e gli occhi azzurri scintillanti di collera.

    «Credevo che fossi diversa dalle altre» le disse. «Che almeno tu non pensassi di trascinarmi al matrimonio con false dichiarazioni d’amore e con promesse che non avevi alcuna intenzione di mantenere. Invece, mi accorgo solo adesso che mi sbagliavo. Sei anche tu come tutte, forse pure peggio, perché hai aspettato proprio il giorno delle nozze per rivelarti.»

    Le parole approdarono tra i pensieri convulsi nella mente di Chloe, che lottò per dar loro un senso. Si accorse di tremare e strinse le braccia al petto.

    «Sembra quasi che tu rifiuti di essere amato.» Soffocò l’incredulità, decisa a comprendere quel che lui le stava dicendo. «Non capisco. È naturale sperare di essere amato...»

    «Chi cerca l’amore è solo un’idiota» ribatté Luca con tono sprezzante.

    «E se ti capita di trovarlo anche senza averlo cercato?» chiese Chloe. Non aveva mai pensato di innamorarsi del principale, ma a un certo punto era stato impossibile resistere al suo carisma magnetico, al suo atteggiamento così sicuro e dinamico...

    «L’amore è un’illusione, una falsità» rispose lui a denti stretti. Gli occhi erano due fessure.

    «Sei così... cinico» osservò lei, turbata. «Invece l’amore esiste. Non si può soffocare quello che si sente nel cuore.»

    «E il cuore ti dice che mi ami?» domandò Luca, con sarcasmo. «Anche adesso che ti ho detto come la penso sull’argomento?»

    «Non è un interruttore che puoi spegnere quando ti pare» replicò lei, costernata dal suo atteggiamento. Sapeva che talvolta poteva diventare arrogante e autoritario, ma non aveva mai immaginato che potesse trasformarsi di colpo in un uomo crudele.

    Sembrava che ci fossero molte cose che non sapeva dell’uomo che aveva appena sposato. Possibile che avesse commesso il peggiore errore di tutta la sua vita?

    «Insomma, confermi?» insistette Luca. «Hai deciso di continuare con questa assurda pretesa, in onore della coerenza?»

    «Che cosa vuoi tu dal matrimonio, da tua moglie?» chiese Chloe, ben decisa a non permettergli più di umiliarla.

    «Volevo avere accanto una persona onesta e spontanea» rispose lui. «Una persona degna di rispetto. Non un’altra di quelle donne capaci solo di promesse grandiose, false come la loro immagine patinata.»

    «Io sono stata onesta con te!» Chloe batté le palpebre per sbarrare la strada alle lacrime. Per nessuna ragione intendeva mettersi a piangere davanti a lui, non dopo il modo orribile in cui la stava trattando. «Se non riesci a rispettare questo, e me, è un problema tuo.»

    Sollevò il mento con aria di sfida, serrò le labbra per non farle tremare e cercò di oltrepassarlo. Lui allungò la mano e le serrò il braccio in una morsa di acciaio.

    «Vai a ricomporti» le disse, con voce tagliente. «Ma non metterci troppo

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1