Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

La donna proibita (eLit): eLit
La donna proibita (eLit): eLit
La donna proibita (eLit): eLit
Ebook157 pages2 hours

La donna proibita (eLit): eLit

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

The Elliotts 4
Una delle famiglie di editori più potenti di Manhattan si scontra per affari portando alla luce segreti, scandali e passioni inconfessabili.


Lui vuole ciò che non può avere!
La misteriosa donna in rosso che si presenta nel suo appartamento a Manhattan gli infiamma i sensi e gli accende la passione, ma il nuovo amore di John Harlan è proprio la donna che lui non può avere: la splendida Scarlet Elliott, gemella della sua ex fidanzata.
Scarlet è innamorata di lui da anni, ma ha sempre dovuto mostrarsi indifferente. Fino alla notte in cui cede alla tentazione ed entra nel letto caldo di John. Potrà la loro intensa e travolgente relazione diventare qualcosa di più di un affare proibito?
LanguageItaliano
Release dateJan 2, 2019
ISBN9788858996683
La donna proibita (eLit): eLit
Author

Susan Crosby

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Read more from Susan Crosby

Related to La donna proibita (eLit)

Titles in the series (6)

View More

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for La donna proibita (eLit)

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    La donna proibita (eLit) - Susan Crosby

    Copertina. «La donna proibita» di Crosby Susan

    Immagine di copertina:

    Todor Tsvetkov / E+ / Getty Images

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Forbidden Twin

    Silhouette Desire

    © 2006 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Rita Pierangeli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2007 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-668-3

    Frontespizio. «La donna proibita» di Crosby Susan

    1

    Primi di marzo

    John Harlan stringeva un anello di fidanzamento con un brillante di due carati in una mano e un whisky con ghiaccio nell’altra, il suo terzo nell’ultima ora. Il freddo gli era penetrato nelle ossa, nel cuore e nell’anima. Probabilmente era anche dovuto al fatto che non aveva acceso il riscaldamento né una lampada da quando era calata la sera. Soltanto le luci di New York illuminavano il salotto attraverso la grande vetrata panoramica e si riflettevano nella bottiglia di Scotch sul tavolino. D’altronde, aveva forse bisogno di vedere qualcos’altro?

    Poche ore prima, la sua fidanzata - ex fidanzata - gli aveva gentilmente messo nel palmo l’anello con brillante. Da allora, lui non aveva ancora aperto la mano.

    John aveva creduto di conoscere e capire Summer Elliott. Come lui, era una ragazza determinata e metodica, e insieme formavano una coppia dinamica, con un enorme potenziale e un futuro brillante. Ventinove anni era un’età perfetta per sposarsi, e anche la sua carriera nell’agenzia pubblicitaria stava andando a gonfie vele.

    Quel pomeriggio, Summer aveva mandato in fumo ogni possibilità di un futuro insieme.

    Cogliendolo alla sprovvista.

    Si frequentavano da mesi, un periodo abbastanza lungo per capire che la loro relazione poteva funzionare. Si erano fidanzati meno di tre settimane prima, il giorno di San Valentino, una data più che appropriata, in un’atmosfera di romanticismo. E ora, mentre lui aveva trascorso l’ultima settimana a Chicago per incontrarsi con un nuovo cliente, Summer si era trovata un altro uomo, nientedimeno che una rock star. La tranquilla e assennata Summer Elliott, la donna dalla personalità così simile alla sua, si era innamorata di una rock star.

    John scolò il suo whisky, apprezzandone il calore, e stava per versarsene un altro quando suonò il campanello della porta. Non si mosse. Ci fu un secondo squillo. John prese la bottiglia e si riempì il bicchiere. Qualcuno bussò alla porta e una voce femminile lo chiamò per nome.

    Summer? No, lei non si sarebbe mai recata lì.

    Tuttavia, spinto dalla curiosità, posò il bicchiere sul tavolino e si alzò, prendendo un attimo di tempo per passarsi le dita nei capelli e ritrovare l’equilibrio. Anche se non era sua abitudine bere più di uno o due bicchieri di vino la sera, non era ubriaco. Quantomeno, così pensava, forse soltanto un po’ brillo.

    Andò ad aprire la porta e sussultò alla vista di Summer che, in piedi accanto all’ascensore a tre metri di distanza, gli voltava le spalle.

    «Che stai facendo?» le chiese, socchiudendo gli occhi per proteggersi dalla luce e avanzando nel corridoio mentre un ronzio annunciava che l’ascensore stava per arrivare al quindicesimo piano, il suo.

    Lei si voltò di scatto, ma rimase in silenzio. John osservò che aveva un aspetto diverso nel corto abito rosso, ma non avrebbe saputo specificare in che cosa consistesse la diversità. La luce accendeva riflessi nei lucenti capelli castano ramato, che le scendevano sulle spalle in morbidi ricci naturali. Gli occhi di un verde chiaro erano puntati su di lui, e sul suo volto vi era un’espressione colma di sincero affetto. Affetto? Perché avrebbe dovuto provarne? Lei lo aveva lasciato. Senza tante cerimonie. Senza sentimentalismi.

    Un’ottima descrizione del loro rapporto. Privo di sentimenti. E di sesso. Un sodalizio con un futuro basato su una solida amicizia e un sano rispetto reciproco, anche se privo di passione. Ma lui l’aveva amata e aveva creduto di esserne ricambiato. Aveva sempre immaginato che la passione, prima o poi, sarebbe arrivata, e aveva rispettato il suo desiderio di conservarsi per la prima notte di nozze.

    Si era resa conto dell’errore che aveva commesso, lasciandolo? Era per quel motivo che ora si trovava lì?

    «Sei qui per scusarti?» chiese John. Voleva davvero che lei si scusasse?

    «Ho commesso un errore» rispose lei con voce quasi impercettibile. Gli andò incontro, tendendo le mani. «Un grosso errore.» Gli sfiorò il torace con le dita, ma le ritrasse subito, come se si fosse bruciata. Quindi, chiudendo la mano a pugno, se la premette sul cuore.

    John contrasse i muscoli dello stomaco. Era stato un contatto lieve, ma letale per il suo equilibrio. La speranza tentò di annullare ore di dolore. Il dolore, però, si rifiutò di sparire... finché lei lo baciò d’improvviso, con una foga tale da lasciarlo senza fiato. Colto alla sprovvista da quella inattesa e surreale dimostrazione di passione, ricambiò il bacio, anche se una voce in testa gli gridava di non perdonare la donna che non era mai andata a letto con lui, il suo fidanzato, eppure si era concessa a un uomo dopo averlo appena conosciuto.

    Quando lei gli si premette contro con il bacino, John ringraziò il cielo di non aver bevuto quel quarto bicchiere e di essere ancora abbastanza lucido da sapere come comportarsi. Resistere non era un’opzione, anche se non aveva fatto altro per mesi. Non quella volta, comunque.

    La sollevò tra le braccia, la portò verso il letto e l’adagiò sulla trapunta, decidendo che lei gli era sembrata diversa perché si era vestita con l’obiettivo di sedurlo, cosa che non aveva mai fatto prima.

    Un calore inatteso gli dilagò nel corpo al pensiero che avesse compiuto quello sforzo per lui.

    «Questa è una vera sorpresa» disse, dando alle parole un tono interrogativo; era ansioso di credere che Summer fosse sincera, ma aveva paura di illudersi. Che figura avrebbe fatto se l’avesse perdonata senza battere ciglio?

    «Non avrei mai immaginato di fare l’amore con te.»

    John aggrottò la fronte. «Scusa... Che intendi dire?»

    «Quello che ho detto.»

    Non era una risposta, pensò lui, però, a quanto pareva, doveva farsela bastare. Quel verme di una rock star l’aveva già scaricata? Aveva importanza? Sì. Ma... ma John voleva dimostrarle che cosa si era persa obbligandolo a controllarsi in tutti quei mesi per rispettare il suo voto di castità. Lo esigeva il suo amor proprio.

    Accese la lampada sul comodino, si tolse la cravatta e, con gesti nervosi, si sbottonò la camicia. Lei non gli stava dicendo di fermarsi. Era davvero decisa ad andare fino in fondo?

    Si sbarazzò della camicia e si sfilò la cintura dai passanti. Mentre la lasciava cadere a terra, notò che lei calzava anche un paio di scarpe rosse con i tacchi a spillo, un altro particolare stonato. Non ricordava di averla mai vista calzare scarpe con tacchi così alti da farne una sua pari per statura.

    Una sua pari. Era quello lo scopo? Era diventata di colpo aggressiva, e non semplicemente sicura di sé?

    Contrasse la mascella mentre la scrutava in volto, cercando risposte a domande che non osava farle perché non era sicuro di voler conoscere le risposte. Non soltanto lei non gli diceva di fermarsi, ma non batteva neanche ciglio e studiava invece ogni suo gesto, senza ombra di pudore verginale negli occhi. John si tolse le scarpe e si liberò di pantaloni e calze.

    Rimase in un paio di aderenti slip neri, diventati ormai troppo stretti. Lei lo ispezionò senza fretta, con una luce nello sguardo che era più eccitante di qualunque bacio si fossero mai scambiati. Deglutendo, lei sollevò gli occhi a incontrare i suoi. I capezzoli le premevano contro il vestito. Con il cuore che gli martellava nel petto, John serrò le mani a pugno.

    Sarebbe fuggita, se si fosse tolto gli slip? Lo aveva tenuto a distanza per mesi e mesi e adesso, dopo essere andata a letto con un altro uomo, voleva lui? Che senso c’era in tutto quello? Voleva fare un paragone? Non era nel suo carattere.

    E se fosse andato a letto con lei, sarebbe stato in nome del perdono o per vendetta? Non era nemmeno sicuro di volerlo scoprire, ma una forza irrazionale lo spingeva a insistere, pur sapendo che rischiava grosso. Addirittura di essere umiliato.

    Ma lei aveva detto di aver commesso un errore...

    Si calò gli slip. Summer si sollevò in ginocchio e tese la mano per toccarlo, e il tocco della punta delle sue dita fu caldo e morbido come velluto. Inspirando, John si inginocchiò sul letto e le sfilò dalla testa l’attillato vestito, rivelando un reggiseno di pizzo rosso e un tanga.

    Le abbassò lungo le spalle le sottili bretelle e i seni sbocciarono come fiori dalle coppe. Avvertì un effluvio di limone.

    Aveva la bocca secca. Nella sua immaginazione, Summer era un tipo da biancheria intima bianca e di cotone.

    Sollevò la testa a incontrare il suo sguardo mentre le posava i palmi delle mani sui seni, avvertendone la pelle liscia. Lei era così diversa da come se l’era aspettata. Così sexy. Così disponibile. Così...

    Così diversa da Summer.

    «Scarlet?» Il nome gli uscì a stento dalla bocca mentre ritirava le mani, non avendo ormai più dubbi sulla sua identità. Non Summer, ma la sua gemella, identica in tutto e per tutto. Scarlet godeva fama di essere un tipo spregiudicato, tuttavia John non avrebbe mai immaginato che potesse fingere di essere la sorella. A quale scopo? Lo aveva trattato sempre con freddezza, come se lui non le ispirasse simpatia.

    Lei lo fissava con un’espressione confusa negli occhi. «Hai mai visto Summer indossare un vestito come quello?»

    John avrebbe potuto risponderle che era ubriaco per tre quarti, ma poteva sembrare un insulto. «Credevo che fosse venuta per sedurmi.»

    Il silenzio di Scarlet poteva significare qualsiasi cosa. Lui non avrebbe tentato di interpretarlo.

    A parte lo scambio di persona, non poteva negare che trovarsi di fronte la gemella di Summer non aveva influito sul suo stato di eccitazione. Anzi, lo choc aveva avuto semmai l’effetto di accrescerlo, anche se non si soffermò a indagare sul perché... non voleva farlo, tranne tenere a mente che l’astinenza durava da molto tempo.

    «Che ci fai qui?» chiese, stanco di aspettare, frustrato dal comportamento di Scarlet e dalle proprie imprevedibili riflessioni.

    Lei si sollevò di nuovo in ginocchio e gli posò le mani sul torace. Per diversi e interminabili secondi,

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1