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In affari col greco: Harmony Collezione
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In affari col greco: Harmony Collezione

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About this ebook

LA SFIDA: lasciarsi alle spalle per due settimane il proprio stile di vita milionario.

Il magnate greco Stavros Xenakis fa di tutto per aggirare la volontà del nonno che lo vuole sposato, finché l'incontro con la seducente Calli non gli dimostra che una moglie di convenienza è esattamente ciò di cui ha bisogno...
LanguageItaliano
Release dateJul 19, 2019
ISBN9788830500723
In affari col greco: Harmony Collezione
Author

Dani Collins

Dani Collins ha scoperto la letteratura rosa alle scuole superiori e ha immediatamente capito che cosa avrebbe voluto fare da grande.Dopo aver sposato il suo primo amore, ha cominciato a cercare la propria strada nel mondo dell'editoria, non rinunciando al suo sogno di fronte ai primi ostacoli, così due figli e due decenni dopo l'ha finalmente trovata grazie a un concorso per nuove autrici.Quando non è immersa nella scrittura, chiusa nel proprio fortino come i suoi famigliari chiamano il suo studio, Dani occupa il tempo scarrozzando i propri figli da un'attività all'altra oppure con un po' di giardinaggio.Visita il suo sito www.danicollins.com

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    In affari col greco - Dani Collins

    successivo.

    Prologo

    Stavros Xenakis fece la sua puntata di ventimila dollari, meno soddisfatto di quanto fosse di solito dopo una sfida. A ogni modo non aveva nulla a che fare con i suoi compagni di gioco, o con la sua pessima mano a carte.

    Il suo amico di vecchia data, Sebastien Atkinson, aveva organizzato il solito festeggiamento in seguito alla loro ultima prova in uno sport estremo insieme ad Antonio Di Marcello e Alejandro Salazar, che avevano non solo il coraggio per affrontare quel tipo di sfide, ma anche un notevole capitale a disposizione come lui.

    Stavros non era snob come suo nonno, in ogni caso non riteneva molte persone al suo livello. Gli uomini presenti lo erano e amava la loro compagnia.

    Quella sera non faceva eccezione. Avevano ancora l'adrenalina in corpo dopo quella giornata mentre sorseggiavano un Macallan del 1946.

    E allora perché era così sulle spine?

    Mentalmente ripercorse la sua prestazione di paraski che aveva richiesto un impegno fisico notevole. Si era aspettato che una simile attività eliminasse il senso di frustrazione che lo assillava da tempo, ma così non era stato.

    Sebastien gli lanciò un'occhiata attraverso il tavolo da gioco, cercando di capire se stesse bluffando.

    «Come sta tua moglie?» gli chiese non solo per cercare di distogliere l'attenzione, ma anche perché voleva capire come facesse l'amico a essere felicemente sposato.

    «Di sicuro è una compagnia migliore della tua. Come mai sei così scontroso?»

    Stavros abbozzò una smorfia. Era tanto evidente? «Non ho ancora vinto.» Era in mezzo ad amici per cui confessò. «Mio nonno ha minacciato di diseredarmi se non mi sposo alla svelta. Gli direi volentieri di andare al diavolo, ma...»

    «Tua madre» lo interruppe Alejandro.

    «Esattamente.»

    Erano tutti a conoscenza della situazione e che Stavros non avrebbe potuto rischiare la sua eredità senza compromettere pure quella di sua madre e delle sue sorelle. Ma sistemarsi? Il nonno stava cercando di plasmarlo come voleva lui fin da quando aveva dodici anni e ultimamente aveva iniziato a insistere che doveva mettere al mondo un erede. In tutta onestà non si sentiva ancora pronto né per il matrimonio e nemmeno per la paternità, per cui si ritrovava a dover lottare un'altra volta contro il patriarca, che teneva saldamente in mano il controllo della multinazionale farmaceutica di famiglia, al cui successo lui aveva contribuito in larga misura grazie alle sue abilità imprenditoriali.

    Sinceramente era più che pronto ad assumere il comando e una moglie e dei figli erano un carico di cui non aveva bisogno, benché il nonno la considerasse come una prova che era diventato un uomo maturo e responsabile.

    Alzò la puntata, anche se le sue carte non erano migliorate.

    Giocarono ancora un po' poi Sebastien chiese: «Non avete mai la sensazione che trascorriamo troppo tempo a contare i nostri soldi e a rincorrere beni ed emozioni superficiali a scapito di qualcosa di più significativo?».

    «Hai ragione» commentò Antonio rivolgendosi ad Alejandro mentre rilanciava. «Quattro bicchieri e inizia a filosofeggiare.»

    «Sono serio» disse Sebastien, che era l'unico a essersi fatto da sé rispetto agli altri tre, che invece erano ricchi di famiglia. Era stato cresciuto da una madre single con sussidio di disoccupazione in un paese in cui sangue e discendenza valevano più di un conto in banca. Gli anni e l'esperienza in più rispetto agli altri tre amici, gli conferivano il diritto di agire da mentore nei loro confronti. Non temeva di esprimere la sua opinione e raramente si sbagliava. Tutti lo ascoltavano quando parlava. «Al nostro livello si tratta solo di numeri su una pagina, ma che contributo dà alle nostre esistenze? I soldi non comprano la felicità.»

    «Però possono comprare alcuni piacevoli sostituti» dichiarò Antonio con un sorriso compiaciuto.

    Sebastien abbozzò una smorfia. «Come le tue auto?» puntualizzò. E rivolgendosi ad Alejandro aggiunse: «O la tua isola privata?». E a Stavros disse: «Non usi nemmeno la barca di cui sei così orgoglioso. Acquistiamo giocattoli costosi e facciamo giochi pericolosi, ma arricchiscono la nostra vita? Nutrono le nostre anime?».

    «Cosa stai suggerendo?» gli domandò Alejandro. «Che andiamo a vivere con i buddisti in montagna per imparare il senso della vita? Che rinunciamo ai beni materiali per trovare una purezza interiore?»

    Sebastien sbuffò. «Voi tre non sopravvivreste due settimane senza la vostra ricchezza e i nomi delle vostre famiglie a sostenervi. La vostra esistenza dorata non vi fa vedere la realtà.»

    «Perché tu sì, invece?» lo provocò Stavros. «Stai cercando di dirci che torneresti indietro, a quando eri povero in canna prima di accumulare la tua fortuna? La fame non rende felici. Non è forse per questo che adesso sei un ricco bastardo?»

    «In effetti sto pensando di donare metà della mia fortuna a un ente benefico. Creare un fondo per un sistema globale di ricerca e soccorso. Non tutti hanno degli amici pronti a scavare nella neve a mani nude per tirarti fuori da una valanga.»

    Sebastien sorrise, ma gli altri tre no. L'anno precedente era quasi morto durante una delle loro sfide. Stavros si svegliava ancora in preda agli incubi in cui riviveva quei momenti terribili. Si era congelato le dita nel frenetico tentativo di salvare l'amico, incapace di stare a guardare di nuovo un altro uomo morire. Un uomo la cui vita, per lui, aveva una grande importanza. Bevve un altro sorso di whisky per cancellare il senso di nausea che lo aveva assalito.

    «Stai scherzando?» esclamò Alejandro. «Stiamo parlando di quanto? Due miliardi?»

    «Non li puoi portare con te» ribatté Sebastien stringendosi nelle spalle con noncuranza. «Monika è d'accordo, mentre io ho ancora dei dubbi. Ma sapete una cosa?» Si chinò in avanti con il sorriso perverso che abbozzava sempre quando proponeva una nuova sfida spericolata. «Voi tre vivete per due settimane senza carta di credito e io lo farò.»

    «A partire da quando? Tutti noi abbiamo delle responsabilità» gli ricordò Alejandro.

    «Organizzatevi con i vostri impegni e preparatevi a ricevere notizie da me per le vostre due settimane nel mondo reale.»

    «Davvero hai intenzione di scommettere metà della tua fortuna in una sfida del genere?» gli domandò allibito Alejandro.

    «Se tu rinuncerai alla tua isola, o ai vostri giocattoli preferiti?» ribatté Sebastien guardandoli. «Sì. Vi comunicherò dove e quando.»

    Gli altri tre sbuffarono, sicuri della vittoria.

    «Facile» dichiarò Stavros a quel punto, pregustando già una pausa dai continui tormenti del nonno. «Conta pure su di me.»

    1

    Quattro mesi e mezzo più tardi...

    Lei galleggiava nella piscina su una gigantesca conchiglia color avorio. Il costume intero rosa e verde contrastava con il corpo atletico abbronzato. Alcune ciocche dei suoi capelli neri sfioravano l'acqua. Indossava occhiali da sole ed era addormentata.

    Mentre Stavros osservava attentamente il modo in cui il costume le modellava il seno, il ventre e i fianchi, sentì aumentare in lui il desiderio e nella sua mente cominciò a delinearsi una dettagliata fantasia di stringerla tra le braccia alla stregua di una antica divinità nell'atto di rapire una ninfa e possederla.

    L'unico rumore nel cortile era quello di una piccola cascata che cadeva dall'alto di una pergola sotto la quale si trovava una zona bar e un soggiorno.

    Posò a terra la cassetta degli attrezzi e le lanciò un'altra occhiata. Forse, dopotutto, lavorare come addetto alla piscina non sarebbe stato poi così male.

    Quella notte, mentre si trovava nel suo microscopico appartamento senza aria condizionata, aveva imprecato contro Sebastien mentre paragonava il suo alloggio con quello di Antonio, che aveva appena portato a termine la sua sfida. Almeno, grazie all'amico, aveva un'idea di ciò che l'attendeva. Considerando che Antonio era stato mandato a Milano, non aveva avuto dubbi che Sebastien lo avrebbe spedito in Grecia.

    E infatti eccolo lì.

    Non gli importava perdere il suo yacht. Non aveva mai avuto problemi ad affrontare le sfide più spericolate, eppure aveva seriamente esitato a scendere dal traghetto che lo aveva condotto all'isola in cui era nato. Il che lo faceva sentire un codardo. Si era obbligato a sbarcare e a camminare fino all'appartamento dove aveva scoperto che, come Antonio, gli era stato fornito un cellulare preistorico e duecento euro in contanti.

    Avrebbe dovuto trascorrere le due settimane successive senza la sua ricchezza e il suo nome, ma a quanto pareva avrebbe dovuto fare a meno anche della sua dignità. La sua divisa consisteva in un paio di calzoncini a righe bianche e rosse e una maglietta gialla. Il logo dell'impresa era scritto in greco, che lui leggeva perfettamente come l'inglese.

    Sebastien lo aveva spedito lì a lavorare come addetto alla manutenzione della piscina. Nel suo cellulare c'erano solo tre contatti: Sebastien, Antonio e Alejandro. Aveva mandato ad Antonio una foto del suo alloggio accompagnato da un messaggio.

    È tutto vero?

    La risposta non si era fatta attendere.

    Se hai di fronte una sfida come la mia, aspettati ben altre sorprese.

    Antonio aveva scoperto di avere un figlio. Sinceramente lui non sapeva cosa aspettarsi di altrettanto spettacolare. Aveva lasciato l'isola quando aveva dodici anni e aveva soltanto baciato una ragazzina. Una volta in America, i comportamenti rischiosi erano diventati la norma per lui. Aveva perso la verginità a quattordici anni nella scuola privata che frequentava. Un anno più tardi aveva già conquistato la segretaria del nonno e poi le tate che si occupavano della sua sorella più piccola. Non andava orgoglioso del suo comportamento, tuttavia non se ne pentiva neppure come avrebbe dovuto. Il sesso era una delle cose che lo rendevano felice... e il sesso con quella donna in piscina avrebbe risollevato di certo la situazione non solo quel giorno, ma anche per i successivi tredici.

    In quel momento venne colto da un'altra ondata di sospetto. Quella sfida non riguardava soltanto il fatto di fingere di essere un altro uomo per due settimane. Sebastien, infatti, gli aveva lasciato un biglietto.

    Ricorderai la nostra conversazione dell'anno scorso, quando sei venuto a trovarmi mentre mi stavo riprendendo dall'incidente sotto la valanga. Hai persino aperto quella eccellente bottiglia di scotch invecchiato cinquant'anni in mio onore, cosa di cui ti ringrazio ancora. In quell'occasione mi hai detto come il fatto di aver perso tuo padre ti avesse dato la forza di scavare nella neve per salvarmi la vita. Mi hai anche raccontato di come fossi risentito nei confronto di tuo nonno per averti portato a New York, obbligandoti a usare il tuo nome americano. Sospetto che in realtà volessi comunicarmi che non meritavi di essere il suo erede.

    Sebastien lo aveva rimproverato perché non apprezzava il suo retaggio familiare, dato che lui non aveva potuto godere di quei vantaggi.

    Nel suo messaggio continuava:

    Assecondo il tuo desiderio. Nelle prossime due settimane Steve Michaels, con tutta la sua ricchezza e influenza, non esisterà più. Tu sarai Stavros Xenakis e lavorerai per la Zante Pool Care a partire da domani mattina alle sei. Antonio ha superato la prova senza smascherare la sua identità così ho già impegnato un terzo

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