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Buoni amici, ottimi amanti (eLit): eLit
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Ebook62 pages49 minutes

Buoni amici, ottimi amanti (eLit): eLit

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ROMANZO INEDITO

Reed Darlin e Mary Drake sono amici da sempre. Ma, quando Mary chiede a Reed un regalo molto speciale per il suo compleanno, è chiaro che l’atmosfera tra di loro cambierà radicalmente...
LanguageItaliano
Release dateMar 1, 2019
ISBN9788858999158
Buoni amici, ottimi amanti (eLit): eLit

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    Buoni amici, ottimi amanti (eLit) - Lori Foster

    successivo.

    1

    Dal punto di vista di Reed Darlin, la cosa più eccitante che la cittadina di Cooper, Ohio, aveva da offrire era la signorina Mary Drake.

    Un modesto centro abitato costruito intorno ad allevamenti di maiali, una piccola centrale elettrica, infiniti campi di grano, nulla di questo poteva nemmeno misurarsi con Mary. Lei era molto più interessante della statua ormai arrugginita del primo sindaco eretta al centro della Town Square, luogo di riposo preferito dai piccioni.

    Reed la guardò entrare nella sua trattoria, il piccolo naso all'insù mentre salutava gli altri avventori. Nessuna sapeva ancheggiare come lei. Essendo l'unico muratore donna della città – il che la rendeva già diversa dalle casalinghe, dalle commesse e dalle figlie dei contadini – aveva adottato un atteggiamento impertinente. Che a lui piaceva, piaceva molto.

    Anticipando la sua abituale richiesta, le riempì una tazza di caffè. Nero, con tanto zucchero. Gli stivali dalla suola pesante che lei calzava risuonarono sul pavimento di linoleum del piccolo ristorante che Reed aveva ereditato dai suoi genitori. I jeans consumati di Mary erano stracciati su entrambe le ginocchia, così da rivelare porzioni di quella pelle abbronzata la cui vista lo faceva impazzire. Ma era nulla se paragonato alla reazione che aveva quando guardava la canottiera che le aderiva al corpo evidenziando la curva alta e piena del seno. Si era tolta il maglione, che di solito indossava quando lavorava con la squadra, e lo aveva appoggiato sulle spalle.

    Da quando aveva capito che Mary era perfetta in tutti i sensi, e non solo come amica, si era spremuto le meningi alla ricerca di un modo per farla giungere alla sua stessa conclusione. Si conoscevano da tanto tempo, ormai, così tanto che a lui era quasi sfuggito l'ovvio. Il fatto, poi, che Mary fosse stata talmente impegnata nel voler dimostrare a tutti la sua indipendenza, infischiandosene del giudizio altrui, non era stato di aiuto.

    Quel giorno, però, lui avrebbe fatto la sua mossa. Sfiorò con la mano l'anello che aveva in tasca e sorrise.

    Gli occhi color cioccolata di Mary scintillavano di frustrazione dovuta al caldo afoso e al duro lavoro in cui era impegnata: la costruzione della nuova biblioteca. «Reed Darlin, mi basta vederti per sentirmi meglio.»

    Lo chiamava sempre così, con il nome e il cognome, il tono affettuoso. «Mary, tesoro, ne sono felice» replicò lui.

    Sul viso di Mary apparve un sorriso, così accattivante e seducente che Reed provò l'impulso di sollevarla di peso dallo sgabello e baciarla fino a farle mancare il fiato. Ovviamente i clienti abituali, quelli che non erano mancati una sola sera da quando i suoi genitori avevano inaugurato il locale, avrebbero avuto qualcosa da ridire al proposito. Gli abitanti di Cooper erano persone all'antica, pronti a criticare una donna che si guadagnava da vivere lavorando nell'edilizia.

    Doveva procedere con cautela. Per molti, Mary era un enigma. Lui, invece, la capiva. Era femminile e sexy come una donna doveva essere. Ma poiché c'erano cose che la sua instabile madre non poteva fare, e che il suo pigro padre non aveva voluto fare, lei aveva imparato a sostituirsi a loro.

    Era la cocciutaggine fatta persona, ma Reed era pazzo di lei. Mary era la donna dei suoi sogni, nessun'altra avrebbe potuto reggere il confronto.

    Mary bevve un lungo sorso di caffè e appoggiò la tazza sul banco, poi annunciò: «Voglio conoscere il piacere».

    Reed la fissò, nel tentativo di dare un senso alle parole che aveva sentito e al loro sottointeso sessuale immediatamente identificato dal suo cervello. «Puoi ripetere?»

    «Hai capito benissimo, Reed Darlin. Presto sarà il mio compleanno e sono stufa marcia di non fare quello che voglio fare. Sono stufa delle donne che sanno quello che io non so.»

    Lui si guardò intorno con fare circospetto, sperando che nessuno l'avesse sentita. «Hai detto che vuoi...?»

    «Conoscere il piacere. Ti offri volontario?»

    Muovendosi piano per avere il tempo di riorganizzare le idee, Reed si tolse il grembiule e lo lanciò sul banco. «Vieni con me.» Tese una mano per sorreggerle un gomito e la guidò fino al suo ufficio.

    Qualcuno lo chiamò mentre chiudeva la porta, ma lui lo

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