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Single, sexy e... in vendita! (eLit): eLit
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Single, sexy e... in vendita! (eLit): eLit

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About this ebook

Quando Jonah Hayes, aitante vigile del fuoco, salva un cucciolo sul punto di affogare, considera il suo intervento normale amministrazione. Invece, grazie a una troupe televisiva impicciona, diventa una celebrità, tanto da venire iscritto a un'asta benefica in cui si vendono gli scapoli più appetibili. La padrona del cucciolo, Natalie LeBlanc, si affretta a comprarlo...



Titoli legati

1)Primo contatto

2)Sedotta al primo sguardo

3)Sai tenere un segreto?

4)Single, sexy e... in vendita!

5)Un eroe da romanzo
LanguageItaliano
Release dateOct 31, 2016
ISBN9788858961292
Single, sexy e... in vendita! (eLit): eLit
Author

Vicki Lewis Thompson

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Single, sexy e... in vendita! (eLit) - Vicki Lewis Thompson

    successivo.

    Prologo

    Il respiro di Natalie si condensò nell'aria gelida mentre, accanto al lago di Central Park, giocherellava con il guinzaglio di Bobo, che cercava il punto perfetto per accucciarsi. Non lontano, un'unità di cameramen della WOR-TV faceva delle riprese, probabilmente da usare nel bollettino meteo della sera. Natalie li osservò, un istante prima di tornare a rivolgere l'attenzione al cucciolo.

    Era così carino, accidenti. Era sicura che le sue grandi orecchie, le zampe ancora un po' goffe e gli occhi vivaci avrebbero conquistato sua madre. Invece Bobo non aveva ricevuto più attenzione delle piante, del computer portatile, del set per l'aromaterapia e della cyclette che Natalie aveva trascinato nell'appartamento della madre nelle ultime settimane. Sei mesi dopo la morte del marito, Alice LeBlanc non faceva altro che comporre puzzle da migliaia di pezzi e piangere. Il cuore di Natalie era in pezzi.

    Tuttavia la presenza di Bobo aiutava a lenire il dolore. Le aveva mangiucchiato i suoi mocassini preferiti e macchiato lo scendiletto, ma le bastava uno sguardo in quegli occhioni marrone per perdonargli qualsiasi marachella. Durante il tragitto in taxi da Wall Street a casa ogni pomeriggio pensava al suo scodinzolio, al festoso benvenuto, ed era quasi contenta che sua madre non lo avesse voluto.

    Quasi, appunto. Doveva risolvere il problema di Alice, che si rifiutava di consultare un medico o uno specialista. Fissando lo sguardo al di sopra delle cime degli alberi spogli, Natalie adocchiò le finestre illuminate del suo appartamento e quelle della madre due piani più su. Doveva esserci un sistema per indurla a uscire da quella depressione. Se solo avesse potuto escogitare qualcosa...

    «Bobo!» Accennò ad acchiappare il guinzaglio, ma il salto inaspettato del cucciolo in cerca di libertà glielo strappò di mano. «Bobo, no!» Trascinandosi dietro il guinzaglio, il cagnolino saltellò verso il lago, deciso a giocare con un paio di anatre selvatiche che stavano facendo un buco nel ghiaccio con il becco. «Bobo, torna indietro!» Gli corse appresso, ma lui stava già slittando sulla superficie sdrucciolevole all'inseguimento delle anatre. Poi, con un crac raccapricciante, cadde giù. «Bobo!» Natalie si precipitò verso di lui proprio mentre la sua testolina affiorava in superficie. Non sarebbe mai stato in grado di risalire a galla. Il ghiaccio era troppo scivoloso.

    Una mano forte le agguantò il braccio, tirandola indietro. «Lo prendo io.»

    Natalie si ritrovò a fissare un paio di dolcissimi occhi castani. «Ma...»

    «Faccio il pompiere. I salvataggi sono il mio mestiere.» Con una stretta rassicurante le lasciò il braccio e corse verso il ghiaccio.

    «È solo un cucciolo!» gli urlò dietro lei.

    «Lo so. Se la caverà.»

    Natalie congiunse le mani sotto il mento. «Va tutto bene, Bobo! Questo signore gentile sta venendo a prenderti! Continua a nuotare, tesoro!» Il cuore che le martellava, osservò il cucciolo che lottava per tenere la testa fuori dall'acqua gelida. Era così piccolo, santo cielo.

    «Sto arrivando, Bobo. Resisti, bello.» Il pompiere procedette lentamente, controllando il ghiaccio a ogni passo. Alla fine si mise carponi e strisciò.

    Natalie fremette mentre immaginava il freddo che doveva patire alle mani nude e alle ginocchia, protette solo dai pantaloni da jogging in cotone. Probabilmente era uscito per una corsetta serale quando aveva visto Bobo precipitare. Trattenne il respiro quando lui con cautela si distese allungando le braccia verso il cucciolo. Ancora un altro po'... un pochino...

    Con uno scricchiolio una lastra di ghiaccio cedette sotto il suo peso, mentre l'uomo afferrava il cane. Appena la testa e le spalle scomparvero sott'acqua, Natalie corse verso la distesa di ghiaccio.

    «Aspetti, signorina!» gridò qualcuno. «L'ha preso!»

    Lei si fermò, proprio nell'istante in cui dei fari potenti illuminavano il laghetto a giorno. Il pompiere riemerse con Bobo e rotolò di fianco verso il ghiaccio più solido. Una folla di persone applaudì e Natalie vide sbalordita che si era radunato un folto pubblico, troupe televisiva compresa. Una telecamera venne puntata sull'eroico sconosciuto che tornava a riva, con Bobo stretto sotto il braccio.

    Natalie avrebbe voluto abbracciare il pompiere fino a lasciarlo senza fiato. Mentre lo spavento si attenuava notò che era anche assai carino. Il suo lavoro lo obbligava a essere in forma, ma lei dubitava che il corpo dei vigili del fuoco richiedesse anche una mascella squadrata e degli occhi stupendi.

    Non appena si avvicinò alla riva, dove lo spessore del ghiaccio era più sicuro, si rimise in piedi con cautela e sbatté le palpebre nella luce abbagliante. Bobo si dimenò fra le sue braccia e lui lo guardò. «Temo che abbiamo degli spettatori, amico.» Stringendosi al petto la bestiola, si avvicinò a Natalie.

    La gratitudine commossa le provocò un groppo in gola. «Come potrò mai ringraziarla?»

    Lui le rivolse un sorrisetto sghembo mentre le porgeva Bobo. «Potrebbe mandare via la televisione. Cosa ci fanno qui?»

    Natalie strinse il cucciolo tremante sotto il cappotto e guardò l'uomo. «Credo che si trovassero in zona per caso. Senta, le devo almeno una cena, o...»

    Il pompiere guardò un punto indistinto alle sue spalle. «C'è un giornalista che sta arrivando con un microfono. Io me la filo.»

    «Ma...»

    Indietreggiò e si scostò i capelli bagnati dalla fronte. «Chiami il corpo dei vigili del fuoco di New York e chieda di Jonah Hayes.»

    «Signore!» Il giornalista corse verso di loro. Jonah si voltò e corse via sulla terra gelata.

    1

    Se l'edificio avesse preso fuoco Jonah non si sarebbe dispiaciuto più di tanto. Non aveva mai fatto un pensiero così terribile prima, ma era l'unica cosa che gli veniva in mente per evitare di mettersi all'asta sulla pista da ballo del Waldorf Astoria davanti a migliaia di donne urlanti.

    Avrebbe di gran lunga preferito domare un brutto incendio in un deposito di rifiuti chimici, ma il capo era stato chiaro: o andava al Waldorf oppure poteva anche consegnare il suo distintivo. C'era la reputazione del corpo dei vigili del fuoco di New York in ballo, e il capo aveva bisogno di un'occasione di quel genere, soprattutto se voleva tenersi il posto. Jonah era stato costretto ad accettare.

    E pensare che tutto era cominciato per colpa di quella donna dai capelli biondi scarmigliati e dai grandi occhi grigi che si era lasciata scappare il suo cucciolo. La troupe televisiva aveva spedito in fretta e furia un filmato alla sede principale e lui era stato identificato in tempo per finire nel notiziario della sera. Dopodiché la sua vita gli era letteralmente sfuggita di mano.

    Vedendo avvicinarsi il suo turno, rammentò a se stesso che i soldi erano destinati a una campagna di alfabetizzazione. Aveva estinto un incendio provocato da una persona che non sapeva leggere le istruzioni allegate a un tostapane, quindi sapeva che quella era una buona causa. Aveva supplicato il capo di permettergli di donare una parte del proprio stipendio per il prossimo milione di anni, invece di mettersi all'incanto quella sera, ma... inutilmente. Lui era un eroe locale e la sua fama andava sfruttata.

    «E mentre altri seimila dollari vanno alla campagna per l'alfabetizzazione, il nostro scapolo conosce la fortunata signorina che ha offerto di più durante la gara» annunciò la presentatrice. «La Heart Books ritiene che tutti debbano avere l'opportunità di leggere e scrivere, e ogni donna in questa sala dovrebbe avere l'opportunità di uscire con un bell'uomo.»

    Jonah sussultò. Ormai era quasi ora. La casa editrice di romanzi rosa, Heart Books stava organizzando la sua asta di scapoli per festeggiare i cinquant'anni nell'editoria, proprio mentre il filmato del salvataggio di Jonah passava al notiziario della sera.

    «Il prossimo concorrente non ha bisogno di presentazioni, tuttavia permettetemi di aggiungere che questo cavaliere ventinovenne coraggioso e sensibile ha una laurea in sociologia ed è alto uno e ottantacinque per ottanta chili. Tra i suoi hobby ci sono il basket e la vela, e mi hanno detto che è un asso negli scacchi.»

    Jonah storse la bocca udendo la parte riguardante la vela. Uno dei suoi amici aveva una misera barchetta con la quale ogni tanto uscivano, ma Jonah non si considerava granché come velista. Il capo, però, aveva insistito che lo includesse nella scheda per l'asta di beneficenza perché sembrava un particolare intrigante.

    La presentatrice continuò la sviolinata, stringendo il cappio. «Come da programma, il prossimo scapolo si porterà a casa una gita in barca sull'Hudson e uno strabiliante giro della città by night in elicottero. Una limousine accompagnerà lui e la vincitrice al Plaza, dove verranno offerte loro una cena e due stanze omaggio, più una colazione gourmet. Diamo il benvenuto a un uomo che ha infiammato l'intera popolazione femminile newyorkese, l'uomo da cui tutte vorremmo venire salvate, il pompiere Jonah Hayes!»

    Il sangue rombò nelle orecchie di Jonah mentre si obbligava a uscire sul palco, gli applausi, le grida e i fischi che riempivano la sala. Era un incubo, e tutto per colpa di quella bionda dall'aria innocente che aveva visto così tante volte nel parco mentre portava a spasso il suo piccolo cucciolo nero.

    «Qual è la prima offerta per questo cavaliere dei giorni nostri?» trillò la presentatrice al microfono.

    «Diecimila!» urlò una donna dalla balconata.

    Jonah per poco non soffocò. L'ultimo ragazzo era stato venduto per seimila dollari e con lui avevano iniziato da diecimila! Cosa pensavano, queste donne?

    «Quindici!» rilanciò un'altra dalla platea.

    «Diciassette!»

    Jonah rimase completamente scioccato mentre le offerte crescevano frenetiche, superando il costo di una buona auto. Cosa poteva mai fare o dire un ragazzo comune come lui in un lasso di tempo di ventiquattr'ore per soddisfare una donna con un simile investimento sulle spalle?

    «Trentaduemila!»

    «Ho sentito trentatré? Avanti, signore. La gente dice che gli eroi dei romanzi rosa sono troppo perfetti per essere reali. Ecco la prova vivente che non è così. Chi sarà la fortunata che si porterà via il pompiere più amato di New York?»

    «Trentatré!» urlò qualcuno dal fondo.

    Jonah pregò che fosse la fine e, sorprendentemente, così fu. La presentatrice cercò di ottenere di più dal pubblico a forza di moine, ma quella cifra sembrava già il limite. E che limite. Avrebbe trascorso un finesettimana con un'idiota molto facoltosa. Una hostess in fondo alla sala corse con il nome della vincitrice e lo porse alla presentatrice.

    Lei lesse l'informazione sul pezzetto di carta. «Questo è un colpo di scena, signore. La nostra fortunata offerente è nientemeno che la donna il cui cucciolo è stato salvato

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