Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

La verità del cuore: Harmony Collezione
La verità del cuore: Harmony Collezione
La verità del cuore: Harmony Collezione
Ebook156 pages2 hours

La verità del cuore: Harmony Collezione

Rating: 5 out of 5 stars

5/5

()

Read preview

About this ebook

Prima o poi le bugie vengono a galla… Ellie Thorton sperava che il fatidico giorno non arrivasse così presto, solo diciotto mesi dopo aver fatto credere a Morgan Stafford, l’unico vero amore della sua vita, di avere un amante pur di non rivelargli che aspettava un figlio. Ancora più bello che nei suoi ricordi, Morgan ha preso in affitto per sei mesi un cottage della tenuta che lei dirige, e non le nasconde che prima o poi vorrebbe sapere la verità. Ellie ha ancora paura e…..
LanguageItaliano
Release dateJun 10, 2016
ISBN9788858951125
La verità del cuore: Harmony Collezione
Author

Kate Walker

Autrice inglese originaria della regione di Nottingham, ha anche diretto una libreria per bambini.

Read more from Kate Walker

Related to La verità del cuore

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for La verità del cuore

Rating: 5 out of 5 stars
5/5

1 rating0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    La verità del cuore - Kate Walker

    successivo.

    1

    Il momento temuto era arrivato. Era quasi un mese che Ellie pensava a quell'incontro con un senso di dolorosa anticipazione.

    In realtà era da quando era fuggita da Morgan, un anno e mezzo prima, e si era rifugiata in Cornovaglia, che sapeva che, prima o poi, sarebbe successo, ma solo negli ultimi giorni ne aveva avuto la certezza.

    Per quanta cura avesse messo a cancellare le sue tracce era sicura che un giorno o l'altro Morgan sarebbe tornato nella sua vita.

    Col cuore che le batteva forte, Ellie si bloccò con l'impressione che non sarebbe più riuscita a muoversi da lì.

    Non posso! Non posso farlo!

    Non riusciva a pensare ad altro.

    Morgan stava aspettando dietro l'angolo del cottage, solo che non sapeva di aspettare proprio lei. Al pensiero della reazione che avrebbe potuto avere vedendola, Ellie rabbrividì.

    Su, Eleanor, si rimproverò. Non fare la bambina. Cosa pensi che potrebbe farti?

    Il problema era che Morgan non aveva mai avuto bisogno di fare alcunché per creare lo scompiglio nella sua mente e nel suo cuore. Era riuscito a rivoluzionare la sua vita per il semplice fatto di esistere.

    Smettila di fare la stupida!, si disse Ellie raddrizzando le spalle con espressione risoluta. Non poteva certo rimanere bloccata sul sentiero in eterno.

    Con passo deciso si avviò verso il cottage. Lui era già lì ad aspettarla, appoggiato alla sua elegante Alfa Romeo.

    Era ancora più alto e possente di come lo ricordava. Indossava un paio di vecchi jeans, attillati come una seconda pelle e una camicia altrettanto vissuta che metteva in risalto la potente muscolatura delle braccia e delle spalle.

    Un aspetto insolito per la nuova stella dell'universo letterario, candidato all'Oscar per la sceneggiatura del suo ultimo thriller.

    Le braccia incrociate sul petto, con un'espressione di controllata impazienza dipinta sul volto. Sentendola avvicinare, si raddrizzò con un gesto che esprimeva chiaramente la sua disapprovazione e guardò con ostentazione l'orologio. «Sei in ritardo!» furono le prime parole che pronunciò dopo un tempo che a Ellie apparve infinito.

    Vedendola avvicinarsi lungo il sentiero, Morgan provò una profonda emozione. Durante quell'anno e mezzo non era cambiata affatto. I lunghi capelli biondi, carezzati del sole pomeridiano, brillavano come oro. La figura era snella ed elegante proprio come la ricordava. Indossava una gonna rossa, che sottolineava la curva armoniosa dei fianchi, e una camicetta bianca, che metteva in risalto il lungo collo sottile. Il suo volto, roseo e vellutato, ricordava una pesca matura.

    Ellie era ancora la donna più bella che avesse mai conosciuto. Il pensiero di lei aveva riempito i suoi sogni di immagini erotiche. Spesso gli era capitato di svegliarsi con il cuore che gli batteva forte e il corpo madido di sudore, desiderandola fino allo spasimo.

    Sapeva che avrebbe dovuto dirle qualcosa. Ma cosa avrebbe potuto dire alla donna che lo aveva ferito a morte prima di andarsene senza voltarsi indietro?

    Eppure avevano condiviso la casa e il letto per un certo tempo. Forse solo la casa e il letto. Quell'improvviso pensiero lo turbò trasformando lo struggente rimpianto che provava per lei in una collera fredda.

    «Sei in ritardo!»

    Ellie alzò il capo di scatto, sollevando il mento. Gli occhi color ambra lampeggiarono sotto le lunghe ciglia, incredibilmente scure. Era così che l'aveva vista per la prima volta e allora lo aveva sconvolto. Se non fosse stato attento, ci sarebbe riuscita di nuovo.

    «In ritardo? Non credo proprio. Penso che sia tu in anticipo! L'appuntamento era per le tre e ora sono... sono...»

    Le parole le morirono in gola mentre guardava stupita l'orologio. Le pile avevano scelto proprio quel momento per scaricarsi definitivamente!

    «Sono quasi le tre e mezzo» la informò Morgan. «Vedo che il tuo senso del tempo non è affatto migliorato durante gli ultimi diciotto mesi!»

    Mentre parlava le si era avvicinato.

    Non guardarlo! Non voltarti verso di lui!, si ammonì Ellie, turbata dalla sua vicinanza.

    Se era bastato il profumo della sua pelle a eccitarla, come avrebbe fatto a nascondere le sue emozioni se avesse alzato lo sguardo sul suo volto? Per quanto desiderasse guardare quel viso che aveva tanto amato, Ellie si costrinse a non alzare gli occhi.

    «Certo, se non ti decidi a buttare via quel vecchio orologio, non riuscirai mai a essere puntuale. Nemmeno con tutta la buona volontà.»

    «Il fatto è che a me questo vecchio orologio piace» replicò lei sulla difensiva. Senza contare che in quel momento le sue finanze non le permettevano di comprarsene un altro. «E poi, dato che vivo e lavoro in una fattoria, non ho affatto bisogno di un cronometro di precisione.»

    «Vero. Anche se non mi sarei mai aspettato di trovarti in una fattoria in questo angolo sperduto della Cornovaglia.»

    «Io...»

    Per la seconda volta, Ellie rimase senza parole.

    Nella foga del discorso aveva alzato lo sguardo sul volto di Morgan e il desiderio di lui, che credeva di aver soffocato per sempre, l'aveva sopraffatta con una violenza inaspettata.

    Il suo bel volto maschio era ancora più attraente di come lo ricordasse.

    «Aspettato di trovarmi...? Tu sapevi, allora. Sapevi che ero qui. Non era vero che volevi venire qui per svolgere delle ricerche. Era semplicemente una scusa.»

    «Non del tutto.» La reazione emotiva di lei sembrava non aver scalfito minimamente la sua imperturbabilità. «Io devo fare davvero delle ricerche per costruire l'ambientazione del mio prossimo libro. Avevo provato ad affittare una camera in un albergo, ma lì non riuscivo a lavorare, così ho deciso di affittare un piccolo cottage.»

    «Ma potevi affittarne mille altri... ci sono molte altre case, tutte più spaziose ed eleganti di questa! E per te l'affitto non è certo un problema. Se volessi, potresti addirittura comprarne una. Perché hai scelto proprio questa?»

    «Perché corrisponde in pieno alle mie esigenze. Non ho bisogno di molto spazio. Ho bisogno soltanto di un posto in cui poter vivere e lavorare in pace. E questo mi sembra un posto tranquillo» le rispose abbracciando con lo sguardo i boschi, il sentiero che conduceva la cottage e il mare che si vedeva in lontananza. «Il più tranquillo di quelli che ho visto.»

    Il mezzo sorriso che le rivolse la sfidava a contraddirlo, ma ripensando al modo in cui si era comportato dal momento in cui l'aveva vista, lei era certa che le cose non stessero affatto così.

    La mancanza di sorpresa con cui l'aveva accolta era abbastanza sospetta. Era evidente che lui aspettava lei, che sapeva che sarebbe stata lei a portargli le chiavi del cottage e a mostrarglielo.

    «Non credo che sia quello l'unico motivo per cui sei venuto qui, Morgan.»

    Appena Ellie alzò incautamente lo sguardo verso quegli occhi di un azzurro incredibilmente puro e luminoso, si sentì soggiogata, come le accadeva un tempo.

    «Forse sono venuto a trovare una vecchia amica.»

    «Amica!» ripeté con disprezzo. «Noi non siamo mai stati amici. All'inizio è successo tutto così in fretta che non abbiamo avuto nemmeno il tempo di fare amicizia. E tu non avevi un atteggiamento amichevole quando mi hai detto di andarmene. Di uscire dalla tua vita e di non farmi vedere mai più.»

    «È vero. In quel momento non provavo alcun sentimento amichevole nei tuoi confronti» replicò Morgan, oscurandosi. «In quel momento non vedevo l'ora che te ne andassi.»

    «Non mi hai permesso di dubitarne.» L'antico dolore affiorò nella voce di Ellie.

    «Cosa ti aspettavi? Mi avevi appena detto che avevi un altro.»

    In realtà non gli aveva mai detto una cosa del genere. Era lui che era saltato spontaneamente a quella conclusione e lei, per difendersi, glielo aveva lasciato credere. Ma in quel momento Ellie era troppo turbata per avere la forza di affrontare la questione.

    «E allora perché sei venuto qui?»

    Morgan le rivolse un sorriso gelido. Così gelido e scostante che per un attimo Ellie ne ebbe paura.

    «Forse pensavo alla riunione di due vecchi amanti.»

    «Bene! Allora è meglio che tu smetta subito di pensarci» replicò Ellie perdendo la calma. «Io non voglio nessuna riunione. Per me tu non sei altro che un ex amante. Ex, voglio che sia ben chiaro. Se avessi potuto avrei mandato qualcun altro ad accoglierti, perciò non pensare che il fatto che io sia qui significhi qualcosa.»

    Lo sguardo oltraggiato che le rivolse la bruciò come se fosse stato fuoco. «Posso suggerirle di non essere troppo precipitosa nel rifiutare qualcosa che nessuno le ha offerto, signorina Thornton?» replicò Morgan aspro.

    Quello scambio di battute non fece che rinforzare in Ellie la certezza che il motivo per cui Morgan era lì non fosse semplicemente quello che aveva appena detto. E questa certezza la spaventava.

    La sola idea di poterlo incontrare ogni giorno, di saperlo così vicino, le appariva insopportabile.

    Sforzandosi di ignorare la sua ultima osservazione cercò di dare forma a un'idea che le era venuta mentre parlavano. «Ecco, mi dispiace, ma ho paura che ci sia un piccolo problema...»

    «Un problema? Che problema?»

    «Be'... Per errore il cottage è stato affittato a due persone diverse per lo stesso periodo...»

    La voce le morì in gola quando vide dipingersi sul volto di Morgan una cupa espressione di collera.

    «Bene. In questo caso l'altra persona dovrà cercarsi un'altra sistemazione.»

    «Ma non possono! Loro...»

    «Per piacere, Ellie, non discutiamo di questo argomento» l'ammonì serio Morgan. «Sono sicuro che le conseguenze non ti piacerebbero. Io ho firmato il contratto e ho pagato l'affitto per tutta la durata del mio soggiorno qui con un assegno che è stato ritirato ancora prima che lasciassi Londra, perciò non cercare di tirarti indietro. Se facessi una cosa del genere, giuro che ti renderei le cose molto, molto difficili. Sono stato chiaro?» aggiunse con espressione significativa.

    «Cristallino.»

    Cos'altro avrebbe potuto rispondere?

    La determinazione che gli leggeva nello sguardo non lasciava ombra di dubbio sul fatto che avrebbe davvero dato seguito alla sua minaccia, e questo certo non poteva permetterlo.

    Il denaro, alla fattoria, scarseggiava sempre e risistemare il cottage per affittarlo aveva richiesto un discreto investimento, perciò non era pensabile l'idea di lasciarsi sfuggire un cliente, tanto più che aveva deciso di rimanere per tutta l'estate.

    «No... sono sicura che riuscirò a trovare una soluzione. Troveremo un modo...»

    «Troveremo?» chiese Morgan con asprezza. «Io ho parlato con un certo signor Knightley al telefono.»

    «Henry.» L'espressione di Ellie a quel punto si addolcì. «Henry è il proprietario della fattoria» chiarì.

    Henry non sapeva niente della sua relazione con Morgan, così non aveva avuto niente da obiettare quando Morgan gli aveva telefonato per chiedergli se poteva affittare il Meadow Cottage.

    «Ha sposato Nan... mia nonna.»

    Un lampo di stupore passò fugacemente nello sguardo di Morgan. «Marion

    Vedendo la sua espressione, Ellie non riuscì a reprimere un sorriso.

    L'ultima volta in cui Morgan aveva visto la nonna, due anni prima, lei era ancora la vedova del signor Thornton e niente

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1