Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Due cuori nella bufera: Harmony Collezione
Due cuori nella bufera: Harmony Collezione
Due cuori nella bufera: Harmony Collezione
Ebook163 pages2 hours

Due cuori nella bufera: Harmony Collezione

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Due cuori nella bufera di M.Anne Wilson.

Giornalista per un mensile di gossip, Katherine Ames deve scoprire che fine ha fatto Mackenzie Parish, l'amatissimo ex chirurgo plastico delle star. Lo rintraccia in uno sperduto paesino del Montana e decide di raggiungerlo, ma viene sorpresa da una bufera di neve e rischia di morire assiderata. Per fortuna a un certo punto arriva a soccorrerla uno sconosciuto bello e impossibile... Mac Parish in persona, che molto gentilmente la ospita in casa sua. Ora, che bugia può inventarsi Katherine per non rivelargli la propria identità?

Il profumo della neve di Barbara McMahon.

Mentre guarda i candidi fiocchi di neve ricoprire il mondo come una soffice coperta, Cath Morgan si ripete di aver fatto la cosa giusta scegliendo di trascorrere il Natale da sola, lontana dalle luci e dalla frenesia della città. E da Jake. Per sei anni ha sperato di vedere la loro unione trasformarsi in qualcosa di unico: una coppia affiatata e inseparabile con una nidiata di bambini. Invece si ritrova sempre sola, mentre il marito è in giro per il mondo a causa della sua professione di reporter. Forse in quella vecchia casa di famiglia troverà la pace che tanto cerca e la forza per iniziare una nuova vita...
LanguageItaliano
Release dateDec 9, 2016
ISBN9788858958438
Due cuori nella bufera: Harmony Collezione

Read more from Mary Anne Wilson

Related to Due cuori nella bufera

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Due cuori nella bufera

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Due cuori nella bufera - Mary anne Wilson

    successivo.

    Prologo

    Mac si guardò intorno nella sala traboccante di invitati, in una delle più incantevoli ville di Beverly Hills, e si sentì sommergere da un gran senso di vuoto. Non c'era più nulla che avesse un senso, in quella vita. Neppure il suo nome, dottor Mackenzie Parish, aveva più valore.

    Depose il bicchiere di champagne, ancora pieno, sul tavolo di marmo di fianco alla porta del terrazzo. In lontananza, le luci della città riverberavano nella notte con un bagliore quasi irreale. Lui rimase per un attimo a guardarle, poi si girò, sprofondò le mani nelle tasche del cappotto e raggiunse la scala di metallo e acciaio. Incominciò a scendere le tre rampe che portavano al garage.

    Era ormai in fondo quando sentì qualcuno chiamare. «Ehi, Mac! Dottor Parish!»

    Alzò lo sguardo e vide un volto affacciarsi alla ringhiera, lassù in alto. Clarissa? Melissa? Non riusciva a ricordare il nome della giovane donna conosciuta solo un'ora prima. Però ricordava il genere: un'attricetta in cerca di fama, disposta a frequentare mille di quelle feste pur di conoscere qualche personaggio importante.

    La ragazza si sporse dalla ringhiera, rischiando di cadere. «Dove vai?» Aveva la voce impastata, il che era comprensibile, considerata la quantità di champagne che aveva bevuto. Era bionda, strizzata in un vestito di due taglie più piccolo, con un gran seno burroso e un piccolo tatuaggio sulla spalla, un serpente o roba del genere. Molto graziosa, a guardarla con occhio non professionale. Ma lui la guardava e vedeva tutti i ritocchi. Ritocchi perfettamente riusciti, si capisce, ma che la ponevano ben oltre i venticinque anni che diceva di avere.

    «A presto» le disse, ricominciando a scendere.

    «Ehi, vengo con te!»

    Solo tre mesi prima lui avrebbe accettato l'offerta, le avrebbe fatto cenno di scendere e lei si sarebbe precipitata. Mac Parish era il medico delle star, un genio della chirurgia plastica, l'uomo che aveva avuto per le mani le creature più belle e più ricche del pianeta...

    Ma stavolta ignorò l'offerta e riprese a scendere. Al piano dei garage, il custode si fece avanti sollecito. Lui prese il portafoglio per dargli la mancia: la fotografia che c'era all'interno gli balenò per un attimo davanti agli occhi.

    Una giovane donna con un bambino in braccio, e un uomo sui trent'anni, che era lo specchio di Mac, con i suoi stessi capelli biondi, gli occhi nocciola e la pelle abbronzata. Eppure, sembrava diverso. Aveva uno sguardo che Mac sapeva di non avere mai avuto. Lo sguardo di un uomo che era riuscito a ottenere ciò che conta di più nella vita: l'amore di una donna, un figlio.

    Tu non hai niente, Mac. Hai smesso di esistere da anni.

    Mac spinse via il ricordo di quelle parole. Salì sulla Porsche, ingranò la marcia e si avviò all'uscita. Ma le parole continuarono a perseguitarlo lungo tutto Hollywood Boulevard. Non permetterò che ti distrugga così...

    D'impulso, prese il cellulare e compose un numero. Rispose una donna. «Sono io» disse Mac. «Torno a casa. Arriverò domattina.» Poi raggiunse la tangenziale, senza più guardarsi indietro.

    1

    Katherine Ames era seduta nell'ufficio del suo direttore, James Lowe, nella sede del Final World, la rivista specializzata in pettegolezzi sui divi del cinema. Aveva gli occhi rivolti allo schermo di uno dei cinque grandi televisori sulla parete.

    «Che cosa dovrei vedere?» domandò, senza distogliere lo sguardo dalla parata di divi alla prima di un film.

    «Tu continua a guardare, Kate» rispose James. Tra i lampi dei flash, una grossa limousine bianca si accostò al marciapiede, davanti alla passatoia rossa. Nella parte inferiore dello schermo comparve un nome, Dottor Mackenzie Parish. «Eccolo!» esclamò James.

    La portiera della limousine si schiuse e la scritta sullo schermo cambiò. Il chirurgo delle stelle. Un uomo rimase in piedi sulla passatoia, bersagliato da flash e microfoni.

    Kate lo conosceva dalle fotografie sui giornali. Era un uomo fisicamente notevole e con un parco clienti da capogiro. Lui rimase per un attimo fermo sulla passatoia, con i capelli chiari e lo smoking perfetto, poi si girò per porgere il braccio a una bionda dalle gambe chilometriche, con più capelli che tessuto addosso.

    «Guardalo bene» raccomandò James. «Aveva tutto.»

    Kate vide l'uomo girarsi per una frazione di secondo e guardare dritto nella telecamera. Aveva i lineamenti decisi e la mascella forte, le guance ben rasate e i capelli un po' lunghi sulla nuca. Di certo un uomo molto attraente. La bionda rise e salutò con la mano, poi gli si appese al braccio come se lo considerasse un trofeo personale.

    «Aveva proprio tutto, senza dubbio» commentò Kate. Lo guardò sorridere alla bionda. Era sexy, pensò. Molto sexy. James congelò l'immagine.

    «Che cos'altro poteva desiderare?» le chiese.

    «Spiegami dove vuoi arrivare» replicò lei, girandosi. «Questo nastro ha almeno due anni.»

    James guardava ancora lo schermo, e gli occhi socchiusi sembravano ancora più azzurri nel viso abbronzato.

    «C'è una domanda che tutti si pongono» le rispose, girandosi. «Perché se n'è andato quando era ancora all'apice della fama? Era il miglior chirurgo della città, accolto in tutti i circoli più esclusivi. Poteva avere tutte le donne che voleva. Che cosa lo ha convinto a rintanarsi in un posto che non è neppure segnato sulla cartina geografica?»

    Lei si strinse nelle spalle. «Droga? Gioco? Un infortunio professionale? Nessuno è mai riuscito a provarlo.» Un pensiero le attraversò la mente. «Per caso, vuoi dirmi che tu hai scoperto qualcosa?»

    «Ora ti riconosco!» esultò James. «Finalmente incominci a porti domande e a formulare ipotesi. È per questo che sei la migliore.»

    «Tu, però, non hai risposto.»

    Lui sospirò. «Ed è sempre per questo che diventa difficile sopportarti a lungo.»

    Kate ricordò di colpo perché avevano smesso di uscire insieme, sei mesi prima. Finivano sempre per parlare di lavoro e dopo un po' non era divertente.

    «Vale anche per te, mio caro» ribatté. «E adesso rispondi. Hai scoperto qualcosa?»

    «Niente di preciso. Ma mi è venuta un'idea.» James la studiò per un istante. «Tu appartieni proprio al genere di donna che il nostro bravo dottore predilige. Una bionda naturale, con due gambe lunghe...»

    «James, ma sei impazzito?»

    «E poi hai una marcia in più, Kate. Sei anche una reporter straordinaria. Lo sai che nel nostro mestiere bisogna aggrapparsi a tutto, no?» Si alzò dalla scrivania per andare a metterle una mano sul braccio. Lei cercò di liberarsi, senza riuscirvi.

    «Ecco. Guarda» insistette James, portandola davanti a uno specchio. Le mise le mani sulle spalle e fissò le loro due immagini riflesse. «Molti hanno provato a indagare, senza riuscirci. Quell'uomo si è dimostrato impenetrabile come un muro di cemento. Ma tutti hanno qualche debolezza, no? Ebbene, secondo me il nostro dottore ha un debole per le bionde.»

    «Dovevo ricordarmi che hai una mente terribilmente contorta» brontolò Kate.

    «Invece ho ragione, e tu lo sai» ribadì lui. «Guarda.»

    Lo specchio le restituì l'immagine di una giovane donna di ventisette anni, alta, bionda e con due gambe chilometriche. I capelli erano chiarissimi, ma lisci e senza artifici, raccolti in una morbida treccia che le arrivava alla schiena. Il viso era fresco e senza trucco, con il naso punteggiato di lentiggini e un piccolo mento deciso.

    Come sempre, era vestita in maniera molto semplice, con un paio di jeans e una maglietta a righe bianche e azzurre. Niente minigonne o scollature vertiginose, anche se avrebbe potuto permettersele...

    No, non era il tipo giusto per il dottor Parish, qualunque cosa pensasse James.

    «Mi hai guardato bene?» gli disse, corrugando la fronte. «Non sono un'aspirante attrice. Non ho le ciglia finte, e neanche le protesi al silicone nei punti giusti.» Non si era mai considerata bella, ma grazie a una infanzia di figlia unica e a una coppia di genitori egoisti, poteva contare su un carattere particolarmente forte e autonomo. Fin da piccola aveva sviluppato una fervida immaginazione, un'insaziabile curiosità e un disperato bisogno di scrivere. Le sue credenziali di scrittrice non avevano nulla a che vedere con gli attributi fisici. «Sono troppo magra» continuò, «troppo alta e troppo pallida. E ho le lentiggini.»

    James le appoggiò il mento alla spalla e corrugò la fronte. «Dio, che miseranda immagine di te stessa» sospirò. «Se la smettessi di fare quella faccia e sciogliessi i capelli, con il tuo fisico e i tuoi occhi verdi fermeresti il traffico di Sunset Boulevard!»

    Lei si girò e lui si ritrasse. «Se vuoi darmi l'incarico va bene.» L'idea le procurò un brivido di eccitazione. L'istinto della caccia, come aveva detto un giorno James. «Posso anche accettarlo. Ma lascia decidere la tattica a me.»

    «Ma certo. Sicuro» acconsentì subito lui. «Sei una scrittrice fantastica, ed è per questo che sei la mia dipendente preferita qui al giornale. Il lavoro è tuo. Ti do carta bianca.»

    Kate trasalì. Doveva fidarsi? «Spiegami meglio i dettagli» chiese.

    Lui tornò alla scrivania, sollevò un fascicolo e glielo porse. «Questo è tutto quello che abbiamo.»

    Kate lo prese. In alto, sul frontespizio, c'era il nome in grassetto del Dottor Mackenzie Parish, e più in basso una lista di altri nomi e di date: tutti quelli che avevano compiuto ricerche sull'argomento. Lei aprì il fascicolo e sfogliò i ritagli di giornale all'interno.

    Magico dottor Taglia-e-cuci, recitava un titolo. E poi: Il jet-set ai piedi del mago del bisturi, e anche: Dal silicone ai party, le fortune di un medico sexy.

    E in ogni fotografia il dottor Parish aveva al fianco una donna. Dive affermate, stelline potenziali o perfette sconosciute, ma sempre bellissime. Era evidente che gli piacevano le bionde.

    «Aveva una vita mondana frenetica» commentò Kate, senza nascondere la disapprovazione. Si lasciò cadere sulla poltrona davanti alla scrivania, con il fascicolo sulle ginocchia. «Allora, dov'è scappato?»

    «Nel Montana, in un ranch vicino alla cittadina di Bliss. Sembra che si muova pochissimo.»

    «Non c'è nessuna vecchia fiamma in zona?»

    «Se fosse così facile, qualcun altro avrebbe già confezionato la storia, ti pare?»

    «Okay, bisogna solo stanarlo e farlo parlare.»

    James si sporse in avanti. «Appunto. E in questo sei imbattibile. Riusciresti a far infrangere il voto del silenzio a un monaco. Guarda che cosa è successo con l'affare Blanchard!» esclamò.

    «Quello è stato un caso. Meggy Blanchard e io frequentavamo lo stesso negozio di gastronomia. Così lei mi ha riconosciuto.»

    «E tu ne hai approfittato. Un colpo magistrale che ci ha fruttato l'intervista esclusiva con una donna appena accusata di avere ucciso il marito. Allora avevi un asso nella manica, e ce l'hai anche adesso, con Mackenzie Parish, che ti piaccia o no.»

    Kate odiava dovergli dare ragione. Ma se davvero il debole di quell'uomo erano le bionde, lei aveva un punto a suo favore. «Bliss?» chiese.

    «Bliss è un paese di quattro case nel bel mezzo del nulla. Un paradiso per le mucche e gli scoiattoli, immagino.»

    «E anche per il nostro dottore» aggiunse lei.

    «Questo dovrai scoprirlo tu» la sfidò lui.

    «Mi auguro di riuscirci.»

    «Lo sai che per le esclusive vengono elargite delle gratifiche» le ricordò James con un sorrisetto ironico.

    Pur non disprezzando affatto il denaro, Kate era allettata soprattutto dal gusto della caccia, della scoperta. Premette la mano sul fascicolo. «Quanto tempo mi dai?»

    «Una settimana» rispose lui. «Magari qualche

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1