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Intervista con il principe: Harmony Collezione
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Intervista con il principe: Harmony Collezione
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Intervista con il principe: Harmony Collezione

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About this ebook

No, assolutamente no. Ecco le sole parole che lo sfacciato Luc D'Urbino sentirà uscire dalla bocca di Carrie Broadbent, giornalista d'assalto. D'accordo, lui è un principe e quindi è abituato alla cieca obbedienza da parte di sudditi e valletti, per non parlare delle dame di compagnia che da anni si aggirano attorno alla corona, ma questo non gli dà il diritto di ordinarle di sposarlo. Eppure Carrie si ritrova a pensare sempre più spesso che l'idea di dividere le notti con quell'uomo caparbio e arrogante non è così terribile come vuole far credere. Le basta pochissimo per cedere, forse solo un bacio.

LanguageItaliano
Release dateFeb 10, 2014
ISBN9788858919279
Intervista con il principe: Harmony Collezione
Author

Penny Jordan

Scrittrice inglese, attiva da parecchi anni nell'area della narrativa romantica, è notissima e molto apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.

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    Intervista con il principe - Penny Jordan

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Blackmail Marriage

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2003 Penny Jordan

    Traduzione di Valentina D’Antoni

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-927-9

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    «Allora, ti sei finalmente resa conto che avevo ragione, che potrai essere soltanto un diversivo per il mio figlioccio?» La contessa scrollò le spalle con fare elegante e al contempo sdegnoso. «Come poteva essere altrimenti? Luc è un principe, è nobile di sangue e per destino. Certo, è anche un uomo e tu sei una ragazza molto carina e soprattutto... disponibile!» esclamò, accompagnando quelle parole infamanti con un’altra scrollata di spalle carica di disprezzo mentre Carrie arrossiva, umiliata e angosciata.

    «Non ti sposerà mai! Come potrebbe? Tu non vali niente. Non sei nessuno! Sei solo la figlia di un impiegato e nient’altro! Una giovane donna, stupida e priva di moralità; tutto il principato sa che ti sei buttata fra le sue braccia e lo hai sedotto! Quando Luc si sposerà, sarà con una donna altolocata. La pretendente più adatta è, ovviamente, mia nipote. È stata cresciuta e istruita proprio con questo intento.»

    Carrie, incredula e sconvolta, fissava la sua aguzzina. Era già a conoscenza del fatto che la contessa disapprovava la relazione tra lei e Luc, ma non aveva neanche lontanamente immaginato che stesse progettando di farlo sposare con sua nipote. «Ma Maria ha soltanto dieci anni e Luc ne ha quasi venticinque!»

    La donna la raggelò con lo sguardo. «L’età non conta, cosa vuoi che siano quindici anni? Il mio ultimo marito ne aveva oltre venti più di me! Ma sto divagando, ti ho mandata a chiamare, Catherine, per eseguire le istruzioni di Luc: vuole che te ne vada immediatamente e non desidera più avere contatti con te.»

    «No!» protestò Carrie. «No, non ci credo.»

    Con aria arrogante, la contessa inarcò un sopracciglio.«Perché? Perché ti ha portata a letto? Non essere ingenua, Catherine. Sai come funziona il mondo fuori dai nostri confini. In fondo, sei stata qui con tuo padre e tuo fratello solo per le vacanze scolastiche.»

    «Ma Luc...» Carrie d’improvviso si interruppe. Luc non le aveva fatto alcuna dichiarazione d’amore, ma lei credeva che provasse i suoi stessi sentimenti e che fosse solo questione di tempo prima che le confessasse di amarla! Ma come poteva amarla se era stato proprio lui a incaricare la contessa di trattarla in quel modo e di cacciarla?

    Certo, fino a quell’estate i suoi sentimenti per Luc erano stati un po’ ambigui. Lui aveva sette anni più di lei, aveva sempre preso sul serio i suoi doveri e all’inizio l’aveva trattata con distacco. Eppure, tra Luc e il padre di Carrie c’era grande stima reciproca. Suo padre era stato incaricato dall’ultimo tutore di consigliare e istruire Luc in materia di economia e finanza internazionale. Nel giro di pochi mesi la Reggenza degli anziani, insediata per governare fino al venticinquesimo compleanno di Luc, avrebbe terminato il suo compito e lui sarebbe diventato sovrano.

    «Luc cosa?» la sfidò la contessa in tono gelido. «È ovvio che abbia perso interesse per te ora che ha soddisfatto la sua curiosità sessuale! Il mio figlioccio è un uomo di sani principi che conosce bene i suoi doveri. Per lui non sei altro che un diversivo da dimenticare... Tuo padre mi ha detto che sei stata ammessa alla sua vecchia università, quindi immagino che dovrai tornare al più presto in Inghilterra, per preparati a dovere. C’è un volo per Heathrow che ti aspetta domani mattina. Il mio autista ti accompagnerà all’aeroporto di Nizza. Ah, quasi dimenticavo. Luc mi ha chiesto di darti questo» aggiunse, porgendole un assegno. «Sa che l’università può essere costosa e non voleva pensassi che non avesse apprezzato la tua...»

    Con il viso che ardeva per il dispiacere e la rabbia, Carrie la interruppe in tono brusco. «Può dirgli di tenerseli! Non voglio né lui né i suoi soldi! Perché dovrei? Non è altro che... il personaggio obsoleto di un’operetta da quattro soldi che si crede speciale perché indossa un’uniforme e lo chiamano principe! L’unico motivo per cui possiede ancora questo stupido pezzo di terra è che nessun altro lo vuole. È un idiota! E può riferirgli le mie parole» concluse avventata.

    «Come osi parlare così?» urlò la contessa, accantonando il suo altero e freddo distacco. «Questa terra è stata donata dal papa in persona al primo Principe di S’Antander oltre cinquecento anni fa. La sua famiglia l’ha sempre considerata sacra! S’Antander non è un regno di marionette, e la famiglia regnante l’ha dimostrato più e più volte e le tue parole ignoranti dimostrano, ammesso che ce ne fosse bisogno, quanto tu non sia degna di condividere la vita di Luc.»

    Per quanto detestasse la contessa, Carrie arrossì imbarazzata. Storicamente la famiglia di Luc aveva sempre agito per il bene del regno, ma lei non era in vena di riconoscere nulla di buono a Luc. A essere onesti, in quel momento lo odiava ancor più di quella manipolatrice della sua madrina! Ignorando l’assegno, Carrie girò i tacchi e si diresse alla porta, prima che le emozioni avessero la meglio.

    1

    «Non vi dico siate felici perché so già che lo sarete. Sono davvero contenta per voi!» Carrie abbracciò il suo raggiante fratello e la sua radiosa sposa.

    «Carrie, Maria vorrebbe che facessi qualcosa per lei» la implorò Harry con urgenza.

    Lei guardò con perplessità la bella ragazza dai capelli scuri tra le braccia del fratello.

    «Per favore, Carrie, potresti andare a S’Antander a comunicare che io e Harry ci siamo sposati?»

    «Vuoi davvero che lo sappiano?» le domandò con una certa circospezione.

    Il suo amato fratellino l’aveva decisamente colta di sorpresa con l’annuncio del loro matrimonio. In fondo, non era assodato da sempre che Maria avrebbe sposato Luc?

    Anche se non c’era mai stato nessun annuncio ufficiale, Maria stessa aveva ammesso che tutti si aspettavano che si sposassero, compreso lo stesso Luc! Ma quando Carrie glielo aveva fatto presente, sua cognata aveva dichiarato che non aveva alcuna intenzione di accettare un cinico matrimonio di convenienza, in quel momento meno che mai dato che lei e Harry erano così profondamente innamorati.

    «Certo che voglio che lo sappiano. Non ho niente da nascondere» rispose Maria scuotendo la testa con orgoglio. Poi alzò gli occhi verso Harry, il suo sguardo era pieno d’amore, e aggiunse in tono dolce: «Niente e nessuno può dividerci o ferirci ora!».

    Guardando i loro volti, Carrie ammise di invidiare la loro felicità. E il loro amore. Era evidente che fossero completamente innamorati l’uno dell’altra. Harry sembrava orgoglioso come un cavaliere d’altri tempi che aveva salvato la vita alla sua dama sconfiggendo il drago. Carrie e suo fratello erano cresciuti senza madre, ma Harry era un uomo, ormai, non era più il bambino del quale si era presa cura e che aveva protetto. L’ultima cosa che voleva era tornare a S’Antander, ma Harry la guardava con aria supplichevole e, come al solito, non sopportava l’idea di deluderlo.

    «Non devi preoccuparti» aggiunse Maria con sicurezza. «So che tu e Luc non andate d’accordo, ma non rischi di incontrarlo. Luc non c’è. È a Bruxelles per affari. Al suo rientro si aspetterà di trovarmi lì, e io sento di dovergli delle spiegazioni.»

    Stizzita dalle parole della cognata, Carrie replicò con grinta: «Maria, non devi proprio un bel niente a quel cafone sessista di un principe bamboccio! Niente di niente! Se avesse ottenuto quel che voleva...».

    Maria la interruppe, gli occhi pieni di lacrime. «Deve essere informato, Carrie. So che non ti piace, ma Luc non mi ha mai fatto del male. E poi...» Alzò il mento con fierezza e continuò: «Voglio che tutti sappiano quanto amo Harry e quanto sono orgogliosa di essere sua moglie, soprattutto mia nonna».

    Mentre lei volgeva lo sguardo verso suo marito, Carrie sentì il cuore sciogliersi, e venne invasa ancora una volta da quel misto di senso di responsabilità, istinto quasi materno e amore fraterno che provava per Harry. Era sempre stata un po’ troppo indulgente con lui, o almeno era ciò che sostenevano i suoi amici, ma non poteva fare a meno di essere protettiva nei suoi confronti ed era felice di vederlo così contento. Il suo amore per Maria e il loro matrimonio gli avevano fatto raggiungere una maturità che prima non aveva.

    Negli ultimi tempi, le aveva dato di che preoccuparsi, soprattutto per quel che riguardava il lavoro, e seriamente anche, a dire il vero... Ma non aveva intenzione di rivangare i problemi passati, né voleva che lui le rinfacciasse di non credere nel suo rapporto con Maria. Era troppo felice per lui!

    Soltanto per lui... Maria, accennando a sua nonna, aveva risvegliato in lei ricordi tutt’altro che felici!

    «Carrie, ti prego» la supplicò sua cognata, «non c’è nessun altro a cui possa chiederlo. Nessun altro di cui mi possa fidare... che sappia come stanno le cose a S’Antander... come stanno le cose con Luc! Basta che tu lo dica a mia nonna. Sarà lei a dirlo a lui.»

    Solo sentire nominare la contessa bastava per scatenare nella mente di Carrie i pensieri più ignobili. Non sono più un’ingenua diciottenne, ricordò a se stessa aspramente. Era una donna in carriera, matura e sicura di sé. Un’economista di successo, una giornalista finanziaria freelance.

    «Ti prego» la implorò Harry, e lei sentì la sua riluttanza venir meno.

    Seppur controvoglia, Carrie ammise che una parte di sé non poteva fare a meno di provare una certa soddisfazione nel sapere che sarebbe stata lei a comunicare all’odiosa contessa che, nonostante tutto, sua nipote non aveva assecondato i piani che la famiglia aveva in serbo per lei, deludendo in particolare la sua ambizione di vederla sposata con Luc.

    Dopo la triste, fredda e piovosa primavera britannica, il caldo che accolse Carrie all’uscita dall’aeroporto di Nizza fu un vero sollievo.

    Malgrado la sua pelle chiara e i lunghi e setosi capelli biondi, Carrie non aveva mai gradito il clima grigio del suo paese. Forse per via di tutte quelle vacanze trascorse a S’Antander con il padre, che le avevano fatto apprezzare il calore del sole.

    Suo padre era ormai in pensione e viveva in Australia con la sua seconda moglie che, come lui, era rimasta vedova. Carrie aveva sette anni e Harry soltanto due quando la madre morì in un incidente d’auto, e fu proprio quella una delle ragioni per cui suo padre aveva accettato il posto a S’Antander: quel lavoro prevedeva che qualcuno si prendesse cura dei

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