Le parole che non ti ho detto: Harmony Collezione
By Anne Mather
5/5
()
About this ebook
Isobel Dorland continua a rileggere le lettere che il destino le ha fatto ritrovare nella soffitta della casa materna: contengono una sconvolgente verità sulle sue origini. Non ha nulla da perdere, adesso, a mollare tutto per cercare suo padre. L'unico scoglio, in realtà, sarebbe l'amore di Jared, un uomo dolce ma sposato che forse non lascerà mai la famiglia. Si pentirà di aver seguito l'istinto di partire senza lasciare traccia? Arrivata in Cornovaglia, apprende che
Read more from Anne Mather
Seduzione spagnola: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLady Miranda Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn sogno dal passato: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Una verità nascosta: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Sirtaki per due: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Il gusto del peccato: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Stregati: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Il miracolo di una notte: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPer l'amore di un gitano Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL ira di Dimitri Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl dolce sapore di te: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn cielo per due Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPericolosa passione: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn ultimo giro di sirtaki: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Caldo abbraccio latino: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl cuore a pezzi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPer l'amore di Sara Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUna scelta azzardata: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGiochi del destino Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsResta con me stanotte: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAvevi ragione tu Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIncantesimo d'amore: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFascino seduttore: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Zingarella ingenua Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFantasma dell'Atlantide Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL uomo di Hong Kong (eLit): eLit Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related to Le parole che non ti ho detto
Related ebooks
Miracolo di Natale: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn'ereditiera speciale: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDolci malintesi (eLit): eLit Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSconveniente desiderio: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDolce ricatto: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAlla ricerca del milionario Rating: 5 out of 5 stars5/5Contratto bollente: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa donna in rosso: Harmony Jolly Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCosì lontani, così vicini: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNon posso dimenticare Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRicordi stupendi: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAiutami! Arriva la mamma: Harmony Collezione Rating: 2 out of 5 stars2/5La governante dello sceicco Rating: 5 out of 5 stars5/5Operazione matrimonio (eLit): eLit Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLettera di Natale: Harmony Jolly Rating: 5 out of 5 stars5/5L'amica del milionario: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFantasia greca (eLit): eLit Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl debito del milionario: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNoi, per sempre!: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDue cuori in gioco Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNobile distrazione: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSogni milionari: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsContratto per la felicità: Harmony Jolly Rating: 5 out of 5 stars5/5Una nuova energia: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUna scelta azzardata: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSogno a occhi aperti: Harmony Jolly Rating: 5 out of 5 stars5/5Tutte le scelte di un principe: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Il passato è domani: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAccordo nuziale: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQualcosa tra noi Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Romance For You
Opere Complete di Italo Svevo (Italian Edition) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUna relazione proibita Rating: 5 out of 5 stars5/5L'educazione sentimentale: Ediz. integrale Rating: 4 out of 5 stars4/5L'ASSISTENTE Vergine: Virgins Rating: 3 out of 5 stars3/5Decameron Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa spiaggia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Poliziotto E La Ragazza Della Caffetteria Rating: 5 out of 5 stars5/5Promessa milionaria: Harmony Destiny Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIo e Te Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa prigione di Sodoma Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDopo di Te Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsVento d'estate: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Domestica: I Padroni della Linwood Academy, #1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTAURUS: Black Dynasty Series #1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPeccati dal passato: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Cime tempestose: Ediz. integrale Rating: 4 out of 5 stars4/5Implorami Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPassione e ricatti: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5Dopo quella prima notte: Harmony Collezione Rating: 5 out of 5 stars5/5La mia vendetta Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsHo Sposato Un Miliardario Rating: 4 out of 5 stars4/5Una Vergine Per Il Miliardario Rating: 5 out of 5 stars5/5Dolce scoperta: Harmony Collezione Rating: 3 out of 5 stars3/5Il figlio del milionario: Harmony Collezione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsChi è ora il Boss: L’Assistente del Capo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAncora tua: Harmony Collezione Rating: 4 out of 5 stars4/5Il Suo Miliardario Rockstar Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNon so perché ti amo. From Lukov with Love Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa governante Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSeduzione in paradiso: Harmony Collezione Rating: 2 out of 5 stars2/5
Reviews for Le parole che non ti ho detto
1 rating0 reviews
Book preview
Le parole che non ti ho detto - Anne Mather
Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:
Savage Innocence
Harlequin Mills & Boon Modern Romance
© 2001 Anne Mather
Traduzione di Viviana Guglielmi
Questa edizione è pubblicata per accordo con
Harlequin Books S.A.
Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o
persone della vita reale è puramente casuale.
Harmony è un marchio registrato di proprietà
HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.
© 2002 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano
eBook ISBN 978-88-5894-404-2
www.harlequinmondadori.it
Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.
Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.
1
La soffitta era incredibilmente calda e soffocante. An che se fuori era una giornata piuttosto fresca, sembrava che tutto il sole delle recenti settimane fosse rimasto intrappolato nel tetto. Isobel ansimò leggermente mentre si faceva largo tra bauli e scatoloni che da anni non vedevano la luce del giorno.
Era tutta colpa sua, naturalmente. Si sarebbe dovuta rifiutare di farlo, anche se doveva ammettere che non si aspettava che sgombrare la casa si rivelasse un compito tanto arduo. Appoggiata sui talloni, ispezionando l’accumulo di cianfrusaglie raccolto lì nel corso degli anni, cercò di non sentirsi ansiosa. Ma forse si stava sobbarcando un compito troppo impegnativo.
D’altra parte, non c’era nessun altro disposto a svolgerlo. Marion non si sarebbe mai sognata di sporcarsi le mani arrampicandosi là sopra. Inoltre, come diceva sempre a Isobel, le ore della giornata non le bastavano mai per fare tutto quello che doveva. E Malcom non sarebbe stato contento se avesse impiegato il poco tempo libero che aveva a sistemare il ciarpame della madre defunta. Suo marito la vedeva già così poco.
Insegnando in una scuola locale, Isobel poteva facilmente prendersi un giorno di ferie per gestire senza problemi le conseguenze di un lutto familiare. Poteva farsi sostituire da una collega, ma Marion aveva delle persone alle sue dipendenze, addirittura uno staff, che non poteva certo trascurare per occuparsi degli effetti personali di sua madre.
Isobel suppose che fosse vero. Marion non solo aveva un marito e una figlia di otto anni, Emily, ma gestiva anche un’agenzia di collocamento. Era sempre impegnata a far colloqui o a prendere parte a riunioni importanti
. A volte si chiedeva come mai la sorella si fosse presa la briga di sposarsi.
Isobel non era sposata e sapeva che questo deliziava immensamente Marion. Sapeva ben poco della sua vita privata, naturalmente, ma il fatto che non avesse un compagno fisso la gratificava. La migliore amica di Isobel, Michelle Chambers, sosteneva che Marion fosse un po’ gelosa di lei. Invece, secondo lei, non aveva senso che Marion fosse gelosa della sorella adottiva.
Per lei Marion era sostanzialmente infelice. Anche se asseriva con forza il contrario, non sembrava mai godersi il proprio successo. Isobel sapeva che sua madre aveva passato con Emily più tempo di quanto non fosse riuscita a fare Marion e la bambina avrebbe sentito terribilmente la mancanza della nonna.
La signora Dorland era morta sei settimane prima. Aveva sofferto di un male incurabile per tre anni, perciò la sua morte non era giunta inaspettata. Nonostante questo, Isobel era ancora sbigottita dal vuoto che aveva lasciato nella sua vita la sua scomparsa. C’erano tante cose che non le aveva mai detto, tante cose che voleva dirle in quel momento.
All’inizio aveva rimosso il suggerimento di Marion secondo cui la casa doveva essere sgombrata, tuttavia sapeva che prima o poi avrebbe dovuto farlo. Il loro padre era morto alcuni anni prima e Isobel non abitava più dai suoi, il che significava che la casa in Jesmond Dene ormai era vuota. In realtà era consapevole che sistemare gli effetti personali della madre sarebbe stato doloroso e aveva aspettato fino a quando l’emozione non si era placata prima di farlo.
Ora, però, non aveva scelta. Se ne sarebbe andata presto e Marion si stava mobilitando per vendere la casa mentre il mercato immobiliare era ancora alto. Isobel sapeva che la quota di Marion del ricavato era destinata alla sua impresa e avrebbe voluto che la sorella si prendesse tutto quanto.
Ma l’avvocato era stato irremovibile a riguardo: il testamento della signora Dorland affermava chiaramente che entrambe le figlie dovevano ereditare in parti ugua li. Sua madre non aveva mai fatto differenze tra loro e a volte Isobel si chiedeva se non fosse stato quello il motivo per cui Marion aveva lavorato tanto duramente... per ottenere l’approvazione dei genitori.
Era stato abbastanza facile occuparsi dei mobili, dopo aver scelto alcuni oggetti; tutto il resto era stato venduto in un secondo tempo.
Soltanto quando aveva aperto la porta della soffitta, Isobel si era resa conto dell’enormità del suo compito. Avrebbe dovuto occuparsi personalmente dei vecchi bauli e scatoloni, non poteva certo permettere a estranei di frugare tra le carte di famiglia. Finora aveva scoperto solo vecchi abiti, libri e album di fotografie, e comunque non se la sentiva di gettarli senza averci dato almeno un’occhiata. Poteva esserci qualcosa di valore. Lo doveva alla memoria della madre.
Tuttavia non si era aspettata di soffrire tanto caldo. E la nausea che l’aveva stordita in mattinata stava iniziando a farla sudare di nuovo. Se non avesse mangiato qualcosa subito, avrebbe iniziato ad aver conati di vomito e non era una prospettiva che la entusiasmava.
Stava muovendosi carponi verso la scala che portava al piano inferiore quando vide una valigetta, coperta di polvere. Era stata spinta sotto una delle travi e forse non l’avrebbe vista se non fosse stata in quella posizione. La tirò fuori, imprecando quando la maniglia venne via da una parte, graffiandole un dito. Poi, stringendola sotto il braccio, scese al piano inferiore.
Una cosa alla volta, pensò sistemandosi i riccioli dietro le orecchie e scendendo le scale fino al pianterreno. In casa non c’era da mangiare, ma si era portata un thermos di caffè e qualche biscotto. Aprì la porta posteriore e uscì nel sole, mettendosi a sedere sulla panchina che circondava il vecchio melo.
Era lì che sua madre si sedeva d’estate, ricordò tristemente. Sospirando, accantonò i pensieri malinconici e rivolse la sua attenzione alla valigetta. Aveva grosso modo le dimensioni di una ventiquattr’ore, e Isobel non ricordava di averla mai vista prima. Forse non apparteneva ai suoi genitori, pensò. I nonni erano vissuti in quella casa prima che suo padre e sua madre si sposassero, magari era appartenuta a loro. In ogni modo, era improbabile che contenesse qualcosa d’importante. Tutti i documenti privati della madre erano dal suo avvocato.
Dapprima pensò che la valigia fosse chiusa a chiave. I primi tentativi di far scattare la chiusura a gancio fallirono. Cercò un cacciavite nella cassetta degli attrezzi e lo adoperò; qualche attimo dopo, finalmente il gancio cedette.
Come si era aspettata, si trattava di un altro ricettacolo di carte. Conteneva lettere, questa volta, col timbro postale di un indirizzo in Cornovaglia; erano tutte di almeno venticinque anni prima. Isobel si accigliò. Non sapeva che i suoi genitori conoscessero qualcuno che viveva in Cornovaglia. Nessuno dei due ne aveva mai fatto cenno con lei. E dubitava che se Marion l’avesse saputo si sarebbe tenuta per sé una cosa del genere.
A meno che...
Scosse la testa. Possibile che quelle lettere avessero qualcosa a che fare con la sua adozione? Non sapeva praticamente niente dei suoi veri genitori. Le avevano detto che la sua madre naturale era morta in un incidente stradale poco dopo la sua nascita e che non era sposata, quindi lei era stata data in affidamento. Isobel aveva creduto di aver vissuto a Newcastle e che per questo i Dorland l’avessero adottata. La signora Dorland aveva sempre desiderato una famiglia numerosa ma, dopo la nascita di Marion, aveva scoperto che non poteva avere altri figli.
Isobel si domandò come mai non aveva fatto domande riguardo alla sua adozione. La verità era che sua madre diventava sempre molto irritabile ogni volta che veniva toccato l’argomento. Fin da piccola, le era stato insegnato che era fortunata ad appartenere a una vera famiglia e in un certo senso le era sembrato ingrato e sleale chiedere informazioni sulla madre naturale.
Forse questo non c’entrava niente con quelle lettere, decise togliendo l’elastico che le teneva insieme e studiando la busta con occhi pensierosi. Era indirizzata a sua madre, notò, e le si contrassero i nervi. Inutilmente, ne era sicura. Stava prendendo troppo sul serio quelle lettere. Probabilmente erano di un amico di gioventù della madre.
Si chiese se non dovesse prima chiedere a Marion cosa fare di quelle lettere. Ma poi prevalse la curiosità e la consapevolezza che Marion non aveva mostrato il benché minimo interesse per gli effetti personali della madre. Dopo tutto, era solo la sua immaginazione che stava loro attribuendo un significato che probabilmente non avevano.
Lesse l’indirizzo in cima alla lettera: Tregarth Hall, Polgarron. Impressionante!, si disse incuriosita: anche se la lettera era vecchia, la qualità della carta era ancora evidente al tatto. Poi notò che iniziava con Cara Iris
, il nome di sua madre, e non con Signora Dorland. La tensione si allentò e guardò in fondo alla pagina. La firma era Robert Dorland. Quindi si trattava di lettere inviate da qualche parente di suo padre...
Cara Iris, lesse di nuovo, e poi proseguì. Tutti i pre parativi sono stati completati. Matty ti porterà la bambina l’8 di agosto.
La bambina? Matty?
Isobel aveva la gola secca, ma si costrinse a continuare a leggere.
So che consideri il mio modo d’agire biasimevole, ma non posso assolutamente tenerla nemmeno se lo volessi, e non voglio.
Isobel si sentì mancare il respiro, ma doveva andare avanti.
Sono certo che George - suo padre, intuì lei sempre più tesa - imparerà ad adattarsi alla situazione. È sem pre stato un bigotto, anche da giovane, e se non fosse stato per il tuo intervento, sono sicuro che avrebbe rifiutato la bambina. Comunque, chi sono io per giudicarlo? Come direbbe George, chi rompe paga e i cocci sono suoi. Non potrebbe mai perdonare le debolezze di qualcuno. Ecco perché mio padre ha lasciato Tregarth a me e non a lui, suppongo. Dubito che resteremo in contatto, cara Iris. Ti ringrazio e ti faccio i miei migliori auguri per il futuro.
L’aria uscì dai polmoni di Isobel in un soffio doloro so, poi la nausea che aveva debellato solo pochi