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Pura tentazione femminile: Harmony Collezione
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Pura tentazione femminile: Harmony Collezione
Ebook157 pages2 hours

Pura tentazione femminile: Harmony Collezione

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About this ebook

Il milionario Donovan Tolley ha tutto. Denaro, intelligenza e fascino, ma ha bisogno di una moglie per ottenere la presidenza dell'azienda di famiglia. L'unica donna che lui vorrebbe accanto a sé a tutti i costi è Cassidy, ma convincerla a diventare sua moglie senza amore sarà una trattativa alquanto difficile anche per un uomo d'affari del suo livello abituato a vincere sempre... Donovan riuscirà a farle comprendere quali sono i sentimenti che prova nei suoi confronti e a convincerla a tornare da lui?

LanguageItaliano
Release dateSep 10, 2015
ISBN9788858939635
Pura tentazione femminile: Harmony Collezione
Author

Katherine Garbera

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Pura tentazione femminile - Katherine Garbera

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Baby Business

    Silhouette Desire

    © 2008 Katherine Garbera

    Traduzione di Anna De Figueiredo

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-963-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Sei la mia salvezza» disse Cassidy Franzone aprendo la porta.

    Ormai era alla trentaquattresima settimana di gravidanza e aveva bisogno di mangiare quando ne sentiva la necessità. Era single e aveva deciso di avere il piccolo da sola, ma non sopportava di uscire in pieno agosto per comprare la zuppa di granchi in una di quelle giornate soffocanti tipiche di Charleston.

    Il padre aveva messo gli impiegati della compagnia a sua disposizione: non importava l’ora, qualcuno del personale della Franzone Waste Management era sempre disponibile per lei.

    «Sul serio?»

    L’uomo sulla soglia non era un dipendente di suo padre, in realtà era il padre di suo figlio.

    Cassidy spalancò la bocca per la sorpresa, Donovan Tolley era più affascinante che mai. I folti capelli scuri erano mossi dalla brezza estiva, gli abiti di sartoria perfetti sul fisico prestante.

    «Che sei venuto a fare?» domandò, sperando di riuscire a mostrarsi indifferente, anche se non poté evitare di posare una mano sulla pancia come per proteggerla. Come aveva fatto a scoprire che era incinta? Oppure non lo sapeva?

    Sentì salire le lacrime agli occhi appena Donovan le sorrise, forse perché aveva fame o forse perché era passato tanto tempo da quando si erano visti l’ultima volta, quasi otto mesi prima per l’esattezza.

    «Posso entrare? Non voglio parlare sul pianerottolo.» Sembrava un po’ sconcertato; si tolse gli occhiali e la scrutò come se cercasse di metabolizzare il fatto che Cassidy fosse in gravidanza.

    «Di cosa vuoi parlare?»

    Come mai era venuto? E se non avesse creduto di essere il padre del bambino? E poi perché diavolo continuava a essere attratta così tanto da lui, dopo che le aveva spezzato il cuore e non si era fatto vivo per tutti quei mesi?

    Lui inarcò un sopracciglio. «Della tua gravidanza tanto per incominciare.»

    Non aveva detto a Donovan di aspettare suo figlio dato che quando le aveva chiesto di sposarlo, aveva messo bene in chiaro il suo punto di vista sui bambini. «So già come la pensi riguardo al generare dei figli in un matrimonio. È più che sufficiente.»

    «Ne dubito. Fammi entrare, Cassidy. Devo parlarti e non me ne andrò.»

    Lei esitò. Se si fosse trattato di un altro uomo, gli avrebbe chiuso la porta in faccia, ma non portava dentro di sé il bimbo di un altro, e inoltre Donovan era l’unico che avesse mai amato. Il problema era che al momento non aveva bisogno di quel genere di tensione.

    Aveva fame, si sentiva un po’ debole per il caldo, e il piccolo continuava a fare capriole. Non era nelle migliori condizioni per discutere, voleva affrontare l’ex fidanzato una volta che il bambino fosse nato e lei fosse di nuovo tornata se stessa.

    Una Mercedes nera vecchio modello imboccò il vialetto, era arrivato il suo pranzo, finalmente.

    «Ecco la sua zuppa, signorina Cassidy.»

    «Grazie, Jimmy» rispose al giovane che le stava porgendo la busta di carta marrone.

    Donovan sorrise. «Da Crab Shack

    Lei si limitò ad annuire, cercando di non pensare che la zuppa che tanto le piaceva veniva proprio da quel ristorante che un tempo avevano frequentato insieme.

    «Ti tengo compagnia mentre mangi.»

    «Non credo proprio. Possiamo parlare in settimana. Chiamerò la tua segretaria.»

    «Non me ne vado.»

    «Vuoi entrare con la forza in casa mia?»

    «No.» Appoggiò un braccio contro lo stipite chinandosi verso di lei. «M’inviterai tu.»

    Il profumo raffinato della sua acqua di colonia francese l’avvolse seducendola. «Baby, per favore, fammi entrare» le sussurrò in un bisbiglio.

    Ogni cellula femminile nel suo corpo divenne gelatina, i seni parvero gonfiarsi, i capezzoli si inturgidirono contro il reggiseno, le labbra le si seccarono tanto che vi passò sopra la punta della lingua. «Cosa posso fare per convincerti ad andar via?»

    «Niente. Mi sei mancata, Cassidy e andarmene è l’ultima cosa che desidero.»

    Lei si odiò per il palpito di emozione che le fece battere il cuore, ma finse indifferenza mentre indietreggiava per permettergli di entrare.

    Donovan si chiuse la porta alle spalle e Cassidy rimase per un attimo incerta. Aveva commesso un errore, entro le mura di casa non sarebbe riuscita a mantenere le distanze. A faccia a faccia con lui, non riusciva a smettere di pensare al sesso e a ritrovarsi di nuovo tra le sue braccia. I suoi ormoni con la gravidanza erano impazziti e adesso sembravano decisamente in tilt. Voleva quell’uomo. Anche se qualche coraggioso si era fatto avanti, non era mai uscita con nessuno dopo averlo lasciato; per lei esisteva solo Donovan.

    Lo precedette al primo piano dove un bellissimo portico guardava verso il bosco dietro la villa. I soffitti alti e l’ombra data da una quercia secolare e da alcuni alberi di magnolia offrivano un fresco rifugio contro il caldo.

    «Gradisci una birra o un tè freddo?»

    «Una birra, grazie.»

    Lei posò la zuppa sul tavolo e andò verso il bar per prendere da bere; tirò fuori un’acqua San Pellegrino per sé e una Heineken per lui. Donovan si alzò per aiutarla a sedersi, molto cavaliere come al solito, qualità che lo contraddistingueva e che Cassidy aveva sempre apprezzato.

    All’improvviso il cibo perse importanza quando si rese conto che l’uomo che amava era seduto vicino a lei. L’emozione che provava era forte, dovette stringere le mani in grembo per non toccarlo, per non chinarsi e assicurarsi che fosse lì in carne e ossa.

    «Come stai?» le chiese in tono gentile.

    «Bene. Non ho avuto nessun problema per fortuna.» Aveva ventotto anni ed era in gran forma per una vita di sano esercizio fisico e una giusta alimentazione. Anche il piccolo godeva di ottima salute e talvolta si scopriva a pensare che era dovuto al fatto che quando era stato concepito loro due si amavano tanto.

    «Sono contento.»

    «Davvero?» ribatté. Aveva voluto essere sarcastica ma suonò soltanto compiaciuta.

    «Sì. Perché non mi hai detto che eri incinta? Di mio figlio immagino.»

    Con ogni probabilità lui sospettava che nessun altro uomo avesse preso il suo posto nel suo cuore; del resto lei non gli aveva mai nascosto i propri sentimenti quando stavano insieme.

    «È tuo infatti. Non te l’ho detto perché non sembrava il genere di notizia che ti potesse interessare.»

    «Che vorresti dire?»

    «Solo che qualsiasi cosa non riguardi la Tolley Patterson Manufacturing o qualche altro tuo interesse d’affari, non riceve da te molta attenzione.»

    «A te l’ho data.»

    «Quando non c’era una crisi in una delle tue società, certo.»

    Lei aveva sempre saputo che la posizione di vicepresidente alla Tolley Patterson, la compagnia della sua famiglia, era la cosa più importante nella vita di Donovan. Era preso anche da altri affari e dalla smania di aumentare il proprio patrimonio, possedeva insieme a un compagno di college un’azienda che produceva articoli sportivi e con un amico un resort di lusso sull’isola di Tobago. Mentre stavano insieme, non si era resa pienamente conto di quanto poco tempo le dedicasse ma durante gli ultimi mesi il fatto le era parso finalmente chiaro.

    Donovan era sempre stato ossessionato dal bisogno di dimostrare che lui era molto di più di un enorme fondo fiduciario e lei non era più disposta a lottare per ottenere la sua attenzione. Era stata dura lasciarlo, la prova più dolorosa che avesse mai affrontato. All’inizio aveva pensato di non farcela e quando aveva avuto conferma di aspettare un figlio da lui, si era convinta che quel bimbo fosse la ragione per cui Donovan era entrato nella sua vita: avrebbe dirottato sul piccolo tutto l’amore che lui non aveva mai veramente voluto.

    Ma adesso era tornato e lei provava una punta di eccitazione allo stomaco, chiaro sintomo di una nascente speranza in qualcosa di buono; tutto ciò la spaventava molto più di dover affrontare il futuro da sola, perché quell’uomo era sinonimo di delusione.

    «Che diavolo significa una battuta simile? Non ti ho mai trascurata quando stavamo insieme.»

    Donovan si stava ancora sforzando di assorbire il fatto che Cassidy aspettava un figlio da lui. Non riusciva a credere alla propria fortuna: era andato da lei per chiederle di sposarlo, per convincerla che aveva cambiato idea sulla famiglia, e doveva riuscirci senza rivelarle le circostanze che l’avevano portato a compiere quel passo.

    Aveva dimenticato quanto fosse bella. La pelle di finissima porcellana, liscia e chiara, i capelli corvini, luminosi e fluenti, la bocca, dalla linea piena e sensuale, che pur senza rossetto aveva un perfetto colore rosa, la stessa tonalità dei suoi capezzoli. Per la miseria, avrebbe voluto smettere di parlare, prenderla tra le braccia e baciarla! Come gli mancava...

    Sentì crescere l’eccitazione e mosse le gambe nel tentativo di tenere a bada l’erezione. Vedere il corpo florido di Cassidy e pensare che era suo figlio a renderlo così rigoglioso aveva smosso qualcosa dentro di lui.

    «Solo perché io sapevo che dovevi lavorare dodici ore al giorno e anche nei fine settimana... Be’, evitavo di chiederti del tempo da dedicare a me.»

    Gli ci volle qualche istante per registrare le sue parole perché era troppo distratto dal desiderio di baciarla. Ma forse non era il momento adatto: lei era concentrata sui motivi per cui si erano separati. Doveva portarla a pensare alle ragioni per cui avrebbero dovuto stare di nuovo insieme.

    Se c’era una cosa in cui era davvero bravo, era vincere; adesso riavere accanto a sé Cassidy era la sua priorità. Era molto competitivo e la spinta per il successo andava ben oltre la voglia di fare soldi. Grazie al fondo

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