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Questa volta per sempre: Harmony Collezione
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Ebook167 pages2 hours

Questa volta per sempre: Harmony Collezione

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About this ebook

Dopo quella bellissima notte passata insieme a Matt Lynch, socio dello studio in cui lei lavora come arredatrice, Charlotte McCann non ha più pace. Deve nascondere in ogni modo la passione travolgente che prova ogni volta che lo vede; l'alternativa sarebbe quella di finire nella trappola di un uomo d'affari donnaiolo e senza scrupoli. Convinta che Matt non provi niente per lei se non una forte attrazione, rimane a bocca aperta quando lui le propone...

LanguageItaliano
Release dateOct 9, 2015
ISBN9788858940945
Questa volta per sempre: Harmony Collezione
Author

Kathryn Ross

Americana, viene giustamente considerata uno dei nuovi "talenti" della narrativa rosa targata Harlequin.

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    Questa volta per sempre - Kathryn Ross

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Blackmailed By The Boss

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2003 Kathryn Ross

    Traduzione di Gloria Fraternale Garavalli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-094-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Non c’erano scuse. Era la cosa più stupida che avesse mai fatto in vita sua... a parte ovviamente mettersi con David, ma questo...

    Era incredibile quanto fosse stupida.

    Girò piano la testa sul cuscino e guardò l’altro lato del letto. La luce sul comodino era accesa, quindi poteva vederlo abbastanza chiaramente... Non era stato un sogno, lui era ancora lì, che dormiva beatamente. Charlotte fu presa dal panico e sentì il sangue raggelarsi nelle vene. Matt era il socio di suo padre, accidenti! E oltretutto era il suo capo.

    Come aveva potuto permettere che accadesse?

    Studiò i suoi tratti. Sembrava diverso mentre dormiva, meno incredibilmente bello... più vulnerabile. Era un pensiero assurdo. Matt Lynch era tutt’altro che vulnerabile, lui era un tipo duro, un uomo d’affari dinamico con una sfilza infinita di fidanzate incantevoli che sembravano cadere ai suoi piedi. Charlotte le aveva viste andare e venire e aveva giurato a se stessa che non sarebbe mai stata una delle sue conquiste. Allora cos’era successo? Non poteva nemmeno dare la colpa a quello che aveva bevuto... due bicchieri d’acqua frizzante danno difficilmente alla testa!

    Ripensò al giorno prima. I loro sguardi si erano incrociati attraverso la vetrata dell’ufficio e lei aveva pensato che Matt avesse gli occhi più sexy del mondo, poi aveva distolto lo sguardo. Ma non era una cosa così insolita. In fondo era una donna come le altre e si era ritrovata spesso ad ammirare la perfezione mascolina di Matt. Ma non significava nulla, era un pensiero occasionale che probabilmente passava per la testa di ogni donna la prima volta che posava gli occhi su di lui.

    Si era rimessa a lavorare, rammentando a se stessa che lui poteva anche avere trentotto anni, essere single, ricco e bello, ma che la sua ultima fidanzata era stata una caliente modella latino-americana di ventitré anni. E comunque lui non era il suo tipo. Era troppo sicuro di sé, troppo consapevole della sua bellezza.

    In realtà Charlotte si era divertita a fingere di non notarlo. Comportarsi con freddezza mentre tutte le altre lo adulavano si addiceva alla sua indole ribelle. Non era stata molto d’accordo con suo padre quando lo aveva preso come socio l’anno prima. Se la stavano cavando benissimo senza di lui, senza le sue idee ultramoderne e i suoi modi altezzosi. Nei primi mesi l’aria tra di loro era stata alquanto gelida, ma poi i rapporti erano lievemente migliorati. In tutta onestà, Charlotte era dovuta andare d’accordo con lui, perché suo padre era poco presente in ufficio ultimamente ed era Matt a occuparsi di tutto.

    Poi il telefono sulla sua scrivania era squillato...

    «Charlotte McCann, chi parla?»

    «Ciao, Charlie, sono Melanie. Ho pensato di chiamarti per sentire come stai. Sopravvivi, spero!»

    «Oh, ciao, Melanie.» Charlotte si sentì quasi mancare il cuore al tono compassionevole dell’amica. Le parlavano tutti a quel modo in quei giorni e, nonostante le buone intenzioni, non lo sopportava. «Deduco tu abbia saputo.»

    «Me l’ha detto Erika. Non riuscivo a crederci. David mi è sempre sembrato un tipo così serio e fidato!»

    «Be’, a volte le apparenze ingannano.»

    «Mi dispiace davvero, Charlie. Devi essere distrutta.»

    «A dir la verità no. Davvero, mi sento piuttosto positiva. È probabile che sia meglio così.» Charlotte scarabocchiò nervosamente un foglietto che il suo assistente Frank le aveva lasciato sulla scrivania. «Le cose si stavano raffreddando fra di noi ultimamente.»

    «È comunque dura quando finisce una relazione. Senti, perché non vieni a cena domani? Ho invitato alcune ragazze e sarebbe carino se ci fossi anche tu.»

    Per raccontarvi l’intera storia nei dettagli. «Mel, sono davvero presa...»

    «Dai, ti farà bene. Ci saranno anche Cindy Smith e Janice Pilke. Non le vedi da secoli!»

    Janice Pilke, la più pettegola di Londra! Charlotte rabbrividì al pensiero di come sarebbe potuta andare quella serata.

    «Non è questo...» Si fermò mentre Matt entrava nell’ufficio e gli sussurrò che si sarebbe liberata subito.

    «Allora?» la incitò Melanie.

    Charlotte inspirò profondamente e decise di inventarsi una scusa. «Il fatto è che sto vedendo qualcuno in questi giorni... sai com’è quando sei nella fase di conoscenza...»

    «Be’, sì...» Melanie sembrò stupita.

    Charlotte si accorse che anche Matt sembrava piuttosto sorpreso.

    «Caspita, Charlie, hai fatto alla svelta! Devo riconoscere che non perdi tempo.»

    «Be’, sono già quattro settimane e mezzo che David e io ci siamo lasciati.» Nel momento stesso in cui pronunciava quelle parole, Charlotte si rese conto di aver fatto un errore. Quando si contano ancora i giorni, non significa forse che ci si sente ancora in pena? «Ora devo andare, Mel. Matt è appena entrato nel mio ufficio e non voglio farlo aspettare.» Quella almeno era la verità. «Scusami» disse poi a Matt posando il ricevitore. «Ho pronti quei particolari relativi agli ultimi modelli e devo dire che sta venendo tutto molto bene.»

    «Non sapevo stessi frequentando qualcuno» commentò Matt ignorando le sue parole.

    Charlotte esitò per un attimo, meditando di mentire anche a lui, poi scrollò le spalle. Perché fingere?

    «Non è così» replicò, mettendosi a consultare i fogli che aveva sulla scrivania e cercando di riportare il discorso sul lavoro. «Volevo parlarti del budget per il nuovo progetto...»

    «Allora perché al telefono hai detto che uscivi con qualcuno?»

    «Perché...» Charlotte si appoggiò allo schienale e si passò una mano fra i lunghi capelli biondi. «Be’, forse perché non volevo far sapere a Melanie che la cosa più eccitante che ho fatto ultimamente è stato guardare una riedizione di Dallas e ordinare una pizza a domicilio.» Rimase stupita dalla propria franchezza e dalla reazione di Matt, che sembrò rilassarsi, come se avesse trovato la notizia terribilmente piacevole.

    «Capisco.»

    «Non che non abbia avuto proposte, intendiamoci» continuò lei, cercando di giustificare la sua precedente affermazione. «Ma sono stata troppo presa dal lavoro» concluse accennando ironicamente ai fogli.

    «Già, so che stai lavorando duramente» replicò Matt in tono serio.

    Qualcosa nel modo in cui la guardava le causò una strana sensazione che la scosse profondamente.

    «So che sono già oltre il budget per il tendaggio di questi appartamenti, ma...» Charlotte riportò la discussione sul lavoro. Non era la prima volta che Matt aveva quell’effetto su di lei e sospettava che non sarebbe stata nemmeno l’ultima. Ma non significava nulla. Era dovuto al fatto che lui era un maschio predatore e lei avvertiva chiaramente il pericolo. «Ma voglio usare la mussolina più costosa per le finestre della facciata. A che pro costruire in un posto privilegiato con una vista meravigliosa e poi rovinare tutto con i tendaggi? Sarebbe come comprare un abito splendido e abbinarlo a delle scarpe orrende. Rovina l’immagine complessiva.» Charlotte alzò lo sguardo e lo fissò con i suoi grandi occhi verdi. «Allora, posso aumentare il budget?»

    «Ancora?» Il suo tono era secco. «Cosa vuoi fare, placcare d’oro tutto lo stabile?»

    «Sono le finestre che faranno vendere» ribadì Charlotte decisa. «Le donne entreranno negli appartamenti e se ne innamoreranno all’istante.»

    «È questo che ci vuole? Un bel tendaggio?» Matt sorrise. «Bene, sei tu l’arredatrice. Aumenterò il budget.»

    «Fantastico...»

    «A una condizione.»

    «Quale?»

    «Vieni a cena con me, stasera.»

    L’invito la lasciò stupita. Alzò lo sguardo sui suoi occhi nocciola e sentì suonare una miriade di campanelli d’allarme. «Non posso, Matt. Scusami, ma ho troppo da fare.»

    «Una serata non comprometterà il tuo lavoro. E comunque, ci sono un paio di questioni di cui discutere.»

    Anche in quel momento, stesa nel letto di Matt accanto a lui, Charlotte si chiese se lui aveva considerato quella serata come un incontro di lavoro o un appuntamento galante.

    Con lo sguardo fisso sul soffitto, cercò di analizzare quell’invito. Erano usciti a cena in qualche altra occasione, solitamente per lavoro, a volte con suo padre, a volte da soli. Ma la mattina dopo non si erano mai ritrovati nudi nello stesso letto!

    Matt si mosse e si girò su un fianco, rivolto verso di lei. Per un attimo Charlotte pensò che si sarebbe svegliato e i nervi le si tesero, mentre il cuore prendeva a martellarle nel petto. Ma Matt continuò a dormire. I suoi capelli neri contrastavano col bianco del cuscino e il suo torace abbronzato era incredibilmente muscoloso. Rammentando come quelle braccia forti l’avevano stretta teneramente quella notte, Charlotte sentì lo stomaco stringersi in una morsa.

    Era terribile. Doveva andarsene da lì, prima che lui si svegliasse. Perché era certa che non sarebbe riuscita a guardarlo in faccia per l’imbarazzo.

    Lentamente fece scivolare un piede fuori dal letto, poi cercò di sgusciare da sotto le lenzuola senza fare il minimo rumore e senza dare strattoni. Finì per terra carponi e rimase lì per qualche momento, cercando di riprendere fiato e di individuare i suoi vestiti.

    Si rese conto di quanto fosse ridicola quella situazione. Era una donna d’affari di quasi trentatré anni ed era lì che si nascondeva sotto il letto di un uomo! Doveva analizzare la situazione da persona adulta. La gente faceva sesso tutti i giorni e non si angosciava per questo, anzi si divertiva.

    Ma la logica non ebbe molto effetto su di lei. Il problema era che non seguiva molto la prassi moderna e non aveva mai avuto rapporti occasionali. Doveva essere innamorata di un uomo prima di andare a letto con lui. D’accordo, era antiquato, ma lei era fatta così. Allora cos’era successo quella notte per farle cambiare idea?

    Sentì il letto cigolare. Alzò la testa e vide la mano di Matt penzoloni su di lei. Da un momento all’altro si sarebbe sporto e le avrebbe chiesto cosa ci facesse accovacciata per terra.

    Restò lì ad aspettare, pronta a mentirgli dicendogli che stava cercando le lenti a contatto. Peccato solo che lei non le portasse e che lui probabilmente ne fosse al corrente. Inspirando profondamente, si costrinse ad alzarsi. Si era preoccupata inutilmente. Matt stava ancora dormendo, questa volta nella sua parte di letto.

    Non che quello fosse il suo letto o il suo appartamento. Dando un’occhiata in giro in cerca dei

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