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Passione per gioco: Harmony Collezione
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Passione per gioco: Harmony Collezione

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About this ebook

Quando in un attimo il fascino di un uomo trasforma una donna in una regina dell'amore.

Jordan Powell è uno dei più frequenti monopolizzatori delle prime pagine delle riviste di gossip: c'è sempre una sua nuova foto a portata di mano, con una nuova bellezza fra le braccia. Così, quasi annoiato dall'avere ogni donna dell'alta società ai propri piedi, decide di provare il gusto che può regalare sedurre una ragazza come Ivy Thornton. Ivy, molto più a suo agio in comodi vestiti da lavoro piuttosto che strizzata in costosi abiti alla moda, non ha niente in comune con le donne che Jordan frequenta. Peccato che essere il suo passatempo piccante non è esattamente il primo pensiero di Ivy.

LanguageItaliano
Release dateJan 10, 2018
ISBN9788858976708
Passione per gioco: Harmony Collezione
Author

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

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    Passione per gioco - Emma Darcy

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Hidden Mistress, Public Wife

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2011 Emma Darcy

    Traduzione di Marta Draghi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5897-670-8

    1

    «Il nostro playboy delle rose è di nuovo single» annunciò Heather Gale, girandosi sulla sedia e sorridendo a Ivy. «Ha appena ordinato datteri caramellati e cioccolatini allo zenzero, e tre dozzine di rose rosse per l’attuale compagna. È il suo messaggio d’addio. Fidati. La povera ragazza è appena stata eliminata.»

    Ivy Thornton roteò gli occhi di fronte all’interesse della sua direttrice vendite per le attività di playboy di Jordan Powell. Ivy l’aveva incontrato una volta, all’ultima mostra di quadri di sua madre due anni prima, poco dopo la morte del padre, quando si era ritrovata a gestire da sola l’azienda di rose da lui avviata.

    Irritando notevolmente la madre, per l’occasione aveva indossato un paio di jeans, del tutto disinteressata a competere con le donne che frequentavano solitamente quel genere di eventi. E, per qualche strano motivo, Jordan Powell aveva chiesto di farsela presentare. Cosa che aveva irritato ulteriormente sua madre, che si vergognava di avere una figlia cui non interessava minimamente di avere un aspetto decente.

    Gli occhi di quell’uomo avevano rivelato un curioso interesse, forse proprio perché Ivy non c’entrava nulla col resto dei presenti. L’incontro era stato molto breve. La meravigliosa modella accanto a lui l’aveva subito trascinato via, gelosa di quella momentanea attenzione verso un’altra donna.

    Comprensibile. Tenerselo stretto era una priorità. Quell’uomo non era solo un milionario, ma trasudava sex appeal da ogni poro – sensuali occhi blu, fisico perfetto alto e muscoloso, voce e modi incantevoli, e una bocca decisamente sexy, che parlandole si era storta in una specie di sorriso divertito. Con tutti quei soldi e quell’aspetto, il mondo e tutti i suoi abitanti esistevano solo per il suo divertimento.

    «E quanto è durata stavolta?» chiese, sapendo che Heather si divertiva a tenere le statistiche. Jordan Powell era il miglior cliente privato dell’azienda.

    Heather tornò subito al computer per controllare. «Vediamo... un mese fa assieme alle rose ha ordinato delle gelatine alla frutta, per dirle di prenderla meno sul serio. Probabilmente lei non ha colto il messaggio, e quindi ora la molla. Un mese prima c’erano stati i cioccolatini al rum – la fase della passione.»

    «Non puoi esserne sicura, Heather» protestò Ivy.

    «E invece sì. La prima volta che manda le rose a una nuova donna abbina sempre dei cioccolatini ripieni. Fase della seduzione.»

    «Non credo che ne abbia bisogno» mormorò Ivy, convinta che qualunque donna gli si sarebbe gettata ai piedi volontariamente al suo minimo cenno.

    Ma Heather era convinta delle proprie deduzioni. «Forse no, ma secondo me alcune giocano a fare le difficili ogni tanto» spiegò. «Al che lui manda i cioccolatini con le noccioline, per dir loro che lo stanno facendo impazzire. Quest’ultima non li ha ricevuti.»

    «Conquista facile, quindi» concluse Ivy.

    «Esatto» concordò Heather. «Ed è successo circa... tre mesi fa. Non è stato con lei molto a lungo.»

    «È mai stato molto a lungo con qualcuna?»

    «Secondo i miei dati, sei mesi al massimo, solo una volta. La media va dai due ai quattro mesi.»

    Ruotò sulla sedia per guardare Ivy che, seduta alla sua scrivania, cercava di concentrarsi sul lavoro, distratta da quei discorsi e dal pensiero dell’ultima telefonata con la madre, che la invitava a una nuova mostra di quadri e le consigliava per l’ennesima volta di vendere l’azienda di rose e trasferirsi a Sydney, per conoscere qualcuno di interessante, magari dopo aver fatto un po’ di shopping per rendersi presentabile.

    Il problema era che lei e sua madre vivevano in due mondi completamente diversi, da sempre. Pur non avendo mai divorziato, i suoi genitori avevano vissuto separati. Ivy era stata cresciuta dal padre alla fattoria, mentre la madre appagava la propria sete di cultura in città. L’orticultura non le interessava affatto, e ogni occasione era buona per dire a Ivy di abbandonarla, dedicandosi alla vita vera, fatta di feste noiose arricchite da chiacchiere altrettanto noiose.

    Ivy adorava l’azienda di rose. Era il suo mondo, la sua casa. E aveva adorato il padre, che aveva condiviso con lei quel mondo, insegnandole ogni segreto. Era una vita semplice ma che la rendeva felice. L’unica cosa che le mancava era un uomo da amare e che, soprattutto, ricambiasse il suo amore. Aveva creduto, sperato... ma Ben non era stato in grado di starle vicino nel momento del bisogno.

    «Ehi, magari lo incontri di nuovo alla mostra di tua madre. E stavolta sarà da solo!» disse Heather sbattendo le ciglia con fare scherzoso.

    «Dubito che un uomo come lui si presenti da solo» ribatté Ivy per sedare quell’assurda speculazione.

    Ma non riuscì a contenere l’entusiasmo di Heather. «Non si sa mai. Scommetto che se ti metti in tiro gli fai girare la testa. Il colore rosso dorato dei tuoi capelli è così raro. Se non li raccogliessi in una treccia come fai di solito, lo attireresti di sicuro.»

    «E anche se fosse?» chiese Ivy caricando la voce di scetticismo. «Credi che Jordan Powell sarebbe interessato a una ragazza di campagna? O che io intenda essere la prossima donna sulla sua lista di playboy?»

    Risoluta, Heather piegò la testa di lato e i suoi occhi nocciola lanciarono scintille diaboliche. Aveva un caschetto castano tagliato in modo asimmetrico, e teneva il ciuffo più lungo dietro l’orecchio quando era impegnata. Era brillante nel suo lavoro, amichevole per natura e, pur avendo due anni più di Ivy – ormai alla soglia dei trenta – erano diventate buone amiche da quando aveva sposato Barry Gale, responsabile della produzione delle rose. Con le sue capacità informatiche era arrivata in azienda proprio nel momento in cui era più necessaria, fornendo un contributo fondamentale agli affari. Una vera benedizione, soprattutto dopo che al padre di Ivy era stato diagnosticato un tumore non operabile ed era morto in brevissimo tempo, lasciando un vuoto enorme nella vita della figlia. Senza Heather, Ivy non sarebbe mai riuscita a far andare avanti le cose decentemente.

    «Secondo me invece Jordan Powell è pronto per una nuova esperienza. E farebbe bene anche a te, Ivy» continuò Heather, divertendosi a provocarla.

    Ivy rise. «Ma dai. Se anche attirassi la sua attenzione, non credo che vorrei fare la fine delle altre, visto che sappiamo come se ne libera dopo un po’.»

    «E invece no! Donna avvisata, mezza salvata. Non ti spezzerà il cuore, perché tu saprai qual è la sua prossima mossa. Ivy, non ti prendi una vacanza da più di un anno, e non vedi un uomo da più di due. Stai sprecando i tuoi anni migliori nel lavoro, e se vegeti troppo a lungo ti dimenticherai anche come si fa. Scommetto che Jordan Powell potrebbe regalarti un bel periodo – divertimento, sesso superbo e un viaggetto di lusso da qualche parte. Ne varrebbe la pena, anche solo per una nuova prospettiva sul mondo.»

    «Non esagerare, Heather. Anche se dovesse venire da solo, dubito che vorrà provarci con me.» Scosse le spalle. «E comunque, pensavo di andare da qualche parte ora che le cose qui procedono bene. Ieri guardavo appunto la rubrica dei viaggi sul giornale...»

    «A proposito!» gridò Heather trionfante, balzando in piedi. «Ce l’hai ancora il giornale di ieri?»

    «È nel cestino.»

    «Ho visto quello che fa per te. Aspetta.»

    Pochi istanti dopo, sbatté la rivista sul tavolo di Ivy, aperta su un servizio di moda.

    «Parlavo di una vacanza, non di vestiti...» obiettò Ivy.

    Heather le indicò la foto di una modella con una giacca di paillettes nera stretta in vita da un’alta cintura in pelle, una minigonna rosa sempre di paillettes, e delle scarpe nere con tacchi a spillo e cinturino colorato verde e rosa che si attorcigliava sulla caviglia. «Se ti vesti così farai girar la testa a tutti.»

    «Sì, certo! Una gonna rosa coi miei capelli color carota? Tu sei pazza.»

    «Ma no. potresti prenderla verde. Si abbinerebbe ai tuoi occhi e comunque anche alle scarpe. Staresti benissimo. Sei alta e magra al punto giusto.» Indicò di nuovo la foto. «Guarda gli orecchini. Saranno favolosi se lasci i capelli sciolti come la modella. Anzi, i tuoi risalteranno ancora di più. E la borsetta nera con gli strass non può mancare, ovviamente.»

    «Costerà una fortuna» borbottò Ivy, tentata dall’immagine di sé vestita a quel modo, ma sicura che sarebbe stata l’unica occasione della sua vita per indossare abiti simili. Nessuno si vestiva così da quelle parti. L’azienda era a un centinaio di chilometri a sud di Sydney, in una valle un tempo dedicata alla pastorizia e ora trasformata in terreni agricoli. Vestivano sempre tutti in modo casual, in qualunque occasione.

    «Puoi permettertelo» insistette Heather. «Le vendite sono andate alle stelle a San Valentino. E anche se fosse un’occasione unica, perché no? Non hai detto che tua madre ti voleva più alla moda questa volta?»

    Ivy fece una smorfia. «Così però mi mimetizzerei, anziché risaltare.»

    Heather ghignò. «Vedrai, resteranno tutti senza parole, compreso Jordan Powell.»

    Ivy rise. L’idea era piuttosto allettante.

    Sacha Thornton sarebbe rimasta a bocca aperta vedendo la figlia vestita come una sirena. E probabilmente si sarebbe trattenuta dalle critiche che ogni volta ripeteva alla figlia.

    Quanto a Jordan Powell, benché la sua presenza non fosse certa... be’, sarebbe stato divertente provare ad attrarre l’uomo più sexy d’Australia. Un bel toccasana per il suo ego femminile, quanto meno.

    «Va bene! Mettiti al computer e trovami tutta quella roba» ordinò a Heather, pronta a combattere contro i mulini a vento. E perché no? Per una volta poteva permetterselo.

    «Evvai!». Heather lanciò un pugno in aria esultante, afferrò la rivista e tornò danzando al suo posto.

    Ivy non poté evitare di sorridere. Se era così folle da indossare una cosa del genere, doveva averla il prima possibile per allenarsi a camminare con quelle scarpe assurde. L’inaugurazione della mostra era prevista per quel venerdì sera, alle diciotto. Aveva solo quattro giorni e mezzo per prepararsi.

    2

    Jordan Powell, seduto al tavolo da pranzo, sfogliava il giornale in attesa che Margaret gli servisse il miglior bacon con le migliori uova che nessun ristorante era in grado di pareggiare. Margaret Partridge era un tesoro – una governante meticolosa e un’ottima cuoca. E ne apprezzava molto anche la schiettezza. Una rarità, nella sua vita. In fin dei conti, era decisamente meglio tenersi stretta Margaret piuttosto che Corinne Alder.

    Il delizioso aroma di bacon ben cotto gli fece alzare lo sguardo e sorridere a Margaret che entrava nella sala dove era solito fare colazione. Ma lei non ricambiò il sorriso. Il suo volto esprimeva sdegno per qualunque galanteria. Jordan ripiegò in fretta il giornale, avvertendo la tensione.

    Margaret gli sbatté il piatto davanti e, portandosi le mani ai fianchi, lo ammonì brusca: «Se inviterai ancora Corinne Alder in questa casa, Jordan, io me ne vado. Non intendo farmi trattare in quel modo da una ragazzina del genere che crede di potermi comandare solo perché ha la fortuna di essere abbastanza bella da stare nel tuo letto».

    Jordan alzò una mano aperta in segno di pace. «Richiesta accettata, Margaret. Ho chiuso con Corinne questa mattina. E ti chiedo scusa per il modo in cui si è comportata con te. In mia difesa posso solo dire che con me era dolce come il miele...»

    «Vorrei anche vedere...» tagliò corto Margaret, con un verso di disgusto. «Non mi interessa che tu cambi donna

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