Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Spettacolo privato: Harmony Destiny
Spettacolo privato: Harmony Destiny
Spettacolo privato: Harmony Destiny
Ebook161 pages2 hours

Spettacolo privato: Harmony Destiny

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Il milionario Russell Holloway è allergico a una sola cosa: il matrimonio. Ma ha bisogno di dare una ripulita alla propria reputazione di scapolo incallito e sciupafemmine se intende concludere un grosso affare. Ecco perché decide di partecipare a un reality che promette di fargli incontrare la donna perfetta. E se da quell'incontro casuale può nascere una piacevole avventura di una notte... tanto meglio! Però, non appena le luci dello studio si accendono e il suo sguardo cade su Gail Little, persino l'occhio freddo della telecamera si accorge delle scintille che scaturiscono da entrambi. E il loro primo appuntamento rischia di diventare uno show vietato ai minori.
LanguageItaliano
Release dateJul 10, 2019
ISBN9788830501393
Spettacolo privato: Harmony Destiny
Author

Katherine Garbera

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Read more from Katherine Garbera

Related to Spettacolo privato

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Spettacolo privato

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Spettacolo privato - Katherine Garbera

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Ready for Her Close-up

    Harlequin Desire

    © 2012 Katherine Garbera

    Traduzione di Clementina Vicano

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-139-3

    1

    Che cosa le era passato per la testa?

    Gail Little prese un profondo respiro prima di entrare nell’improvvisata area trucco del set del reality show Sexy & Single. Mai in vita sua si era considerata sexy, ma single... be’, quella era una definizione che le calzava a pennello. Aveva pensato che al college avrebbe conosciuto un bravo ragazzo, e che si sarebbero messi insieme mentre entrambi si avviavano verso una bella carriera; poi, dopo tre anni di relazione, si sarebbero sposati... Solo che, ormai, Gail aveva passato i trenta ed era ancora sola.

    «Sono Kat Humphries» la accolse una ragazza sui venticinque anni che indossava un paio di jeans attillati e una maglietta di un bar del Messico; i lunghi capelli castani erano legati da una coda di cavallo, e aveva un auricolare attaccato alla trasmittente che portava alla cintura. «Sarò la sua assistente per tutta la durata delle registrazioni.»

    Gail le strinse la mano. Si era aspettata di trovare Willow Stead – la produttrice dello show e sua grande amica – e non un’assistente. Quando Gail si era iscritta alla Matchmakers Inc., era stata Willow ad avere l’idea di trasformare l’esperienza in un reality.

    «Mi segua» la invitò la ragazza, accompagnandola davanti a una serie di specchi illuminati. Quello era il dietro le quinte della televisione, un ambiente che pochi spettatori avevano l’occasione di vedere; non era troppo glamour, ma essendo a capo di una società di PR di discreto successo, era un mondo che Gail conosceva bene. Ovviamente, non avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe stata lei quella ad andare in scena.

    «Si sieda; l’acconciatore e la truccatrice saranno qui a momenti. È arrivata in anticipo.»

    «Non volevo essere in ritardo» si scusò allora lei.

    Kat sollevò un dito mentre ascoltava qualcosa all’auricolare. «Aspetti qui finché non tornerò a prenderla» la istruì ancora. «Vogliamo catturare l’istante in cui lei e il suo partner vi vedrete per la prima volta.»

    Gail dovette sopprimere un gemito di scorno. Il problema era che, se fosse restata nel suo brodo ancora per molto, la sua vita non sarebbe stata altro che lavoro, e i suoi sogni di costruire una famiglia con tutto ciò che ne conseguiva non si sarebbero mai realizzati. Voleva un marito, e al lavoro non conosceva gli uomini giusti: per questo si era iscritta a un’agenzia di incontri.

    Mentre aspettava l’arrivo del personale, studiò il proprio riflesso nello specchio. I capelli spessi e ricci le incorniciavano il viso con quel loro stile selvaggio e trasandato; istintivamente, li tirò indietro, come li portava di solito al lavoro – perché, ammettiamolo, essere scompigliata non significa necessariamente essere sexy.

    Fu avvicinata da un uomo e una donna. «Buongiorno, Gail. Io sono Mona e lui è Pete; ci occuperemo dei tuoi capelli e del trucco. Tu non devi fare altro che rilassarti.»

    E lei così fece, chiedendosi in che guaio fosse andata a cacciarsi. Aveva solo desiderato trovare un uomo con cui trascorrere le vacanze, invece che restare a casa da sola – che poteva anche essere divertente per il Kevin di Mamma ho perso l’aereo, ma per lei, una donna adulta, era semplicemente... solitario. Lei desiderava il Natale perfetto, per esempio, e nella sua mente riusciva a vederne le immagini come se quella scena si fosse appena materializzata davanti ai suoi occhi. Lavorava nel campo dell’immagine perfetta... possibile che non riuscisse a creare l’immagine – e la realtà – perfette per se stessa?

    Così aveva steso un piano, su se stessa, proprio come avrebbe fatto per qualunque cliente; un progetto che dal successo in carriera l’avrebbe portata al successo nella vita privata. Era molto abile nel mettere in atto i propri programmi, quindi non aveva avuto dubbi che anche quello avrebbe funzionato. Certo, ciò che non si era aspettata era che Willow si innamorasse dell’idea al punto da trasformarla in un reality show.

    «Okay, abbiamo finito» annunciò Mona. Quindi la fece voltare a fronteggiare gli specchi: la folta massa di capelli era stata lisciata e riordinata fino a sfiorarle le spalle; gli occhi erano più grandi di quanto li avesse mai visti, e le labbra carnose e perfette. Non aveva mai pensato che un rossetto e un po’ di ombretto potessero darle quell’aspetto; per poco non si riconosceva.

    «Che cosa ne pensi?» le domandò Pete.

    Lei non riuscì a nascondere lo stupore nella propria voce. «Non sembro nemmeno io.»

    «Certo che sei tu, tesoro» intervenne Mona. «Solo non la Gail che vedi di solito nello specchio.»

    Ed era esattamente ciò che aveva voluto. «Ora cosa succede?»

    «Guardaroba» la informò Pete. «Vieni, da questa parte.»

    Si avvicinarono a un piccolo camerino sistemato in un angolo e, una ventina di minuti più tardi, Gail ebbe la sensazione di sapere come doveva essersi sentita Alice quando era caduta nella buca del coniglio; per lei avevano preparato un abito di Jil Sander, con una scollatura a V che metteva in mostra il suo décolleté e una gonna a peplo che faceva risaltare le sue curve: quando si specchiò di nuovo, si trovò sexy e glamour, due aggettivi che non avrebbe mai usato per definire se stessa.

    Quando Kat tornò a prenderla si rese conto di avere le mani sudate, e stava già per asciugarle sull’abito quando si fermò di colpo – quel vestito valeva più del suo intero guardaroba. Avrebbe rovinato tutto. Come per magia, gli stilisti avevano trasformato il suo aspetto, ma dentro Gail era sempre la donna che passava la maggior parte del proprio tempo al lavoro. Non aveva idea di come chiacchierare del più e del meno. Aveva commesso un grosso errore.

    «Tra due minuti andrà nel confessionale» la stava intanto istruendo Kat, «dopodiché si sposterà nella sala da ballo dove incontrerà il suo partner, signorina Little.»

    Gail si sentiva nervosa, e non era da lei. Una volta presa una decisione, non era il tipo di donna da lasciarsi intimorire.

    Un tecnico in pantaloni neri e polo le si avvicinò per fissarle un microfono al colletto. Avrebbe dovuto fronteggiare la situazione esattamente come affrontava un cliente: avrebbe sorriso e finto che la donna irriconoscibile che la fissava dallo specchio fosse veramente lei.

    La condussero in una piccola stanza ricavata da pareti mobili e tende. Privacy zero. D’altro canto, si trattava pur sempre di un reality.

    «Spinga il bottone e cominci a parlare. Non si preoccupi» la rassicurò Kat. «Se si impappina, ricominci da capo. Taglieremo in fase di montaggio.»

    «Che cosa dovrei dire?»

    «Ci racconti che cosa sta pensando prima di incontrare il suo partner.»

    Gail si portò al centro della stanza e si sedette davanti alla telecamera, pressando il tasto per la registrazione. C’era un piccolo monitor in cui poteva vedere la propria immagine, il che non faceva che metterla ulteriormente a disagio, perciò continuò a fissare in camera.

    «Vediamo... Sono Gail Little e dirigo una società di pubbliche relazioni. Dire che sono nervosa è un eufemismo.

    «Allora. Ho firmato un contratto con la Matchmakers Inc. perché non volevo che passasse un altro anno senza conoscere qualcuno. Lavoro in continuazione e non incontro molti uomini single nel mio campo» proseguì prima di prendere un profondo respiro. Stava divagando.

    «Sono ansiosa di sapere di più sull’uomo che è stato scelto per me.» Azionò il pulsante per interrompere la registrazione e si alzò per uscire dalla stanza, dove Kat la stava aspettando.

    «Tutto fatto?»

    «Sì.»

    «Allora venga con me. Il suo partner la sta aspettando.»

    Si spostarono in corridoio e il tecnico del suono le controllò il microfono. «Bob è il cameraman che effettuerà le riprese. Sarà di fronte a lei mentre entriamo nella sala. Non guardi Bob, guardi verso il tavolo dove il suo partner la sta aspettando.»

    «Okay» confermò rispondendo con un sorriso tirato al cenno di saluto del cameraman, che la aspettava all’altro capo del corridoio. Kat e il tecnico lo raggiunsero, e a Gail parve passasse un’eternità prima che le facessero segno di incamminarsi.

    Si sentiva un po’ stupida a farsi riprendere mentre camminava, ma se ne scordò all’istante quando entrò nella sala da ballo.

    In mezzo al personale della produzione, c’era un uomo che le dava le spalle. Il suo sguardo ne fu subito attratto, ma quando Jack Crown le si parò davanti non poté fare a meno di distogliere gli occhi.

    «Buonasera, Gail» la accolse il presentatore.

    Jack Crown era stato un atleta di fama nazionale al college, ma un brutto incidente durante la prima partita da professionista del campionato di football l’aveva estromesso per sempre dal gioco. All’epoca, Jack aveva stupito gli spettatori quando, uscendo dal campo in barella, aveva sorriso alle telecamere scrollando le spalle, e sentenziando che l’America avrebbe ancora sentito parlare di lui.

    Aveva avuto ragione: aveva cominciato col presentare reality show per il Discovery Channel, e quell’anno faceva a gara con Ryan Seacrest per la palma del conduttore con più trasmissioni all’attivo.

    «Buonasera, Jack» rispose Gail con una punta di imbarazzo. «Cosa ci fa qui?» Che domanda stupida, si rimproverò.

    «Sono il conduttore dello show, naturalmente. Farò quattro chiacchiere con tutti e due al termine dei vostri appuntamenti.»

    «Oh... okay. Adesso?»

    «No, adesso vogliamo cogliere la vostra reazione al primo incontro» le ricordò facendosi da parte. Il suo partner aveva spalle larghe e possenti che si stringevano in una vita snella, distinguibile grazie alla giacca su misura.

    «Ferma!» intimò Willow, la produttrice, la voce alta nel brusio sommesso della sala. Gail non aveva mai lavorato con Willow prima di allora, e le fu difficile riconciliare quel tono di voce tonante con l’amica. «Tra un secondo vi vedrete per la prima volta. Voglio che vi guardiate l’un l’altro, dimenticandovi delle telecamere. Kat, mettila in posizione.»

    L’assistente la accompagnò fino a un punto indicato sul pavimento con una croce di nastro adesivo. Gail era così vicina al proprio partner misterioso che poteva inspirare il profumo fresco della sua acqua di colonia. E notare che i capelli erano castani con riflessi biondo dorato.

    «Siamo pronti a girare, ora» stabilì Willow. «Per favore, voltati e fronteggia la tua partner.»

    L’uomo si voltò e Gail rimase senza fiato. Dopodiché le sprofondò il cuore sotto i talloni: aveva davanti Russell Holloway, il milionario neozelandese proprietario di una famosa catena alberghiera e di locali; fu facile riconoscerlo, data la sua presenza costante in televisione e sulle riviste. La sua presenza in quello show doveva essere uno scherzo, meditò Gail: non poteva essere il suo partner. Holloway era un playboy e non aveva mai avuto problemi con le donne, anche se si limitava a dar loro una botta e via. Perché mai si sarebbe rivolto a un’agenzia d’incontri?

    Gail subì l’impatto totale dello sguardo argenteo di Russell. I suoi occhi erano brillanti e intensi, e la fissavano. Non appariva dissoluto quanto avrebbe dovuto, rifletté lei. Era abbronzato e in splendida forma... un’aria

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1