Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Sensuale inganno: Harmony Collezione
Sensuale inganno: Harmony Collezione
Sensuale inganno: Harmony Collezione
Ebook153 pages2 hours

Sensuale inganno: Harmony Collezione

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Un inganno che si rivela essere l'esperienza più bella della propria vita.

Nikos è determinato a riportare a casa l'unico erede della fortuna dei Kristallis, del quale è venuto a conoscenza solo di recente. Una volta trovatolo, però, si imbatte nella splendida Carrie Thomas, che si sta prendendo cura del piccolo. A questo punto il suo piano è semplice: portare entrambi, con l'inganno, nella sua appartata villa a Corfù, dove utilizzerà ogni arma per convincere Carrie ad accettare le sue condizioni. Ma le cose non vanno esattamente come lui aveva previsto.
LanguageItaliano
Release dateOct 10, 2019
ISBN9788830506138
Sensuale inganno: Harmony Collezione
Author

Natalie Rivers

Tra le autrici piuù amate e lette dal pubblico italiano.

Read more from Natalie Rivers

Related to Sensuale inganno

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Sensuale inganno

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Sensuale inganno - Natalie Rivers

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Kristallis Baby

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Natalie Rivers

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-613-8

    Prologo

    Carrie fissò intontita le quattro bare allineate nella cappella. A parte il piccolo Danny, accoccolato tra le sue braccia, niente sembrava reale. Del resto come poteva esserlo? Le quattro persone che amava di più erano morte!

    Si appoggiò in grembo il piccolo in modo da vederlo bene in viso. Non appena i loro sguardi entrarono in contatto Danny sorrise. Lei ricambiò il sorriso anche se le labbra le tremavano. Non ascoltava più le parole del pastore, se lo avesse fatto sarebbe scoppiata a piangere.

    Non poteva pensare alla sua adorata cugina Sophie e al marito Leonidas, o agli zii che l’avevano cresciuta. Così come non poteva pensare al terribile incidente automobilistico che li aveva uccisi sul colpo, lasciando orfano il piccolo Danny, se non voleva essere sopraffatta dal dolore.

    Per il bene di Danny doveva essere forte.

    Lei era l’ultima persona che gli rimaneva.

    Si accorse che l’organo aveva iniziato a suonare e che la cerimonia funebre era terminata. Si alzò rigida e uscì dalla cappella tenendo stretto a sé il bambino.

    A venticinque anni l’unico funerale a cui Carrie aveva assistito era stato quello della madre, ma all’epoca era così piccola che non si ricordava praticamente nulla.

    Organizzare il funerale di quel giorno era stato straziante e suo padre non l’aveva aiutata per niente. Anzi, non si era preso neppure la briga di venire e quando lei lo aveva chiamato per metterlo al corrente dell’ora in cui avrebbe avuto luogo il rito era sembrato sorpreso.

    «In questo momento non posso muovermi, sono troppo preso con il lavoro» le aveva detto.

    «Ma si tratta della nostra famiglia!» aveva ribattuto lei. Ormai si era abituata a non aspettarsi granché da suo padre, tuttavia era rimasta scioccata da quella reazione di fronte alla morte dei parenti.

    «In realtà è la famiglia di tua madre e non la mia!» aveva replicato il padre.

    «Che guarda caso è anche la mia. Quando te ne sei andato, dopo la morte della mamma, loro sono stati tutto ciò che ho avuto di più caro al mondo.»

    «Senti, da quello che mi dici mi pare che hai già organizzato tutto per cui non c’è bisogno della mia presenza. Mi dispiace per l’incidente, ma che io partecipi o meno al funerale non fa nessuna differenza per loro.»

    «Lo farebbe per me» aveva sussurrato lei terminata la conversazione telefonica. Se una volta tanto avesse fatto qualcosa per sua figlia...!

    Avrebbe voluto informarlo delle sue intenzioni di prendersi cura del figlio di Sophie, il piccolo Danny di soli sei mesi, ma come poteva pretendere che capisse, lui era un uomo che aveva abbandonato la sua propria figlia quando era solo una bambina.

    Carrie uscì dalla cappella e fu investita dal freddo di quella grigia mattina di novembre. Molte delle persone che avevano partecipato al funerale se ne stavano andando mentre altre, invece, si erano fermate a parlare tra di loro. Si chinò a baciare la testolina di Danny. Presto lo avrebbe portato via da quel luogo triste.

    Non aveva avuto molto tempo per pensare al futuro in quei giorni, tuttavia di una cosa era assolutamente certa: avrebbe sempre amato Danny e avrebbe fatto di tutto per renderlo felice.

    «Signorina Thomas?»

    Carrie sollevò la testa e si trovò di fronte un uomo di una certa età che non aveva mai visto prima. Lui la stava studiando con un’espressione così gelida che la fece rabbrividire.

    «Sono Cosmo Kristallis» le disse lo sconosciuto con voce profonda.

    Lei spalancò gli occhi per la sorpresa. Era uno shock trovarsi di fronte il padre di Leonidas, nonché nonno di Danny.

    «Sono addolorata per la morte di suo figlio» gli disse allungando una mano per sfiorargli un braccio in segno di solidarietà.

    Ma nel momento in cui le sue dita sfiorarono la stoffa del pesante cappotto capì di avere commesso un errore. La sua comprensione non era benaccetta né, tantomeno, quel suo gesto impudente.

    «Mio figlio era già morto per me» dichiarò spietato Cosmo fissando con disprezzo la mano di lei sul suo braccio.

    Fu sufficiente quel gesto perché Carrie si sentisse gelare e si scostasse.

    «E allora perché è venuto qua?» gli disse lei cercando di mantenere un tono di voce saldo malgrado le sgradevoli sensazioni da cui era stata colta.

    «Quando mi ha contattato in Grecia per dirmi del funerale ho capito che c’erano alcune cose che dovevo mettere ben in chiaro con lei» ribatté Cosmo. «Soprattutto riguardo al bambino che sta tenendo in braccio.»

    «Parla di Danny?» Carrie indietreggiò di qualche passo stringendo protettiva il piccolo a sé. Cosa diavolo voleva quell’uomo dal bambino?

    «Come le ho già spiegato, mio figlio, per me, è morto molto tempo fa per cui non riconoscerò mai questo bambino come erede dei Kristallis» disse Cosmo indicando con un gesto il piccolo. «Questo moccioso non vedrà un soldo della fortuna dei Kristallis!»

    Carrie era confusa e inorridita da quello che stava ascoltando. Danny era un bambino innocente che aveva appena perduto i propri genitori. Perché quest’uomo era così ostile e parlava di denaro?

    «Sua cugina era una cacciatrice di dote che voleva mettere le mani sulla mia fortuna.»

    «Sophie non sapeva che farsene dei suoi soldi. L’unica cosa che desiderava era vivere felice con l’uomo che amava e occuparsi della famiglia» ribatté lei con gli occhi pieni di lacrime al pensiero che la cugina non avrebbe mai più potuto realizzare il suo sogno e non avrebbe mai visto suo figlio crescere.

    Ricacciò indietro le lacrime e fissò Cosmo Kristallis con freddezza. Sophie e Leonidas non potevano difendersi per cui lo avrebbe fatto lei per loro. Erano due persone splendide a cui aveva voluto un bene dell’anima. Non avrebbe permesso che venisse infangata la loro memoria.

    «Questo bambino non è mio nipote, spero sia chiaro questo» continuò imperterrito l’altro.

    «E invece lo è» disse Carrie, «ma il pensiero che lei sia suo nonno mi fa venire il voltastomaco. Purtroppo è suo nipote e non le permetterò di dire altre orribili bugie su Sophie e Leonidas!»

    «Non lo riconoscerò mai e se prova di nuovo a contattare la mia famiglia se ne pentirà.» Quindi, senza darle tempo di ribattere, Cosmo girò sui tacchi e se ne andò.

    Lei lo fissò accorgendosi che stava tremando. Aveva sentito molte cose sgradevoli sulla famiglia greca di Leonidas, ma fino a quel momento non aveva mai compreso bene perché lui odiasse il padre così tanto.

    «Okay, Danny, non dovrai mai più vedere quell’uomo orrendo» mormorò tra i ricci scuri del piccolo. Quelle parole furono di conforto anche per lei. «Noi due ce la caveremo benissimo da soli.»

    1

    Sei mesi dopo

    «Per favore, Carrie, lo devi fare per me» la implorò Lulu con gli occhi gonfi macchiati di mascara. «Se Darren ascolta quel messaggio mi caccerà via!»

    «Lo sai che ti voglio aiutare» disse Carrie guardando preoccupata l’amica in lacrime. «Ma non sarebbe meglio se lo facessi tu? Dopotutto nessuno sospetterebbe se ti vedesse entrare due volte di seguito nello studio di tuo marito. Così potresti prendere indisturbata il suo telefono.»

    «Te l’ho già detto. Ci hanno sentito tutti litigare. E poi non posso mica scendere di sotto in questo stato» gemette Lulu indicando con un gesto teatrale della mano il suo trucco sfatto. «Se non cancello quel messaggio mi ritroverò in guai seri.»

    «Be’, sarà molto difficile che io possa passare inosservata al party» sospirò Carrie guardando la tuta da ginnastica che indossava. Lei era la personal trainer di Lulu e non aveva niente a che spartire con i ben noti calciatori amici del marito che in quel momento si stavano divertendo alla festa. «E poi devo andarmene se non voglio arrivare in ritardo a prendere Danny.»

    «Non ci vorrà molto» la implorò l’altra. «Svelta, togliti questi vestiti e indossa uno dei miei abiti.»

    Cinque minuti più tardi Carrie uscì dalla stanza di Lulu pronta per portare a termine la sua missione.

    Dopo gli ultimi sei mesi passati a prendersi cura di Danny e a venire a patti con il suo dolore, era un’esperienza elettrizzante vestirsi per quella festa piena di celebrità. Tuttavia, anche prima che la sua vita cambiasse in modo così drammatico, non si sarebbe sentita comunque a proprio agio con quelle scarpe dal tacco vertiginoso e quell’abito talmente stretto da farle mancare il respiro. Purtroppo non c’era stato tempo sufficiente per esaminare il guardaroba di Lulu e trovare qualcosa di più consono a lei da indossare.

    Lasciò il sacchetto con la sua tuta da ginnastica all’ingresso e si fece largo tra gli invitati fino a raggiungere lo studio di Darren. Lulu aveva bisogno del suo telefono giusto il tempo necessario per cancellare il messaggio che aveva mandato in un impeto di gelosia. A quel punto il suo compito sarebbe finito.

    Prese un bicchiere di champagne dal vassoio sorretto da un cameriere di passaggio e ne bevve una generosa sorsata.

    La festa era già in pieno svolgimento e un fotografo faceva il giro tra gli ospiti scattando immagini che poi sarebbero finite sulle riviste mondane.

    Carrie si lisciò l’abito aderente lungo i fianchi. Lulu non era certo una donna famosa per la sua sobrietà nella scelta del proprio guardaroba e tenendo conto della sua statura l’abito che indossava lasciava pericolosamente scoperte buona parte delle sue gambe. Per non parlare della scollatura indecente.

    Finalmente si infilò nello studio di Darren e si richiuse la porta alle spalle. Ignorando la morsa allo stomaco si avvicinò alla scrivania. Appoggiò il bicchiere di champagne e afferrò la giacca del padrone di casa appesa allo schienale della sedia. Poi infilò una mano nella tasca...

    «Lo fai abitualmente?»

    Carrie sussultò spaventata e si voltò verso la voce che aveva parlato stringendosi la giacca al petto.

    Uno sconosciuto stava in piedi in mezzo allo studio. Alto, imponente, la stava fissando immobile studiando ogni sua mossa.

    Lei ricambiò lo sguardo notando i suoi capelli scuri, gli occhi blu e la carnagione abbronzata. Era decisamente bello, ma c’era qualcosa di sconcertante in quell’uomo. Ebbe la strana sensazione che dovesse conoscere la sua identità. Strinse le labbra e lo studiò per un momento scordandosi di avere ancora in mano

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1