Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Peccato greco: Harmony Collezione
Peccato greco: Harmony Collezione
Peccato greco: Harmony Collezione
Ebook163 pages2 hours

Peccato greco: Harmony Collezione

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Calda come il sole di Corfù, antica come le rovine di Creta, dolce come il nettare degli antichi dei. La passione, nel sangue di ogni uomo greco, scorre veloce fin dalla notte dei tempi...
Cat McKenzie non aveva mai incontrato un uomo così affascinante, forte e autorevole come il facoltoso imprenditore Nicholas Zentenas. Così, quando lui le propone un vantaggioso accordo di lavoro, che comporta anche lunghi periodi di convivenza forzata in giro per il mondo, Cat non ha il coraggio di rinunciare a una simile occasione. Quello che non sa è che Nicholas ha un piano in mente, e tutte le intenzioni di portarlo a termine...
LanguageItaliano
Release dateApr 10, 2019
ISBN9788858995891
Peccato greco: Harmony Collezione
Author

Kathryn Ross

Americana, viene giustamente considerata uno dei nuovi "talenti" della narrativa rosa targata Harlequin.

Read more from Kathryn Ross

Related to Peccato greco

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Peccato greco

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Peccato greco - Kathryn Ross

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Greek Tycoon’s Innocent Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Kathryn Ross

    Traduzione di Edy Tassi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-589-1

    1

    Nicholas Zentenas individuò la sua preda non appena mise piede nella stanza. Sebbene il ricevimento fosse in pieno svolgimento, e la sala da ballo gremita, la riconobbe senza difficoltà.

    Per un istante si accontentò di osservarla appena oltre la portafinestra. Le luci vivaci da discoteca roteavano nel buio della sala, giocando sui suoi lunghi capelli biondi e illuminandola con una miriade di colori diversi che scivolavano sul suo lungo abito verde.

    In quel momento lei si voltò, i loro occhi si incontrarono e per un istante fu colto in contropiede dalla sua bellezza. Le istantanee scattate dal suo detective privato non le avevano reso alcuna giustizia.

    I loro occhi rimasero incatenati per quella che parve un’eternità, anche se forse si trattò solo di secondi. Nicholas avvertì un’improvvisa, intensa scarica di adrenalina. Il fatto che fosse desiderabile avrebbe reso il suo compito ancora più piacevole.

    Cat abbassò gli occhi.

    Era abituata a essere guardata dagli uomini, ma c’era qualcosa di diverso nello sguardo scuro e fermo di quell’uomo.

    Si era sentita all’improvviso vulnerabile e senza fiato. Una sensazione, quella, che non aveva mai provato prima, e che l’aveva lasciata stranamente scossa.

    Bevve un lungo sorso d’acqua. Forse aveva solo caldo. Londra era oppressa da un’ondata di afa e, sebbene fosse quasi mezzanotte e tutte le porte e le finestre della sala fossero spalancate, la temperatura si aggirava attorno ai trenta gradi.

    O forse in quel periodo lei era un po’ troppo diffidente nei confronti degli uomini, ammise ironicamente con se stessa. Negli ultimi tempi si era scoperta a valutare attentamente qualsiasi uomo le rivolgesse la parola, domandandosi se le era stato inviato da suo padre o dal suo fratellastro. Una follia, ma più si avvicinava il suo ventunesimo compleanno e più questi sentimenti di sfiducia e ansia peggioravano. Non mancavano che tre mesi e lei non vedeva l’ora che passasse.

    Ma non avrebbe dovuto sentirsi così, pensò con tristezza. Il ventunesimo compleanno avrebbe dovuto essere qualcosa da aspettare con emozione, un momento di allegri festeggiamenti in famiglia. Se sua madre fosse stata viva, era certa che le cose sarebbero state diverse. Ma il problema era che l’unica famiglia che le era rimasta erano suo padre e il suo fratellastro Michael, ed entrambi non pensavano altro che al denaro che lei avrebbe potuto ereditare se avesse rispettato le clausole del testamento di suo nonno e si fosse sposata prima del suo compleanno. Be’, non aveva nessuna intenzione di sposarsi per soldi. Avrebbe preferito finire all’inferno piuttosto che assecondare i loro piani, e non glielo aveva certo mandato a dire.

    Perché la preoccupazione maggiore di suo padre non poteva essere la sua felicità? O era chiedere troppo?

    «Ehi Cat, ti va di ballare?» Alcuni amici la riscossero mentre si avviavano verso la pista da ballo.

    Grata che avessero interrotto il flusso dei suoi pensieri, Cat depose il bicchiere e si lasciò trascinare in mezzo alla gente che ballava.

    Per un po’ dimenticò tutto e si concentrò sulla musica. Era lì con il resto dei dipendenti dell’agenzia pubblicitaria per la quale aveva lavorato negli ultimi mesi, per festeggiare il matrimonio dei loro colleghi Claire e Martin. I due si erano sposati nei Caraibi la settimana precedente e adesso avevano organizzato quel ricevimento in grande stile in uno dei migliori alberghi di Knightsbridge. Cat poteva vederli al centro della pista, che danzavano lentamente l’uno nelle braccia dell’altro, anche se il ritmo era veloce.

    Ecco come doveva essere l’amore, pensò malinconica. Lei l’anno precedente aveva incontrato l’affascinante Ryan Malone e un po’ alla volta si era lasciata avvolgere dal suo incantesimo e aveva cominciato a pensare che fosse la volta buona. Poi aveva scoperto che Ryan in realtà era un socio d’affari di suo fratello e che il suo unico interesse era sposarla per via dell’eredità. Quella scoperta bruciava ancora. E l’aveva resa più sospettosa che mai nei confronti degli uomini.

    Nicholas guardava Cat dal suo punto di osservazione privilegiato. Era una brava ballerina, i suoi movimenti erano aggraziati e aveva un buon senso del ritmo. Da qualche parte aveva sentito dire che chi sa ballare bene è anche bravo a fare sesso. Forse fra non molto avrebbe potuto sperimentare quella teoria; non vedeva l’ora di sentirla muoversi sensualmente sotto di sé. Possedere quel corpo sinuoso sarebbe stato un vero piacere.

    Ma per il momento non era sua intenzione compiere nessuna mossa verso di lei. Invece, avrebbe tenuto la situazione sotto controllo per vedere chi le si avvicinava. Non lo avrebbe stupito se suo padre e suo fratello le avessero trovato personalmente un corteggiatore. Avevano tre mesi per assicurarsi l’eredità. Cat era tanto affamata di soldi quanto il resto della sua famiglia e senza dubbio tutti e tre erano determinati a fare il possibile per mettere le mani su quel denaro.

    Be’, Nicholas la pensava diversamente. Fino a quando avrebbe avuto un po’ di fiato in corpo non avrebbe permesso che si accaparrassero quei soldi. Perché sapeva che sarebbero stati usati per provocare ancora più distruzione nella vita della gente.

    Gli bastava solo sentire il nome McKenzie perché la rabbia e il disgusto gli scorressero nelle vene come il veleno di un serpente. Carter McKenzie era un serpente, un rettile scaltro, intrigante e disonesto. Otto anni prima, Nicholas aveva commesso l’errore di fidarsi di quell’uomo per un affare immobiliare. Carter gli aveva mentito e lo aveva raggirato. Come risultato, lui ci aveva rimesso un sacco di soldi cercando di rimediare al danno, ma ciò che lo aveva davvero mandato su tutte le furie era il fatto di aver quasi perso qualcosa di molto più prezioso del denaro. Carter aveva cercato di derubarlo della sua reputazione... e ci era quasi riuscito.

    Era stata una lezione dura da imparare. Da allora Nicholas era stato impegnato a costruire il proprio impero personale e ad accumulare una ricchezza che andava al di là delle sue più sfrenate aspettative, ma non aveva dimenticato il suo vecchio nemico. Aveva atteso il momento opportuno, osservando da lontano. E durante quel periodo aveva notato che il figlio e la figlia di Carter McKenzie erano esattamente uguali al padre. Michael McKenzie di certo non aveva infranto la tradizione di famiglia e non era altro che un piccolo imbroglione, e Catherine... be’, visto che li aveva finanziati, un affare losco dopo l’altro, non poteva che essere complice della loro cupidigia.

    Secondo le sue fonti, non era rimasto molto denaro nel fondo fiduciario al quale lei aveva attinto fino a quel momento e senza il resto dell’eredità dei McKenzie non sarebbe stata in grado di finanziarli ancora a lungo.

    Quel giorno sarebbe arrivato presto, pensò Nicholas con determinazione. Perché era sua intenzione farsi avanti, conquistare Catherine McKenzie e portare loro via tutto. Carter avrebbe rimpianto il giorno in cui gli aveva tagliato la strada. La vendetta sarebbe stata dolcissima.

    In quel momento, Cat lasciò la pista da ballo e con tranquilla determinazione lui le andò dietro, sorpreso di vedere che si stava dirigendo verso l’uscita principale.

    Pochi minuti dopo, Cat era fuori, nel caldo della notte. La strada era stranamente deserta. Perfino il portiere che era stato in servizio nell’albergo era sparito. Era stanca e aveva voglia di tornare nella tranquilla sicurezza del suo appartamento.

    Aveva creduto di poter saltare sul primo taxi in attesa dall’altra parte della strada, ma la fermata era deserta. Una brezza gentile soffiava fra gli alberi nel parco di fronte ma, a parte quello, il silenzio era stranamente innaturale. Cat rovistò nella borsetta e tirò fuori il cellulare per chiamare un taxi. Poi si voltò per tornare nell’albergo ad aspettare.

    Ma fu mentre si voltava che urtò un ragazzo in jeans e maglietta. Per un istante pensò che fosse colpa sua e fece per scusarsi. Ma poi lui la spinse con forza contro l’inferriata e cercò di impossessarsi della sua borsetta e del cellulare. Scioccata, Cat si rese conto che stava per essere derubata.

    Il cellulare le venne strappato di mano con facilità, ma istintivamente strinse la presa sui manici della borsetta e per un istante ci fu una piccola lotta. Cat intravide il suo volto, poi la borsetta le venne sottratta con forza e lui si voltò di corsa. Ma non si allontanò di molto, perché un istante dopo cadde pesantemente sul marciapiede. Il cellulare e il contenuto della borsetta si sparpagliarono a terra.

    Solo quando una sagoma scura emerse dall’ombra, Cat si rese conto che qualcuno lo aveva fatto inciampare.

    «Non forzerei la mano alla fortuna, se fossi in te.» Un piede calò sul polso del ladro mentre tentava di agguantare la borsetta. «La polizia sta già arrivando.»

    Il ragazzo non ebbe bisogno che glielo si ripetesse una seconda volta, si alzò e un istante dopo stava già scappando di corsa.

    «Stai bene?» Il suo soccorritore si chinò per raccogliere le sue cose. Cat notò che sembrava calmo e che la sua voce profonda tradiva un lieve accento straniero. Quando si raddrizzò e la guardò, lei vide chiaramente il suo viso alla luce del lampione. Un paio di profondi occhi scuri incrociarono i suoi. Era l’uomo che l’aveva osservata prima.

    Doveva avere poco più di trent’anni. I suoi capelli erano corvini, folti e dritti. Era molto attraente ma in un senso più pericoloso e duro che convenzionale. Tutto in lui, a partire dagli occhi scuri e liquidi, alla curva sensuale delle labbra, parlava di potere e controllo.

    Consapevole che lui stava aspettando una risposta, cercò di ricomporsi in fretta. «Sì, penso di sì. Grazie per avermi aiutata.»

    «Non avresti dovuto lottare per la borsetta. Avresti potuto farti male» la rimproverò lui con franchezza.

    Aveva ragione. Solo in quel momento Cat si rese conto di quanto avrebbe potuto andarle peggio, e quando si protese per afferrare la borsetta la sua mano tremò leggermente.

    «Avanti, torniamo dentro» le ordinò lui. La nota dura nella sua voce si ammorbidì un po’ ma il braccio con il quale le circondò la schiena era saldo.

    Cat non cercò di scostarsi, ma gli permise di guidarla di nuovo verso la luce e la sicurezza dell’albergo.

    «Signor Zentenas, va tutto bene?» Un’addetta alla reception si voltò verso di loro non appena misero piede nel foyer.

    Cat notò che conosceva il nome dell’uomo. E notò anche che quando lui parlava, tutti scattavano sull’attenti. Comparve il direttore dell’albergo, fu chiamata la polizia e improvvisamente lei venne allontanata da tutti e sospinta verso gli ascensori.

    «Puoi aspettare che arrivi la polizia nella mia suite privata.»

    Non era un invito, era più simile a un ordine. Le porte si chiusero e di colpo si ritrovarono da soli in uno spazio molto ristretto.

    Lei sollevò lo sguardo e incrociò il suo. Un intenso formicolio la percorse. Era difficile identificare le sensazioni che lui riusciva a risvegliarle dentro. Stava suscitando qualcosa di più profondo della consueta diffidenza che provava vicino a un uomo.

    Cat non comprendeva come un completo estraneo potesse avere un effetto tanto intenso sui suoi sensi. Forse dipendeva dal suo aspetto mediterraneo così

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1