Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Lupo solitario in salsa piccante (eLit): eLit
Lupo solitario in salsa piccante (eLit): eLit
Lupo solitario in salsa piccante (eLit): eLit
Ebook140 pages2 hours

Lupo solitario in salsa piccante (eLit): eLit

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Essere usati come zerbino da un toro infuriato non è esattamente un'esperienza esaltante. E infatti Wade Ryder ne esce tutto pesto e con le ossa rotte. Di meglio era riuscita a fare solo la sua ex moglie, più letale di un bulldozer senza controllo. Ora quello che serve a Wade, almeno secondo il parere dei cugini è... pace? Solitudine? Tranquillità? Ma figurati! Gli ci vuole una donna che, con la scusa di badare alla casa mentre lui è convalescente, gli risollevi il morale e non solo. Pronta, Laura?

LanguageItaliano
Release dateJun 30, 2015
ISBN9788858940075
Lupo solitario in salsa piccante (eLit): eLit

Read more from Carol Finch

Related to Lupo solitario in salsa piccante (eLit)

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Lupo solitario in salsa piccante (eLit)

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Lupo solitario in salsa piccante (eLit) - Carol Finch

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Lonesome Ryder

    Harlequin Duets

    © 2002 Connie Feddersen

    Traduzione di Giulia Bancheri

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-007-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Nell’istante in cui lei varcò la sua porta d’ingresso, Wade Ryder seppe che la situazione era contrassegnata dalla parola disastro scritta a chiare lettere cubitali. Cosa ancora peggiore, quei pappa-e-ciccia dei suoi primi cugini ammiccavano con le sopracciglia e sogghignavano da ebeti quali erano, mentre si pavoneggiavano dietro alla sventola bionda con gli occhi blu che stava per diventare la cuoca temporanea nonché governante del ranch di Wade.

    La bambola, in jeans firmati e blusa rosa di maglina attillata, sorrise cortesemente. Quando i suoi occhietti blu luccicarono in direzione di Wade, tutto dentro di lui si serrò stretto stretto come un sottopancia per cavalli, mentre tanti campanelli d’allarme gli risuonarono con clangore nella testa. Imprecò contro quella donna, immagine perfetta dello stile, della classe e dell’eleganza raffinata, tutta curve invitanti e rilievi dalle proporzioni generose. Quella femmina era veleno puro in denim e avrebbe portato guai, su questo non ci pioveva!

    Rabbia e risentimento agitarono i nervi di Wade mentre prendeva posto sulla poltrona reclinabile, schiacciato dalle inattese insidie che gli teneva in serbo la vita. Aveva un’aria abbattuta e avvilita, mentre quello splendore di ragazza appariva fresca, sana e così piena di vita che gli veniva voglia di arruffarla un po’. Magari si sarebbe sentito meglio con se stesso. Invece si sentì solo peggio, quindi decise di indirizzare la propria frustrazione contro di lei. A dire il vero, tutti quei pensieri costituivano un bel circolo vizioso.

    Wade era tanto a pezzi nell’umore quanto nell’aspetto. Un’ingessatura gli fasciava la gamba sinistra da sotto la rotula fino alle dita dei piedi. Una benda gli sosteneva il polso sinistro slogato e il braccio dolorante contro le fragili costole. I capelli erano scompigliati a forza di passare la mano buona nella folta massa scura che invocava un taglio atteso ormai da parecchio tempo. L’occhio sinistro si presentava con un’orribile tonalità violacea. Si sentiva calpestato e percosso, e lo era stato davvero. Si sentiva anche come se tutte le sue incertezze, insicurezze e punti deboli fossero esposti al mondo intero, e soprattutto a quella donna che aveva invaso il suo santuario privato.

    Lo sguardo di Wade guizzò rapidamente dalla bionda radiosa e mozzafiato ai cugini traditori. «Lascia che ci occupiamo noi di tutto, cuginetto» gli avevano detto quando si era fatto male. «Vedrai, è per il tuo bene.» Wade aveva assecondato la loro idea geniale solo perché il dolore e la sofferenza erano tali che a malapena sapeva chi o dove fosse. Grosso errore.

    Vance e Quint Ryder erano a conoscenza del fatto che lui aveva messo una pietra definitiva sopra l’argomento donne - e per un’ottima ragione - sei anni prima. Così, quelle due vili canaglie avevano pensato bene di infierire su un rottame. Accidenti a loro. Se ne stavano alle spalle della bionda, il sogno vivente di ogni uomo, senza accennare minimamente a contenere i loro stupidi sorrisetti o a mostrare il più piccolo segno di compassione per la sua condizione menomata. Bene, non appena si fosse rimesso in piedi, avrebbe preso a pedate nel sedere i suoi cugini e gliel’avrebbe fatta vedere!

    Quint Ryder, il leggendario galletto della famiglia, lanciò un’ultima occhiata goffa al didietro ben proporzionato della nuova governante del ranch, prima di indietreggiare e procedere alle presentazioni. «Laura Seymour, questo è nostro cugino, Wade Ryder.» Sogghignò senza ritegno a beneficio di Wade. «Io e Vance abbiamo trovato la cuoca e governante temporanea perfetta per la tua convalescenza.»

    Il sorrisino di Quint era ampio quanto lo stato dell’Oklahoma e Wade moriva dalla voglia di cancellargli con un pugno quell’espressione dalla faccia. L’unica cosa che voleva era una ripresa miracolosa, non una femmina tentatrice fra i piedi.

    Avere lei in casa sua amplificava al massimo il senso di frustrante inutilità e impotenza che provava. Wade si era sempre vantato di essere capace, indipendente e padrone di sé e della sua vita. Adesso era tutto un’ammaccatura e doveva affidarsi a una stampella per non cadere.

    Dannato toro Black Angus, che lo aveva praticamente mandato a gambe all’aria cercando poi di ridurlo in polpette. Quella bestia era destinata a diventare carne per hamburger!

    La bomba sexy con l’incarnato color pesca avanzò di un passo e tese la mano. «Ho saputo del suo incidente, e mi dispiace molto. È un piacere conoscerla, signor Ryder.»

    «Ah, sì? E cosa c’è di tanto piacevole?» Wade fissò la sua mano ben curata come se lei stesse cercando di sbolognargli un pesce morto da tre giorni. Non avrebbe consentito alcun contatto fisico perché non aveva intenzione di tenerla in casa sua. Non voleva toccarla né vederla... mai più.

    La mano di Laura restò penzolante a mezz’aria prima che lei capisse che non ci sarebbe stata alcuna stretta. A quel punto Vance Ryder, il mattacchione della famiglia, avanzò verso il centro della stanza per cercare di sdrammatizzare la situazione imbarazzante, ma Wade era intenzionato a usare il pugno di ferro con il cugino.

    «Come può vedere, Laura, attualmente nostro cugino non si trova in una situazione felice. Il dolore acuto lo rende alquanto burbero. Non gli badi. Sarà più socievole quando si sentirà meglio.»

    «Ti sbagli, non lo sarò affatto» lo contraddisse Wade con tono scorbutico. «Questo è già il massimo di socievolezza a cui posso arrivare.» Per dare maggior peso alle sue parole lanciò a Miss Tentazione Proibita un’altra occhiataccia letale. Il suo sorriso svanì e lei lo guardò con estrema cautela. Un po’ timida, la ragazza. Santo cielo, era già riuscito a spaventarla con il minimo sforzo.

    La risata fasulla di Vance colmò il silenzio. «Wade scherza.» Il suo sguardo serrato e ammonitore agganciò Wade. «Vero, cuginetto?»

    «Sicuro» grugnì Wade, i denti scoperti. «È così che mi presento quando scherzo. Meglio per lei che stia alla larga quando sono di pessimo umore. Ora, perché non va a farsi un giretto, signorina, così io posso parlare a quattr’occhi con i miei cugini?»

    La testa di Laura si alzò di botto e i suoi occhi baluginarono. Aprì la bocca, poi dovette cambiare idea sul fatto di attaccarlo perché serrò le labbra e tenne a freno la lingua. Chiaramente offesa, infilò la porta a rapide falcate.

    Wade comprese all’istante perché Vance e Quint fossero rimasti colpiti da Laura. I jeans firmati aderivano alle curve del suo sedere come una seconda pelle e l’ondeggiare di quei fianchi fasciati nel denim era a dir poco ipnotizzante. Wade dovette schiaffeggiarsi mentalmente prima di riuscire a riportare l’attenzione sui cugini.

    «Abbiamo fatto bene o no?» mormorò Quint, seguendo Laura con uno sguardo affamato finché non scomparve alla vista. Poi sospirò in modo drammatico. «Un bocconcino di prima scelta, Wade. Vorrei essere io quello che è stato travolto dal toro, così adesso Laura potrebbe accudirmi.»

    «La voglio fuori di qui, immediatamente» ribatté Wade.

    «Oh, dai, cugino» lo blandì Vance. «Laura è perfetta per questa situazione temporanea. In autunno comincerà a insegnare matematica e informatica al liceo di Hoot’s Roost, quindi ha tutta l’estate libera per questo impiego. Se la tratterai come si deve potrebbe persino aggiornarti i programmi informatici per il controllo del bestiame e i conti spese. Inoltre, non è riuscita a trovare una sistemazione, per cui potrà dedicarti le sue attenzioni ventiquattr’ore su ventiquattro. Lei ti farà un favore e tu l’aiuterai concedendole vitto e alloggio.»

    «Cosa?» sbraitò Wade, incredulo. «Voi due vi aspettate che una donna giri per il mio ranch? Non esiste proprio!»

    «Datti una calmata» alzò la voce Quint. «Hai già abbastanza ammaccature senza fare schizzare la pressione alle stelle.»

    «Quella donna non resta nel mio ranch. Fine della discussione.»

    Il sorriso permanente di Quint si incurvò verso il basso mentre lui incombeva minaccioso su Wade. «Lei resta» dichiarò senza mezzi termini. «Il tuo incidente è accaduto nel mio ranch ed è stato il toro bizzoso di Vance a massacrarti, quindi noi ci sentiamo responsabili. Inoltre ci hai fatto da scudo quando quell’accidente di bestione ci ha inseguiti perché l’abbiamo separato dal suo harem di vacche. Con quella mossa eroica ti sei beccato tutte le sue cornate.»

    «Pertanto» intervenne Vance stagliandosi accanto a Quint. «Noi provvederemo allo stipendio di Laura perché è giusto così. Anni fa abbiamo stretto il patto di aiutarci con il lavoro e dividere tra di noi le mansioni del ranch in modo da evitare le spese di un aiuto extra. Quando uno di noi ha bisogno di una mano, gli altri due lo assistono.»

    Era così. Wade assentì in silenzio. L’accordo aveva funzionato a meraviglia, finché lui non era finito al pronto soccorso dell’ospedale di Hoot’s Roost e il medico lo aveva informato del riposo forzato che lo attendeva per le successive sei-otto settimane.

    «Puoi grugnire, ringhiare e prendertela con noi quanto ti pare» lo provocò Quint. «Ma Laura Seymour non se ne va finché non lo diciamo noi. E tu non puoi licenziarla perché noi l’abbiamo assunta.» Gli puntò l’indice davanti al viso. «E vedi di comportarti bene. Io e Vance dobbiamo marchiare e vaccinare il tuo e il nostro bestiame. Non abbiamo tempo per badare alla casa, darti da mangiare e lavarti la roba. Immagino che sia superfluo

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1