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La vita in Rose: eLit
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Ebook148 pages2 hours

La vita in Rose: eLit

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About this ebook

Hai un problema di cuore? Renata Rose te lo risolve. E in diretta TV! Come dici? Prima sarebbe meglio che imparasse a tenersi uno straccio di fidanzato? Obiezione inoppugnabile. E così Renata, oltre ad avere perso l'amore e la fiducia nell'happy end, sta per dire ciao ciao anche al lavoro, se non trova il modo di dare uno scossa adrenalinica al suo (ormai) asfittico show. Il rimedio ai suoi crucci ha il sorriso sexy di Hawk Hunter, il nuovo aiuto conduttore...

LanguageItaliano
Release dateOct 30, 2015
ISBN9788858944677
La vita in Rose: eLit
Author

Dawn Atkins

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    La vita in Rose - Dawn Atkins

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Anchor that Man!

    Harlequin Duets

    © 2002 Daphne Atkeson

    Traduzione di Donica Franzini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2003 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-467-7

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    «Allora, arriveremo al matrimonio oppure no?» volle sapere Heather, sporgendosi dal trono posto al centro dello studio televisivo.

    Renata studiò con attenzione la ragazza e il suo fidanzato Ray, ospiti dello show, e sorrise loro con benevolenza. Detestava deluderli, ma doveva farlo, per il loro bene. Anche se ciò significava far prendere un colpo al suo produttore.

    Denny infatti voleva consigli spicci e brillanti, meglio se conditi con qualche succulento riferimento sessuale, lei invece aveva a cuore soltanto il bene delle coppie. Un’occhiata alla cartelletta che teneva sulle ginocchia le fornì il coraggio di cui aveva bisogno per procedere.

    Arrivare al matrimonio... con la dottoressa Renata Rose. Non male come titolo. Lo aveva ideato lei insieme a Denny, e da quattro settimane a quella parte le bastava lanciarvi un’occhiata per sentirsi al settimo cielo.

    Uno show televisivo tutto suo in cui, tra uno stacco pubblicitario e l’altro, poteva fornire qualche seria consulenza alle coppie in procinto di compiere il grande passo.

    Non male. Non male davvero.

    Se non fosse stato per un particolare niente affatto trascurabile. Due settimane prima il suo fidanzato Maurice era partito per la foresta amazzonica con un gruppo di colleghi e vi sarebbe rimasto per molto, molto tempo. La sua intenzione era quella di girare dei documentari sulle ultime popolazioni indigene del luogo e ciò avrebbe richiesto mesi. Anni?

    Renata si morse il labbro inferiore, mentre un’ondata di sconforto l’assaliva. Maurice si era portato via da casa molto più che i propri effetti personali. Si era portato via la speranza... no, la certezza nel e vissero felici e contenti al quale lei aspirava da sempre.

    Ora lo sapeva: l’amore poteva essere molto pericoloso. Praticamente una fregatura.

    Renata rivolse un sorriso di circostanza a Ray e Heather. Erano giovani e un po’ incoscienti e non si rendevano conto della posta in gioco. Inoltre era arcisicura che non fossero fatti l’uno per l’altro. Doveva dirglielo, far loro notare le loro inconciliabili differenze. Non era la fine del mondo quando una storia finiva, e lei ne era la prova vivente. Non era morta, lei. Era un vivo e vegeto rottame.

    «Heather» iniziò quindi, chinandosi verso la sua ospite. «Come reagiresti se scoprissi Ray chiuso in uno sgabuzzino con un’altra ragazza, diciamo da Kwiki-Mart, dove lavora?»

    «Be’, non sarebbe carino» borbottò l’altra.

    «Certamente non un comportamento da finché-morte-non-ci-separi.»

    «Ehi!» obiettò il suo fidanzato, offeso.

    «Forse, se stabilissimo alcune regole» azzardò la promessa sposa, «che so, la differenza tra flirtare con una scemetta qualsiasi e fare del sesso, per esempio.»

    Renata scrollò il capo. Povera, piccola ingenua, pensò. «Non credi che dovremmo essere più realistici riguardo al fatto che Ray non è pronto per un impegno che dura tutta una vita?»

    «Io cosa?» domandò Ray, sempre più stralunato.

    «In parte si tratta di un fattore genetico» spiegò Renata sorridendo a Heather, piena di comprensione, quasi fosse un’infermiera al capezzale di un malato molto grave. «Ci sono uomini che non riconoscerebbero il valore della monogamia nemmeno se ce l’avessero tatuato in fronte.»

    «Di che diavolo sta parlando?» si risentì Ray, scattando in piedi.

    «Davvero?» Heather era perplessa, e piena di dubbi. Diede un’occhiata minacciosa al fidanzato e una implorante alla dottoressa Rose. «Cosa sta cercando di dirmi?»

    «Ti sto dicendo...» Un movimento inconsueto attirò l’attenzione di Renata. Proveniva dalle spalle del cameraman e la mise in agitazione. Denny saltellava qua e là come una cheerleader con il mal di pancia. «Ciò che intendo è che...»

    Due settimane prima avrebbe suggerito alla ragazza di dare fiducia al proprio uomo, di aggrapparsi all’amore che li univa e di mostrarsi comprensiva e ottimista. Idiota! Il lieto fine andava bene per quella fortunella di Cenerentola e per le sue degne compari e a volte - ora lo sapeva - tutta la dedizione del mondo non era sufficiente a far funzionare un rapporto.

    «Sto dicendo che la strada dell’amore è lunga e accidentata e ritengo, anzi, ne sono convinta che tu e Ray abbiate raggiunto... un punto morto.»

    «Che cosa?!»

    «Non è il caso di abbattersi, mia cara» continuò Renata, incurante dell’espressione minacciosa di Denny e degli sguardi omicidi che stava ricevendo da Ray il Fedifrago. «Non sei sola. La nave dell’amore affonda nel settanta per cento dei casi.»

    «Ma ho già comprato l’abito da sposa! Era scontato del cinquanta per cento e mi hanno regalato anche le scarpe!»

    «Un abito si può restituire» le fece notare lei con infinita pazienza. «Ma non c’è alcun rimborso per un matrimonio fallito.»

    «In effetti...» Dopo il primo attimo di sconforto e disperazione la ragazza non pareva più così sconvolta. «Cosa dovrei fare secondo lei?»

    «Sei giovane, Heather. Viaggia, studia, concentrati sulla tua carriera, incontra gente.»

    «E io che faccio, nel frattempo?»

    «Tu, Ray, dovresti lavorare sul concetto di fedeltà. Riflettere su ciò che vuoi da un rapporto e su quanto sei disposto a investire per farlo funzionare.»

    «Allora il matrimonio è saltato?» domandò laconico.

    «Certo che è saltato, stupido!» lo rimbrottò Heather.

    Il pubblico rise e si udirono le prime note della sigla finale.

    «Renata Rose, che diavolo ti è preso?»

    La porta del suo minuscolo camerino si aprì e Denny entrò come una furia, le mani nei capelli e un’espressione furibonda dipinta sul viso. «Non ti riconosco più. Stai mandando a picco lo show, te ne rendi conto?»

    «Non è vero» si risentì lei. «Ho cercato di essere brillante e spiritosa. E sincera.»

    «A me non pare. La nave dell’amore affonda nel settanta per cento dei casi. Ti avrei ucciso quando ti ho sentita. Per caso sei in quel particolare periodo del mese? La sindrome premestruale sarebbe una buona spiegazione, logica perlomeno, perché non so più cosa pensare! Il provino è stato eccezionale, e le prime due puntate sono andate benissimo. L’audience è cresciuta del quindici per cento. Negli ultimi quindici giorni, invece, è come se ti fossi sgonfiata, inacidita, incupita.»

    «Esagerato!» ribatté lei. «Semplicemente ritengo che finora io abbia preso l’amore troppo alla leggera. La vita è una giungla e l’amore non è la panacea di tutti i mali. Sarebbe disonesto far credere alle nostre coppie il contrario.»

    «Oh, Signore!» esclamò Denny, spazientito. «Ho assunto Madre Teresa di Calcutta e non me ne sono accorto. Sveglia, Renata! Questa è televisione, non psicanalisi!»

    «Lo so.» Prima di firmare il contratto Denny le aveva assicurato che ci sarebbe stato spazio per entrambe nello show, e la cosa l’aveva galvanizzata. Una conduzione leggera e brillante unita a preziosi e seri consigli alle giovani coppie che si apprestavano a compiere il grande passo. Renata aveva fatto salti di gioia. Il matrimonio dei suoi genitori era stato un fallimento totale e lei desiderava sinceramente aiutare gli altri a non commettere gli stessi errori.

    All’inizio ci era riuscita benissimo, senza contare che il compenso le avrebbe permesso di seguire le lezioni all’università a tempo pieno. Voleva diventare una brava psicologa e ci sarebbe riuscita.

    «Le prossima volta andrà meglio, Denny, te lo prometto. Sono solo un po’ fuori fase, credo.»

    «È per via di Maurice, vero?»

    Renata si irrigidì e le narici del naso le si allargarono, come sempre quando era irritata. «Cosa ti ha detto mia madre?»

    «Tutto» ammise candidamente l’uomo. «Che ti ha lasciato una breve nota scritta con il computer - romanticone! - e che è scappato nelle foreste del Sudamerica con uno zaino in spalla.»

    «Non è scappato» gli fece notare lei, risentita. «Mi ha preparato la colazione, come faceva ogni mattina, prima di partire. E comunque gradirei che tu e Lila non discuteste della mia vita privata mentre bevete il tè. Non lo sopporto.»

    Renata amava sua madre, ma non tollerava più i suoi tentativi di trasformarla in un suo clone. Lila era uno spirito libero che adorava vivere nel caos, possibilmente creato da lei, mentre la figlia era l’esatto contrario.

    «E tu chiami tè i suoi disgustosi infusi di erbe e alghe?» ribatté Denny, scrollando violentemente il capo. «Tua madre non sa nemmeno come è fatta una bustina di tè! In ogni caso Lila dice che Maurice non era adatto a te. Troppo vecchio e noioso.»

    «Non che siano affari tuoi, ma Maurice ha solo quarant’anni. Inoltre è gentile e affidabile.»

    «Anche mia zia Lois e la mia sveglia lo sono, ma non esco con loro!»

    «Gran bella battuta, signor Bachmann. Non voglio più parlare di Maurice. Pensi di riuscirci?»

    L’uomo le rivolse un sorriso affettuoso. «Sei una donna adorabile, Renata. Se ti dessi una mossa e la smettessi di essere così cupa e seriosa avresti decine e decine di spasimanti ai tuoi piedi. Ributtati nella mischia e vedrai che dimenticherai quel cretino di Maurice in men che non si dica.»

    «Denny...» si lasciò sfuggire lei in tono minaccioso. Non aveva mai avuto molti corteggiatori e non le interessava averli. Al college si era accontentata di un

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