Tentazioni: eLit

Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

No Apologies

Spice Briefs

© 2008 Tracy Wolff

Traduzione di Alessandra De Angelis

Questa edizione è pubblicata per accordo con

Harlequin Books S.A.

Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

persone della vita reale è puramente casuale.

© 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

eBook ISBN 978-88-5893-142-4

www.harlequinmondadori.it

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1

Lui la fissava.

Lei evitava accuratamente di guardarlo, per non sciupare il gioco troppo presto, ma sentiva il calore del suo sguardo color cioccolato fondente che le percorreva il collo, lento come una carezza ardente, scendeva verso il seno generosamente scoperto dalla scollatura e proseguiva verso il basso, notando ogni particolare del vestito nuovo e del corpo fasciato da una guaina peccaminosa di seta rossa.

Aveva pensato a lui quando aveva scelto quell’abito seducente. Aveva immaginato la sua espressione la prima volta che gliel’avesse visto addosso e il piacere incommensurabile che avrebbe provato quando lui gliel’avesse sfilato.

Lui dimenò leggermente i fianchi sulla sedia, e lei si sentì invadere da un’intensa eccitazione vedendolo agitato, benché avesse solo colto con la coda dell’occhio quel movimento quasi impercettibile. Aveva l’impressione di essere sulla sua stessa lunghezza d’onda e di intuire all’istante le sensazioni che lui provava. Negli ultimi tre mesi lui aveva fatto di tutto con il suo corpo, provocandole un godimento infinito con i suoi trasgressivi giochini erotici, e lei gli aveva dato tutto ciò che lui le aveva chiesto, e anche di più. Nonostante ciò, si rendeva conto che una simile sintonia tra loro era fuori dal comune.

Era un’ossessione bella e buona, e Annalise non sapeva come gestirla. Non le piaceva pensare a lui in quei termini, ma non sapeva come definire altrimenti il desiderio continuo che l’attanagliava giorno e notte nei confronti di Gabe.

Per quanto si fosse sforzata di trovare un degno sostituto, nessun altro avrebbe potuto soddisfarla quanto lui.

E dire che non aveva perso occasione per guardarsi intorno... Oh, se l’aveva fatto! Quasi ogni sera in cui non era con Gabe rimorchiava un altro da usare come diversivo momentaneo, in un tentativo disperato di frenare il desiderio che lui le faceva nascere nel profondo senza impegnarsi troppo.

Annalise non voleva diventare come sua madre: bella, giovanile... e scatenata. Sua madre viveva con un uomo e contemporaneamente dava la caccia a un altro, cambiava marito con la stessa frequenza della biancheria intima ed era costantemente sul piede di guerra. La sua vita era un continuo esaurimento nervoso. No, grazie, si diceva Annalise quando pensava a sua madre e le balenava la prospettiva di diventare come lei.

Eppure i suoi sentimenti nei confronti di Gabe erano intensi, profondi. Non si limitava a volerlo, aveva bisogno di lui. Sì, era una vera ossessione.

Ossessione...

L’eco di quella parola le penetrò nell’orecchio come un bisbiglio roco, un sussurro suadente, cancellando tutto tranne il pensiero di Gabe.

I loro tavoli erano a una distanza minima nel ristorantino intimo e di classe, da gourmet. Lui era immerso in una concitata discussione di lavoro che riguardava azioni e obbligazioni, argomenti noiosi a cui Annalise non era minimamente interessata. Se non gli staccava gli occhi di dosso non era per quello che stava dicendo, ma per come muoveva le labbra mentre parlava.

Si faceva scudo con il menù che fingeva di scrutare attentamente, anche se la presenza di Gabe attirava inesorabilmente il suo sguardo. Aveva l’impressione che lui fosse circondato da un campo magnetico che l’attraeva facendola fremere di desiderio. Era così bagnata che gli avrebbe permesso di possederla proprio lì, in mezzo alla saletta esclusiva del ristorante.

Invece lui era assolutamente imperturbabile, senza un