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Guai in vista! (eLit): eLit
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Ebook146 pages1 hour

Guai in vista! (eLit): eLit

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About this ebook

Un weekend da sogno nella bella e tentatrice New Orleans? Perché no? La vita di Emma Roberts, geologa in una società petrolifera, è decisamente monotona e merita un cambiamento. Ma lo stravolgimento che la attende è troppo anche per i sogni più arditi della studiosa e sprovveduta Emma: uno sconosciuto, affascinante più che mai, entra nella sua vita e vuole proprio lei. Perché Michael Craig sembra così ostinato a conquistarla?Sembra quasi che...

LanguageItaliano
Release dateJan 30, 2015
ISBN9788858933565
Guai in vista! (eLit): eLit
Author

Jo Leigh

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Guai in vista! (eLit) - Jo Leigh

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    One Wicked Night

    Harlequin Temptation

    © 1998 Jolie Kramer

    Traduzione di Alessandra Carli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 1999 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-356-5

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Michael Craig vide arrivare una limousine, aprire lo sportello e comparire una gamba affusolata che terminava in una scarpa nera con il tacco alto. Quella scena avrebbe catturato la sua attenzione anche se non fosse stato lì per quel motivo.

    Quell’esordio lasciava presagire che la donna che stava aspettando fosse molto più attraente di quanto la sua fotografia sul giornale lasciasse credere. Aguzzò la vista per vederla in viso e ci riuscì solo dopo che lei ebbe ravviato dietro alle orecchie i lunghi capelli lisci. Non era abbastanza vicino per giudicarla bene, ma non sembrava niente male. Non così bella come la gamba aveva fatto sperare, ma non male.

    Dimostrava meno di ventotto anni. Il vestito nero, un po’ castigato, ma elegantissimo, sembrava stonare su di lei, come se si fosse messa in ghingheri per giocare a fare la signora.

    Michael guardò di nuovo la foto sul giornale e notò che lì Emma aveva i capelli raccolti in uno chignon. Forse erano i capelli al vento che la rendevano tanto diversa e le davano un’aria così innocente. Si augurò che quella sera li portasse raccolti perché sarebbe stato molto più facile fare quello che doveva.

    La seguì con lo sguardo mentre si avvicinava all’ingresso dell’hotel seguita dall’inserviente con i bagagli. Camminava con le punte dei piedi leggermente all’infuori rivelando di aver studiato danza. Lui era uscito con una ballerina, una volta e l’aveva trovata incredibilmente... agile.

    Emma alzò gli occhi per guardare l’hotel a ventisei piani che aveva di fronte e assunse un’espressione soddisfatta. Le piaceva l’edificio? O era contenta di aver vinto un soggiorno premio offerto dalla propria società? O forse era la prima volta che vedeva New Orleans ed era affascinata dall’atmosfera? In quel caso a Michael sarebbe piaciuto mostrarle quella città dallo charme particolare.

    Prima di entrare in hotel, Emma si girò e guardò indietro e Michael ebbe l’impulso di nascondersi. Ma perché? Lei non lo conosceva e non c’era alcuna ragione per cui non lo considerasse semplicemente parte dello scenario.

    Eppure, inspiegabilmente, il suo guardo indugiò su di lui. Solo per un momento, ma in quell’attimo Michael provò una strana sensazione allo stomaco. Era stato un errore vederla prima del tempo. Avrebbe dovuto aspettare fino all’ora di cena, come aveva deciso sin all’inizio. Possibile che fosse il senso di colpa a dargli quella fitta allo stomaco? No, non era possibile perché negli affari non c’era spazio per i sensi di colpa. Per vincere si doveva passare sopra tutto e tutti e lui era determinato a farlo, anche se quello avrebbe incluso coinvolgere Emma Roberts.

    Emma si guardò intorno nell’elegante sala da pranzo e vide che era l’unica cliente al tavolo da sola, motivo in più per sentirsi a disagio in un locale così esclusivo.

    Quella sarebbe dovuta essere la serata della sua vita. Grazie all’ottimo lavoro svolto alla Transco Oil, era stata nominata impiegata dell’anno e aveva vinto un viaggio a New Orleans tutto compreso, inclusa la cena in quel ristorante a cinque stelle e i trasferimenti con il jet della società.

    Emma, però, era una Cenerentola insoddisfatta. Pur avendo aspettato con ansia quel viaggio per settimane, si sentiva sola e in imbarazzo. Evidentemente il principe azzurro aveva avuto altri impegni.

    Spiluccò un po’ d’insalata e si concentrò sulla candela tremolante al centro del tavolo per evitare di osservare le coppie sedute ai tavoli vicini che si scambiavano sguardi esageratamente innamorati.

    Un leggero tocco alla spalla la fece sussultare, ma poi ricordò di aver chiesto al cameriere di poter consultare il sommelier. Si girò e quasi si soffocò con la lattuga. L’esperto di vini era l’uomo più bello e affascinante che avesse mai visto. Aveva capelli scuri, leggermente mossi e abbastanza lunghi. I suoi occhi lucenti e il suo sorriso dai denti bianchi e perfetti ebbero il potere di lasciarla senza fiato. Quell’uomo aveva un viso che non avrebbe mai dimenticato.

    «La signorina Roberts?»

    Come faceva a conoscere il suo nome? Emma annuì sperando che parlasse di nuovo e le procurasse un altro brivido con quella voce da baritono.

    «Della Transco Oil

    «Accipicchia!» esclamò lei capendo dal sorriso di lui di aver parlato un po’ troppo forte. «Desidererei del vino. Vino da bere.»

    «Da bere, capisco» replicò lui prendendola in giro con aria bonaria. Poi schioccò le dita e fece subito apparire un uomo con un cavatappi legato a una catena intorno al collo. «Puligny Montrachet, s’il vous plaît, Pierre.»

    Emma rimase perplessa. Se Pierre era il sommelier... «Chi è lei?» chiese all’uomo dal sorriso mozzafiato.

    «Sono Michael Craig. Ho letto di lei sul Chronicle. Congratulazioni per aver vinto il titolo di impiegata dell’anno. Immagino che ne sarà molto orgogliosa.»

    Emma continuò a fissarlo. «Lei ha riconosciuto la mia foto che era su un giornale di Houston?»

    «Sì, certo. Io non dimentico mai un bel visino.»

    Impossibile. L’illusione che lui aveva creato svanì quando lei capì che quell’uomo meraviglioso era un bugiardo. «Be’, grazie» disse sperando che se ne andasse e che non si accorgesse che stava arrossendo.

    «Prego.» Lui girò intorno al tavolo e appoggiò la mano sulla sedia di fronte a lei. «Temo che i colleghi con cui avrei dovuto cenare abbiano avuto un contrattempo... Vedo che lei ha già ordinato, ma... se non sono troppo impudente... potrei chiederle di unirmi a lei?»

    «Veramente...»

    «Grazie.»

    Lui si sedette, ma non prima che lei avesse dato un’occhiata al suo smoking. Non aveva mai visto niente del genere prima. Almeno non di persona. Gli calzava a perfezione e accentuava le sue spalle larghe e la sua vita magra. Chi mai avrebbe potuto ignorare un uomo del genere?

    Nonostante poco prima avesse sperato nella comparsa di un principe azzurro, Emma avrebbe preferito cenare da sola. Era sempre stata affascinata dagli uomini che vivevano solo nella fantasia e non era abituata a cavarsela con principi in carne e ossa. D’altra parte, però, lui era veramente abbagliante e una cena con uno stupendo bugiardo non le avrebbe certo fatto male.

    Michael la guardò e le sorrise.

    Oh, cielo! Un suo sguardo era abbastanza per farle battere il cuore all’impazzata. Perché non aveva dato ascolto alle proprie amiche che le avevano consigliato di andare in un salone di bellezza, cambiare trucco, farsi i capelli, comprare dei vestiti nuovi? Se lo avesse fatto, forse di fronte a quell’Adone non si sarebbe sentita così a disagio, benché, vicino a quell’uomo, anche Cindy Crawford in persona avrebbe sfigurato.

    «Allora, signorina, come ha fatto a diventare impiegata dell’anno? Immagino che sia una bella soddisfazione.»

    «Non riesco a credere che lei mi abbia veramente riconosciuto da quella sciocca foto. Io riconoscerei a malapena il Presidente da una foto del genere.»

    «L’articolo è ancora nella mia ventiquattrore nella mia stanza. Se vuole, salgo a prenderlo e glielo mostro.»

    Lei scosse la testa. «No, non importa. Le credo...» mormorò senza troppa convinzione.

    «Emma Roberts, responsabile del dipartimento di ricerca della Transco Oil di Houston è stata nominata impiegata dell’anno

    Emma riconobbe le parole dell’articolo. Lui le ricordava a memoria.

    «Philip Bailey, presidente della società, lo ha annunciato personalmente e ha dichiarato che...»

    «Basta così» lo interruppe Emma. «Ha vinto.»

    «Bene... e come ricompensa avrò la risposta alla mia domanda.»

    «Quale domanda?»

    «Le ho chiesto come ha fatto a vincere questo importante premio.»

    «Oh, be’... non è stato molto difficile» rispose lei. «Tutto quello che ho dovuto fare è stato non prendere nemmeno un giorno di vacanza negli ultimi tre anni.»

    «Questa è vera dedizione.»

    Emma rise. «No, è vera disperazione.»

    «Non la pagano bene alla Transco

    «Oh, sì. Lo stipendio è buono, ma devo aiutare mia madre a sostenere le spese di mia sorella che è al college.»

    Il sorriso di lui scomparve, ma la sua espressione seria lo rese ancora più bello. «Mi spiace. Non deve essere facile avere tante responsabilità per una donna così giovane.»

    Lei scrollò le spalle e bevve un sorso d’acqua. Dopo aver appoggiato il bicchiere, si sforzò di sorridere. «È la vita... forse diversa da quella di Madonna, ma, in fondo, chi vorrebbe tutti i suoi problemi?»

    Michael rise ed Emma capì all’istante che se quello sconosciuto le avesse chiesto di fare l’amore lì sul tavolo in quella sala da pranzo, avrebbe risposto di sì... o almeno avrebbe preso la proposta in seria considerazione.

    «Ho l’impressione che lei sia una persona molto in gamba» commentò lui. «Da quello che ho

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