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L'amore che non muore: Harmony Destiny
L'amore che non muore: Harmony Destiny
L'amore che non muore: Harmony Destiny
Ebook141 pages2 hours

L'amore che non muore: Harmony Destiny

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About this ebook

Alisa Jennings ha perso la memoria in seguito a un incidente e Dylan Barrows è determinato a prendersi cura di lei. Non ha alcuna intenzione, però, di rivelarle il loro passato insieme, perché spera che Alisa si innamori di nuovo di lui. Ma mentire non è mai una strategia vincente.

LanguageItaliano
Release dateMar 10, 2015
ISBN9788858932858
L'amore che non muore: Harmony Destiny
Author

Leanne Banks

È una delle scrittrici più conosciute nel panorama degli autori dei romanzi d'amore, ne ha scritti più di quaranta. Durante tutta la sua carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui quello del Romantic Times Career Achievement Awards nella categoria "Sensualità, amore e risate". I suoi libri sono molto apprezzati per le storie fortemente connotate dal punto di vista delle emozioni. I personaggi, poi, appaiono talmente reali, sfaccettati e calati nella realtà quotidiana che ogni lettore è in grado di ritrovarvi un po' di se stesso e della propria vita. Leanne è convinta che i lettori del genere rosa siano i migliori, perché hanno capito che l'amore è il miracolo più grande di tutti. Ed è questo che la spinge a scrivere a ritmo serrato prendendo spunto da tutto ciò che la circonda. Nonostante la grande popolarità, Leanne non ha mai voluto lasciare la sua amata Virginia dove vive con il marito e i due figli adolescenti. La scrittura non è la sua sola passione: il cioccolato, la musica e l'amore per l'avventura seguono a ruota rendendo la sua vita completa e appagata.

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    L'amore che non muore - Leanne Banks

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Millionaire’s Secret Wish

    Silhouette Desire

    © 2001 Leanne Banks

    Traduzione di Beatrice Guglielmetti

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2002 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5893-285-8

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    Prologo

    «Guarda che prima o poi arriverà il momento della resa dei conti e potrebbe non andarti bene.»

    «Lo so» ammise Dylan Barrows, confidandosi con uno dei suoi migliori amici, Michael Hawkins. «Ma devo farlo.»

    «Quando riacquisterà la memoria e ricorderà chi sei, scoprirà che non le hai detto la verità, e allora sarai fritto» lo avvertì Michael mentre faceva un cenno al barista del pub O’Malley a St. Albans, Virginia, perché servisse un altro giro di drink.

    «Però, a ben guardare, non è che le stai mentendo nel senso stretto del termine» intervenne Justin Langdon, l’altro amico d’infanzia di Dylan.

    «Sta semplicemente omettendo la verità» disse Michael, in tono sinistro. «Justin, non sei sposato da abbastanza tempo da sapere in che guai ti puoi cacciare per il peccato di omissione.»

    Dylan sentì rivoltarsi lo stomaco e inghiottì un altro sorso di birra. «Alisa ha bisogno di me. Sua madre è in viaggio in Europa. In questo momento non ha nessun altro su cui fare affidamento.»

    Michael sospirò e scosse la testa. «È difficile credere che Alisa Jennings sia la stessa ragazzina che rubava per noi qualche biscotto quando vivevamo all’Istituto Granger e sua madre lavorava in mensa. Che cosa ricorda?»

    «Spizzichi e bocconi» rispose Dylan. «A volte la guardo e mi accorgo che si sente completamente persa, ma negli ultimi giorni sta diventando sempre più irritabile. Forse si sente molto frustrata. I dottori sostengono che la frustrazione sia una reazione del tutto normale e dicono che è di gran lunga preferibile alla depressione.»

    «A modo suo è sempre stata una combattente» rifletté Justin a voce alta.

    «Sì, ma come una farfalla. È sempre stata così sensibile, non ha mai voluto ferire i sentimenti di nessuno.»

    «Ma ha sempre lottato per starti vicino» disse Justin. «Ti ricordi per quanto tempo si è esercitata con la palla da baseball? La poverina si è perfino ritrovata con un occhio nero.»

    Dylan ricordava quell’incidente. E gliene vennero in mente almeno altri dodici. Quando aveva vissuto all’Istituto Granger, Alisa era sempre stata per lui come una fonte di acqua fresca. Gentile, calmante e costante. La sua presenza era stata in fondo la propria rovina. Senza rendersene conto, Dylan aveva imparato a contare su di lei e aveva dato per scontato che lei sarebbe sempre stata al proprio fianco. La loro amicizia infantile era sbocciata e da ragazzi erano stati insieme, prima che la madre di lei, vedova, si risposasse e decidesse di trasferirsi con la famiglia in un altro stato.

    Quando lei era partita, Dylan era rimasto scioccato per la sensazione di vuoto che lo aveva accompagnato per lunghissimo tempo e che lo aveva spinto a decidere di non volere mai più dipendere da un’altra persona.

    «Non ci hai mai raccontato realmente quello che è successo tra voi al tempo del college» disse Justin, facendo sentire Dylan a disagio.

    «È finita male» mormorò Dylan, ricordando le lacrime di Alisa e il senso di tradimento che le aveva letto negli occhi. Da quel momento lo aveva escluso completamente dalla propria vita e non si era più guardata indietro. La maturità guadagnata con il passare degli anni gli aveva chiarito dolorosamente che una donna come Alisa la si incontrava solo una volta nella vita, e solo se si era molto fortunati.

    «Ho avuto quell’impressione, visto che, quando siamo insieme, praticamente non ti parla» commentò Justin, sarcastico. Poi diede un’occhiata al suo orologio. «Ma non preoccuparti. Non ti torturerò per stasera. Uno dei gemelli ha preso la varicella e penso che casa nostra sarà un vero campo di battaglia, per il prossimo mese. Non voglio che Amy si sobbarchi tutto il lavoro, perciò posso restare poco.»

    Dylan non poté fare a meno di scuotere la testa. Justin, che era stato un assertore convinto della vita da scapoli, era diventato un fautore del matrimonio e un padre devoto dei suoi tre bambini adottati. «Mi sbalordisce pensare che è cominciato tutto con la tua ulcera» commentò Dylan.

    Justin sorrise. «E già. Amy mi ha salvato la vita in più di una maniera. Vuole ancora scoprire chi ha fatto quella generosa donazione per il suo programma di doposcuola per bambini. Fino a ora sono riuscito a depistarla, ma la sua perseveranza creativa potrebbe arrivare alla soluzione del caso.» Sorseggiò la sua birra.

    Michael ridacchiò e fece un cenno con la testa, come per dire che aveva capito. «Ho lo stesso problema con Kate. È un inferno riuscire a mantenere il segreto sul Club dei Milionari.»

    Dylan scosse la testa. «Lo abbiamo creato come un’associazione di beneficenza che agisce nell’anonimato, ma se voi due volete dirlo alle vostre mogli, da parte mia non ci sono problemi.»

    Justin e Michael rimasero in silenzio per qualche istante. «È meglio lasciare le cose come sono» concluse Michael. «Adesso tocca al tuo progetto, Dylan. Come sta andando?»

    «Lentamente, ma piuttosto bene» rispose. «Voglio trovare il modo di iniziare un progetto di ricerca con la Remington Farmaceutici

    «Mi sembrava di aver capito che sarebbe stato un progetto piuttosto costoso» disse Justin, sorseggiando la propria birra. «Non so se i nostri fondi ci permetteranno una spesa simile.»

    Dylan sollevò una mano. «Fermati» gli disse, sapendo che Justin, nonostante fosse milionario, aveva qualche problemino legato all’avarizia. «Voi ragazzi conoscete la mia storia. Il padre di cui non sapevo nemmeno l’esistenza fino alla sua morte mi ha lasciato una certa posizione nel consiglio di amministrazione della Remington Farmaceutici come parte della mia eredità. Gli altri membri del consiglio non sono stati certo felici di questo fatto, perciò fino a oggi mi sono tenuto abbastanza nell’ombra, limitandomi a dare un suggerimento ogni tanto. Ho concesso il mio diritto di voto come favore. Ora è arrivato il momento di diventare protagonista.»

    Michael guardò Dylan con sorpresa ammirazione. «Tu, vecchia volpe» gli disse con un sorriso, «hai fatto in modo che si sentissero in debito verso di te e adesso sei pronto a far scoppiare la bomba di questo progetto di ricerca di bioingegneria. Ottima strategia.»

    Dylan si sentì lusingato da quell’affermazione. Per lui era un complimento, visto che Michael aveva fondato una società operante nel magico mondo di Internet che lo aveva reso multimilionario. Sapeva che c’erano persone che confondevano la sua natura accomodante con l’apatia nei confronti della sua posizione, del suo benessere e delle sue ambizioni. Ma Dylan aveva i propri traguardi da raggiungere e aveva imparato a proprie spese come rimanere concentrato su quello che era veramente importante. «Ho deciso fin dall’inizio di risparmiare le mie energie per le battaglie che sono davvero fondamentali.»

    Michael annuì. «Tipo come portare Alisa a casa tua per la convalescenza?»

    «Sì» rispose Dylan, pensando che in quel caso gli ostacoli sarebbero stati più difficili da superare rispetto al progetto di bioingegneria. In fondo al suo cuore, Dylan capiva che quella era la sua ultima chance nei confronti di Alisa.

    «Non vorrei essere nei tuoi panni. Che cosa pensi di ottenere? La sua eterna gratitudine?»

    «La sua eterna gratitudine sarebbe già un bel passo avanti, rispetto al suo eterno disprezzo» mormorò Dylan. Voleva di più, molto più di quanto fosse disposto ad ammettere con se stesso, figuriamoci con i suoi amici. «Non sono mai stato sicuro di qualcosa come in questo caso. Probabilmente finirà con l’odiarmi, ma adesso ha bisogno di me.»

    1

    Era una persona chiacchierona o riservata?

    Era una che amava flirtare con gli uomini?

    O era un tipo schivo?

    Guardò nello specchio del bagno della sua camera in ospedale e cercò di familiarizzare nuovamente con i propri lineamenti, sperando in un lampo del passato che le permettesse di riconoscersi. Occhi verdi, capelli biondi e lisci, carnagione chiara a eccezione dei segni multicolori sulla fronte, regalo dell’incidente, che fortunatamente stavano svanendo. Aveva un paio di ciuffi ribelli laddove i medici avevano suturato le ferite.

    Le avevano detto che il suo nome era Alisa Jennings. Sapeva di parlare francese piuttosto bene, visto che era impiegata come interprete governativa. In una giornata particolarmente tetra, un visitatore le aveva portato del materiale da disegno e lei aveva scoperto così di avere un certo talento.

    Sapeva di avere ventisei anni e di essere alta un metro e settantadue. Per il resto, il suo passato era un libro intero di pagine desolatamente bianche. E quella sensazione di vuoto le faceva venir voglia di urlare. In effetti, era proprio quello che aveva fatto durante un recente incontro con lo psichiatra dell’ospedale. Lo specialista era rimasto così calmo che Alisa aveva scagliato il vassoio del pranzo contro un muro, mandando tutto in mille pezzi.

    Quello che Alisa sapeva era che conoscere se stessi, la propria vita, le proprie debolezze e la propria forza era

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