Curare la prostata senza farmaci: Metodi naturali per una prostata sana
By Roger Mason
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Curare la prostata senza farmaci - Roger Mason
sintomi.
Capitolo 1
L’alimentazione
L’alimentazione è tutto! Una dieta sana e naturale è la cosa più importante di cui hai bisogno per recuperare la salute e mantenerla. Alimentazione e stile di vita guariscono le malattie. Mangiando cibi integrali e poveri di grassi, puoi realmente eliminare infezione, ingrossamento e perfino tumore della prostata. Se al riguardo nutri qualche dubbio, leggi il libro dell’attore Dirk Benedict Confessions of a Kamikaze Cowboy. A trent’anni gli venne diagnosticato un carcinoma alla prostata, e i medici volevano evirarlo. L’idea non attirava molto Dirk, che decise di adottare un’alimentazione macrobiotica
(termine greco per indicare una visione complessiva della vita) a base di cereali integrali, fagioli, verdure, zuppe, insalate, pesce e frutta. Eliminò carne rossa, pollame, uova, prodotti caseari, dolcificanti di qualunque tipo, alimenti raffinati, conservanti e simili. Dopo appena sette mesi, capì di aver vinto. Oggi ha sessantasei anni, è in buona salute, felice, giovanile, dinamico e padre di due figli adulti. Se avesse dato ascolto ai medici, sarebbe morto molti anni fa da eunuco asessuato e incontinente.
Una dieta naturale fatta di cibi integrali, non raffinati e a basso contenuto di grassi è indispensabile per guarire. L’alimentazione è tutto. Integratori, ormoni, esercizio e digiuno sono elementi secondari. Quando mangi nel modo giusto, queste aggiunte sono assai efficaci e accelerano il recupero. Senza cibi integrali, sani e naturali, non importa cos’altro fai: semplicemente non guarisci. L’alimentazione guarisce le malattie.
Il segreto della salute
Tutti abbiamo sentito parlare di popolazioni come quella degli abitanti di Okinawa, per esempio, che godono di una vita molto lunga e di una bassa incidenza di malattie. Be’, non devi necessariamente vivere in un remoto villaggio agricolo e rinunciare alle comodità del mondo moderno per assicurarti un’esistenza lunga e sana: sarà sufficiente effettuare i necessari cambiamenti. Queste persone longeve consumano cereali integrali, fagioli, verdure, pesce, frutta locale, e solo di rado carne, pollame, uova o latticini. In genere, la loro assunzione di lipidi rappresenta appena il 10 per cento del totale e consiste principalmente di oli vegetali invece che di grassi animali saturi.
La maggior parte degli autori di libri sull’alimentazione dispensa pessimi consigli sul modo di mangiare. La loro salute personale lo dimostra. Soltanto alcuni di essi hanno qualche idea di ciò che fanno e praticano realmente quello che predicano. Gary Null, Robert Pritikin, Neal Barnard, Terry Shintani, Susan Powter, Dean Ornish e pochissimi altri scrivono opere equilibrate sull’argomento. Ancor più validi sono certi autori di testi di macrobiotica, come Michio Kushi. Per godere di una salute ottimale, la tua dieta dovrebbe essere basata su cereali integrali e fagioli. I primi sono il sostegno della vita. Quasi tutti gli ortaggi vanno bene, ma la famiglia delle solanacee (patate, pomodori, peperoni, melanzane) andrebbe evitata. Evita anche le verdure contenenti un’eccessiva quantità di acido ossalico (spinaci, rabarbaro, bietole rosse). Qualsiasi tipo di fagiolo o legume è salutare, e ne esistono numerose varietà. I fagioli sono un buon cibo. La frutta locale può essere mangiata con moderazione. Altrettanto vale per il pesce e i frutti di mare se non sei vegetariano, purché tu non soffra di allergie. La frutta secca a guscio ha un alto contenuto di grassi (90 per cento di calorie da lipidi) e dovrebbe essere usata solo come guarnizione. Zuppe e insalate sono aggiunte valide ai tuoi pasti, se preparate con ingredienti macrobiotici. Evita carne rossa, pollame, uova e latticini. Non consumare alimenti raffinati o trattati, né dolcificanti di qualunque tipo (miele compreso). Stai alla larga da frutti come agrumi, ananas, mango e cocco (adatti solo alle popolazioni tropicali nel loro ambiente nativo). Naturalmente, le persone che vivono nei climi caldi possono e devono mangiarli.
Uno dei migliori studi sulla salute della prostata venne condotto presso l’Università di Loma Linda (American Journal of Epidemiology, 1982, vol. 120). I ricercatori esaminarono 6735 uomini in rapporto alla loro alimentazione, scoprendo un legame diretto tra il cibo animale che mangiavano e il tasso di cancro alla prostata (e di obesità). Quanto maggiore era il consumo di carne rossa, pollame, latte, formaggi e uova, tanto più elevata era l’incidenza tumorale. La cosa realmente interessante riguardo a questi risultati è che i soggetti che mangiavano carne, pollame, uova e formaggio avevano un indice estremamente alto di carcinoma alla prostata. Tali cibi operano sinergicamente favorendo i tumori maligni. Questo e altri studi dimostrano che un eccesso di grassi animali saturi è la causa alla radice delle malattie della prostata. Come leggerai nel prossimo capitolo, questa teoria è avvalorata da una profusione di dati statistici.
Il sostegno della vita
I cereali integrali costituiscono la base della tua alimentazione quotidiana. Essi comprendono riso non brillato, pane e pasta integrali, granturco, orzo, segale, miglio, avena, farro, grano saraceno e quinoa. Le persone che consumano cereali integrali sono più sane, vivono più a lungo e hanno minori probabilità di ammalarsi. Gli americani ne mangiano appena l’uno per cento, mentre dovrebbero consumarne almeno il 50 per cento. Ciò la dice lunga sulla nostra alimentazione. Alcuni medici all’avanguardia dell’Università della California a San Diego (Integrative Cancer Therapies, 2006, vol. 5), somministrarono per sei mesi a pazienti con tumore alla prostata un’alimentazione a base di cereali integrali comprendente molte verdure. I soggetti migliorarono notevolmente e vissero più a lungo di quelli sottoposti a un trattamento standard. Presso l’Università della California a Los Angeles (American Journal of Epidemiology, 2007, vol. 86), a un gruppo di uomini venne fatta seguire una forma vegetariana della dieta Pritikin. I loro livelli insulinici diminuirono sensibilmente, e i fattori di rischio cancerogeno alla prostata risultarono considerevolmente ridotti. Sempre all’Università della California a Los Angeles (Recent Results in Cancer Research, 2005, vol. 166), vari studi dimostrarono l’esistenza di una correlazione tra sindrome metabolica (alti livelli di glicemia e di insulinoresistenza) e tumore alla prostata. Nei pazienti sottoposti a un regime che prevedeva una dieta povera di grassi ed esercizio fisico, i livelli di insulina diminuirono in modo consistente. Alla Queen’s University, in Canada (International Journal of Cancer, 2005, vol. 116), i medici esaminarono gli schemi alimentari di un campione di uomini. I soggetti che includevano cereali integrali e verdure nella loro alimentazione quotidiana presentavano un tasso di carcinoma alla prostata molto inferiore rispetto a quelli che consumavano carne, latte, zucchero e cereali raffinati. Il Dean Ornish’s Preventive Medicine Research Institute (Journal of American Dietetic Association, 2005, vol. 105) lavorò con malati di cancro alla prostata. I pazienti vennero sottoposti a una dieta vegana a basso contenuto di grassi, con risultati straordinari: i soggetti vissero più a lungo e godettero di una salute molto migliore. Dean e i suoi colleghi dell’Università della California a San Francisco (Journal of Urology, 2005, vol. 174) somministrarono per un anno cibi vegani a soggetti con tumore alla prostata che rifiutavano tutti i rimedi convenzionali, inclusi chirurgia, farmaci e radioterapia. Il trattamento includeva anche l’assunzione di integratori ed esercizio regolare. Questo semplice regime rallentò e addirittura invertì la crescita tumorale. Se Dean si fosse spinto un po’ oltre adottando una dieta macrobiotica, integratori di provata efficacia, ormoni naturali e digiuno, quegli uomini sarebbero guariti, invece di vivere semplicemente più a lungo. Un intero libro, Whole Grain Foods in Health and Disease (2002), a cura di Marquart et al., è dedicato ai benefici per la salute del consumo di cereali integrali non lavorati e non raffinati. Gli autori scoprirono che le persone che li mangiano hanno probabilità assai minori di contrarre il cancro, soprattutto alla prostata o al seno.
Gli americani consumano pochissime verdure verdi e gialle fresche (o surgelate). Gli asiatici in generale mangiano soprattutto verdure, che preparano in modi deliziosi, e molti prodotti a base di soia (vedi riquadro a p. 14, Le virtù della soia
, per apprendere quanto questa leguminosa sia efficace nel ridurre l’incidenza del tumore alla prostata). Devi consumare ogni giorno maggiori quantità di verdure fresche (o anche surgelate, perché contengono comunque molte sostanze nutritive). I ricercatori della Johns Hopkins University (American Journal of Clinical Nutrition, 2007, vol. 85) condussero uno studio su un campione di oltre 30.000 uomini, scoprendo uno stretto rapporto tra il loro grande consumo di verdure e l’esiguo numero di soggetti che sviluppavano malattie della prostata, un fenomeno già osservato dai medici dell’Istituto Negri in Italia (International Journal of Cancer, 2004, vol. 109). Le verdure e le fibre protessero quegli uomini dal tumore.
Le virtù della soia
Gli alimenti a base di soia sono estremamente efficaci nel ridurre l’incidenza di vari tipi di tumore, specialmente alla prostata e al seno. Gli asiatici ne mangiano in quantità sotto diverse forme. Gli abitanti di Okinawa, la popolazione più longeva del mondo, ne consumano più di tutti, con un apporto del 12 per cento. Sarebbe irrealistico e poco pratico chiedere agli occidentali di fare altrettanto, per una serie di ragioni. I semi di soia, di per sé, non hanno un buon sapore. Il tofu non è un cibo integrale, né è molto nutriente. La maggior parte delle persone non ha mai sentito parlare di tempeh, seitan o annatto, e il loro consumo suscita scarso interesse. La salsa di soia è solo un condimento. Il miso non è male, ma fondamentalmente viene utilizzato soltanto nelle zuppe. Quanta farina di soia è realmente possibile aggiungere ai prodotti da forno? Il latte di soia ha un contenuto di calorie piuttosto elevato (circa 33 calorie per 100 g) e andrebbe impiegato unicamente per cucinare e non come bevanda. Gli isoflavoni di soia, come integratori, sono il modo più pratico di consumare questa leguminosa, come raccomanda il capitolo 3.
Eliminare i grassi
Carne, pollame, uova e latticini contengono notevoli quantità di grassi saturi, la principale causa di cancro alla prostata e di altri tumori. I grassi saturi di origine animale sono la causa primaria delle malattie della prostata. Gli oli vegetali andrebbero usati soltanto con moderazione per ottenere dal 10 al 20 per cento del totale delle calorie, dal momento che di per sé non sono stati messi in correlazione con il tumore alla prostata. I ricercatori della Wake Forest University (Prostate, 2005, vol. 63) scoprirono che l’acido fitanico presente nella carne rossa e nei latticini contribuisce sicuramente allo sviluppo del cancro alla prostata. L’acido fitanico, che viene assunto soprattutto con carne rossa e prodotti caseari, può essere associato al rischio di tumore alla prostata
. Il National Cancer Institute (Cancer Research, 2005, vol. 65) studiò l’alimentazione di 29.361 uomini, dimostrando che le carni rosse favoriscono senza ombra di dubbio questa condizione. In generale, tutti i cibi di origine animale