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GORA - Appunti di un'infanzia nel dopoguerra
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Ebook141 pages1 hour

GORA - Appunti di un'infanzia nel dopoguerra

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1944 -1956: uno spicchio di Storia spesso relegato in secondo piano o quasi dimenticato. La voce narrante presenta la dura vita di Gora, con gli occhi e la mente della piccola, che nasce e vive in quel difficile periodo di transizione, tra la fine del secondo conflitto mondiale e l'arrivo del progresso, quando tutto era da ricostruire e il disagio regnava in tutte le categorie sociali e in tutti i settori produttivi. Il mondo rurale era estremamente povero e primitivo ma la forza di volontà spingeva verso la conquista di un mondo migliore e la speranza illuminava ogni animo, soprattutto quello della piccola Gora. Autobiografia con... finale a sorpresa.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateJul 3, 2020
ISBN9788831684293
GORA - Appunti di un'infanzia nel dopoguerra

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    GORA - Appunti di un'infanzia nel dopoguerra - Miriam Maria Santucci

    Indice

    GORA

    GORA

    INTRODUZIONE

    PREFAZIONE

    1944

    Verso la liberazione

    1945

    L'alleato nascosto

    1946

    Monarchia o Repubblica?

    1947

    Le prime disavventure

    1948

    Lupi e aquile

    1949

    La fine di un incubo

    Le stanze del casolare

    Matrimonio a sorpresa

    I cacciatori

    1950

    Zia a cinque anni

    1951

    Trebbiatura

    Il profumo del fieno

    Il cagnolino abbandonato

    Arriva la radio

    La prima maestra

    Natale

    La Scartocciatura

    Campi arati

    1952

    Cresima e Comunione

    L'incidente scampato

    1953

    Giochi

    Feste grandi

    Pecorelle

    Chiocciole e lumache

    Una nuova famiglia

    Addio al nipotino

    La castagna gigante

    La nascita del vitellino

    I calzoncini corti...

    1954

    La recita di Natale

    Le grida del maiale

    1955

    Il fischio del treno

    Appuntamento con le luci

    La cabina elettrica

    Uliveti e vigneti

    La nuova maestra

    La letterina incompiuta

    1956

    Addio alla scuola

    62 anni dopo...

    2018

    Il progresso...

    Le tre case di Gora

    Biografia

    Miriam Maria Santucci

    GORA

    Appunti di un'infanzia nel dopoguerra

    Ai miei genitori che vissero due guerre e mi concepirono

    nell'Italia della speranza e alle mie figlie e nipoti

    con l'augurio di ritrovarla e preservarla

    TITOLO | GORA - Appunti di un'infanzia nel dopoguerra

    AUTORE | Miriam Maria Santucci

    ISBN | 978-88-31684-29-3

    In copertina foto dell’autrice, elaborazione grafica di Andrea Bassani Sis, www.cybstudio.it

    Prefazione di Pier Carlo Lava

    ©2021 Tutti i diritti riservati all’Autore

    Questa opera è pubblicata direttamente dall’Autore tramite la piattaforma di selfpublishing Youcanprint e l’Autore detiene ogni diritto della stessa in maniera esclusiva. Nessuna parte di questo libro può essere pertanto riprodotta senza il preventivo assenso dell’Autore.

    Youcanprint

    Via Marco Biagi 6, 73100 Lecce

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    INTRODUZIONE

    L'Autrice, che conosco e apprezzo da tempo, con GORA ha dimostrato di essere non solo una splendida poetessa, autrice di diversi libri di poesie, ma anche una grande scrittrice. Uno spaccato di vita del secondo dopoguerra, nel quale si racconta la storia di Gora sugli Appennini, con un finale a sorpresa... La lettura di GORA è piacevole, scorrevole e per quelli della mia generazione fa rivivere i tempi difficili ma pieni di entusiasmo e speranze nel futuro, del primo decennio dopo la fine della seconda guerra mondiale. La lettura di GORA è consigliata anche alle generazioni successive sino a quella attuale, perché dà modo di comprendere, quasi come lo si stesse vivendo, un periodo importante della storia del nostro Paese. Occorre ricordare chi eravamo per capire dove dobbiamo andare. La lettura di GORA è un'oasi di serenità e relax in un'epoca di grande stress come la nostra.

    Pier Carlo Lava

    Pier Carlo Lava – Nato e residente ad Alessandria, ex Dirigente Industriale e Consulente Commerciale con grande esperienza in Marketing, ora Blogger.

    PREFAZIONE

    Miriam Maria Santucci ci riapre ancora una volta lo scrigno di ricordi da cui aveva estratto tempo fa i suoi quattro libri di poesie, offrendoci questa volta GORA, un breve romanzo autobiografico. Il 1944-1956 è uno spicchio di Storia spesso relegato in secondo piano o quasi dimenticato. La voce narrante presenta la dura infanzia di Gora, con gli occhi e la mente della piccola, che nasce e vive in quel difficile periodo di transizione, tra la fine del secondo conflitto mondiale e l'arrivo del progresso, quando tutto era da ricostruire e il disagio regnava in tutte le categorie sociali e in tutti i settori produttivi. Il mondo rurale era estremamente povero ma la forza di volontà spingeva tutti verso la conquista di un mondo migliore e la speranza illuminava l'animo di ogni essere umano.

    GORA ci racconta la nostra grande cultura contadina, ricca di saggezza e di semplicità, ricordando e descrivendo un mondo che, con la costante urbanizzazione, è andato purtroppo lentamente e inesorabilmente scomparendo. Grazie, Miriam, per regalarci questi momenti struggenti di emozioni, di dolcezza e di lezioni di vita per le nuove generazioni.

    Nicola Minervini

    Nicola Minervini – Consulente, formatore e autore di numerosi libri di internazionalizzazione, adottati nelle principali Università Latino-Americane.

    1944

    Verso la liberazione

    L'anno stava giungendo alla fine. Gli alleati avevano già liberato il Sud e stavano avanzando velocemente verso il Centro-Nord. I punti più strategici, occupati da tempo dall'esercito tedesco, erano costantemente bombardati. Quando qualcuno dava l'allarme, tutti nella famiglia di Gora sapevano che dovevano mettersi al sicuro nel rifugio, anche i più piccini.

    Esisteva da tempo il letto di un piccolo torrente che divideva alcune proprietà agricole: passava tra vari appezzamenti di frumento, di granturco e di foraggio fino a raggiungere l'orto dietro il casolare, dove abitava la famiglia di Gora. Perciò il tratto di torrente accanto alla casa fu ricoperto da vecchie tavole, e sopra vi fu cosparso abbondante terreno e sorse così, in continuazione dell'orto già esistente, un secondo orticello di cicoria, zucche e cavolfiori.

    Il rifugio era del tutto invisibile. Vi si accedeva da una bassa apertura che permetteva di entrare solo carponi, uno alla volta. Lì dentro la famiglia poteva mangiare e dormire tranquillamente, senza il timore di essere scoperti da pattuglie di Tedeschi, alla costante ricerca di cibo, né di essere visti dall'alto, magari scambiati per nazisti, dai cacciabombardieri alleati, diretti verso l'altro lato degli Appennini.

    I bambini più piccoli erano quelli che meno di tutti avevano paura: ben nascosti nell'ampio rifugio, nell'incoscienza della loro età, si divertivano a contare gli aerei che passavano sopra le loro teste.

    1945

    L'alleato nascosto

    La famiglia di Gora contava già sei figli: cinque maschi e una femmina, e Gora sarebbe nata da lì a pochi mesi. Il maggiore dei fratelli fu chiamato al servizio militare giovanissimo ma tornò ben presto a casa, pochi mesi dopo lo sbarco degli Inglesi. Il ragazzo giunse giusto in tempo per conoscerne uno, tenuto nascosto nel fienile dietro casa. L'Inglese era capitato lì una sera, ferito al petto e al volto, braccato dai Tedeschi che proliferavano ancora in quella zona degli Appennini. Il babbo lo accolse e lo nascose nell'ampio fienile, col soffitto molto alto e con un sottotetto di tavole che potevano facilmente celare un uomo, nell'eventualità che ci fossero state delle perquisizioni. E non mancavano le occasioni per essere spesso perquisiti. La fame spingeva i soldati tedeschi a saccheggiare frequentemente quei casolari sperduti nelle campagne e non se ne andavano mai a mani vuote. Cercavano per lo più salami, prosciutti e pane e se avessero trovato anche una sola pagnotta nascosta, era un motivo più che sufficiente per sparare a chi si era permesso di non consegnarla. Nessuno aveva il coraggio di affrontarli: vigeva la ferrea legge che, per ogni tedesco ucciso, dieci Italiani, presi a caso, fossero fucilati!

    Solo i genitori e i due figli maggiori sapevano del militare inglese nascosto nel fienile. Se i Tedeschi avessero dubitato della presenza di qualche alleato nei dintorni, sarebbe stata passata al setaccio l'intera zona e qualora fosse stato trovato, sarebbe stata sterminata l'intera famiglia che lo aveva nascosto e tutte le altre famiglie che avevano la sfortuna di abitare lì vicino.

    Un giorno di febbraio il temuto saccheggio toccò al casolare della famiglia di Gora. Era già sera e si trovavano tutti in casa attorno al focolare e Gora nel pancione di sua madre. Fu allora che tre militari

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