Un mestiere impossibile. Il lavoro con bambini e adolescenti con disagio psicologico e relazionale
()
About this ebook
Il titolo del libro è tratto da una citazione di Freud che descrive il lavoro di psicoanalista come “un mestiere impossibile”, in quanto vi è “la certezza di un risultato insufficiente”.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima: «Le strade dritte non sono sempre le più facili» ci sono quattordici racconti che esplorano alcune tematiche psicologiche e sociali come: la nascita di un bambino disabile, il disturbo pragmatico della comunicazione sociale, le implicazioni del DSA sull'identità, l'autolesionismo e il sexting in adolescenza, la violenza assistita e l'alienazione genitoriale, il dramma dei cosiddetti “orfani bianchi”, la nostalgia del bambino migrante, gli stereotipi e i pregiudizi razziali.
Nella seconda parte del libro viene presentato l'uso creativo di alcuni strumenti nel lavoro clinico del bambino e dell'adolescente: l'uso dell'indistinto (Bruno Munari) e del binomio fantastico (Gianni Rodari).
Related to Un mestiere impossibile. Il lavoro con bambini e adolescenti con disagio psicologico e relazionale
Related ebooks
Racconti di storie cliniche - Collana di Psichiatria Divulgativa Vol. V Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsE se non fosse depressione?: Un approccio innovativo e la soluzione definitiva Rating: 0 out of 5 stars0 ratings101 cose che devi sapere per combattere l'insonnia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCancro: malattia e guarigione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI volti della canapa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNuove dipendenze: Da chi dipenderai domani? Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI disturbi depressivi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDroga. Storie che ci riguardano Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBambini a Perdere. Scomparse, violenze e mercato dei corpi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa poliedricità dei gruppi: Dai gruppi sociali ai gruppi di lavoro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRiconoscere e curare l'ansia e il panico - Collana di Psichiatria Divulgativa Vol. III Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBrave, il coraggio di parlare Rating: 4 out of 5 stars4/5La solitudine del social networker Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPotestas Tenebrarum Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDepressione, ansia e panico: la terapia psicologica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa passeggiata al tramonto: Vita e scritti di Immanuel Kant Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Giungla Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere Rating: 3 out of 5 stars3/5Virale. Il presente al tempo dell'epidemia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAspetti Psicologici della Dipendenza da Internet Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI Disturbi di Umore Rating: 4 out of 5 stars4/5Aggressività e violenza maschile al tempo della globalizzazione: al tempo della globalizzazione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCredere e appartenere: Monaci, eretici, mercenari Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI virus Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDepressione, ansia e panico domande e risposte Rating: 5 out of 5 stars5/5La Dipendenza da Internet Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsQuali giovani per quale futuro?: Dalla formazione all'occupazione: i giovani visti dal mondo del lavoro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNomofobia: Cos'è, chi ne soffre, perché esiste Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGli Attacchi di Panico Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Teaching Methods & Materials For You
101 Conversations in Simple Italian: 101 Conversations | Italian Edition, #1 Rating: 5 out of 5 stars5/5Sveglia! Oltre 100 attività di conversazione e giochi per insegnanti di lingua italiana Rating: 5 out of 5 stars5/5101 Conversations in Intermediate Italian: 101 Conversations | Italian Edition, #2 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsProverbi Italiani: I migliori proverbi italiani, divisi per regione, nella lingua dialettale e con il loro significato Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsStoria della Figa Rating: 4 out of 5 stars4/5Conversando in italiano - Coinvolgenti attività di conversazione per insegnanti di lingua italiana Rating: 4 out of 5 stars4/5Italiano Per Principianti - Basico Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMemoria illimitata: Impara più velocemente e ricorda tutto con tecniche di memoria pratiche e potenti Rating: 5 out of 5 stars5/5Il nome della rosa di Umberto Eco (Analisi del libro): Analisi completa e sintesi dettagliata del lavoro Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa storia semplice e divertente Rating: 0 out of 5 stars0 ratings101 Lezioni d'italiano da un minuto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGrammatica viva Rating: 3 out of 5 stars3/5Inglese Per Principianti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMusicista 2.0: Come guadagnare scrivendo musica per venderla online Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsManuale Danze Sacre 1.1: I sei Obbligatori Rating: 3 out of 5 stars3/5L'Arte di Comunicare Rating: 5 out of 5 stars5/5Il metodo di studio: Quando, quanto, cosa, come e perchè studiare Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGel Disinfettaniti e Salviette Igienizzanti Per Superfici Fai-Da-Te Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPerché odiamo la matematica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsImparare il tedesco - Bilingue (Testo parallelo) Racconti Brevi (Tedesco e Italiano) Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLaboratorio di Scrittura Creativa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsParole che confondiamo in inglese e vocabolario di livello avanzato Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMetodo del Disegno Psicoemotivo per l'Analisi e la Consapevolezza: Le emozioni ci proteggono Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsChimica esercizi svolti: moli, composti, formule Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa lingua Italiana: breve storia e approcci glottodidattici come L2 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCreatività - Istruzioni per l'uso Rating: 4 out of 5 stars4/5L'italiano per brasiliani: Errori nell’apprendimento dell’Italiano L2 dovuti all’interferenza del Portoghese Brasiliano Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Reviews for Un mestiere impossibile. Il lavoro con bambini e adolescenti con disagio psicologico e relazionale
0 ratings0 reviews
Book preview
Un mestiere impossibile. Il lavoro con bambini e adolescenti con disagio psicologico e relazionale - Giorgio Bertini
edizioni
Copyright
© Copyright Argot edizioni
© Copyright Andrea Giannasi editore
Lucca, giugno 2020
1° edizione
Tutti i diritti sono riservati. Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633).
ISBN 978-88-32281-45-3
I lettori che desiderano informazioni
possono visitare il sito internet:
www.tralerighelibri.com
Immagine di copertina di Eleonora Bissoli.
dedica
La parola è soltanto il suono dello strumento che siamo noi
(Tonino Guerra)
Un mestiere impossibile
Accendo la radio e inserisco il CD, attendo un attimo.
Mio fratello che guardi il mondo e il mondo non somiglia a te, mio fratello che guardi il cielo e il cielo non ti guarda
(1).
Mi metto a piangere. Mio fratello se ne è andato da un paio di settimane, dopo una lunga malattia e sono combattuto tra il desiderio di ricordarlo e la voglia di lasciarlo andare. Mancano pochi chilometri al lavoro. La giornata è bella e faccio la solita strada in mezzo alla campagna. Il lungo rettilineo alberato mi ricorda la poesia del Carducci che ho imparato alla scuola media.
I cipressi che a Bólgheri alti e schietti...
(2), ne bisbiglio alcune parole.
Oggi vedrò la signora Francesca per il terzo incontro. La prima volta era sconvolta, non si capacitava che fosse successo per davvero.
"Mi sembra un incubo da cui non riesco a svegliarmi", aveva detto.
Pochi giorni prima che morisse avevo raccontato a mio fratello un episodio dell'infanzia che lui non ricordava. Aveva riso molto.
Un tardo pomeriggio d'estate mi aveva chiesto per la prima volta di andare a fare un giro in bicicletta con lui. Avrò avuto tre anni, lui ne aveva sette di più. Mi aveva messo sulla canna e si era diretto in fondo alla via e poi da lì in mezzo alla campagna; avevamo attraversato un piccolo ponte di legno e poi, per una strada sterrata, ci eravamo inoltrati dentro un fitto bosco di pioppi. Io ero così felice di essere insieme a mio fratello anche se avevo paura ad essere nel bosco. Nelle favole che mi raccontava mia madre in quel posto si incontravano personaggi come il lupo cattivo
o l'orco che mangiava i bambini
.
All'improvviso mio fratello si era fermato e mi aveva fatto scendere dalla bicicletta e senza dirmi nulla si era allontanato. Mi aveva abbandonato nel bosco, come Pollicino. Gli alberi erano altissimi, i rami mossi dal vento sembravano fantasmi dalle lunghe braccia; non c'era nessuno. Mi aspettavo di veder apparire all'improvviso il lupo o l'orco.
Ero tornato di corsa e ogni tanto mi giravo per vedere se c'era qualcuno che mi inseguiva. All'improvviso da dietro un albero appare lui, mio fratello. Io mi metto a piangere, lui ride "ti ho fatto uno scherzo", dice.
Gli ho dato un pugno nella pancia.
Il pensiero che volesse abbandonarmi per davvero mi ha accompagnato negli anni e mi ha condizionato nel rapporto con lui.
Se c'è una strada sotto il mare prima o poi ci troverà, se non c'è strada dentro al cuore degli altri prima o poi si traccerà
.
Quando Francesca aveva sentito il marito la sera prima, lui aveva chiesto se Paolo fosse già andato a dormire, voleva salutarlo e augurargli la buona notte. Si era informata degli incontri di lavoro della giornata e lui le aveva detto che quella sera preferiva non andare a cena e farsi un giro sul lungomare.
Sembrava tranquillo.
Si erano salutati come le altre sere.
"Amore mi manchi", le aveva detto.
"Manchi anche a me, domani ci vediamo".
Al mattino avevano suonato il campanello e dalla finestra Francesca aveva notato la macchina dei Carabinieri.
Francesca era sbiancata in viso, aveva capito che si trattava di qualcosa di terribile.
"All'alba alcuni pescatori hanno trovato suo marito annegato vicino al porto. Ci dispiace molto".
"Mamma mamma chi ha suonato?"
Era Paolo che era stato svegliato dal suono del campanello.
"Mio fratello che guardi il mondo e il mondo non somiglia a te, mio fratello che guardi il cielo e il cielo non ti guarda".
Mio fratello aveva paura di morire. Nell'ultimo periodo lo capivo quando incrociavo il suo sguardo spaventato. Non parlava mai della malattia e della morte.
Avevo imparato ad apprezzarlo per la dignità con la quale viveva la sua vita. So che era orgoglioso di avere un fratello come me e lo ero anch'io.
Spengo la radio e tiro fuori il CD. Francesca sta entrando nella sala d'attesa del distretto dove lavoro tenendo in braccio il suo bambino che ha la testa appoggiata sulla spalla.
Paolo mi vede da lontano e con la manina mi fa ciao
.
Tre mestieri impossibili.
Secondo Sigmund Freud ci sono tre mestieri "impossibili: quello di psicoanalista ("l'arte di analizzare e guarire la psiche), quello di politico (
l'arte di governare), quello di insegnante (
l'arte di educare) (3). Tutte e tre queste professioni hanno come caratteristica fondamentale, per la loro stessa natura,
la certezza di un successo insufficiente".
Il lavoro psicoterapeutico è particolarmente coinvolgente perché l'oggetto su cui verte l'intervento (il paziente) non può essere indifferente
. Jung sostiene che ogni paziente rappresenta per l'analista un problema che lo tocca molto da vicino, ed è questo disagio comune
che in realtà determina il successo o l'insuccesso della terapia. C'è l'ascolto non solo del paziente ma anche della risonanza interna dello psicoterapeuta che coglie dentro di sé, nel rapporto con lui, le risposte e le interpretazioni, che non servono solo al paziente ma anche al terapeuta. Quando il disagio
verte su tematiche traumatiche, vissute contemporaneamente da entrambi, la situazione diventa molto complessa anche se ricca di potenzialità terapeutiche.
Vivere contemporaneamente l'esperienza del lutto facilita il processo empatico, ma può creare confusione attraverso proiezioni e identificazioni continue. Il coinvolgimento emotivo in queste situazioni è così forte che non è facile da sostenere, nemmeno dal terapeuta che ha fatto un lungo percorso analitico.
Note:
1) Tratto dall'Album di Ivano Fossati "Lindberg-Lettere da
sopra la pioggia" – 1992.
2) Davanti a San Guido
di Giosuè Carducci da "Rime nuove"-
1906.
3) S. Freud "Analisi terminabile e interminabile" – 1937.
1. Le strade dritte non sono sempre le più facili
Tre sogni in gravidanza
Durante la gravidanza di Eugenio ho fatto tre sogni.
Il primo: Ho tredici anni. É il giorno della Cresima. Sono in camera e sto indossando il vestito bianco della cerimonia. Sento bussare alla porta, è mio padre, indossa un vestito chiaro, ha una cravatta rossa e le scarpe nere
.
Ciao mia principessa
, dice.
Ciao papà, entra pure
, gli rispondo.
Si siede sul letto e, dopo un paio di colpi di tosse, dice: Oggi per te è un giorno importante. Io sono orgoglioso di essere tuo padre. Sei la figlia che ogni padre vorrebbe avere
.
Grazie papà
, mi avvicino e lo abbraccio. Il mio corpo, ormai sviluppato, entra in contatto con il suo. Mi allontano bruscamente, sento un turbamento che non avevo mai provato prima.
Mio padre si alza dal letto, mi fa l'occhiolino e prima di andarsene mi manda un bacio; Sei una ragazza bellissima
, dice.
Il secondo: "Sto guidando la macchina e vedo un gruppo di persone a fianco della strada, sembrano agitate, qualcuno alza le braccia al cielo, altre parlano ad alta voce. Dallo specchietto retrovisore vedo un signore allontanarsi dal gruppo e fare, in mia direzione, il gesto di fermarmi. Metto le frecce e mi accosto sul lato della strada.
Mentre esco dalla macchina mi accorgo che la pancia non c'è più
e questa constatazione mi dà un senso di paura e nello stesso tempo di sollievo.
Abbiamo trovato sul marciapiede un neonato avvolto in un lenzuolino, sta bene
, dice il vecchio con tono pacato.
É il mio bambino!
, urlo precipitandomi in direzione del gruppo di persone.
Lo guardo da lontano e non lo riconosco, mi avvicino e scorgo i suoi capelli chiari, gli occhi sono chiusi, ha delle sopracciglia folte che coprono una parte della fronte, che ricordano quelle di mio padre.
É lui. È il mio bambino
, grido prendendolo in braccio.
Mi sveglio tutta sudata".
Il terzo: "Accendo il computer e nella lista dei possibili vincitori del premio Nobel per la medicina c'è il suo nome. Eugenio mi ha chiamato da Chicago una settimana fa e mi ha confermato che ci sarà anche lui, con il suo gruppo di ricerca, nella lista. Hanno scoperto una terapia genetica che nel giro di pochi anni debellerà il cancro. Sarà una delle scoperte più importanti dell'umanità e avrà riflessi significativi sulla qualità della vita degli uomini.
Me lo vedo a Stoccolma, davanti ad una platea di persone importanti, seduto in prima fila. Fanno il suo nome, lui si alza e si dirige, sicuro di sé, verso il palco. É in giacca e cravatta, la stessa che gli ho regalato il giorno della laurea presa con la lode.
Riceve il premio, insieme ad una busta; poi va al microfono e in un inglese perfetto ringrazia la platea.
Ho sempre voluto che imparasse bene l'inglese".
Ora Eugenio ha trentacinque anni e lavora come direttore di un discount. É felicemente sposato con Giovanna e ha due figlie.
La preoccupazione materna primaria
di D. Winnicott
I nove mesi della gravidanza si accompagnano a cambiamenti graduali che riguardano il corpo e la mente della donna nella loro complessità. Questo tempo necessario alla maturazione e all’accrescimento fetale è necessario anche alla maturazione delle competenze genitoriali che sono alla base del legame madre-figlio. Nel corso della gravidanza quindi la donna, se sostenuta dal contesto di coppia e da quello ambientale, crea uno spazio fisico e mentale per il nascituro che contiene le rappresentazioni di sé come madre, del partner come padre e del futuro bambino.
Tale spazio è un luogo-tempo i cui confini si confondono con quelli delle aree più antiche che attingono alla realtà come alla fantasia, all’immagine e al ricordo dei propri genitori.
La prima descrizione di un investimento affettivo specifico verso il bambino atteso si deve a Winnicott (1958) che definì «preoccupazione materna primaria» quello speciale coinvolgimento affettivo, così intenso da sembrare uno stato di passeggera follia, che la madre sviluppa verso il bambino durante la gravidanza attraverso un focalizzarsi dell’attenzione,
dei pensieri e delle fantasie verso tutto quello che riguarda il bambino in via di sviluppo escludendo in gran parte il resto. Tale stato mentale "che sarebbe una malattia se non vi fosse la gravidanza, paragonabile ad uno stato di ritiro, di dissociazione" fondato sulla capacità materna di identificarsi col bambino, rimane attivo nel periodo postnatale e facilita la recettività affettiva nei confronti