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Cacciatore di esecutori 2: Il cimitero delle navi
Cacciatore di esecutori 2: Il cimitero delle navi
Cacciatore di esecutori 2: Il cimitero delle navi
Ebook32 pages23 minutes

Cacciatore di esecutori 2: Il cimitero delle navi

By Atra

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About this ebook

Pentamondo, continente del Nexal, anno 1420.

La fortezza di Idekrad è stata attaccata da un potente esecutore leviatano dell'Impero delle Cento Fenici ed è caduta: ora la metropoli di Navan, ancora sotto il controllo del Blocco Deson, è in balìa della flotta d'attacco imperiale.

Il giorno in cui inizia l'assedio, il giovane Alam e sua madre sono tra i profughi deson di Idekrad che hanno trovato riparo nella città di Navan.

Navan sembra condannata ad essere invasa dalle superiori forze imperiali, ma il Blocco Deson ha proprio lì la più grande accademia di cacciatori di esecutori del Pentamondo: riuscirà a fare la differenza?

"Il cimitero delle navi" è il secondo racconto della serie "Cacciatore di esecutori", ambientato nell'universo steampunk distopico de "I canti del Pentamondo" creato da Atra.
LanguageItaliano
PublisherAtra
Release dateJun 28, 2020
ISBN9788835856627
Cacciatore di esecutori 2: Il cimitero delle navi

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    Cacciatore di esecutori 2 - Atra

    navi

    Capitolo 1

    Sotto assedio

    Anno 1420, 39o giorno d’estate nel continente del Nexal.

    Navan, Regione del Polo Sud (Blocco Deson)

    = Alam =

    Alam Trolien era a uno degli ultimi piani della più alta torre del porto. Era in piedi dietro alla spessa vetrata della finestra: da lì, vedeva anche i tetti delle altre quattro torri, due delle quali erano dall’altra parte del fiume.

    Molte erano le aeronavi ormeggiate alle torri, a diverse quote: osservava già da un po’ le grosse fusoliere allungate e le vele nere che, simili a piccole pinne di giganteschi delfini, le mantenevano sospese nel vuoto.

    Giù, a livello del terreno, scorrevano le acque placide del fiume Navanir, illuminate dalla debole luce del sole polare.

    Erano ormai passate alcune decine di giorni dal solstizio d’estate, lì nel continente del Nexal, ma il sole era ancora a un paio di spanne dall’orizzonte: sarebbe tramontato solo all’inizio dell’autunno.

    Alam aveva vissuto nella regione subpolare del continente del Nexal per tutta la vita, quindi era abituato a giorni durante i quali il sole non scendeva mai sotto l’orizzonte, o a notti lunghe anche parecchi giorni.

    Era però la prima volta che si trovava a Navan, la città al Polo Sud del Mondo dell’Oceano: lì la notte durava due intere stagioni, così come il successivo periodo diurno.

    Tornò a concentrare l’attenzione sulle altre quattro torri del porto e sulle aeronavi che lì erano ormeggiate.

    Si distinguevano facilmente le navi mercantili, con le loro larghe pance lisce e marroni, da quelle di linea, con le livree multicolori delle compagnie di trasporto e le lunghe file di oblò.

    Alam non vedeva aeronavi da guerra, da lì: era sicuro che, se ce ne fossero state, le avrebbe riconosciute.

    La sera precedente, quando il grosso incrociatore era giunto da Navan a prelevarli, Alam aveva subito capito che non si trattava di una nave civile: le batterie delle lance a getto, sul ponte di coperta, erano evidenti anche da

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