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Un Nuovo Regno
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Un Nuovo Regno

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Una nuova, strana alleanza tra creature, regni e razze si è formata. L’unico scopo di questa sorprendente alleanza è di proteggere la Regina delle Driadi.
Lei è il trofeo ambito dal Dio redivivo. Solo impossessandosi del suo corpo e riducendo in rovina il mondo Egli potrà ascendere nuovamente tra i suoi simili.
La battaglia si avvicina, tutti si preparano al meglio lottando con le proprie paure, i rimpianti, le speranze e per taluni un desiderio di vendetta tale da consumare l’anima.
Per quanto comunque le cose possano essere pianificate la domanda che nessuno osa fare aleggia tra i ranghi: può un Dio essere sconfitto? Anche se costretto in un corpo mortale il suo potere trascende l’umana comprensione e dunque, la domanda rimane: può esserci vittoria?
La Regina delle Driadi ne è certa e col mondo intero aggrappato a questa sua certezza le armate del Dio redivivo arrivano. La battaglia ha inizio e La Regina delle Driadi perde le sue certezze.
Un nuovo regno sorgerà dall’esito dei questo titanico scontro sì ma, quale? E di chi?
Questo ultimo capitolo della saga dei Maghi Ribelli lo svelerà.


Consigliata ma non necessaria la previa lettura de Il Regno delle Mille Torri
Fortemente raccomandata la precedente lettura de:
L’INGANNO DEL MAGO - I Maghi Ribelli Volume 1
L'OSCURA CONGREGA - I Maghi Ribelli Volume 2
LA PIETRA – I Maghi Ribelli Volume 3
RISVEGLI – I Maghi Ribelli Volume 4
LE TRE MAGIE – I Maghi Ribelli Volume 5
LanguageItaliano
PublisherDaniele Lippi
Release dateJul 5, 2020
ISBN9788835853473
Un Nuovo Regno

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    Un Nuovo Regno - Daniele Lippi

    PUNTI SALIENTI DEI PRIMI VOLUMI

    Reduci dalla loro ultima avventura - in cui, avevano seguito le indicazioni di una mappa, si erano trovati a fronteggiare la minaccia delle Isole Volanti di Niulgreth sostenute dalla magia dell’Albero della Vita, lo avevano combattuto alle porte della città di Lyxervioz evitandone la distruzione e, così facendo, negando l’avvento del Regno delle Mille Torri auspicato ma poi abbandonato secoli prima dai maghi - Hardana, Duntrem, Tjanador e Sycro svernavano a Luath.

    Sentendo il richiamo dell’avventura trovarono, si proposero, vennero scelti e infine assoldati – insieme ad altri gruppi di avventurieri - da Naifran, Generale del Regno di Pyriria, per trovare di un oggetto di tale potere da poter porre fine alla guerra tra l’Impero Cruemaek e il Principato di Relviat (alleato di Pyriria). Una ricerca che promette di portarli oltre i confini delle Terre dell’Oblio.

    Questa ricerca li conduce a Pyr dalla quale, dopo aver affrontato misteriosi nemici, sono costretti a fuggire imbarcandosi a bordo della Schiuma di Vento, la nave del capitano Tremrhu, cittadino del mare che, in cambio del passaggio fino alle coste dell’Impero Cruemaek, chiede loro di aiutarlo a vendicarsi del pirata che ha ucciso suo figlio. Animati da spirito di giustizia i quattro avventurieri accettano.

    Quello che però nessuno di loro sospetta è che molto altro è in gioco, che i giocatori in ballo sono molteplici, insospettabili, spietati e ognuno con una propria agenda. Agende che sembrano in qualche modo intrecciarsi con la loro ricerca, infatti:

    La guerra in realtà è opera di un misterioso mago dalla maschera di specchio, Cenharual, che intende usarla come diversivo al fine di essere libero di raggiungere il suo vero scopo senza che nessuno gli presti attenzione o gli metta i bastoni fra le ruote: ritrovare la Pietra delle Anime usata da Efsew, il potentissimo Arcimago del passato.

    Turmaeln, l’Imperatore dell’Impero Cruemaek, nel tentativo di liberare il suo regno dal giogo degli angruantiani e del loro capo Oswurk ha sguinzagliato le Fruste – un ordine segreto di spie e assassini al suo servizio – e proprio a questo gruppo segreto appartenevano i misteriosi nemici affrontati dagli avventurieri a Pyr.

    Nel Regno degli Elfi, Leisinara, una potente maga e abilissima guerriera che ha combattuto al loro fianco alle porte di Lyxervioz e che all’ultimo si è tuffata nel fuoco per salvare un lembo di radice dell’Albero della Vita riportandola poi segretamente in patria, ha stretto una scellerata alleanza col mago dalla maschera di specchio. L’elfa, in disaccordo con gli Anziani del Bosco, intende piantare la radice al più presto e, con l’aiuto del mago e della Gemma di Efsew farlo crescere di decine di anni in un istante offrendo in cambio un pezzo di radice dello stesso Albero della Vita.

    Ora Hardana, Duntrem, Tjanador e Sycro solcano il mare a caccia del pirata Onda Selvaggia, Il Capitano delle Fruste di Turmaeln è stato catturato dall’odiato Oswurk, Cenharual continua a tessere la sua ragnatela e Leisinara si prepara a fare la sua mossa.

    _______________________

    Gli avventurieri dopo aver affrontato il pirata Onda Selvaggia in mare aperto raggiungono l’Impero Cruemaek riprendendo la loro missione.

    Paruont riesce a liberarsi portando al suo Imperatore importanti notizie che sembrano svelare il ruolo di uno strano mago dalla maschera di specchio che, come un burattinaio, avrebbe tirato da chissà quanto tempo le fila dello stesso Oswurk, il Capo Supremo delle tribù Angruantiane che ha guidato l’invasione dell’Impero Cruemaek.

    Leisinara svela il suo piano ha Velliela (la sua allieva da poco rinata come mezzadriade, dopo aver rischiato di morire quando Leisinara, per avere il potere necessario a compiere un incantesimo molto potente, l’aveva prosciugata di tutta la magia) ed insieme a lei si appresta a compiere il sacrilegio del furto della Sacra Radice.

    Cenharual continua a tessere la sua tela di intrighi ed ingrossare le fila dei suoi seguaci recandosi in segreto all’Accademia di Magia Imperiale di Estiael. Qui, rovistando nell’antica biblioteca scopre un antico libro che gli svela l’origine delle Pietre delle Anime, l’evoluzione di come, coloro che si facevano chiamare Portatori di Luce divennero l‘esecrata Oscura Congrega e, soprattutto, la conferma che la fonte del potere dell’Arcimago Efsew era la più potente di queste Pietre delle Anime. Questa scoperta infonde in lui la certezza che realizzare il suo sogno e il sogno di tutti i maghi sia ancora possibile: la nascita del Regno delle Mille Torri.

    Nel frattempo il gruppo di avventurieri, attraversando l’Impero, si trova ad affrontare nuovamente le Fruste sconfiggendole e catturandone una. Questa giovane ragazza si lascia scappare suo malgrado alcuni dettagli rivelando agli avventurieri di far parte di un gruppo al servizio dell’Imperatore e che né lei né i suoi confratelli smetteranno mai di dar loro la caccia. Gli avventurieri, lasciando la ragazza al suo destino, fuggono aiutati da un membro della Resistenza Ombra: un organizzazione segreta che si oppone all’Imperatore Turmaeln.

    Paruont, Capitano delle Fruste, libera la ragazza graziata dagli avventurieri e, contravvenendo alle regole interne delle Fruste, le risparmia la vita anche lui ordinandogli di seguire questi avventurieri, raggiungerli e infine trovare il modo di unirsi a loro o morire provandoci.

    Il passo successivo del Capitano delle Fruste è di attivare tutte le sue spie per scoprire di più sul misterioso mago dalla maschera di specchio scoprendo così della sua presenza pochi giorni prima proprio ad Estiael e della sua possibile prossima meta.

    L’imperatore Turmaeln nel venirne informato ordina subito alle Fruste di prepararsi. Avrebbero attaccato. L’ora della vendetta sembrava finalmente giunta e niente al mondo avrebbe potuto negargliela.

    _______________________

    Gli avventurieri entrano nei territori angruantiani e da lì seguendo la mappa affidatagli da Naifran giungendo nelle terre inesplorate.

    Qui vengono raggiunti da Oiasa. La giovane Frusta in missione per conto di Paruont. riesce a convincerli e unirsi a loro. Del gruppo solo Hardana è chiaramente contraria all’idea mente gli altri seppur riluttanti alla fine cedono alla pietà che Oiasa riesce a suscitare in loro.

    Giunti al punto indicato dalla mappa scoprono che gli angruantiani li hanno anticipati e stanno scavando in quel luogo già da tempo. Esplorando il loro accampamento scoprono che hanno due uomini in catene riuscendo anche a liberarli: uno è Salrior l’anziano professore di Tjanador e l’altro è Necuat un giovane cavaliere sopravvissuto miracolosamente dopo essere stato ferito mortalmente tempo prima.

    Il gruppo diventa sempre più numeroso e dopo alcuni giorni di osservazione viene raggiunto anche dal mezzorco Porbhag conosciuto a Luath e anche lui impegnato nella loro stessa ricerca. Saggiamente decidono di unire le forze visto il numero di nemici che si trovano ad affrontare.

    Nel mentre giunge al campo Oswurk il capo supremo delle tribù angruantiane e poco dopo fa la sua apparizione anche Cenharual indossando come sempre la sua magica maschera di specchio.

    L’arrivo del mago scombussola la situazione. Gli angruantiani presenti capiscono in un attimo che chi comanda in realtà non è il loro capo ma quello strano mago umano. Oswurk sente la stima dei suoi uomini svanire, la cosa lo innervosisce sempre più e, volendo disfarsi di Cenharual il prima possibile, costringe i suoi a scavare giorno e notte.

    Nel frattempo Leisinara e Velliela riescono a trafugare la Sacra Radice dal Tempio dell’Albero e a scappare rifugiandosi nella Foresta dai Rami Taglienti dove piantano la sacra radice.

    Frattanto, a Paruont viene confermato che sia l’odiato Oswurk che il misterioso mago specchio sono insieme nello stesso punto e protetti da solo qualche decina di angruantiani. L’Imperatore Turmaeln prende personalmente il comando della spedizione con lo scopo di annientarli.

    Al sito degli scavi alla fine gli sforzi degli angruantiani danno i frutti sperati e una antica piramide a gradoni viene portata alla luce. Gli avventurieri nel tentativo disperato di evitare che il mago metta le mani sul potente artefatto che tutti sembrano cercare e che probabilmente si trova al suo interno decidono di attaccare nonostante le probabilità di vittoria sembrano essere a loro avverse.

    L’ attacco inizia con successo ma Cenharual riesce ad entrare nella piramide e Oswurk con tatticismo eccelso malgrado la disobbedienza dei suoi soldati riesce a mettere i bastoni tra le ruote agli avventurieri. Alla fine Cenharual riesce a recuperare l’artefatto magico: La pietra dell’Anima Originaria.

    Gli avventurieri lo affrontano ma Cenharual li sconfigge e durante il duello Tjanador lo riconosce dalla bacchetta magica a forma di coda di scorpione poiché i due si erano già incontrati e scontrati a Lyxervioz.

    Durante lo scontro Salrior viene ferito a morte ma prima di espirare rivela al suo ex allievo che la pietra è si potente ma anche molto pericolosa poiché racchiude l’anima di un Dio: Eirisair. Prima di espirare gli fa altresì giurare di recuperarla ad ogni costo e chiede al giovane cavaliere Necuat di portare Tjanador e i suoi amici in un luogo segreto. Così, seguendo Necuat gli avventurieri si vedono costretti a scappare abbandonando il mezzorco che ancora sta duellando con il Cacciatore, l’angruantiano più forte di tutti.

    In quell’istante arriva Turmaeln con al suo seguito Paruont e una trentina di Fruste che sconfiggono gli angruantiani rimasti e ferendo Oswurk che però riesce a fuggire. L’imperatore trova il mezzorco e il Cacciatore che combattono ancora, attende che finiscano e visto che ha vinto il mezzorco decide di curarlo.

    Cenharual raggiunge Leisinara e Velliela. L’ora di suggellare il loro patto è giunta. Con il potere della pietra e l’aiuto delle due elfe riescono a far crescere l’Albero di decine di anni in poco tempo dopodiché il mago se ne va, come pattuito, con un pezzo della radice dell’Albero. E’ allora che Velliela scopre che suo padre per salvarle la vita e farla rinascere mezzadriade aveva legato la sua essenza a quella dell’Albero.

    Paruont non vede di buon occhio il legame che si sta instaurando tra l’Imperatore e il mezzorco Porbhag ma, grazie alla troppa sicurezza del mezzorco, spiandolo scopre finalmente il nome del mandante dei gruppi di avventurieri che erano partiti da Luath diretti verso l'Impero: Naifran.

    _______________________

    Necuat, giovane cavaliere conduce gli avventurieri ai Bastioni delle Stelle dove incontrano i Veitraki, antichi esseri di roccia viva che Eirisair il Dio rinchiuso nella pietra recuperata da Cenharual ha intenzione di ascendere nuovamente tra gli Dei ma, per farlo, ha bisogno di molto potere. Potere che può ottenere solo consumando le anime dei viventi. Tante anime. Quasi tutte quelle di Fenuruel.

    C’è un solo modo per evitarlo: recuperare la pietra trafugata da Cenharual. Eirisair però è un Dio e i Veitraki sanno che gli avventurieri, qualora decidessero di provarci, avranno bisogno di aiuto e rivelano loro che tra le rovine di Saryndith, la città dei negromanti, si nasconde una congrega di maghi, i maghi ribelli, che potranno aiutarli nell’impresa. Tjanador avendolo promesso a Salrior decide di tentare e i suoi amici con lui.

    A Saryndith, dopo un inizio incerto e qualche sospetto, vennero bene accolti dai Maghi Ribelli e Tjanador scopre che Salrior lo ha nominato suo successore ed ora lui, insieme a Delrago e Menelor è uno dei reggenti della congrega dei Maghi Ribelli.

    Eirisair nel mentre viene allo scoperto impossessandosi del corpo di Cenharual. Tramite i suoi ricordi e pensieri scopre il piano del mago, il sogno di fondare il Regno delle Mille Torri e come intendeva farlo. Eirisair si rende subito conto che il corpo del mago umano è troppo debole per gestire il suo potere ma, sempre nei ricordi del mago, Eirisair scova l’esistenza di Velliela e ne percepisce immediatamente il potenziale e decide che quel corpo deve diventare il suo se vuole avere una qualche possibilità di ascendere di nuovo tra gli Dei..

    Senza aspettare oltre Eirisair nel corpo di Cenharual parte alla volta della Foresta dai Rami Taglienti. Lì affronta Leisinara e Velliela sconfiggendo la prima ma non prima che la seconda riesca a fuggire.

    Velliela fugge sull’isola di Budrek lontano dagli occhi e dal potere di Eirisair. E’ scappata portando il piccolo Albero della Vita con sé e nel cuore della foresta dell’isola lo ripianta e ne fa la sua nuova casa.

    La rabbia di Eirisair per essersela fatta sfuggire è grande ma sfruttando il legame tra i due Alberi della vita riesce a localizzarla e, covando vendetta, decide di piegare al suo nuovo scopo il piano messo in atto da Cenharual. Chiama a sé tutti gli angruantiani, orchi e maghi con cui Cenharual aveva stretto patti e alleanze ed inizia la costruzione di un imponente flotta per conquistare l’isola.

    Nella città segreta di Saryndith intanto i compagni e i maghi non sapendo come continuare la ricerca chiedono aiuto all’Osservatore ma la sua risposta è enigmatica come sempre. Una buona notizia però rallegra gli avventurieri poiché nell’infermeria scovano Triesrhu, il figlio di Tremrhu che tutti credevano morto. Grazie al suo aiuto risolvono l’enigma dell’Osservatore e ora sanno cosa devono fare: salvare l’essere che Eirisair cerca sull’isola di Budrek.

    _______________________

    La giovane Frusta che accompagna gli avventurieri riesce a comunicare con il suo Capitano fornendogli informazioni a cui Paruont alla fine decidere di credere ma solo perché sa che la sua infiltrata non ha le conoscenze necessarie dei fatti per poter inventare una tale storia.

    Nel frattempo, gli avventurieri si organizzano. Duntrem va in missione per convincere i suoi cugini di Krun Krag a fornir loro la magite per costruire le torri di magia per i Maghi Ribelli. Sycro va a cercare l’aiuto di Dynnfeol, Principe di Uynslher, che già li aveva aiutati nella battaglia alle porte di Lyxervioz. L’esercito di Uynslher è tra i più formidabili che avesse mai visto e il loro aiuto sarebbe stato determinante. Hardana si reca da Livarneila sull’Isola delle Nebbie per assicurarsi il supporto dei pirati ma anche e soprattutto comunicargli che Triesrhu figlio di Tremrhu è ancora vivo.

    Intanto Velliela riesce a comunicare col Regno degli Elfi e ne convince alcuni, tra cui suoi genitori, ad unirsi a lei. Ha in serbo per loro un computi cruciale pe la sua sopravvivenza: far crescere l’albero il più possibile nel minor tempo possibile ricorrendo a tutto il potere magico e druidico di cui dispongono.

    A Saryndith, nel deserto della magia, ottenuta la magite dei nani di Krun Krag finalmente la prima torre, ottenuta dalla sapiente unione di magia dei maghi, magia runica dei nani e alchimia, è finalmente pronta. Tjanador la prova riuscendo a farla sollevare da terra, fluttuare e sfrecciare più veloce del più veloce dei purosangue di Niedal. Questa buona notizia viene poco dopo accompagnata da una nefasta: Tjanador sembra essere l’unico a riuscirci. Gli altri maghi infatti riescono a far muovere le torri ma troppo lentamente per sperare di raggiungere Budrek in poco tempo. Al che si fa strada l’idea di creare un portale tra Saryndith e l’isola di Budrek. Il problema è che per creare un tale portale bisogna fisicamente piazzare un faro magico su Budrek.

    L’unico che può raggiungere l’isola in tempo sarebbe Tjanador con la sua torre ma farlo significherebbe interrompere le lezioni che dà agli altri maghi per usare le loro e dunque se dovesse andare lui la scelta sarebbe tra il portale o le torri di magia pronte alla battaglia.

    Hardana a questo punto ha un’idea. Duntrem gli aveva parlato di un drago rintanato tra le montagne alle pendici di Krun Krag. Decide allora di provare il tutto per tutto e chiedere il suo aiuto. Raggiungendolo scopre che una ferita infertagli da un altro drago lo ha reso cieco. Lei promette di curarlo e rendergli la vista se lui in cambio la porta su Budrek. Il drago non vorrebbe ma la disperazione della cecità lo convince a stringere il patto con lei.

    Raggiunta Budrek a dorso di drago Hardana attiva il faro magico ed il passaggio magico con Saryndith è finalmente aperto. Ora i maghi devono riuscire ad ampliarlo tanto da permettere ad una torre di passarci attraverso: una sfida magica imponente.

    Stavano per riuscirci quando Velliela interviene mandando quasi in frantumi il portale. Il primo incontro tra di loro non è dei migliori ma in qualche modo, realizzando di essere tutti dalla stessa parte, e Velliela non solo ripristina il portale ma, grazie al suo grande potere crea il portale per conto dei maghi.

    E mentre una nuova alleanza si è consolidata Eirisair scova ulteriori rinforzi inaspettati: due fantastici Cavalcadraghi. Dopo essersi sbarazzato dei loro cavalieri insieme ai suoi nuovi draghi ordina alla sua flotta di salpare per Budrek.

    CAPITOLO 1

    ADUNTANA

    In quei giorni ormai estivi, su quest'isola circondata da spiagge e abbracciata da un mare color smeraldo. In un atmosfera che per sua natura avrebbe dovuto richiamare solo pace e tranquillità promettendo un vita quasi monotona nel suo splendore e scandita dal lento ritmo delle maree marciavano uomini e cavalli vestiti di ferro, che brandivano orgogliosamente lucide spade e lunghe lance, facendo tremare la terra col loro incedere marziale e ritmato. Erano gli uomini di Dynnfeol che facevano il loro ingresso a Budrek attraverso il magico portale. Infatti, quando il portale era risultato sicuro, avevano mandato una messaggio a Dynnfeol dicendogli che sarebbe stato più veloce e pratico raggiungere Budrek attraverso di esso che non via mare.

    Sycro e Duntrem erano lì accanto e li osservavano in silenzio. Ambedue provarono una certa nostalgia nel vederli. Sia l'uno che l'altro erano stati soldati e ogni passo sincronizzato dei soldati che gli sfilavano davanti riportava loro alla mente i ricordi di quel periodo.

    Ti ricordi quando marciavi? chiese Sycro sognante.

    E le adunate? rispose il nano nello stesso tono.

    Le guardie...

    L'allenamento...

    Le cariche...

    Le risse in taverna...

    Gli scherzi...

    Risero ognuno ripensando ai propri ricordi.

    Il rancio! esclamò Duntrem con una smorfia di disgusto.

    I superiori! lo imitò l'uomo.

    Gli ordini idioti!

    Gli idioti che davano gli ordini!

    Si guardarono con ancora la smorfia stampata in viso e scoppiarono a ridere.

    In quel momento li raggiunse Dynnfeol Ancora poche fila e i miei Leoni d’Argento saranno tutti sull'Isola! Potete dire ai maghi che possono procedere.

    Meno male! esclamò Duntrem Tjanador sta scalpitando fin da quando abbiamo deciso di far passare prima voi. e girandosi fece un ampio cenno del braccio al mago che si trovava ad un centinaio di passi da loro intento a discutere di magia con altri maghi.

    Sembra che Tjanador stia iniziando a sentirsi a suo agio tra i suoi simili. osservò Sycro sbracciandosi anche lui finché finalmente il mago li vide iniziando quasi a correre distanziando gli altri maghi che lo seguivano.

    Dynnfeol si batté un paio di volte la mano guantata di ferro contro il petto protetto dallo stesso lucente metallo attirando la loro attenzione Anche tu ti sentiresti a tuo agio in una di queste al fianco dei miei. disse rivolta a Sycro.

    E ti farei fare pure un figurone! rispose lui ridendo ma i suoi occhi non sembravano ridere e solo con difficoltà riuscì a distogliere lo sguardo dai soldati disciplinati che continuavano a marciare.

    Come era stato deciso e ordinato loro i duemila cavalieri d'élite dell'esercito di Uynslher si erano diretti nel luogo indicato e già stavano piazzando tende, preparando fuochi di campo e prendendosi cura dei loro enormi e possenti destrieri.

    Devo ammettere che sono stati addestrati bene. ammise Duntrem osservandoli critico come sempre.

    Sono i migliori guerrieri di Uynslher, li ho scelti io personalmente, uno ad uno, non ci sono soldati migliori in tutta Fenuruel! esclamò il Principe orgoglioso Sono la quarta armata, I Leoni d’Argento di Uynslher!

    Tuo padre? si premurò di chiedere Duntrem.

    Dynnfeol annuì lentamente Non migliora, le sue condizioni non sono delle migliori ma, quando gli ho spiegato l'avventura in cui mi stavo imbarcando con i miei uomini voleva alzarsi a tutti i costi e venire anche lui. sorrise Si è addirittura fatto portare la sua armatura ma e il suo sorriso scomparve malgrado gli sforzi non è riuscito ad indossarla. scosse la testa per poi tornare a sorridere Mi ha comunque dato la sua benedizione e i suoi consigli.

    Seguì un attimo di silenzio in cui Duntrem e Sycro ricordarono la fierezza ed imponenza dell'indomito Arci Prete Re che avevano conosciuto a Lyxervioz.

    Posso andare? Passati tutti? urlò Tjanador ansimando raggiungendoli.

    Tutti e duemila! confermò Dynnfeol.

    Bene! Vado a prendere la mia torre! annunciò sbrigativo riprendendo il suo cammino verso il portale.

    Poco dopo di lui passarono loro davanti anche gli altri maghi. Delrago accennò un saluto Velliela si è più vista? chiese speranzoso.

    Non si è più vista da quando ci ha annunciato che Eirisair stava arrivando. confermò Sycro malizioso.

    Sparita nella foresta. aggiunse Duntrem.

    Delrago annuì frettoloso fissando gli alberi in lontananza recuperando gli altri con una corsetta.

    Dynnfeol volse anche lui uno sguardo indagatore verso la foresta Chi è questa Velliela?

    Duntrem alzo le spalle Colei che dobbiamo proteggere. Un elfa dalla pelle di corteccia e i capelli di rami.

    In quel momento Tjanador attraversò il portale. Non appena dall'altra parte venne subito investito dal calore del deserto

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