Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

La Pietra
La Pietra
La Pietra
Ebook397 pages5 hours

La Pietra

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Gli avventurieri si avvicinano sempre più alla loro meta solo per scoprire che anche altri sembrano essere interessati all’artefatto che devono recuperare.
Tutto sembra improvvisamente ruotare intorno al luogo in cui è sepolto. Un luogo che sembra attrarre per motivi diversi tutti gli attori, volontari o meno, che intorno al suo destino gravitano.
Tutti sembrano bramarne il possesso. Per il potere che concede. Per la libertà che ne consegue. Per l’uso che se ne può fare. Per il riscatto che offre. Per i sogni che esaudisce. Per la vendetta che permette.
Ma il segreto dell’artefatto arcano è un segreto terribile ma noto solo a pochi e gli avventurieri lo scoprono quando ormai è troppo tardi.
La missione non cambia ma i nuovi scenari in cui questa si svolge stravolge completamente i piani dei nostri avventurieri ormai definitivamente intrappolati in un gioco che sembra forse più grande di loro.


Consigliata ma non necessaria la previa lettura de Il Regno delle Mille Torri

Fortemente raccomandata la precedente lettura de:
L’INGANNO DEL MAGO - I Maghi Ribelli Volume 1
L'OSCURA CONGREGA - I Maghi Ribelli Volume 2
LanguageItaliano
PublisherDaniele Lippi
Release dateJun 28, 2020
ISBN9788835853367
La Pietra

Read more from Daniele Lippi

Related to La Pietra

Titles in the series (6)

View More

Related ebooks

Fantasy For You

View More

Related articles

Reviews for La Pietra

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    La Pietra - Daniele Lippi

    La Pietra

    I Maghi Ribelli

    Volume 3

    Daniele Lippi

    ©2019 Daniele Lippi

    Proprietà letteraria riservata

    I diritti di riproduzione e traduzione sono riservati. Nessuna parte di questo libro può essere utilizzata, riprodotta o diffusa con qualsiasi mezzo senza autorizzazione scritta dell’autore.

    La vicenda narrata in questo libro è frutto della fantasia dell’autore. Non è pertanto autobiografica. Ogni riferimento a nomi, cose, persone esistite o esistenti, o a fatti realmente accaduti è puramente casuale .

    Ai miei genitori.

    Gli invisibili venti magici che, fin dal primo istante in cui fu immaginata dagli Dei, sferzano Fenuruel sono come una moltitudine di orde di bisonti impazziti che costantemente corrono in ogni direzione caoticamente e senza meta. Essi tutto travolgono senza nulla toccare eppure sempre pronti ad influenzare ogni cosa. Il mago dunque non è nulla più di un buon mandriano. Solo il buon mandriano sa indirizzare le mandrie. Solo il bravo mago sa piegare al suo volere i capricciosi venti magici.

    Estratto divulgativo del grimorio Pensieri ed altre verità sulla magia reale trascritto dal mago neofita Nelgend sotto dettatura del Sommo Magistro in Essenza della Magia nonché fine pensatore professore-istruttore Ranilmor dell’Accademia di Magia di Hujik.

    .

    Per ulteriori informazioni o lasciarmi un messaggio:

    https://io-daniele.wixsite.com/daniele-lippi

    Consigliata ma non indispensabile la previa lettura de

    IL REGNO DELLE MILLE TORRI

    Fortemente raccomandata la precedente lettura de

    L’INGANNO DEL MAGO - I Maghi Ribelli Volume 1

    L’OSCURA CONGREGA – I Maghi Ribelli Volume 2

    FENURUEL

    Sommario:

    PUNTI SALIENTI DEI PRIMI VOLUMI 8

    CAPITOLO 1 11

    CAPITOLO 2 31

    CAPITOLO 3 38

    CAPITOLO 4 58

    CAPITOLO 5 80

    CAPITOLO 6 91

    CAPITOLO 7 107

    CAPITOLO 8 115

    CAPITOLO 9 134

    CAPITOLO 10 147

    CAPITOLO 11 157

    CAPITOLO 12 187

    PUNTI SALIENTI DEI PRIMI VOLUMI

    Reduci dalla loro ultima avventura - in cui seguendo le indicazioni di una mappa si erano trovati a fronteggiare la minaccia delle Isole Volanti di Niulgreth sostenute dalla magia dell’Albero della Vita combattendole alle porte della città di Lyxervioz per evitarne la distruzione e così facendo negando l’avvento del Regno delle Mille Torri auspicato ma poi abbandonato secoli prima dai maghi dell’epoca - Hardana, Duntrem, Tjanador e Sycro svernavano a Luath.

    Sentendo il richiamo dell’avventura trovarono, si proposero, vennero scelti e infine assoldati – insieme anche ad altri gruppi di avventurieri - da Naifran, Generale del Regno di Pyriria, per trovare di un oggetto di tale potere da poter porre fine alla guerra tra l’Impero Cruemaek e il Principato di Relviat. Una ricerca che promette di portarli oltre i confini delle Terre dell’Oblio.

    Questa ricerca li conduce a Pyr dove, dopo aver affrontato misteriosi nemici, sono costretti a fuggire dalla città imbarcandosi a bordo della Schiuma di Vento, la nave del capitano Tremrhu, cittadino del mare che, in cambio del passaggio fino alle coste dell’Impero Cruemaek, chiede loro di aiutarlo a vendicarsi del pirata che ha ucciso suo figlio. Animati da spirito di giustizia i quattro avventurieri accettano.

    Quello che però nessuno di loro sospetta è che molto altro è in gioco, che i giocatori in ballo sono molteplici, insospettabili, spietati, ognuno con una propria agenda e ognuna di queste sembra in qualche modo intrecciarsi con la loro ricerca:

    La guerra in realtà è opera di un misterioso mago dalla maschera di specchio, Cenharual, che intende usarla come diversivo al fine di essere libero di raggiungere il suo vero scopo senza che nessuno gli presti attenzione e metta i bastoni fra le ruote: ritrovare la Pietra delle Anime usata da Efsew.

    Turmaeln, l’Imperatore dell’Impero Cruemaek, nel tentativo di liberare il suo regno dal giogo degli angruantiani e del loro capo Oswurk ha sguinzagliato le Fruste – un ordine segreto di spie e assassini al suo servizio – e che proprio a questo gruppo segreto appartenevano i misteriosi nemici affrontati dagli avventurieri a Pyr.

    Nel Regno degli Elfi, Leisinara, una potente maga e abilissima guerriera che ha combattuto al loro fianco alle porte di Lyxervioz e che all’ultimo si è tuffata nel fuoco per salvare un lembo di radice dell’Albero della Vita riportandola segretamente in patria, ha stretto una scellerata alleanza col mago dalla maschera di specchio. L’elfa, in disaccordo con gli Anziani del Bosco, intende piantare la radice al più presto, con l’aiuto del mago e della Gemma di Efsew farlo crescere di decine di anni in un istante offrendo in cambio un pezzo di radice dello stesso Albero della Vita.

    Ora Hardana, Duntrem, Tjanador e Sycro solcano il mare a caccia del pirata Onda Selvaggia, Il Capitano delle Fruste di Turmaeln è stato catturato dall’odiato Oswurk, Cenharual continua a tessere la sua ragnatela e Leisinara si prepara a fare la sua mossa.

    _______________________

    Gli avventurieri dopo aver affrontato Onda Selvaggia in mare aperto raggiungono l’Impero Cruemaek riprendendo la loro missione.

    Paruont riesce a liberarsi portando al suo Imperatore importanti notizie che sembrano svelare il ruolo di uno strano mago dalla maschera di specchio che, come un burattinaio, avrebbe tirato da chissà quanto tempo le fila dello stesso Oswurk, il Capo Supremo delle tribù Angruantiane che ha guidato l’invasione dell’Impero Cruemaek.

    Leisinara svela il suo piano alla sua allieva, Veliella rinata come mezzadriade, dopo aver rischiato di morire dopo essere stata prosciugata di tutta la magia da Leisinara stessa ed insieme a lei si appresta a compiere il sacrilegio del furto della sacra radice.

    Cenharual continua a tessere la sua tela di intrighi ed ingrossare le fila dei suoi seguaci recandosi in segreto all’Accademia di Magia Imperiale di Estiael. Qui, rovistando nell’antica biblioteca scopre un antico libro che gli svela l’origine delle Pietre delle Anime, l’evoluzione di come, coloro che si facevano chiamare Portatori di Luce divennero l‘esecrata Oscura Congrega e, soprattutto, la conferma che la fonte del potere dell’Arcimago Efsew era la più potente di queste Pietre delle Anime. Questa scoperta infonde in lui la certezza che realizzare il suo sogno, il sogno di tutti i maghi sia ancora possibile: la nascita del Regno delle Delle Mille Torri.

    Nel frattempo il gruppo di avventurieri, attraversando l’Impero, si trova ad affrontare nuovamente le Fruste sconfiggendole e catturandone una. Questa giovane ragazza si lascia scappare suo malgrado alcuni dettagli rivelando agli avventurieri che fa parte di un gruppo al servizio dell’Imperatore e che non smetteranno mai di dar loro la caccia. Gli avventurieri, lasciando la ragazza al suo destino, fuggono aiutati da un membro della Resistenza Ombra: un organizzazione segreta che si oppone all’Imperatore Turmaeln.

    Paruont libera la ragazza graziata dagli avventurieri e, contravvenendo alle regole interne delle Fruste, le risparmia la vita anche lui ordinandogli di seguire questi avventurieri, raggiungerli e infine trovare il modo di unirsi a loro o morire nel provarci.

    Il passo successivo del Capitano delle Fruste è di attivare tutte le sue spie per scoprire di più sul misterioso mago dalla maschera di specchio scoprendo così della sua presenza pochi giorni prima proprio ad Estiael e della sua possibile prossima meta.

    L’imperatore Turmaeln nel venirne informato ordina subito alle Fruste di prepararsi. Avrebbero attaccato. L’ora della vendetta sembrava finalmente giunta e niente al mondo gliela avrebbe negata.

    CAPITOLO 1

    LE LANDE INESPLORATE

    Erano passati tre giorni da quando il gruppo aveva lasciato Furaet alle loro spalle e purtroppo le miti e soleggiate giornate primaverili avevano lasciato il posto a nuvole grigie, piogge intermittenti e un vento proveniente dai Monti Spina che sembravano esser l'ultimo colpo di coda di un inverno che pareva passato.

    Il paesaggio intorno a loro stava cambiando, non solo avvistavano sempre meno villaggi in lontananza ma questi erano più piccoli e quasi tutti recintati da rozze palizzate di legno. I campi coltivati erano più piccoli e meno fertili, i boschi più radi, la natura più brulla e il verde dei prati man mano rimpiazzato da un più arido giallo.

    Era chiaro che si stavano avvicinando ai confini dell'Impero Cruemaek. Sembrava quasi che la natura stessa volesse farlo capire mandando muti segnali ai viandanti che si spingevano in queste terre.

    Verso la fine di questo terzo giorno, poche miglia dopo aver lasciato la strada principale come consigliato dall'anziano mercante, scorsero un castello arroccato su una collina. Anche da quella distanza se ne percepiva l'imponenza delle torri e delle mura.

    Tjanador inviò Mappa a controllare ma tutto quello che vide attraverso i suoi grandi occhi di vuyl fu morte e distruzione. Il castello sembrava esser stato sventrato e giaceva ormai in rovina. Attraverso i tetti crollati e bruciati vide cadaveri carbonizzati lasciati in balia di corvi e avvoltoi. Doveva essere stato uno dei primi avamposti a cadere sotto la furia dell'improvviso attacco angruantiano. Davanti a quell'orrore Tjanador capì finalmente la preoccupazione di chi aveva affidato loro la loro missione e l'importanza che almeno uno dei gruppi partiti da Luath settimane or sono riuscisse nell'impresa.

    Nel mentre che guardava queste scene Tjanador tentava di descriverle al meglio ai suoi compagni che ascoltavano in silenzio.

    Non ho mai visto un angruantiano. sentì dire a Duntrem alle sue spalle.

    Nessuno di noi ne ha mai visto uno vero? chiese Sycro che cavalcava accanto al nano.

    Hardana scosse il capo Non sono sicura di avere tanta fretta di farlo. commentò.

    Tjanador richiamò Mappa interrompendo il legame visivo Eppure è a casa loro che siamo diretti. disse scrutando l'orizzonte.

    Di questo non mi preoccuperei troppo rispose tranquillo Duntrem Se è vero che vivono per la guerra come ci hanno detto allora è probabile che ci troveremo solo donne e bambini e villaggi semi deserti.

    Sycro, che continuava a guardarsi intorno come se dovesse finire in un imboscata da un momento all'altro, sospirò Non lo so, non riesco a togliermi di dosso la sensazione di essere osservato, seguito, spiato e comincio a chiedermi se non sia proprio uno di loro. Dopotutto il mercante ci aveva avvertito che un gruppo di angruantiani era nelle vicinanze no? e detto questo guardò Tjanador.

    Il mago lo vide, fece gli occhi in gloria e annuì lentamente abbozzando un sorriso Va bene, va bene, controllo… di nuovo. e riattivò la magica simbiosi col suo famiglio. Ormai l'unione tra i loro pensieri e tra le loro coscienze era così facile e naturale che spesso Tjanador aveva difficolta a ricordarsi com'era prima e come facesse, fino a poche settimane fa, a trovarla una cosa difficile da fare. Un pensiero che, se da un lato lo preoccupava, dall'altro gli dava fiducia e lo riempiva di una gioia primitiva poiché, aveva letto che solo i maghi del sesto cerchio in poi riuscivano ad avere un legame fluido e immediato coi loro famigli e lui era solo al quarto. La parte preoccupante era che ormai Mappa sembrava esser diventato talmente parte di sé che, era sicuro, perderlo per una qualsiasi ragione sarebbe stato doloroso quanto un amputazione sul piano fisico e la perdita della persona più cara su quello emotivo.

    Come riprova di questo loro intenso legame Mappa, che aveva sentito la richiesta di Sycro, senza bisogno che Tjanador glielo chiedesse, tornò dal suo maestro più veloce del più veloce degli uccelli prendendo quota poco prima di raggiungerli e iniziando a volare in tondo in cielo sopra di loro come fosse un avvoltoio in attesa.

    Coi suoi occhi osservò le lande intorno a loro. Tjanador pensò di chiedergli di andare ancora più in alto e Mappa lo fece in contemporanea al suo pensiero. Guardando attraverso gli occhi di Mappa da queste altezze era un'esperienza che rapiva totalmente. Riuscire a vedere più lontano di quanto si potesse fare sulla torre più alta di tutte le Accademie di Magia. Vedere più chiaramente e nitidamente che con l'incantesimo degli Occhi di Falco. Era sicuro che persino l'incantesimo Vista di Aquila eseguito alla perfezione dal più potente dei suoi professori all’Accademia di Magia di Encamro non avrebbe potuto competere.

    Sycro che ormai sapeva l'effetto che questo tipo di ricognizioni aveva su Tjanador lo scosse gentilmente ma fermamente Vedi niente?

    Il mago sorrise Vedo tutto! gli rispose tornando serio subito dopo Aspetta, ora controllo per bene! e detto fatto iniziò a scrutare con lo scopo ben preciso di scovare eventuali inseguitori o potenziali minacce.

    Cosa vedi? lo incalzò Hardana che adorava sentire le descrizioni e le ascoltava come fossero favole di un fantastico mondo lontano.

    Tjanador si concentro Sulla strada principale dietro di noi non vedo nessuno, o meglio, vedo carri e persone sulla strada ma nessuno che sembra seguirci da quando l'abbiamo lasciata. In direzione del castello non c’è anima viva. Davanti a noi vedo solo colline aride e rocciose e piccoli boschi con alberi piegati dal vento ma nessun segno di viaggiatori e, sulla nostra sinistra, altre basse colline.

    Tutto libero allora? chiese Sycro per conferma iniziando a rilassarsi.

    Tjanador non rispose piegandola testa di lato e sporgendosi leggermente in avanti.

    Cosa c’è? chiese Hardana curiosa.

    Tjanador non rispose subito socchiudendo leggermente gli occhi concentrato sul vuoto davanti a sé.

    Allora? insiste’ impaziente Sycro mentre Duntrem ridendo sotto i baffi lo osservava innervosirsi di nuovo.

    Alla fine Tjanador parlò C'e un piccolo boschetto dagli alberi radi e secchi a poco più di due miglia alla nostra sinistra e al suo interno vedo un piccolo gruppo di cinque uomini. Anzi, no, tre uomini e due donne.

    Sycro si girò verso Duntrem, lo beccò che sorrideva e gli diede un colpetto sulla spalla per richiamarlo all'ordine Descriviceli?

    Tjanador, ripresa una postura normale alzò le spalle Sembrano dei contadini, potrebbero essere dei taglialegna ma… non hanno asce con loro né asini o buoi per portare i tronchi.

    Cosa fanno? intervenne Hardana anticipando Sycro.

    Pur sorprendente che possa essere stanno… camminando in fila uno dietro l'altro! riferì loro il mago fingendo stupore.

    Hardana sorrise ma Sycro invece non sembrava affatto divertito né soddisfatto da quello che aveva sentito Dove stanno andando?

    Tjanador si girò a guardarlo Dici sul serio? Come faccio a saperlo? Mando Mappa a chiederglielo?

    Sycro gesticolo nella direzione in cui Tjanador aveva detto di averli visti Certo che dico sul serio! Guarda dove sono diretti e poi osserva meglio in quella direzione! Forse sono dei briganti che si stanno ricongiungendo ai loro complici o altro! Dai, controlla, dobbiamo saperlo!

    Tjanador obbedì anche se la cosa gli sembrava alquanto improbabile. Fece avvicinare Mappa al gruppetto, li osservò per un po’ per capire esattamente in quale direzione andassero e poi ci indirizzo Mappa. Quando la visuale gli permise di vedere oltre una delle basse colline subito dopo il boschetto dove si trovavano i viandanti intravide qualcosa che si muoveva nascosto dagli alberi. Era un piccolo gruppo di persone, a vederli dall'alto sembravano soldati dei quali alcuni erano a cavallo e altri a piedi. Procedevano lentamente in quella che sembrava una traiettoria uguale alla loro ma parallela.

    Il mago riferì immediatamente ai suoi compagni e Sycro ebbe un moto di vittoria nel sentire le sue parole Avvicinati più che puoi. Sono soldati imperiali? Mercenari? Disertori?

    Tjanador fece volare Mappa ad una quota più bassa ma senza esagerare, non aveva nessuna intenzione di rischiare di farlo scoprire e magari diventare il bersaglio di un ignoto balestriere dalla mira eccezionale. Non appena vide più dettagliatamente il gruppo ordinò immediatamente a Mappa di riprendere quota e tornare indietro e lo fece ad alta voce.

    Cos'hai visto? chiese Hardana preoccupata dal tono della sua voce.

    Tjanador interruppe il legame con Mappa tornando completamente coi suoi compagni Non penso che quei quattro vogliano ricongiungersi col gruppo di soldati ne spero per loro che ci avranno mai a che fare!

    Sycro imprecò Sono gli angruantiani di cui ci ha parlato il mercante vero?

    Tjanador annuì Sono almeno una dozzina e uno di loro è enorme e monco e con una sorta di grossa mannaia attaccata al moncherino. Non sono di certo un gruppo col quale vogliamo avere a che fare ve lo garantisco. Hanno la testa e il viso ricoperto di cicatrici, dei denti appuntiti e prominenti che sembrano fatti apposta per sbranarti vivo, un aspetto minaccioso, terribile e terrificante. Credetemi, è meglio evitarli!

    Duntrem sentendo la descrizione di Tjanador portò d'istinto la mano all'elsa della sua fidata ascia Possiamo evitare questi ma non sono sicuro riusciremo ad evitare di incontrarne altri, dopotutto siamo diretti nelle loro terre. Commentò serio Vedo comunque che le manie di persecuzione a volte pagano. aggiunse ridendo alle sue parole rivolte a Sycro Ben fatto! aggiunse infine riconoscendogli il merito.

    Sycro, appagato dall'aver avuto ragione ma preoccupato per le notizie, si preparò a spronare il proprio cavallo Tjanador ha detto che procedono lentamente e che non tutti loro hanno dei cavalli per cui, direi di sbrigarci e partire immediatamente e al galoppo pure! Dobbiamo superarli e distanziarli il più possibile prima di entrare a casa loro, visto soprattutto che non siamo neanche invitati!

    Nessuno ebbe da ridire in merito seguendolo mentre l'uomo prendeva il comando del gruppo.

    Viaggiarono in questo modo per un paio di giorni, spronando i cavalli al massimo e riposando solo lo stretto necessario per farli riposare.

    Nei due giorni di marcia forzata successivi il panorama intorno a loro non cambiò molto se non che già da meta del primo giorno non avvistarono più alcun ordinato villaggio imperiale né tanto meno campi coltivati. Sembravano essere entrati in una sorta di terra di nessuno della quale nessuno si curava. Era una sensazione strana che si percepiva più che vederla.

    I quattro compagni, malgrado la fretta, non procedevano in linea retta ma cercavano per quanto possibile di approfittare dei piccoli boschi e basse e brulle colline per cercare di nascondersi ad occhi indiscreti.

    Alla fine del secondo giorno arrivati ad un piccolo fiume poco profondo si trovarono davanti un alto palo annerito alla sua base dal fuoco e per il resto ricoperto di muffa. In alto sul palo c'era una rozza tavolozza di legno sulla quale inciso a fuoco c'era scritto Angruantia e sotto di esso erano stati chiodati dei teschi che niente avevano di umano, elfico o nanesco ma neanche appartenevano ad orchi, troll o altri Teschi angruantiani! confermò Tjanador.

    Hardana si avvicinò al palo e all'improvviso lo colpì con la sua mazza con forza facendolo tremare colpendolo un'altra volta e poi una volta ancora finche’ uno dei teschi non cascò. Lo raccolse e lo osservo studiandolo attentamente Avevi proprio ragione, hanno denti davvero aguzzi e un muso prominente e, a giudicare da questo cranio, devono avere anche delle mascelle molto forti.

    Ah! esclamò Duntrem strappandoglielo dalle mani Uno di quegli avversari a cui strappare le braccia non serve a metter fine al combattimento! disse ridendo gioioso alla sua battuta.

    E non è finita, guardate qui! disse Sycro richiamando la loro attenzione dietro al palo dove si trovava lui Ossa! E guardate che ossa!

    Hai piedi dell'uomo giacevano molte ossa di diverso tipo ammucchiate le une sulle altre. L'uomo ne pestò uno col suo stivale ma questo non si spezzò. Dovette dargli altri tre violenti colpi prima di riuscirci Questi angruantiani sembrano fatti apposta per la lotta, qualsiasi mio osso si sarebbe spezzato dopo il primo colpo. commentò preoccupato.

    Se questa sua affermazione che preoccupava non poco Tjanador e Hardana sembrava invece aver avuto l'effetto contrario su Duntrem il cui buonumore non faceva che aumentare. Il nano giulivo si fece avanti e, con un sol colpo della sua ascia, spezzò alcune di quelle ossa a terra Visto? disse soddisfatto di sé Basta non limitarsi a prenderli a calci! e rise di nuovo raccogliendo un pezzo d'osso rotto per poi buttarselo alle spalle con noncuranza.

    Sycro sovrappensiero si osservò intorno e poi di nuovo le ossa e i crani Senti Hardana, non potresti rifare su uno di questi crani quell'incantesimo che hai usato per richiamare lo spettro di Efsew nelle cripte di Lyxervioz? Così tanto per avere un po’ di informazioni su quello che ci aspetta.

    Hardana scosse la testa Non era un incantesimo ma un rituale ben specifico e, no, non penso di poterlo né di volerlo fare. Evocare e controllare lo spettro di un umano, una razza con cui ho molta affinità già è stato difficile, farlo con lo spirito di una razza che neanche ho mai visto sarebbe devastante, rischierei la pazzia, sempre che ne esca viva ovviamente.

    Duntrem scoppiò a ridere Guardati! esclamò Sacerdotessa avventuriera in compagnia di un nano un uomo e un mago, sono sicuro che molti già ti considerano pazza per cui anche se lo diventi davvero che differenza fa?

    Hardana raccolse un osso da terra e glielo lanciò con forza sorridendo maligna nel colpirlo alla spalla.

    Dai! Non fare così! Era tanto per dire! rise Duntrem riparandosi dietro al suo cavallo e evitando di poco un altro osso volante.

    Basta giocare! esclamò serio Sycro Abbiamo una missione importante da compiere! li redarguì.

    Duntrem ancora sorridente uscì da dietro il cavallo Sei il solito guastafeste! ebbe giusto il tempo di dire che Sycro, con un'occhiata veloce ad Hardana che lo capì al volo, lanciò anche lui insieme alla mezzelfa un osso al nano che, preso tra due fuochi non poté far altro che alzare le mani in segno di resa ridendo insieme a loro. Anche Mappa, vedendoli giocare, si unì a loro guizzando per terra più veloce di un furetto lanciando loro un osso dietro l'altro a tale velocita che i tre dovettero rinunciare alla lotta nascondendosi dietro i cavalli come Duntrem poco prima.

    Abbiamo un vincitore! esclamò Tjanador soddisfatto e orgoglioso del proprio famiglio mentre il vuyl faceva capriole in aria felice come un bambino.

    Ad un tratto però un rumore proveniente da una fitta macchia di cespugli poco lontano li riporto alla realtà ricordando loro dov'erano. Prima che nessuno di loro avesse tempo di muoversi Mappa scattò in avanti, raggiunse i cespugli e veloce come un dardo ci si tuffò dentro incurante delle spine. Sentirono un grugnito seguito da un verso strozzato e poco dopo il piccolo vuyl riapparve trascinandosi dietro uno strano animale grande quanto una piccola pecora che sembrava un incrocio tra un coniglio e un grosso roditore depositandolo ai loro piedi come se pesasse poco più di una piuma.

    Hardana gli si avvicinò incuriosita Che cos’è? chiese rigirandolo con un piede. L'animale aveva un folta e corta pelliccia color terra e, oltre i denti piccoli ma aguzzi, aveva una sola lunga unghia ricurva sulle zampe anteriori.

    Duntrem la raggiunse, osservò meglio lo strano animale, lo afferrò per la collottola e lo alzò guardandolo con attenzione Non so a voi ma a me sembra i nostri prossimi pasti! disse ridendo legandolo immediatamente alla sella del piccolo cavallo Bravo Mappa!

    Ora rimettiamoci in viaggio! disse Sycro salendo in sella per primo per dare l'esempio Ci aspettano almeno altri tre giorni di viaggio in una terra nella quale dovremmo fare ancora più attenzione di quanto abbiamo fatto finora

    Duntrem lo guardò a metà tra il sorpreso e il sospettoso Vabbè ma, non è che fino adesso sia successo granché. si lamentò.

    Hardana che era già in sella si chinò e fece per tirargli la barba ma Duntrem si spostò all'ultimo momento Non e successo niente? chiese sorridendo sconcertata Vediamo, abbiamo un incarico segreto con lo scopo di fermare una guerra, a Pyr ci abbiamo quasi rimesso le penne, ci siamo imbarcati, visitato un covo di pirati e combattuto contro uno di essi affondandogli la nave, arrivati qui nell'impero hanno cercato di ucciderci e ora stiamo per entrare in terre sconosciute. finito l'elenco rifletté un istante storcendo la bocca Effettivamente non è successo granché! ammise ridendo e con la sua risata chiara e cristallina puntò un dito avanti a sé All'avventura! esclamò a voce alta ma senza urlare spronando il cavallo e seguendo Sycro che già era diversi passi avanti a loro.

    Si inoltrarono così in un territorio in cui pochi uomini potevano vantarsi di essere stati. Le terre delle tribù angruantiane erano sempre state descritte come un luogo violento che non perdonava alcuna intrusione. Una terra in cui la forza era la regina e la morte il suo compagno. I quattro procedevano lentamente ma decisi a non farsi recuperare dal gruppo di angruantiani che dovevano essere da qualche parte alle loro spalle.

    Seguendo le indicazione della mappa datagli da Naifran a Luath puntarono verso le vette dei Monti Spina che si scorgevano in lontananza. Attraversando una terra che non sembrava molto diversa da quella che si erano lasciati alle spalle. Brulla, dai grandi prati di erba giallastra, con basse colline e con molti piccoli boschi dagli alberi radi e dall'alto tronco di corteccia bianca e rami che iniziavano a spuntare solo ad almeno due uomini di altezza.

    Passarono più di due giorni senza che avvistassero nessuno sul loro cammino e senza che Mappa scorgesse alcun villaggio e, anche se avevano tracciato un percorso che li faceva restare il più possibile vicino al confine Imperiale, Tjanador non poté non pensare che fosse strano.

    E’ colpa della guerra gli aveva risposto Sycro.

    Tjanador si guardò intorno ancora perplesso Mi aspettavo comunque di avvistare qualcuno o magari un villaggio o caravanserraglio o avamposto per il commercio.

    Gli angruantiani sono diversi da noi. spiegò Hardana La maggior parte di loro non sono stanziali, si spostano di continuo all'interno del territorio del loro clan e ogni clan ha un solo villaggio nel quale risiede il loro capo, senza contare che anche le loro donne combattono al pari dei maschi e, in teoria, per via della guerra, gli unici rimasti saranno i vecchi, gli storpi, i malati e i bambini che ancora non hanno imparato a maneggiare un'arma.

    Duntrem la guardò sospettoso E tu come le sai queste cose?

    Hardana lo squadrò con aria di sufficienza e un malcelato sorriso Mi sono documentata alla biblioteca di Luath prima di partire.

    Sycro la fissò affranto Dircelo prima no? Avremmo potuto procedere molto più velocemente! si lamentò.

    Hardana alzò le spalle Si leggono tante cose sui libri, chi ci assicura che sono vere? Chissà da quale fonte sono state tratte queste informazioni? potrebbero essere sbagliate.

    Sycro annuì anche se non troppo convinto.

    Procedendo lungo il loro percorso stabilito arrivarono a circa una decina di tiri d'arco dalle pendici delle montagne e poi puntarono verso l'interno delle terre angruantiane lasciandosi dietro l'apparente sicurezza del confine delle terre Imperiali. Solo allora Tjanador attraverso gli occhi di Mappa avvistò in lontananza uno dei villaggi di cui aveva parlato Hardana e fu costretto dai suoi compagni a fare avvicinare il suo famiglio per osservarlo meglio e capire se rappresentava o meno un pericolo per loro.

    Il villaggio non era grande, circondato da un alta palizzata fatta di grossi tronchi appuntiti e circondato da un largo fossato colmo di fango putrido.

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1