Il cielo del mattino mette a neve: II edizione
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About this ebook
Luca Bacilieri (Ferrara, 1960) è laureato in Scienze Motorie (I.S.E.F). Ha insegnato per molti anni in diversi Istituti di istruzione secondaria di 1° e 2° grado.
Autore dei libri Oltre il Giardino (2017) e Il respiro dei sogni (2018), entrambi per le Edizioni Artestampa (Modena). Oggi vive a Modena dove dirige Il Giardino sul Fiume - Percorsi di benessere.
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Book preview
Il cielo del mattino mette a neve - Luca Bacilieri
A un pittore bambino
(Gianni Rodari)
Appeso a una parete
ho visto il tuo disegnino:
su un foglio grande grande
c’era un uomo in un angolino.
Un uomo piccolo, piccolo,
forse anche un po’ spaventato
da quel deserto bianco
in cui era capitato,
e se ne stava in disparte
non osando farsi avanti
come un povero nano
nel paese dei giganti.
Tu l’avevi colorato
con vera passione:
ricordo il suo magnifico
cappello arancione.
Ma la prossima volta,
ti prego di cuore,
disegna un uomo più grande,
amico pittore.
Perché quell’uomo sei tu,
tu in persona, e io voglio
che tu conquisti il mondo:
prendi, intanto tutto il foglio!
Disegna figure grandi grandi,
forti, senza paura,
sempre pronte a partire
per una bella avventura.
PREFAZIONE
Conosco Luca da anni. Le sue riflessioni, che puntualmente ricevevo tramite la Newsletter de Il Giardino sul Fiume, mi scaldavano il cuore con bellissime e forti emozioni. E fu così che un giorno gli proposi di raccoglierle affinché non andassero perdute…
Ora nasce il terzo libro, e tutto ciò è incredibile e meraviglioso!
Ne Il cielo del mattino mette a neve si trova l’essenza del suo pensiero, ancor più condensata, come un nucleo di magma incandescente che dal profondo dà vita alle sue potenti visioni e alle tante voci che popolano il suo fantastico immaginario interiore, il tutto permeato da quella soffusa sinestesia che da sempre aleggia in tutti i suoi scritti e, in primis, nel suo modo di essere.
Ringrazio Dio di essere stata una piccolissima goccia che umilmente ha ispirato questo immenso mare di bellezza spirituale.
Le sue parole, i suoi pensieri, le riflessioni, i riferimenti ai grandi Maestri nella storia della filosofia, sono un prezioso dono che aiuta ognuno di noi a riflettere interiormente e a diventare migliori.
Luca scrive non solo con il cuore, ma con l’Amore Universale verso tutti e tutto. Esalta il creato di autentica bellezza, trasmette e diffonde il vero senso della vita e dell’Uomo.
In un momento così pesante da affrontare e pieno di rabbia, odio e violenza, dove i profondi valori dell’Essere sembrano dimenticati, i libri di Luca sono una candela accesa con la luce della Speranza per tutto il mondo. Le emozioni, i sentimenti, la pace, l’amore e la riflessione sul valore autentico, vero e profondo della Vita, riscaldano il cuore ed elevano l’Anima.
Grazie Luca.
Carla Mazzieri
Presidente Fondazione Casa dell’Albero Onlus - Fossoli di Carpi (MO)
GIORNO
(Luna di quando tutto ebbe inizio)
Si ritorna sempre nel luogo di origine,
la mente mai l’ha abbandonato.
Il corpo vaga nelle mille direzioni
di un’esistenza cercata.
Nel momento di congiunzione,
le esperienze e le vicissitudini
collimano in modo perfetto.
Là, in questo luogo di incontri, avviene la scintilla.
Ogni giorno si ripete, si rinnova.
Una nuova opportunità,
rimasta latente per milioni di secondi,
si riappropria della vita.
Sognatore
Il vento della primavera mi espira
oltre l’arcobaleno, sotto un cielo
dove le stelle si fondono
con la luce dei tuoi occhi.
L’aria è ricolma di semi
che il vento diffonde.
Le nuvole dipingono ripetute
metafore dell’infinito.
Mi sento un sognatore.
Voglio conoscere l’aria
per comprenderne lo spirito.
Perché le cose non sono, accadono.
A una bianca farfalla
Hai indossato l’abito della festa
per rubarmi uno sguardo,
per farti ricordare.
Non basta tutto il cielo
per contenere la tua eleganza.
Serve la libertà e un fiore profumato.
Sei scesa ad abbeverarti
nel calice più dolce, per brindare
ai granelli di polvere sulle tue ali.
Il giardino segreto
Mi inviti a entrare
nel tuo giardino segreto
ricco dei misteri
che ho sempre sognato.
Affido i miei passi
al canto dei merli
il mio respiro lo regalo
alle tue piccole labbra.
Attraversare la soglia
è una nuova nascita
tornare indietro
è rinunciare alla vita.
L’alba del futuro
Quando mi sono svegliato
te n’eri già andata.
Il cuscino teneva ancora in ostaggio
il tuo profumo di gelsomino.
Un sipario rosso scuro che calava
mentre il pubblico sfollava.
Una rapsodia in lontananza
invitava la giornata a iniziare.
Ho osservato le tue foto affisse al muro
con chiodi storti e arrugginiti.
Ho staccato e messo in tasca la più bella,
per mostrarla a chiunque avessi chiesto di te.
Ti hanno visto camminare verso l’alba,
i miei passi hanno invece scelto il tramonto.
Unico modo per incontrarci di nuovo
in una sera qualunque, di un anno incerto,
in una via qualsiasi, o in una qualsivoglia piazza
di una città che potrebbe essere ovunque.
Ho perso tanto lungo la mia strada,
ma ho ancora voglia di ricominciare.
Mi sento un braccio amputato,
ma riesco ancora ad accarezzare.
E allora, davanti alla tela della vita,
dipingo a colori il mio nuovo futuro.
Forse non oggi, e neppure domani,
ma prima o dopo respirerò
l’aria di vetta da cui sono scivolato giù.
Per il momento sorrido a me,
ho gambe buone per risalire la china.
E riparto da qui.
In viaggio verso il cielo
Voglio salire fino a te
per raggiungere
i miei sogni di bambino
conservati sulle tue nubi
ad abbracciare
le stelle che contieni
nel tuo amore infinito
dal tempo dei tempi
a osservare
la vastità dell’universo
con gli occhi
di un gigante.
Sono salito fino a te
cielo velato
abbarbicato sull’albero
più alto che ho sognato.
Sentinelle
Sentinelle insapute
sorveglianti speciali
di giorni infiniti
di notti ancestrali
Spiriti errabondi
in preghiera ridesta
cullando la speranza
fino all’alba manifesta
In punta di piedi
vegliando sul fuoco
ricamano arazzi
sul cielo che invoco
Curano il cuore
prendono le difese
di colui che è signore
delle promesse accese
Se un angelo mente
Niente corre più veloce
del tempo di notte.
Sto cercando di afferrare
un granello di vita
che scivola via tra le dita.
Sono un’anima travagliata
che cerca la pace nel buio.
Perché i giorni di sole
possono ingannarti
con i loro cangianti coni d’ombra.
Ho bisogno di qualcuno
che non si arrenda mai,
anche sotto la pioggia gelata.
Che cammini accanto a me
attraverso i frutteti e il grano.
Mi sento uno sconosciuto,
che parla in una lingua congelata.
Circondato da sagome ambulanti
mi siedo su una panchina
a osservare la singolare sfilata.
Un reduce di guerra che ha
conquistato la propria paura
e vinto la sorte per raccontarlo.
Una fila di donne tutte in bianco
e un re senza mantello e corona.
Un uomo con la barba finta
in un cappotto color muschio.
Una giovane donna
con gli occhi freddi e grigi
e i capelli tinti di rosso Natale.
Vagabondi alla moda
fotografie disposte
contro un muro bianco.
Ogni volto è un
capolavoro di solitudine.
In attesa della lunga notte
sento di nuovo il tuo profumo nell’aria.
Mi ricordo ancora le cose che avevi scritto
sulla polvere del cruscotto.
Non avevo mai visto un angelo mentire.
Non era un fiore
Sono sempre andato alla ricerca
di un dio salvifico in fondo alla via,
dove il silenzio non era
solamente una parola.
Stanco e sudato,
con la radio accesa,
quel che pensavo
lo sentivo addosso.
È stato il vento giovane
a soffiar via l’eco dei miei pensieri.
È stato il tepore del sole
a dipingere le mie gote.
La sinfonia dei merli
mi ha accompagnato all’altare.
Ho visto la rosa rossa sulla croce innevata.
Ho guardato meglio e non era un fiore.
Chi trova un tesoro
Tre metri sotto terra
ho trovato una mappa.
Era molto antica,
c’era raffigurato dove
avevano nascosto il tesoro.
Ho ascoltato il vento
ho seguito le stelle
ho scalato la montagna
e sono giunto
nel punto esatto.
Ho scavato con le mani
fino a farle sanguinare.
Ho trovato quello che cercavo.
Ma una volta aperto lo scrigno
solo uno specchio mi attendeva.
Contando le stelle
Sto tornando a casa
tenendo un sogno legato
dietro la schiena.
I miei piedi sanguinano
camminando su vetri rotti
e ricordi pieni di spine.
Mi piacerebbe essere
un nomade o un santo
per avere le chiavi del paradiso.
Parlerei con un mendicante
per ascoltare le sue parole
soffiate come poesie nel vento.
Gli racconterei della mia nostalgia
di come tutto ciò che possiedo
porti il tuo nome sopra.
A volte nel mio giardino
a tarda notte conto le mie cicatrici
proprio come le stelle.
Sottosopra
è tutto sottosopra,
questione di prospettiva.
Sono dall’altra parte della luna
e guardo il mondo a testa in giù.
Il tuo letto è vuoto
e non sei nemmeno in casa.
Mi giri sempre la schiena
inventando le stesse vecchie bugie.
Voglio parlare ma non trovo le parole giuste.
Mi sono perso nel labirinto dei miei pensieri
dal momento che non so in che modo
la tua anima può farti volare.
Il giorno che cambierai svanirai per sempre.
Un altro ritratto che toglierò dal muro.
Non è quello che voglio fare
ma lo farò comunque.
Futuro
È vestita del colore della notte
quando il cielo è vuoto di stelle.
Indossa morbidi mocassini
del colore della brezza.
Porta collane di corallo
del colore del mare in burrasca.