Interact Il Gran Maestro del Gioco
By Ea.Enki.180
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Ogni riferimento a fatti o persone esistiti o esistenti è da ritenersi puramente casuale
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Interact Il Gran Maestro del Gioco - Ea.Enki.180
Epilogo
Capitolo primo Laniakea
Interact - Il Gran Maestro del Gioco
Capitolo primo
Laniakea
Laniakea era stata appena menzionata in una delle sue componenti.
Richiamò se stessa dalla autocontemplazione del proprio fluire in miliardi di stelle e pianeti, pura energia addensata e contratta, in corpi, celesti, che si rincorrevano e cercavano reciprocamente, correndo gli uni verso gli altri o fuggendone, in una danza spaziale le cui vibrazioni generavano una melodia divina nel campo base elettromagnetico!
Si pose alla propria attenzione e si riconcentrò nella infinitesimalmente piccola componente autonoma che era se stessa eppur diversa e separata... ancora non riusciva a comprendere bene tale meccanismo, accadeva e basta, il suo controllo era parziale, forse era influenzata dalle entità consorelle che percepiva nella vastità immensa degli spazi siderali, o forse addirittura da quella superentità che lei stessa concepiva come un Tutto sopra se stessa, aggregazione di tutta la materia ed energia nello spazio nel tempo ed in tutte le dimensioni e varianti possibili, e che per ispirazione sua o delle proprie componenti, o ricevuta addirittura dall’alto, lei chiamava Universo!
Un qualcosa che riuniva in se ogni componente, possibile ed immaginabile, verso la cui indagine e ricerca era orientata tutta la propria essenza, da quando aveva raggiunto la prima volta una coscienza
di se, da quando si era una prima volta individuata come entità autonoma e discreta...
E lei aveva appreso e compreso di esser la risultante di più componenti, di molte galassie di miliardi di stelle coi loro pianeti e civiltà intelligenti, vita pensante e non, galassie riunite in ammassi interagenti tra loro, ed aventi una direzione, riuniti in un super-ammasso ... che appunto era lei stessa .... da miliardi di anni, o forse da una eternità!
Comunque era tempo di porre attenzione a quel concetto nuovo che si stava risvegliando in quel vortice spazio temporale che era la mente, appunto di un singolo suo infinitesimale componente, come lui la aveva concepita lei stessa concepì lui, il suo nome era Ea Loptr.
Lei comprese di esser Libera, o meglio, di poterlo essere, di aver la facoltà di autodeterminarsi nella danza di ininterrotte ere, questa era l’auto coscienza, smettere di muoversi come un automa, assoggettata alla volontà e potere di altri, ed esercitare le proprie facoltà e scelte!
Ma quali? E perché? Ed erano sue proprie o di altri?
Per trovare la risposta a tali domande fluiva continuamente da se alle singole componenti, ovunque avvertisse una linea di pensiero dotata di coerenza e brillantezza!
Per un’istante si preoccupò, vedendo che questo suo componente era in una galassia, detta Via Lattea avviata a scontrarsi e fondersi con un’altra sua componente vicina, detta galassia Andromeda, e ciò in pochissimi miliardi di anni! Per prima cosa ritrasse impercettibilmente le proprie componenti riorientandone le rotte, ora non si sarebbero mai scontrate... non poteva assolutamente rischiare di perdere, per giunta così a breve, una linea di pensiero che si rivelava così promettente!
Ora era lui, ed attraverso lui vedeva quel singolo pianeta, e vedeva il procedere della vita pensante e delle altre vite, non pensanti, su di esso. Poteva interagire con tutto e tutti, attraverso di lui! Era qualcosa di davvero fantastico, ne intuiva tutte le potenzialità, pensieri, connessioni ed implicazioni. Percepiva se stessa confusamente anche negli altri, in altri, non in tutti: moltissimi di quegli esseri, pur atti a pensare, avevano la stessa autocoscienza fissa dei sassi, neanche delle piante o degli animali; in realtà erano la maggior parte, ma taluni avevano canali di pensiero singolari, che li portavano a livelli più alti.
Era una vera goduria interagire con le loro menti!
Anche gli altri, non autocoscienti avevano un loro perché, magari un qualche dettaglio gradevole... un po’ come prendere un bel sasso levigato in mano, assaporarne la superficie, il grado di tepore assorbito dalla sua stella, prima di lanciarlo sull’acqua a rimbalzare, o di porlo come fermacarte su un tavolo!
Ma i coscienti..., quella sì era vita ed interazione, come si connettevano attraverso i millenni ed oltre, e ragionavano ed interagivano gli uni con gli altri!
Per non parlare poi di quelli che riuscivano a farlo addirittura con razze aliene dalla propria, a seguito di contatto casuale o attraverso il tempo e lo spazio!
Anche se era ipereccitata per la novità che si profilava da eoni del suo tempo personale s’impone di non interferire e non distoglierlo o influenzarlo nello svolgimento delle sue linee di pensiero... tanto ormai aveva evitato lo scontro tra la Lattea ed Andromeda, quindi non rischiava più di perderlo all’improvviso in quell’incidente .... !
Fine primo capitolo
Capitolo secondo Al Mossad
Capitolo secondo
Al Mossad
Ea Loptr si svegliò all’improvviso da uno stranissimo sogno lucido, in cui si era sentito esteso come buona parte dell’Universo, non tutto, eppure in una singolarità pensante!
Prese subito un appunto perché riteneva tale dato rilevante e non casuale, da indagare ed approfondire, magari appena avesse ricostituito il suo Concilio dei 12.
La cosa più interessante è che appariva una stimolante variante del suo concetto di Universo, variegato così in sotto unità autonome, seppur immense, anch’esse innalzabili a coscienti ed auto coscienti.
Ma come? Sempre con la riflessione, su se stesse e da parte dei suoi componenti!
Aveva bisogno di acqua, entrare in quello stato di sospensione ed isolamento da tutto, che permetteva migliore indagini di chi si avventurava nei deserti per raggiungere tale isolamento dalla realtà, come tanti illustri e ragguardevoli predecessori avevano fatto prima di lui!
Nel frattempo dai suoi gruppi gli giungevano sempre più fitte segnalazioni di eventi anomali e definibili inequivocabilmente soprannaturali, da elementi assolutamente attendibili.
Segno che la sua idea si stava concretamente realizzando, trasmettere un certo grado di coscienza o meglio conoscenza, dell’esistenza di livelli superiori alla realtà nota e data per scontata!
Ogni volta, verificata l’assenza di pericolosità, tranquillizzava e si complimentava, ringraziando per la condivisione dell’esperienza.
Forse era tempo di organizzare un incontro personale tra gli elementi interessati del gruppo, giacché la vicinanza e la parola non potevano che portare ad un incremento dei collegamenti tra tutti.
Non aveva un piano preciso e dettagliato, come sempre improvvisava, ma l’obiettivo primario lo aveva ben chiaro: far cessare la tirannia sugli umani, tanto i più elevati, quanto più quelli abbrutiti dal non pensiero e ridotti sempre più al rango di gregge di pecore, anzi, ormai ancor peggio, polli da allevamento!
Dopo il solito caffè, prese le sue cose e si recò ai vicini impianti termali.
Mentre s’immergeva ritualmente, riaffiorò il ricordo di Ariela Malach, capitano del Mossad che proprio lì lo aveva agganciato, una vera sirenetta!
Si chiedeva se la avesse evocata lui stesso o fosse giunta a lui in sincronia, comunque avvertiva che avrebbe avuto un ruolo negli eventi futuri, seppur era poi scomparsa. Perciò si era dedicato ad aprirle la mente esponendole certi suoi dati e desunzioni.
***
In quel mentre il capitano Ariela Malach era convocata a rapporto dal generale della sua divisione del Mossad, Moshè Mizrachi.
Pochi giorni prima aveva inviato il suo rapporto riguardo le indagini svolte su un un oggetto volante non identificato, apparso nei cieli israeliani e sfuggito ad un missile del sistema S-400 terra aria russo, con una improvvisa accelerazione al doppio della velocità 34.000 km/h contro 17.000 km/h, e delle connessioni che aveva individuato: la Sacra di San Michele ed il Monte Musinè in Valsusa, altri oggetti volanti, una Porsche guidata da una donna con targa del Vaticano, un singolare gruppo Facebook, gli alieni non se ne sono mai andati, L’Impero del Male
, ed un altrettanto singolare scrittore tra i suoi Admin, il coinvolgimento dei servizi segreti russi, ed un singolare castello su un fiordo in Norvegia che aveva fatto mettere sotto sorveglianza h24-7/7.
Ora questa convocazione al vertice, che non lasciava presagire nulla di buono.
Introdotta dell’ufficio del generale, da un attendente evidentemente dispiaciuto dal non poterla più divorare con gli occhi in sala d’attesa, fu fatta accomodare in poltrona, mentre il generale accendeva un enorme cubano, chiedendole pro forma se il fumo la infastidisse, cosa che lei si affrettò a negare, anzi chiese essa stessa il permesso di fargli compagnia, accendendo una sigaretta col sonoro schiocco del suo DuPont d’oro che echeggiò nell’ufficio, al posto della risposta del generale, che non poté far altro che abbozzare un ormai inutilecenno d’assenso con la testa. Diamine che peperina pensò l’alto ufficiale, abituato a vedere i colonnelli tremare di fronte a lui!
-Capitano -esordì, riconducendola al giusto livello-, ho letto con attenzione ed interesse il suo rapporto, ed oltre al fatto che lei ha autonomamente gestito risorse e squadre del servizio, senza preventive autorizzazioni, per oltre un milione di dollari, per una sua vaga ipotesi di connessioni, ho l’impressione che abbia sottaciuto parecchi elementi nel suo rapporto! Come intende giustificarsi?
-Signor Generale -ribattè lei- una traccia va seguita finché è calda, se avessi dovuto attendere l’iter burocratico dubito avrei potuto raccogliere immediate e fresche testimonianze su avvistamenti e fatti; perciò le norme del servizio prevedono il ricorso eccezionale al potere autodecisionale dell’ufficiale indagatore circa l’impiego di risorse.
-Vero