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La Bestia di Rose Valley: Lorestalker (Italiano), #1
La Bestia di Rose Valley: Lorestalker (Italiano), #1
La Bestia di Rose Valley: Lorestalker (Italiano), #1
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La Bestia di Rose Valley: Lorestalker (Italiano), #1

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About this ebook

Qualcosa di malvagio dà la caccia ai cittadini di Rose Valley… non per la prima volta, ma si spera per l’ultima.

VINCITORE DEL Pinnacle Book Achievement Award – Miglior Fiction Horror
FINALISTA AL Readers’ Favorite Book Award – Finalista: Fiction – Paranormale

“Ho amato l’ambientazione rurale con le partite di football del paese e la solidità di un luogo in cui tutti conoscono tutti, e quell’ordinarietà bucolica fa funzionare davvero bene gli aspetti bizzarri della storia. La trama di Barnett è abile e irresistibile, e il suo libro è un vero piacere da leggere. Tutti i fan dell’horror, del thriller e del giallo apprezzeranno molto questa intrigante storia sull’ignoto. La Bestia di Rose Valley: Lorestalker #1 è davvero consigliato.” ~ Jack Magnus, Readers' Favorite Book Reviews

Dopo aver subito un orrendo incidente d’auto, Jake Rollins fatica a sopravvivere nel suo paesino natale, Rose Valley, un luogo dove aveva sperato di non tornare mai più.

Quando una pecora viene brutalmente mutilata nel ranch in cui si sta riprendendo, Jake viene trascinato di nuovo nella nauseante politica della vita di paese. Mentre lo sceriffo tenta di liquidare l’incidente come opera dei coyote, Jake si rivolge a una reporter locale e sua vecchia fiamma del liceo, Shandi Mason, perché cerchi la verità.

Scoprono che la creatura ha già infestato in passato Rose Valley, vantando quasi un secolo di massacri e intrighi, iniziati con un vergognoso segreto custodito da uno dei cittadini più rispettati del paese.

Mentre la mutilazione del bestiame cede il passo ad attacchi letali contro gli umani, e lo sceriffo organizza un’avventata caccia all’uomo, Jake e Shandi devono correre per salvare il paese da un male apparentemente inarrestabile.

“I personaggi ben caratterizzati sono uno dei punti di forza della storia. I rapporti tra i protagonisti si sviluppano con perizia senza sovrastare l’intrigante caccia all’elusiva bestia. La narrazione è semplice ma coinvolgente e le scene violente non sono troppo estreme o scioccanti. Il ritmo è buono e, mentre la trama si sviluppa gradualmente, i lettori si ritroveranno ansiosi di collegare tutti i puntini e provare a trovare la soluzione quando gli indizi compaiono uno dopo l’altro.” ~ Lit Amri, Readers’ Favorite Book Reviews

LA EVOLVED PUBLISHING PRESENTA il primo libro della serie acclamata dalla critica “Lorestalker”, racconti horror incentrati su creature della leggenda e dell’oscura immaginazione. [DRM-Free]

“È stato divertente guardare i personaggi scavare tra antichi articoli e racconti per collegare eventi del passato alla situazione presente e cercare di comprenderne l’escalation. Intrigo, curiosità, sorprese e lo spessore della trama vi terranno sul bordo della sedia a chiedervi se capiranno tutto ciò di cui hanno bisogno e saranno in grado di usarlo per salvare coloro a cui tengono.” ~ K.J. Simmill, Readers’ Favorite Book Reviews

LIBRI DI J.P. BARNETT:

  • La Bestia di Rose Valley (Lorestalker – Libro 1)
  • Il Kraken di Cape Madre (Lorestalker – Libro 2)
  • La Strega di Gray’s Point (Lorestalker – Libro 3)
LanguageItaliano
Release dateJun 2, 2020
ISBN9781071546819
La Bestia di Rose Valley: Lorestalker (Italiano), #1

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    La Bestia di Rose Valley - J.P. Barnett

    Copyright

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    (NOTA: Le Newsletter sono in inglese.)

    ~~~

    (ENGLISH VERSION)

    THE BEAST OF ROSE VALLEY

    Lorestalker—Book 1

    Copyright © 2019 J.P. Barnett

    ~~~

    LA BESTIA DI ROSE VALLEY

    Lorestalker—Libro 1

    Copyright © 2020 J.P. Barnett

    Traduzione Italiana di Carmelo Massimo Tidona

    ~~~

    Editore: Mike Robinson

    Artista di copertina: Richard Tran

    Interior Designer: Lane Diamond

    ~~~

    NOTA DELL’EDITORE:

    Alla fine di questo romanzo di circa 68.045 parole, troverai una Speciale Anteprima di Il Kraken di Cape Madre, il secondo romanzo di J.P. Barnett della serie Lorestalker. Te la diamo come un servizio extra GRATUITO e non dovresti in nessun modo considerarla parte del prezzo che hai pagato per questo libro. Speriamo che apprezzerai e ti godrai questa opportunità. Grazie.

    ~~~

    Note di licenza per l’eBook:

    Non è consentito utilizzare, riprodurre o trasmettere in qualunque modo nessuna porzione di questo libro senza un’autorizzazione scritta, fatta eccezione per brevi citazioni usate in articoli critici e recensioni, o in base alle leggi di libero utilizzo. Tutti i diritti sono riservati.

    Questo eBook è licenziato solo per uso personale; non può essere rivenduto o ceduto a terzi. In caso si voglia condividere questo libro con altre persone, si prega di acquistarne un’ulteriore copia per ogni destinatario. Se state leggendo questo libro senza averlo acquistato o senza che sia stato acquistato per il vostro uso personale, vi preghiamo di restituirlo al venditore e acquistarne una copia privata. Grazie per il rispetto del duro lavoro dell’autore.

    ~~~

    Disclaimer:

    Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi ed eventi sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore o sono usati in maniera fittizia.

    Libri di J.P. Barnett

    Serie LORESTALKER

    Libro 1: La Bestia di Rose Valley

    Libro 2: Il Kraken di Cape Madre

    Libro 3: La Strega di Gray’s Point

    ...e altri in arrivo.

    (I libri dal 4 al 6 sono sotto contratto e in fase di pianificazione.)

    ~~~

    JPBarnett.com

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    Cosa dicono dei libri di J.P. Barnett:

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    La Bestia di Rose Valley:

    La trama di Barnett è ingegnosa e irresistibile, e il suo libro è un vero piacere da leggere. Tutti i fan dell’horror, del thriller e del giallo apprezzeranno molto questa intrigante storia sull’ignoto. ~ Jack Magnus, Readers’ Favorite Book Reviews

    ~~~

    La Bestia di Rose Valley:

    Se state cercando un divertente creature feature dal ritmo veloce ambientato in un piccolo paese, non potete davvero sbagliarvi. ~ Steve Stred, Kendall Reviews

    ~~~

    La Bestia di Rose Valley:

    La Bestia di Rose Valley è una grande lettura da fine settimana con una bella coperta sotto cui rannicchiarsi e un bicchiere di vino! ~ Crystal Cordova, Crystal’s Book World

    ~~~

    Il Kraken di Cape Madre:

    "I fan dei mostri e del folklore vengono nuovamente premiati da Barnett, che prosegue la sua Serie Lorestalker con un valido secondo episodio. Il Kraken di Cape Madre offre ai lettori tanto quanto La Bestia di Rose Valley e anche di più. La narrazione dal ritmo serrato e il giallo e la suspense del mostro mantengono i lettori intrigati e desiderosi di saperne di più". ~ Alicia Smock, Roll Out Reviews

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    Il Kraken di Cape Madre:

    È stata una lettura eccitante e, dato che non sono un fan delle inquietanti creature marine, è stato un vero romanzo horror per me. Romanzi come questo corroborano la mia esitazione a mettere piede in mare! Non si può mai sapere cosa si nasconda là fuori. ~ Kim Anisi, Readers’ Favorite Book Reviews

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    Il Kraken di Cape Madre:

    Barnett ha talento. Ha la capacità di portare un lettore ovunque e in ogni luogo e fargli provare ogni briciolo delle emozioni provate dai suoi personaggi. ~ Ash, Reviews of a Fear Street Zombie

    CONTENUTO BONUS

    Siamo lieti di offrirti una Speciale Anteprima alla fine di questo libro, in cui potrai goderti il primo capitolo del libro di J.P. Barnett IL KRAKEN DI CAPE MADRE, il secondo della serie Lorestalker.

    ~~~

    ~~~

    PER RIMANERE AGGIORNATO SULLA SERIE LORESTALKER,

    RESTA SINTONIZZATO SUL NOSTRO SITO WEB:

    J.P. BARNETT alla Evolved Publishing

    Indice

    Copyright

    Libri di J.P. Barnett

    CONTENUTO BONUS

    Indice

    LA BESTIA DI ROSE VALLEY

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Capitolo 21

    Capitolo 22

    Capitolo 23

    Capitolo 24

    Capitolo 25

    Capitolo 26

    Capitolo 27

    Capitolo 28

    Capitolo 29

    Capitolo 30

    Capitolo 31

    Capitolo 32

    Capitolo 33

    Capitolo 34

    Capitolo 35

    Capitolo 36

    Capitolo 37

    Capitolo 38

    Capitolo 39

    Capitolo 40

    Speciale Anteprima: IL KRAKEN DI CAPE MADRE di J.P. Barnett

    Ringraziamenti

    L’Autore

    Altro dalla Evolved Publishing

    Capitolo 1

    Jake Rollins non aveva mai visto un animale rivoltato dall’interno all’esterno. Una vita di film dell’orrore lo aveva portato ad aspettarsi un cumulo di falsa melma sciropposa. Si sforzò di deglutire, fece un profondo respiro dalla bocca per evitare l’odore di putrefazione e si piegò accanto alla carcassa, sorpreso dalla tristezza che il volto congelato dall’orrore dell’agnello gli causava. Un macabro promemoria, come se gliene fosse servito uno, della fragilità della vita.

    Si era aspettato di vomitare, ma non gli risalì nulla. Rimase soltanto lì a fissare con curiosità morbosa le due rosse metà carnose dell’agnello. Non sembrava possibile o naturale.

    Di certo era un orrendo scherzo.

    Alto e magro, Steve Witmer era in piedi accanto a Jake, a irradiare senza sforzo prestanza fisica senza l’ingombro non necessario di grossi muscoli. Indossava del jeans Wrangler e una vecchia t-shirt, e i tanto amati e consunti stivali da cowboy. Il suo berretto da baseball marrone dei Texas A&M era inclinato verso il basso. I colori e il logo a volte cambiavano, ma Steve aveva più o meno sempre lo stesso aspetto ogni giorno. Gestire un ranch non lasciava tempo per la moda elegante.

    «Voi ragazzi lo fate per avere pubblicità, no?» chiese lo sceriffo Cam Donner, girando attorno alla carcassa.

    Stranamente tozzo per essere alto, lo sceriffo era un metro e novantadue e largo di torace. Portava i baffi nel classico modo delle forze dell’ordine dei paesini, col volto all’ombra di un cappello di paglia da cowboy e gli occhi schermati da quei grossi occhiali scuri da aviatore che si vendevano solo in qualche negozio segreto per poliziotti.

    Anche se i tre uomini erano nati tutti lo stesso anno, lo sceriffo Donner li chiamava ancora ragazzi. Vent’anni prima, avevano calpestato lo stesso palco per ricevere i loro diplomi, e prima di allora erano stati un inseparabile trio di amici. Da qualche parte lungo la strada, Cam era diventato un bullo e non era mai cambiato crescendo, anche se Jake doveva ammettere che gli era tornato utile esserlo, nei panni di sceriffo.

    «No, signore», rispose Steve. «Ralph lo ha solo trovato stamattina. Faceva il giro come al solito. Sembrava strano trovare un animale fatto a metà come questo, ho pensato di chiamare».

    Lo sceriffo guardò i resti un’altra volta. «A me sembra sia stato un coyote».

    Del tutto privo di senso, e lo sapevano tutti, perfino Jake, che aveva passato la carriera nella pace con aria condizionata di un cubicolo. Tra tutti i predatori che si aggiravano per la campagna di Rose Valley, nessuno avrebbe potuto perpetrare un simile orrore. Era qualcosa di nuovo e crudele.

    Jake si asciugò la fronte. Il sole faceva a stento capolino dall’orizzonte, ma questo non impediva al calore di permeare i suoi vestiti. Erba marrone morente rivestiva i campi, e perfino le piccole colline che ai locali piaceva chiamare montagne avevano da tempo rinunciato al loro verde, a far da promemoria al fatto che quella particolare estate texana minacciava di battere ogni record.

    Mentre Steve e Cam bisticciavano sulla probabilità di un coyote, Jake estrasse il cellulare e rilesse il messaggio che aveva mandato a Shandi Mason quella stessa mattina. L’indicatore segnava Letto anziché Inviato. Bene. Se Shandi lo aveva ricevuto, sarebbe stata lì presto. Una persona poteva arrivare ovunque in pochi minuti a Rose Valley.

    «Non c’è motivo di farsi tutti il sangue acido per questo», disse Cam. «Magari un coyote. Magari no. Ma se ne fai una tragedia ogni allevatore in paese mi starà attaccato al culo».

    «Non per niente, sceriffo», ribatté Steve, «ma se non diciamo niente agli altri allevatori, questa storia costerà a tutti un sacco di soldi. Dobbiamo farlo sapere così prenderanno le giuste precauzioni. Terranno gli occhi aperti».

    Cam si tolse gli occhiali da sole e avanzò aggressivamente versò Steve. «Tu pulisci e tientelo per te, hai capito?»

    Steve non rispose. Tornò verso un quad lì vicino e recuperò un paio di guanti dal fondo del rimorchio. Anche se era forte e sicuro di sé, Steve tendeva a evitare gli scontri. Come Jake, conosceva la politica di Rose Valley. Anche se Cam non aveva il seggio più alto del potere, andargli contro prometteva di essere una decisione pericolosa, perfino per il sindaco.

    Lo sceriffo si rimise gli occhiali da sole e tornò verso il suo SUV nuovo di zecca, il telaio sollevato da terra da ruote ridicolmente grandi, i finestrini più scuri di quanto la legge consentisse. Doveva essere costato una fortuna ai contribuenti. Cam era quanto di più vicino alla nobiltà a Rose Valley, però. Avrebbe potuto avere qualunque cosa avesse voluto. Il titolo di sceriffo aveva molto peso.

    Perché il suo piano funzionasse, Jake aveva bisogno che lo sceriffo fosse lì quando Shandi sarebbe arrivata. Doveva essere sicuro che Shandi vedesse la scena prima che Steve la ripulisse, che potesse confrontarsi con Cam direttamente, in maniera ufficiale, sul perché quell’agnello fosse diventato il protagonista di un film horror tutto suo.

    «Cam!» gridò dietro lo sceriffo.

    Cam si voltò, un’espressione irritata sul volto. «È Sceriffo Donner, figliolo».

    Jake dovette sforzarsi per non alzare gli occhi al cielo. «Scusi, signore, Sceriffo Donner, signore. Non accadrà più, signore».

    Gli rivolse un raffazzonato saluto militare, preoccupandosi ben poco di essere accurato nel gesto. Cam non aveva mai fatto il militare. Aveva una posizione per la quale era stato eletto in un paese con poco più di duemila abitanti, e la gestiva con sconsiderato abbandono, ma la divinità gli sfuggiva ancora a stento dalle mani. Jake e Cam erano stati amici un tempo. Per Jake sarebbero sempre stati uguali, a prescindere dall’asinina arroganza di Cam.

    Cam lo guardò per pochi istanti, chiaramente valutando se estrarre la pistola. «Che cosa vuoi?»

    «Quanto è simile alla capra giù al Serendipity?» chiese di getto Jake.

    Cam allargò le narici mentre marciava di nuovo verso di lui. «Non c’entra niente. Solo una capra morta. Per amor del cielo, questa è una comunità di allevatori. Gli animali muoiono di continuo. Perché voi ragazzi continuate a fare una montagna di un mucchietto di terra?»

    Tecnicamente era vero. Gli animali morivano davvero di continuo. Per colpi di calore. A causa dei predatori. Di vecchiaia. Di varie malattie veterinarie. Ma non di biforcazione. Una tale causa di morte andava del tutto contro l’ordine naturale delle cose a Rose Valley... o dovunque altro, a dirla tutta.

    Jake fece del suo meglio per incrociare lo sguardo dello sceriffo. Amava Rose Valley. Aveva trascorso la giovinezza girando per il paese, creandosi piacevoli ricordi. Ma perfino il paradiso subiva la macchia della politica, e Jake non aveva interesse a farne parte.

    Il suono della ghiaia sotto gli pneumatici interruppe la conversazione. Jake guardò in quella direzione e sorrise. Successo! Sì, lui avrebbe potuto cavarsela in uno scontro con lo sceriffo, ma la carriera di Shandi Mason in pratica dipendeva da quello.

    La sua Toyota Camry verde si fermò dietro il SUV di Cam, bloccandogli la strada d’uscita. La portiera dell’auto si aprì di scatto e Shandi ne schizzò fuori come una palla di cannone, una macchina fotografica Nikon sul fianco e il cellulare davanti a fungere da registratore. Una motivazione senza freni appesantiva ogni suo passo, mostrando tutta la sua intenzione di far scendere dal piedistallo lo sceriffo, o quanto meno metterlo in imbarazzo.

    Andò verso Cam. «Sceriffo Donner. Ci sono state segnalazioni di mutilazione di bestiame per tutta Rose Valley. Vuole rilasciare un commento?»

    Shandi era bassa, di certo a confronto di Cam, ma in qualche modo faceva sembrare lo sceriffo piccolo e debole.

    Cam si irritò. «Maledizione, Shandi. Come cazzo l’hai saputo?»

    «Soffiata anonima», disse lei di rimando.

    Cam guardò dritto Jake. «Anonima un cazzo».

    I luminosi, penetranti occhi verdi di Shandi sfidarono lo sceriffo a insistere sull’argomento. Si era tirata indietro i fiammanti capelli rossi in una coda di cavallo, scoprendo del tutto gli straordinari lineamenti decisi. Jake sapeva che odiava fare esercizio, ma a quanto pareva dei buoni geni, un lavoro attivo e il peso di essere una madre single la mantenevano in forma e attraente.

    Anche se di sicuro era qualificata per cose migliori e più grandi, era rimasta a Rose Valley, e ora lavorava per il Rose Valley Reporter, scrivendo articoli sul tran tran della vita di paese. Una storia rara come quella eccitava la sua giornalista investigativa interiore.

    «Andiamo, Shandi», la implorò lo sceriffo. «Hai cose più importanti da fare. È solo un agnello morto».

    Alle superiori, Shandi aveva frequentato lo stesso circolo dei tre uomini, anche se i suoi genitori tentavano di tenerla lontana dai ragazzi più grandi. Era stata molto vicina a Jake, ma la loro amicizia era evaporata quando lui aveva lasciato il paese per quasi due decenni. Fin dal suo ritorno, avevano iniziato a riavvicinarsi, e Jake sperava che quella pista avrebbe rafforzato ulteriormente il loro legame.

    «Un agnello e una capra, sceriffo. Entrambi strappati in due. Nessuno dei due mangiato. Non lo trova strano?»

    Lo sceriffo sospirò, le ampie spalle che gli ricadevano. Tornò a passo di marcia al suo SUV con uno sbuffare infantile senza altre parole, e in un piccolo atto di sfida guidò attraverso il campo per sfuggire al blocco di Shandi e a quello che era diventato territorio ostile.

    Shandi ghignò mentre si voltava verso Steve e Jake, fin troppo fiera di sé. «Giorno, ragazzi!»

    Si sollevò la Nikon dal fianco e, senza permesso, iniziò a fare foto ai sanguinolenti pezzi dell’agnello. Steve non obiettò, ma lanciò un’occhiata esasperata a Jake, carica di ricordi taciuti delle infinite malefatte che Jake e Shandi gli avevano scaricato addosso negli anni.

    «Allora, che ne pensate, ragazzi? Cos’è stato? Insomma, strappato in due? È folle. Niente potrebbe farlo, giusto?» Parlava a scatti febbrili, diversamente dalla maggioranza delle persone a Rose Valley.

    Steve si strinse nelle spalle. «Chi lo sa. Dovrò assumere dell’aiuto extra per tenere gli occhi aperti, però. Non posso permettermi di perdere le mie pecore per qualunque cosa sia stata».

    «Ho apprezzato davvero il messaggio», disse Shandi, facendo un rapido occhiolino in direzione di Jake. «Lo sceriffo ha fatto pulire tutto a Bill giù al Serendipity prima che potessi arrivarci. Una foto vale mille parole, dicono».

    «È una foto piuttosto raccapricciante», rispose Jake.

    «Pensi che dei ghepardi potrebbero fare questo?» disse lei. «Ne hanno qualcuno su alla Relics Wildlife Reserve. Magari sono scappati».

    «Non ne ho idea. Mi sembra che ci vorrebbero due ghepardi per strapparlo a metà così. E poi perché non lo mangerebbero?»

    Shandi si lasciò ricadere la Nikon sul fianco. «Già. Buona obiezione. Perché uccidere qualcosa se non intendi mangiarlo?»

    Con Shandi che aveva finito con le foto, Steve si avvicinò, prese la metà posteriore dell’agnello e la gettò sul rimorchio del quad. Jake vedeva che voleva solo andare avanti con la giornata. Steve aveva un mucchio di lavoro da fare, e fare ipotesi sugli animali selvatici non dava da mangiare alle galline né portava in giro le pecore.

    «Lo sceriffo dice che è stato un coyote». Jake alzò gli occhi al cielo, rendendo chiaro che non si beveva quella teoria.

    Shandi rise. «Certo. Penso sia più credibile che siano stati gli alieni».

    Steve prese la metà anteriore dell’agnello. «Probabilmente solo uno scherzo. La scuola ricomincerà presto. I ragazzi impazziscono verso la fine dell’estate».

    Shandi rispose: «Scherzo piuttosto macabro».

    Diede un’altra occhiata alla scena. Soddisfatta di aver ottenuto quello che le serviva, si avvicinò a Jake e lo strinse in un rapido, leggero abbraccio.

    «Grazie ancora della soffiata, Jake. Dovresti uscire di più. Sei una brava persona». Gli rivolse un sorriso malinconico prima di voltarsi verso Steve. «Buona giornata, Steve».

    Steve annuì e si toccò la visiera del berretto da baseball. «Anche a te, Shandi».

    Lei si avvicinò alla Camry e salì a bordo. Dopo pochi istanti, uscì dal Watermelon Ranch, facendo tornare tutto al quieto belare delle pecore e alla rilassata flemma dei braccianti del ranch. Quel posto sembrava vuoto senza la sua energia.

    Avrebbe scritto una storia eccezionale. Forse sull’ufficio dello sceriffo che cercava di nascondere alle masse delle violente mutilazioni. O forse un pezzo su come lo sceriffo non fosse in grado di fornire protezione ai cittadini di Rose Valley da una pericolosa creatura.

    Quale che sarebbe stato il suo punto di vista, Jake sapeva che avrebbe colto ogni opportunità disponibile per crocifiggere il suo ex marito.

    Che genere di creatura avrebbe potuto, o voluto, causare una tale distruzione? Jake si immaginò un predatore in agguato nelle ombre di Rose Valley, ignoto alla scienza e destinato a sconvolgere il mondo con la sua esistenza. Si immaginò il Bigfoot, o dei chupacabra, o qualcosa di del tutto nuovo e più pericoloso. Dopo un anno di riabilitazione a causa di un incidente d’auto che lo aveva quasi ucciso, il mistero di una creatura sconosciuta attizzò un fuoco dentro di lui che era rimasto sopito troppo a lungo.

    Aveva un mistero da risolvere, anche se significava accettare di riprendere il suo posto nel mondo.

    Capitolo 2

    Shandi sbatté i fogli sulla scrivania del suo redattore, Dan Carter. Il suo comportamento lento e misurato metteva in dubbio la sua capacità di gestire il giornale adesso, ma aveva guidato il Rose Valley Reporter attraverso decenni di notizie.

    «Che cazzo, Dan?» urlò Shandi, il volto arrossato in tinta con i capelli.

    Allungò una mano e sfogliò fino a pagina sette, strappando parecchie pagine lungo la piega nel farlo. Là un misero titoletto affermava in tono piatto: Coyote attaccano ranch locale. C’era la firma di Shandi, ma si sarebbe avuta difficoltà a trovare qualunque residuo del suo articolo originale.

    Dan rimase calmo. Dan era sempre calmo, tanto da far infuriare.

    «Lo so, lo so», disse, gettando in aria le mani come per difendersi fisicamente. «Ascolta, lo sceriffo ha chiamato ed era preoccupato da quello che avresti potuto far mandare in stampa. È la stessa storia, Shandi. È solo più limitata ai fatti».

    Non aveva torto. Lei non riusciva a pensare lucidamente quando si trattava di Cam, e la sua scrittura smentiva i tentativi di essere professionale. Il suo articolo originale si era concentrato tanto sul distruggere il personaggio quanto sull’incidente. Non lo avrebbe ammesso a voce alta, però, soprattutto con Dan.

    «Il titolo è fuorviante», disse. «Non ci sono prove che siano stati dei coyote».

    Dan la guardò da sopra le bifocali che gli stavano aggrappate alla punta del naso. «L’articolo è chiaro sul fatto che l’ufficio dello sceriffo dice che siano stati dei coyote».

    «È un cumulo di stronzate, Dan. Hai visto le foto. Sai che non è stato un coyote. Sai anche che la maggioranza dei nostri lettori non li legge neppure gli articoli a meno che il titolo sia salace. Questo in pratica garantisce che nessuno lo leggerà mai. Cosa ne è stato dell’integrità giornalistica?»

    Dan sospirò. «Se vuoi integrità giornalistica, vai nelle grandi città. A Rose Valley dobbiamo giocare secondo altre regole. Una di queste è non far incazzare la persona più potente del paese».

    Shandi non riusciva a immaginare di lasciare il suo lavoro al Rose Valley Reporter. Rose Valley era casa sua, con tutte le sue seccature e idiosincrasie. Dan lo sapeva. L’aveva più di una volta incoraggiata ad andarsene se non riusciva ad adattarsi agli ideali di un quotidiano di un piccolo paese. Aveva tentato con impegno di farle da mentore nel padroneggiare la politica di Rose Valley, ma sembrava fosse l’unica lezione a cui sfuggiva agilmente. Per ironia, il suo rifiuto a imparare quella lezione la rendeva uno dei migliori giornalisti della storia del Reporter.

    «Ammetterai almeno che non è stato un coyote a uccidere quell’agnello?» lo implorò Shandi. «Lascia che indaghi. Trovi altre prove. Lascia che scopra qualcosa che smentisca le affermazioni dello sceriffo».

    «Certo. Solo ricordati che noi andiamo dietro alle notizie, non allo sceriffo», disse Dan, spostando di nuovo lo sguardo sul computer.

    Shandi tornò imbronciata al suo ufficio. Mentre si avvicinava alla scrivania, notò un foglietto di carta sulla sedia: una nota spese che doveva firmare. Si gettò a sedere, afferrò la penna più vicina e scribacchiò velocemente la sua firma sul nome stampato, Shandi M. Donner.

    Solo vedere il suo nome legale la riempì di collera. Anche se usava il nome da nubile per il lavoro, aveva evitato di fare tutta la trafila per cambiarlo di nuovo legalmente.

    Ogni documento che firmava e tutta la posta che riceveva la facevano infuriare daccapo con Cam. Avrebbe dovuto superarla da molto tempo, si diceva, ma

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