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Oltre la nebbia
Oltre la nebbia
Oltre la nebbia
Ebook64 pages54 minutes

Oltre la nebbia

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About this ebook

Ambientato a Torino. 
Il protagonista di questo breve racconto è Alessio un ragazzo come tanti altri, vive a Torino e lavora presso un call center. 
Alessio vive di ricordi belli e brutti legati alla città che ama. La sua ragazza lo ha lasciato da poco e questo dolore non esita a presentarsi ogni qual volta la sua mente si liberi. Un giorno stanco di pensare a lei, esce per recarsi in centro, dove incontra una ragazza che attira il suo interesse.
Qualcosa di assurdo e quasi inspiegabile fa rimanere Alessio pietrificato di fronte a lei, ne rimane folgorato. 
Il giorno successivo, appena uscito da lavoro, torna in quella piazza e aspetta che la ragazza si faccia viva nuovamente. 
La rivede e attacca bottone. I due finiscono per prendere un caffè insieme, ma Noemi è spaventata e ha paura di qualcosa o di qualcuno ma non è ben chiara la situazione. 
I due dopo il caffè si dirigono verso casa del ragazzo ma la magia di questo strano colpo di fulmine finisce perché la ragazza pronuncia qualcosa di molto particolare e importante.
Le cose precipitano e Alessio si trova in mezzo a una storia di amore e tradimenti. Alessio in realtà viene ingannato dal suo migliore amico e da Noemi che si voleva semplicemente vendicare del marito e dell’amante nonché Asia ex fidanzata di Alessio. 
Nel finale Asia viene uccisa da Alessio ingannato da Noemi e il suo migliore amico Simone. 
Una storia contorta, un trhilller psicologico pieno di colpi di scena fino all ultimo istante.
Non importa la direzione, la cosa importante è andare. Dove?
Oltre la nebbia. 
LanguageItaliano
PublisherLUPIEDITORE
Release dateJun 1, 2020
ISBN9788835839392
Oltre la nebbia

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    Oltre la nebbia - Matteo Caruso

    Matteo Caruso

    Oltre la nebbia

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    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    OLTRE LA NEBBIA

    TORINO. Gennaio 2020.

    L' autore

    NOTE DELL' EDITORE

    OLTRE LA NEBBIA

    MATTEO CARUSO

    TORINO. Gennaio 2020.

    Di fronte la mia finestra é completamente aperta, nella mia mano destra una sigaretta, la mano trema, le mie labbra screpolate vorrebbero aprirsi

    per urlare che il mondo fa schifo, ma il tiro della sigaretta blocca le mie parole.

    La stanza è gelida ma il freddo più intenso è quello che sento dentro di me.

    Asia, il suo nome rimbomba ancora nella mia mente anche se so che ormai è tutto finito.

    Ho un vuoto dentro, mi sento come un fiore al quale hanno strappato tutti i suoi petali, devo guardare avanti, sarà dura ma sono certo che ce la farò.

    Prendo il mio cappotto di lana cotta, la mia calda sciarpa e decido di lasciare quella fredda e cupa stanza e camminare per le vie grigie di Torino.

    Un inverno molto freddo si é abbattuto su Torino, la nebbia ricopre ogni singola cosa, però l'inverno porta su questa città una sorte di strana magia. Torino con le sue particolarità regala sempre emozioni forti, basterebbe citare il panorama dal colle di Superga definito da PIO VII il più bello d'Europa o semplicemente ciò che disse Jean-Jacques Rousseau durante la sua prima visita a Superga: Ho davanti a me lo spettacolo più bello che possa colpire l'occhio umano.

    In effetti la visuale è davvero spettacolare di fronte la basilica. Torino, il Po, la Mole e gli altri edifici.

    Comincio a incamminarmi fino ad arrivare in Piazza San Carlo, detta anche Il Salotto di Torino, la sua bellezza è indescrivibile.

    Mi fermo ai piedi della statua situata al centro della piazza, osservo chiunque passa, osservo le luci che ne illuminano ogni minimo dettaglio dando spazio alla mia mente e alienandomi dal mio solito pensiero fisso.

    L'orologio segna le 18:15, e, mentre sto guardando distrattamente intorno, qualcosa cattura a pieno il mio sguardo.

    A pochi metri da me una giovane ragazza passeggia molto lentamente, si guarda attorno spaurita come se ci fosse qualcuno a seguirla.

    Mi passa accanto incrociando il suo sguardo con il mio, in quell'istante una strana sensazione mi pervade, un leggero brivido percorre lungo il mio corpo.

    È stupenda, indossa un cappotto rosso, la sua pelle é candida quasi come se fosse di porcellana, i capelli sono castani gli occhi verdi sembrano diamanti.

    Cosa mi succede? Oddio da quanto non provavo più questa sensazione, questa emozione. Il mio cuore è impazzito sembra sentire un rullo di tamburi.

    Mi giro di colpo ma la ragazza è svanita tra le luci e la nebbia. Sono confuso quasi stordito come un pugile che prende un colpo da ko.

    Alessio!!! improvvisamente mi sento chiamare, mi volto ma non vedo nessuno. Mio Dio è la statua che mi parla? Pura follia della mia mente?

    No, è Simone un mio vecchio amico. Ciao Simo, che fai da queste parti?

    Simone con aria dubbiosa: Torno da lavoro, sto rientrando a casa, ma te piuttosto? Ho visto che fissavi il vuoto come se fossi sotto un incantesimo.

    Con mezzo sorrisino rispondo: Beh incantesimo no, però sono rimasto folgorato dal passaggio di una fanciulla fantastica.

    Mi fa piacere amico mio! rispose Simone con aria felice

    peccato che sia svanita nel nulla Simo

    beh Ale, magari domani passerà nuovamente di qua no?

    lo spero Simo, era così… non lo so era... parlo con voce tremolante, mi sento quasi

    imbambolato, aiuto.

    Ei principe azzurro hai gli occhi a cuoricino ridendo esclama Simone,

    hai ragione Simo, forse è meglio che torno a casa.

    Bravo Ale, anche perché aspettarla fino a domani è lunga, a presto amico mio."

    Dopo una pacca sulla mia spalla, va via ridendo e scuotendo la testa come se fosse incredulo di tutto ciò che ho raccontato.

    Mi ha scambiato per pazzo? O forse sono pazzo? Ok, è meglio tornare a casa.

    Cavolo la finestra!!! Ho dimenticato di chiuderla, che idiota!!!

    Mi avvio velocemente a casa consapevole del fatto che troverò almeno una famiglia di pinguini all'interno di casa mia. Beh casa forse è un parolone abito in una mansarda di 30 mq.

    Arrivo a casa, chiudo la porta anzi forse è meglio tenerla aperta magari entra un po' di calore dalle scale. Mi affretto a chiudere la finestra e con la mente torno lì, in piazza San Carlo.

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