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Altrove
Azioni libro
Inizia a leggere- Editore:
- Barkov Edizioni
- Pubblicato:
- May 28, 2020
- ISBN:
- 9788835837107
- Formato:
- Libro
Descrizione
Informazioni sul libro
Altrove
Descrizione
- Editore:
- Barkov Edizioni
- Pubblicato:
- May 28, 2020
- ISBN:
- 9788835837107
- Formato:
- Libro
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Anteprima del libro
Altrove - Pasquale Licursi
Epilogo
Crediti
Tutti i diritti riservati.
Copyright @ 2020 – Barkov Edizioni
è un marchio di proprietà di CDB PRODUZIONI s.r.l.s.
P.IVA 04137810711 - Edizione 2020
È vietata ogni riproduzione, anche parziale le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere autorizzate per iscritto dall’editore.
Note dell'editore
Questo libro è opera del frutto della fantasia dell’Autore.
Nomi, persone, società, organizzazioni, luoghi fatti e avvenimenti citati sono invenzioni dell’Autore, usati in maniera fittizia per incitare la narrazione. Qualsiasi analogia con eventi, luoghi e persone realmente esistiti o esistenti, è da considerarsi puramente casuale.
PASQUALE LICURSI
Altrove
Romanzo
Il guaio del nostro tempo
è che il futuro non è più quello di una volta.
Paul Valery
Qui lo capisci che sei privilegiato. E’ privilegio vivere da noi
(Oltre il confine - Pietro Marotta - medico di frontiera)
A Cristina
UNO
Lui, il genio, non sa che prima di nascere è stato scelto per soffrire. Ma la sua sofferenza moltiplica felicità altrui e lui è nato per quello. Gli altri fanno cose normali. Lui di normale ha solo la superficie, gli occhi, le gambe, i capelli. Il resto è letteratura, vera letteratura. Vissuta in una solitudine strana ma bellissima. Dagli occhi così celesti che sembrano cielo e nuvole bianche. Capelli spettinati e mani dolci, pulite e leggere. Gioia di casa. Ma non sua.
Il pallone resta fermo nella piazza e bambini sporchi di vita rincorrono sogni violenti. Il genio è fermo come se aspettasse qualcosa o qualcuno, ma aspetta solo e sempre se stesso. Il genio fa paura. Non a se stesso ma agli altri. Fa paura come potrebbe far paura la notte se non la conosci.
La notte
Perché il genio esiste e si offre proprio nelle cose che non sai. Il genio, quello vero, non sa di vivere un miracolo, perché di miracolo si tratta. Miracolo. E non esce la domenica per l’aperitivo a mezzogiorno.
Un bambino poi che ha dentro il fuoco dell’estasi si sente come un ubriaco nella sera. In quelle sere piene di stelle e calme, fresche e pulite e senza vento. Così si sente il genio e vede passare le giornate nella consapevolezza che non sarà mai vita vera la sua ma quella degli altri. Che strana l’esistenza del genio. Come se fosse chiamato a dare, sempre e comunque. Anziché avere. Perché un genio dovrebbe avere e invece non è così. Un genio vive sopra ogni cosa e si distrugge l’anima per tutto quello che agli altri appare insignificante, senza senso e senza motivo. Ed è stato scelto. Il genio piange per occhi di madre sola o per una musica che ascolta e per un film che guarda.
Questo è il genio
E non c’è un senso. Un genio vive per la passione di farlo e non ha motivo di esistere solo per pagare le bollette della luce. Un genio vola e tu non puoi dirgli di scendere. Non ti sente. Non gli arriva la tua voce stupida e umana. Non capisce. Il vento ferma prima le parole e le rimanda ad altri. Questa è la verità. Un genio dorme e quando dorme è bellissimo, come se non dovesse svegliarsi mai. Un genio non riposa mai, non si spreca. Un genio dorme tra l’erba alta di un’estate che non esiste ora e non esisterà mai. Questo è il genio vero.
E lui non lo saprà mai
Si alza presto la mattina il bambino genio. È come se una voce lontana ma vicina lo chiama e gli dice di affacciarsi dal balcone dietro per vedere la campagna. E nei suoi occhi il mare verde e gli alberi lontani. E così si ferma e sente quell’odore che in pochi sentono. Mentre la madre in cucina prepara il latte caldo e i biscotti dolci. Lui sente una musica. Gli attraversa la vita, la piccola vita e vede la primavera. Le rondini anche, ma proprio vede tutto l’insieme. E non sa spiegarsi bene. Insieme alla primavera e tutto il resto vede fogli a quadretti e si vede anche scrivere formule strane, come se le inventasse in quel preciso istante, momento.
E vede il suo funerale, un po’ bianco e un po’ celeste. Sembra maglia argentina che si muove con leggerezza. Vede il suo funerale e il corteo seguirlo. È bellissimo. E ride, come se qualcuno raccontasse barzellette. Poi vede un cane bere alla fontana. Un cane. Nero. E capisce di non essere normale come gli invisibili sanno essere. Normale come può esserlo una domenica o un giorno di festa popolare. Lui è così. Si appoggia al ferro e poi ride. Un genio che ride. Un piccolo genio che ride. Ma una ridere pieno, quello che si fa con gli occhi. Ride con
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