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La strega di Messina: una storia del 1550
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La strega di Messina: una storia del 1550
Ebook39 pages22 minutes

La strega di Messina: una storia del 1550

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About this ebook

Questo racconto si basa su una storia vera accaduta a Messina nel 1555.

Leggendo il libro di Leonardo Sciascia “Morte dell’Inquisitore”, la mia attenzione si è soffermata sul crudele resoconto del processo fatto dal Tribunale del Sant’Uffizio alla “magara”, o come si dice oggi mavara, Pellegrina Vitello.

Ho immaginato delle situazioni fantasiose sulla vita della protagonista, ma ho voluto trascrivere, attenendomi agli atti processuali e utilizzando le stesse parole, in lingua originale (un miscuglio tra spagnolo, messinese e latino), le fasi salienti del processo.
LanguageItaliano
Release dateMay 21, 2020
ISBN9788835833000
La strega di Messina: una storia del 1550

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    La strega di Messina - Antonino Fiannacca

    Introduzione

    decoration

    Questo racconto si basa su una storia vera accaduta a Messina nel 1555.

    Leggendo il libro di Leonardo Sciascia Morte dell’Inquisitore, la mia attenzione si è soffermata sul crudele resoconto del processo fatto dal Tribunale del Sant’Uffizio alla magara Pellegrina Vitello.

    Ho immaginato delle situazioni fantasiose sulla vita della protagonista, ma ho voluto trascrivere, attenendomi agli atti processuali e utilizzando le stesse parole, in lingua originale (un miscuglio tra spagnolo, messinese e latino), le fasi salienti del processo.

    I documenti originali sono stati reperiti dallo storico dell’Università di Palermo Carlo Alberto Garufi, vissuto tra fine 800 ed inizio 900, presso l’Archivio della città di Simancas, in Spagna.

    Oggi tutti i documenti riguardanti il lavoro del Tribunale dell’Inquisizione in Sicilia si trovano al Museo Del Prado di Madrid.

    Prologo

    decoration

    6 Ottobre, Anno Domini 1487, Palazzo Reale di Madrid.

    Un soppalco rivestito di preziosi panni colore rosso e giallo e drappeggi azzurri, al centro seduto sul maestoso trono abbellito da placche d’oro e impreziosito da numerosi gioielli, il re Ferdinando d’Aragona, detto il Cattolico, con accanto, alla sua destra, in un trono più piccolo ma ugualmente sfarzoso, la stupenda regina Isabella.

    Ferdinando prende la parola: Nei nostri domini ser peggia l’eresia. In Sicilia mi riferiscono di tanti eretici, giudei, bigami, bestemmiatori, usurai che offendono il Cristo e streghe e stregoni che hanno venduto l’anima a satana e compiono i più blasfemi atti. E’ giunto il momento di stendere la santissima mano della Chiesa per riportare sulla retta via i miscredenti e sacrileghi.

    Noi, difensori della vera fede, intendiamo mandare in Sicilia il braccio secolare della cristianità, il Tribunale del Sant’Uffizio.

    L’inquisitore generale Tomas de Torquemada ci ha indicato come inquisitore di Sicilia Frate Agostino La Pena, frate dell’Ordine dei Predicatori e baluardo di santità.

    Don Pedro portami la bolla…

    Questa è la bolla con la quale il Santo Padre Papa Innocenzo

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