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Ricomincio da me
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Ebook69 pages54 minutes

Ricomincio da me

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About this ebook

Decisione, coraggio, voglia di dimostrare i propri sentimenti e di cambiare vita. È questo che Ambra chiede a Marco, l’amore folle e disperato che l’accompagna da una vita, nella lettera che apre il racconto. Una lettera con la quale si mette a nudo una volta per tutte e che l’aiuterà a vedere le cose da un’altra prospettiva. Contornata dall’affetto della famiglia e di amici vecchi e nuovi, Ambra riuscirà a mettere sé stessa e i suoi sogni davanti a tutto il resto e capirà che le risposte troppo spesso cercate negli altri, in realtà sono già dentro di noi.
LanguageItaliano
Release dateMay 11, 2020
ISBN9788835829843
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    Ricomincio da me - Serena Casalini

     RICOMINCIO DA ME

    di Serena Casalini 

    Prima edizione: novembre 2019

    Tutti i diritti riservati 2019 @BERTONI EDITORE

    Via Giuseppe Di Vittorio 104 - 06073 Chiugiana

    Bertoni Editore

    www.bertonieditore.com

    info@bertonieditore.com

    È vietata la riproduzione anche parziale e con qualsiasi

    mezzo effettuata, compresa la copia fotostatica se non autorizzata.

    Serena Casalini

    RICOMINCIO DA ME

    I

    Passiamo gran parte della nostra vita ad aspettare. 

    Una chiamata importante, un incontro speciale, un evento sconvolgente.

    Ci mettiamo in fila e aspettiamo speranzosi il nostro turno. E questo succede sia quando non possiamo farne a meno sia quando, invece, sarebbe il caso di agire, di dare una spinta al nostro destino.

    Viviamo proiettati nel futuro, pensando a tutto quello che dobbiamo costruire, a tutto quello che dobbiamo fare. Oppure, ancor peggio, giriamo lo sguardo indietro, ripensiamo a quello che è stato e ci torturiamo con i ricordi, i rimpianti, i rimorsi. Credendo, magari, che qualcuno possa tornare, che tutto si possa sistemare. 

    Siamo sempre in attesa, per un motivo o per l'altro.

    Ma io non posso più permettermi di aspettare. Ho bisogno di mettere un punto e ripartire da capo. Dal qui ed ora. Senza immaginare come potrebbe essere, ma assaporando giorno per giorno quello che mi succede. Ho perso un amico pochi giorni fa, un compagno delle scuole elementari che non vedevo da tempo. Un tam tam di messaggi, post, chiamate. In un'ora lo sapevamo tutti. C'è chi ha una famiglia, chi si è trasferito all'estero, chi, come me, vive ancora con i suoi in attesa che possa succedergli qualcosa. Ma è bastato un attimo per ritrovarci. Lo stesso attimo che è bastato a Dario per perdere tutto il suo futuro. Penso che quando si diventa amici a sei anni, non sia più possibile spezzare il filo che ci lega: saremo amici per sempre. Nonostante gli impegni, i percorsi di vita diversi, le strade che, inesorabilmente, si dividono. Gli anni passano, le persone cambiano, ma quello che abbiamo vissuto durante l'infanzia non se ne va. È parte di noi. Dario è parte di noi. Dario è parte di me.

    E da quando ho ricevuto quel maledetto messaggio ho un nodo alla gola che non riesco più a sciogliere. Non piango, non parlo, non rido. Ho solo tanta rabbia dentro. Per Dario, per i suoi genitori, per le mie paure assurde.

    Parlavamo di attese no? Quante volte restiamo immobili, per ore, con il telefono in mano aspettando soltanto che suoni, aspettando di vedere l'icona di un nuovo messaggio, aspettando di vedere una foto, la tua foto, sullo schermo? Quante volte l'ho fatto con te. E tu nemmeno lo immagini. Come non immagini tante altre cose di me. Dario, ad esempio, non lo conoscevi neanche. Eppure fa parte della mia vita, fa parte di tutto quello che avrei voluto condividere con te. Io quei messaggi non li voglio più aspettare. Il pensiero che il telefono possa suonare di nuovo per darmi un'altra notizia del genere mi sconvolge. Non voglio più sapere niente, voglio liberarmi di tutto. Voglio liberarmi delle attese, delle paranoie, dei rimpianti. Non voglio più rimandare.

    Starai pensando al motivo per cui ti scrivo tutto questo (sempre che tu sia arrivato a leggere fino a questo punto). No, non voglio liberarmi anche di te. O meglio. Non vorrei. Ma voglio che tu prenda una decisione, una volta per tutte. E forse so già quale sarà. Ma la voglio sentire da te, non voglio più immaginare cose che non succederanno mai. Per una volta ti chiedo di evitare tutti quei discorsi che mi facevano sognare e di dimostrarmi quanto davvero mi vuoi. Se davvero mi vuoi.

    Domani alle sette e quaranta sarò alla stazione. Prenderò un treno che mi porterà in Toscana. Intorno a mezzogiorno aprirò la porta della mia nuova casa, ritardo del treno permettendo. In quel caso avrò la pazienza (per un’ultima volta) di aspettare. La vita è fatta di attese no? 

    Ricordi quel progetto di cui ti ho parlato tante volte? Quel casolare in campagna da ristrutturare, quella nuova e stimolante attività da intraprendere? Sì, quello che dicevi essere il nostro futuro. Perché, prima o poi, avremmo avuto un futuro tutto nostro. Prima o poi. Ma ora no, non era il momento. Una volta ci avevo anche provato a metterti alle strette, ad allontanarmi da te. Ma non devo essere stata troppo convincente. Ti è bastato un: «No, non puoi andartene ora, io ho bisogno di te, mi mancheresti troppo. Aspetta solo un altro po', abbi la pazienza di

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