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Un incontro all'improvviso
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Un incontro all'improvviso
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Un incontro all'improvviso

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About this ebook

The Club Series

Mezzo milione di copie vendute negli Stati Uniti
Dall’autrice bestseller di USA Today e New York Times

Una serie bollente che è diventata un successo internazionale

Chi afferma che l’amore sia pazienza e gentilezza di certo non ha mai avuto a che fare con quel diavolo su tacchi a spillo che risponde al nome di Kat Morgan… Quando Josh Faraday la incontra per la prima volta rimane folgorato dalla sua forte personalità e da quella irresistibile carica erotica che non gli permette di pensare ad altro se non a lei. Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. In questi nuovi capitoli della Club Series, Josh e Kat ci raccontano la loro storia, ed è una storia che vi lascerà senza fiato!

«Eccitante, dolce e divertente! Come si può resistere a Lauren Rowe?»

«Questo libro mi ha lasciata letteralmente senza fiato! Adoro Lauren Rowe, ma non immaginavo che questa storia mi avrebbe catturata al punto da non lasciarmi più andare: non riuscivo a smettere di leggere, dovevo assolutamente sapere cosa sarebbe accaduto!»

«WOW! Ho letto tutti i libri della serie e pensavo di essere preparata… Invece Lauren Rowe raggiunge vette sempre più alte, ti spinge sempre un po’ più verso il limite. Leggetelo e vedrete che anche voi, come me, ne vorrete ancora e ancora!»

«Si può essere ossessionati da un libro? Perché io lo sono! Questa storia è bollente, sexy, eccitante al massimo, è dolce e passionale al tempo stesso. Insomma, è IRRESISTIBILE!»

«Questo è senza ombra di dubbio il MIGLIOR LIBRO che abbia letto finora! Ha tutto: passaggi ricchi di umorismo, momenti intensi e strazianti, capitoli in cui la tensione sale fino a coinvolgere ogni fibra del corpo…»

«Quando ho saputo che Josh e Kat sarebbero stati protagonisti dei successivi libri della serie non stavo nella pelle. Questo primo, fantastico,
bollente, eccitante libro su di loro non mi ha delusa: ne voglio SUBITO un altro!»
Lauren Rowe
è lo pseudonimo di una poliedrica autrice bestseller di USA Today, artista e cantante che ha deciso di liberare il proprio alter ego per scrivere senza alcuna autocensura. Lauren vive a San Diego, California, con la sua famiglia. La Newton Compton ha pubblicato Insieme per gioco, Insieme per passione, Insieme per amore e Insieme per sempre, primi quattro capitoli della The Club Series. Un incontro all’improvviso, Un bacio all’improvviso, Un uragano all’improvviso, che completano la serie, sono incentrati sulla storia d’amore tra Josh e Kat.
LanguageItaliano
Release dateJan 23, 2017
ISBN9788822703408
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    Un incontro all'improvviso - Lauren Rowe

    1446

    Titolo originale: The Infatuation

    Copyright © 2016 by Lauren Rowe

    All rights reserved

    Traduzione dall’inglese di Francesca Barbanera

    Prima edizione ebook: febbraio 2017

    © 2017 Newton Compton editori s.r.l.

    Roma, Casella postale 6214

    ISBN 978-88-227-0340-8

    www.newtoncompton.com

    Realizzazione a cura di Librofficina

    Progetto grafico: Sebastiano Barcaroli

    Foto: © Shutterstock.com

    Lauren Rowe

    Un incontro all’improvviso

    The Club Series

    Capitolo uno

    Josh

    Oh, mio Dio. Che accidenti è successo a Jonas stavolta? Sono così in ansia che sento il cuore in gola. Guardo fuori dal finestrino della limousine, sopraffatto dal terrore, come mi capita ogni volta che Jonas mi chiama con quella voce piena di panico malcelato. Naturalmente ho mollato tutto all’istante e ho preso il primo volo per Seattle, come faccio sempre, solo che stavolta, a differenza di tutte le altre, non ho la minima idea di cosa abbia spaventato Jonas. E questo spaventa anche me.

    «Scusi», dico all’autista, «può mettere della musica un po’ più soft, per favore?». Dalla radio esce a tutto volume I’m Too Sexy dei Right Said Fred, senza dubbio un pezzo poco adatto a calmarmi i nervi.

    «Che gliene pare di questa?», mi chiede, dopo aver cambiato stazione. La canzone è Mad World dei Tears for Fears.

    «Sì, questa va bene, grazie», rispondo con un sorrisetto compiaciuto.

    Poco fa, questa sera, quando ho visto che mi stava chiamando mio fratello, ho pensato che – essendo appena rientrato dal suo viaggio nel Belize con «la ragazza più incredibile del mondo», la sola e unica Sarah Cruz, l’unicorno magico che Jonas ha trovato hackerando il server della University of Washington, senza averla mai vista in vita sua – volesse vantarsi di quanto Sarah fosse «incredibile». Invece, appena ho sentito la sua voce, ho capito che non mi aveva chiamato per sproloquiare allegramente della sua fuga romantica con la nuova ragazza. No, c’era qualcosa che non andava. Qualcosa di molto, molto serio.

    «Stai bene? Sarah?», gli ho chiesto subito, con un nodo in gola.

    «Sì, sto bene. Il viaggio è stato incredibile… Sarah è incredibile», ha risposto Jonas, ma prima che potessi trarre un sospiro di sollievo, ha detto una cosa che è stata come un pugno nello stomaco: «Si tratta del Club. Sono tutte stronzate, Josh. Una fottuta frode. Penso che Sarah sia in pericolo… in serio pericolo».

    Ma che stava dicendo? Il mio cervello non riusciva a cogliere il senso di quelle parole.

    Mad World… Davvero un mondo pazzo.

    Sono passate più di tre ore da quando Jonas mi ha detto quelle cose assurde e ancora non ho capito che accidenti intendesse. Il Club è un imbroglio? No, no che non lo è, Jonas, lo so per esperienza personale. Ne sono sicuro al cento percento. Ho compilato di mio pugno una richiesta, ho pagato la somma necessaria e ho ottenuto esattamente ciò che volevo, alla lettera, in diverse città, nel corso di un mese strabiliante e catartico. Perciò dove diavolo sta l’imbroglio?

    La cosa più probabile è che Jonas non abbia ottenuto ciò che vuole perché, di qualunque cosa si tratti, è letteralmente impossibile accontentarlo. Conoscendolo, avrà chiesto qualcosa che nemmeno se si unissero le forze di un circo, del dipartimento di filosofia di Yale e di tutti i partecipanti di Ninja Warrior si potrebbe realizzare. E per questo lui lo definisce una frode? Forse è una di quelle situazioni che rientrano nella casistica "Non sono loro il problema. Sei tu".

    Merda. La prima volta che ho parlato a Jonas del Club, avrei dovuto dirgli: Quando compili la richiesta, ricordati che chi troppo vuole nulla stringe. Chiedi al massimo una o due cose che desideri da morire e poi fermati. In un mese non puoi fare più di tanto, credimi… Non farti prendere la mano. Scuoto la testa, sconsolato. Jonas è un vero disastro con le donne… Lo è sempre stato. Naturalmente, appena lo vedono, loro perdono la testa. In pratica, ovunque vada, le donne si sfilano le mutandine al primo sguardo. Poi, però, quel coglione comincia a citare Platone e a parlare per enigmi come un fottuto serial killer e loro scappano terrorizzate. Dio solo sa come ha fatto a convincere questa Sarah a sopportarlo per tutto questo tempo. Magari anche lei è fissata con Platone.

    Comunque, poniamo il caso che il Club fosse davvero un grande imbroglio (anche se non è così): che accidenti c’entra questo con il fatto che questa sua nuova ragazza si trova in pericolo, anzi, addirittura in «serio» pericolo? Non riesco proprio a capire. L’unica spiegazione possibile è che Jonas abbia incontrato Sarah al Club… Ma questo non ha senso. Poco tempo fa ho chiesto a Jonas come procedeva la sua iscrizione al Club e lui mi ha risposto che aveva fatto richiesta, ma poi era stato troppo impegnato a cercare di portarsi a letto la sua misteriosa studentessa di legge per occuparsene.

    Non so proprio cosa pensare. Guardo fuori dal finestrino della limousine e mi concentro sulla canzone per un minuto buono.

    Onestamente comincio a temere che questi vaneggiamenti siano il segno che Jonas è di nuovo sull’orlo di una crisi psicotica. Ma se fosse così, perché proprio adesso? Per quanto ne so, ultimamente mio fratello è al top della forma. Insomma, la settimana scorsa, quando abbiamo concluso l’acquisto di quelle pareti per l’arrampicata, era lanciatissimo. Ha fatto mangiare la polvere a tutti, da vero campione quale è. Guardarlo era uno spettacolo… Mi ha letteralmente stracciato, staccandomi di due chilometri! Certo, non ha fatto altro che parlare di questa Sarah per tutti e tre i giorni che abbiamo trascorso insieme (un comportamento così insolito che all’inizio pensavo mi stesse prendendo in giro), ma non l’ho visto come un segno di allarme, anzi, ero felice per lui.

    Ora, però, mi chiedo se quell’ossessione per lei non fosse il segno che qualcosa non andava nella sua testa.

    In realtà, la prima volta che mi aveva telefonato chiedendomi di rintracciare una sconosciuta che gli aveva inviato un’email, mi ero un po’ preoccupato. Quando Jonas sviluppa un’ossessione per qualcosa, è sempre un pessimo segno per la sua salute mentale. Tuttavia, con mio grande sollievo, la magica, mistica Sarah Cruz si era rivelata più che meritevole dei suoi sforzi, una ragazza davvero fantastica. Quando l’ho conosciuta, durante un tragitto in limousine per l’aeroporto, ho pensato: Questa ragazza tirerà fuori il meglio da mio fratello. È adorabile e non si può negare che non sia attraente dal punto di vista fisico.

    Allora cosa diavolo è successo nei quattro giorni trascorsi da quel tragitto in limousine a oggi? Perché le rotelle di Jonas sono andate fuori posto?

    Il centro di Seattle scorre veloce fuori dal finestrino.

    Sospiro e scuoto la testa.

    Sono così angosciato che non riesco a pensare lucidamente. Vorrei solo aver capito cosa sta succedendo a Jonas. E al Club. E Sarah, poi? Scuoto di nuovo la testa. Che intendeva Jonas quando ha detto che potrebbe essere in serio pericolo?

    Mi arriva un

    SMS

    e abbasso lo sguardo sul telefono.

    "Ehi, Josh! È tantiiiiissimo tempo ke nn ci vediamo. Come va, bello?

    LOL

    !".

    Ridacchio, sorpreso. Non mi aspettavo (né desideravo particolarmente) di rivedere il nome di questa persona sul mio telefono: Jennifer LeMonde. Confesso di essere rimasto incantato dall’albero genealogico (e dal corpo da urlo) di quella ragazza nei quattro o cinque mesi in cui ci siamo frequentati, quando avevo ventitré anni, probabilmente perché ero molto giovane e passavo metà del mio tempo strafatto. Tuttavia, quando l’entusiasmo iniziale per il Grammy del padre e l’Oscar della madre è passato – per non parlare dell’effetto dell’erba che fumavo – mi sono reso conto che Jen era la ragazza meno interessante del mondo. È stato allora che ho deciso di mettermi sulla giusta strada, di smettere di fumare e di dedicarmi completamente ai miei doveri familiari. Da allora sono rimasto sempre in carreggiata, con l’unica eccezione delle piccole pause di totale dissolutezza che mi sono concesso di tanto in tanto negli anni (e per le quali non mi sento affatto in colpa). Grazie a queste sporadiche full immersion nell’edonismo sono riuscito a mantenere sempre la giusta rotta, cosa che continuerò a fare, non solo per me, ma anche per Jonas. Insomma, diciamo la verità, non possiamo vivere entrambi sull’orlo della crisi di nervi ogni giorno e Jonas ha rivendicato il ruolo dell’instabile da molto tempo, ormai.

    Ehi, Jen, scrivo. Quanto tempo! Come va?

    "Hai visto che successo Isabel ultimamente?

    OMG

    !".

    Sì, ho visto. Sono felicissimo per lei, rispondo.

    Ed è la verità. Ormai sono passati sette anni ma, per come la ricordo, Isabel è una ragazza molto dolce. Sono davvero contento che il suo sogno di diventare una celebrità si stia avverando.

    La produzione le ha noleggiato un castello a Saint-Tropez per una settimana per festeggiare che il suo film è in classifica tra le migliori uscite!, scrive Jen. "Cioè, un castello vero! Mi ha ricordato quella volta che abbiamo festeggiato tutti insieme a Cannes… te lo ricordi? A pensarci bene, probabilmente no!

    LOL

    !!!". Dopo il messaggio c’è una serie di emoji a forma di bicchiere di vino e foglie di marijuana, poi una faccina con gli occhiali da sole. "Cmq Isabel sta invitando un sacco di gente a questa festa nel castello francese (ti ho già detto che è un vero castello???!!!!

    OMFG

    !!!!) e si chiedeva se tu e Reed volete unirvi al gruppo per una specie di reunion… come ai vecchi tempi!

    LOL

    !". Aggiunge una specie di gatto danzante, il cui significato non mi è chiaro.

    Fisso il telefono per qualche secondo, scuotendo la testa. Non sono minimamente tentato di accettare l’invito. Mi dispiace, ma sono a Seattle per un’emergenza in famiglia, rispondo. Dovrò restare qui per un po’ ad aiutare mio fratello. E poi, Jen, ho una certa età. Non mi riconosceresti neanche, ormai sono un borghese in giacca e cravatta. In questi anni ho lavorato sodo per mettere in piedi l’attività di famiglia. Comunque, senti direttamente Reed per chiedergli se gli va di venire. Ti mando il suo numero. E fai a Isabel le mie congratulazioni. Sono davvero felice per lei. Ho visto che ha vinto un premio ai People’s Choice Awards, vero? Incredibile… È la nuova fidanzatina d’America.

    "Sì, è proprio così!

    LOL

    ! Sta facendo il botto! Sarà nello show di Jimmy Fallon a New York quando torna dalla Francia!

    OMG

    Riesci a crederci? È fuori di sé dalla gioia".

    Ho visto un manifesto enorme con la sua foto mentre andavo all’aeroporto di Los Angeles oggi. È in formissima. Tette esplosive. Il suo chirurgo ha fatto un ottimo lavoro… O è photoshoppata?

    Niente Photoshop. Sono nuove di zecca. Sarà felicissima di sapere che te ne sei accorto. Hai notato anche il naso? (La risposta più gentile sarebbe no… Ahah!).

    Sta una favola, dalla testa ai piedi. Dille queste precise parole da parte mia. Del resto è sempre stata bellissima.

    E dàiii, Josh, così mi ricordi quanto sei dolce. Ho tanta voglia di vedertiiii! Sicuro che non puoi venire? Dài dài dài!! Prometto che troverò il modo di farti divertire un casino. E aggiunge un emoticon che fa l’occhiolino.

    Mi strappa un sorriso di scherno. Il suo comportamento è assurdo. Come pretende di farmi credere che gliene freghi qualcosa di me? Siamo usciti insieme per cinque mesi quando eravamo poco più che ventenni… Non lo definirei un legame profondo. La vera ragione di questa conversazione, ne sono certo, è che Isabel vuole vedere Reed, come sempre. Probabilmente ha chiesto a Jen di attirarlo in Francia con qualunque mezzo, perfino sfruttando me come esca se necessario.

    Dato che non ho ancora risposto al suo ultimo messaggio, Jen ricomincia a scrivere. E se ti promettessi che resterò in topless per tutto il tempo che passeremo in Francia? Mi ricordo quanto ti piacevano le mie tette, sai?. Aggiunge un emoji a forma di bikini e due labbra femminili. E sono ancora naturali al 100%, tesoro!. Occhiolino.

    Mi dispiace, ma non posso. Come ti ho detto ho un’emergenza in famiglia, scrivo, ma in realtà sto pensando: Ho trenta fottutissimi anni, Jen. Credi davvero che attraverserei mezzo mondo solo per vedere le tue tette (anche se, lo ammetto, sono le più belle che abbia mai visto)?

    Uffa. Faccina triste. Ho visto te e tuo fratello sulla copertina di una rivista, l’altro giorno… Mi sono bagnata tutta solo a guardarvi. I Gemelli Meraviglia. Dio mio, dovreste darvi al cinema.

    Grazie.

    Okay, allora… Scrivimi se cambi idea. Terrò le dita incrociate.

    Emergenza in famiglia, come ti ho detto, ripeto. Mi dispiace.

    Be’, anche se non verrai in Francia, dobbiamo comunque rivederci presto. Ultimamente ti ho pensato spesso… Ci divertivamo tanto insieme. Labbra. Se vieni a trovarmi, giuro che non te ne farò pentire, Josh. Occhiolino.

    Alzo gli occhi al cielo. È sempre stata così odiosa? Le ho appena detto che ho un’emergenza e che devo aiutare mio fratello e lei, invece che chiedermi come sto, mi propone di scopare. Senza contare che le ho scritto quanto ho lavorato sodo per l’impresa di famiglia e lei non mi ha fatto una sola domanda sull’argomento. D’altra parte, c’era da aspettarselo. Nella nostra relazione, se così si può definire, non c’era niente di profondo.

    L’auto si ferma e sollevo lo sguardo dal telefono. Sono di fronte a casa di Jonas. Maledizione. Per un attimo mi ero completamente dimenticato dove ero diretto.

    Faccio un respiro profondo. Qualunque cosa mi aspetti oltre la porta di Jonas, non è niente di buono… Lo sento nelle vene.

    Capitolo due

    Josh

    Appena entro in casa di Jonas, mio fratello si precipita da me come un cucciolo di Labrador, portando con sé il suo nuovo giocattolino, Sarah.

    «Ehi», gli dico, appoggiando il borsone in terra e abbracciandolo. «Ehilà, ciao, Sarah Cruz», aggiungo, abbracciando anche lei. «Che bello incontrarti qui».

    «Sarà meglio che ci fai l’abitudine», risponde Jonas, entusiasta di poterlo dire.

    «Allora, si può sapere che diavolo sta succedendo?», gli chiedo, preparandomi al peggio.

    Jonas sospira. «È un gran casino».

    Sento torcersi lo stomaco per l’angoscia. Mi siedo sul divano e cerco di farmi coraggio. «Dimmi tutto».

    Jonas si sistema accanto a me e si infila una mano nei capelli, pronto a lanciarsi in un monologo complicato, ma prima che possa aprire bocca, la porta del bagno si spalanca di colpo e una nuvola di capelli dorati entra nel mio campo visivo. Il mio sguardo si sposta all’istante in quella direzione. Non sapevo che ci fosse qualcun altro in casa… Lancio un’occhiata veloce e poi torno a guardare Jonas.

    Il mio cervello impiega un istante per registrare la perfezione dorata su cui i miei occhi si sono appena posati, e mi volto di nuovo verso la donna mozzafiato che cammina verso di me. Oh, cazzo. Chi è questa creatura sovrannaturale?.

    Di fronte a me c’è la ragazza più bella che abbia mai visto in vita mia, senza alcun dubbio (e detto da uno che è uscito con Miss Universo e che al momento si scopa una modella di Victoria’s Secret ogni volta che lei è a Los Angeles, non è cosa da poco). Questa ragazza è… Oh, mio Dio. È l’insieme di tutti i pezzi che ordinerei se esistesse il fai-da-te per costruirsi la propria donna ideale. Porca puttana. Sta venendo verso di me e sorride come se riuscisse a leggere i miei pensieri.

    Dev’essere una modella. O un’attrice. Ma certo, è un’attrice. Che altro potrebbe fare una con un aspetto del genere? Merda. Porca Puttana. Cazzo. Oh, mio Dio. C–risto Santo.

    Miss Perfezione mi si avvicina con disinvoltura, senza esitare. «Io sono Kat», mi dice, tendendo la mano. «La migliore amica di Sarah».

    Ha gli occhi azzurri e i capelli di un biondo dorato che toglie il fiato. Ed è evidente che è il suo colore naturale. E poi, oh, mio Dio… Non può essere… Ha una fossetta sul mento, appena visibile. È sempre stato il mio tallone d’Achille, fin da quando ho limonato con Jessica Simpson al ventunesimo compleanno di Reed, tanti anni fa.

    «Josh», rispondo, stringendole la mano. «Il fratello di Jonas».

    «Lo so», replica lei con un sorrisetto. «Ho letto l’articolo», aggiunge, indicando il tavolino di fronte a me.

    Abbasso lo sguardo per capire a cosa si riferisce e scopro con orrore che si tratta dell’articolo in cui Jonas viene descritto come una specie di poeta maledetto con un fiuto miracoloso per gli affari e io come un grandissimo coglione sempre arrapato.

    «Spero proprio che tu sia più complicato di quanto ti faccia apparire l’articolo», dice Kat, con lo sguardo divertito.

    Lancio un’occhiata a Jonas, con la speranza che intervenga per aiutarmi dicendo qualcosa tipo, non so: Oh, a quel giornalista interessava solo vendere la sua rivista, oppure Pensavamo che fosse un’intervista seria sulla Faraday & Figli, invece è uscito un pezzo da rivista scandalistica. Invece, Jonas non dice una maledetta parola in mia difesa. Ovvio che no. Adesso che quello stronzo ha la ragazza dei suoi sogni se ne frega se io sono qui ad agonizzare per l’imbarazzo di fronte a quella che sembra proprio la mia donna ideale.

    «Se l’articolo dice la verità», continua Kat, «Jonas è, dei due, l’enigmatico personaggio solitario, maestro dell’investimento, mentre tu saresti soltanto il fratello playboy».

    Scoppio a ridere. Quindi non è solo bellissima, ma anche impertinente? Ah, quanto mi piacciono le donne impertinenti.

    «L’articolo dice così?», le chiedo, anche se lo so già.

    «In poche parole», risponde, inarcando un sopracciglio perfetto.

    «Mmm, interessante», commento, imitando la sua espressione sorniona. «E se qualcuno dovesse scrivere un articolo su di te, quale descrizione semplicistica adotterebbe?».

    Lei si morde il labbro. «Io sarei "una allegra festaiola dal cuore d’oro"». Lancia un’occhiata a Sarah e si scambiano un sorriso.

    Oh, Cristo. Questa donna è troppo per me. La mia pelle formicola come se mi fossi sparato un doppio shot di tequila. «Perché con me hanno usato soltanto una parola per descrivermi – playboy – mentre per te ci vuole una frase intera?», le chiedo.

    Lei fa spallucce. «Va bene, allegra festaiola, allora».

    «Sono due parole».

    Kat inarca di nuovo il sopracciglio con aria sarcastica. «In questo ipotetico articolo su di me», miagola, «lo scriverebbero con un trattino».

    Ecco, dopo questa non sono più padrone di me. Il mio uccello si è appena risvegliato, sbadigliando e domandando: Da dove viene questo profumo delizioso di caffè e ciambelle?.

    Kat sorride con aria compiaciuta. Sa di aver catturato l’insetto nella sua tela. D’altra parte, credo che catturare insetti sia la norma per lei.

    «Allora, cosa succede qui, allegra festaiola con un trattino?», le chiedo. «Da quanto ho capito, non ci troviamo qui per fare festa».

    «Purtroppo no», risponde Kat. «Però, ehi, abbiamo bevuto un po’ della tua tequila prima, quindi grazie!». Le sue labbra si incurvano in un sorriso e io provo un impulso irrefrenabile di baciarle. «No, sono qui soltanto per stare vicino a Sarah», continua lei, «e, be’, credo di essere anche una rifugiata in casa di Jonas». Guarda Jonas dubbiosa. «Anche se credo che sia un po’ troppo iperprotettivo nel volere che resti qui. Non saprei, in realtà».

    «Sei una rifugiata in casa di Jonas?», le chiedo, di colpo allarmatissimo. «Che diavolo sta succedendo, Jonas?».

    Jonas sbuffa. «Siediti», mi dice.

    Io obbedisco, con un nodo allo stomaco. Non ho la minima idea di cosa stia per dirmi. Come mai anche Sarah e Kat sono coinvolte in questa storia? Non riesco a intuire nemmeno un vago collegamento.

    Jonas fa un respiro profondo, poi mi racconta una storia che mi manda in tilt il cervello. Sarah lavorava per il Club? Ed era l’agente di ammissione di Jonas? Quella che ha ricevuto la sua domanda di iscrizione? Cristo santo! Bene, bene, bene… Allora la signorina Sarah Cruz non è l’ingenua studentessa di legge che credevo. Ma… Un attimo. Jonas continua a parlare. C’è dell’altro? Sarah ha mandato un’email a Jonas dopo aver letto la sua domanda di ammissione? E in quel momento Jonas è andato fuori di testa e ha deciso che doveva assolutamente trovarla? Oh, mio Dio. Questo è troppo. Che cazzo ha scritto la dolce Miss Cruz in quell’email per ridurlo così? E che diavolo ha detto Jonas nella sua domanda di ammissione per attirare a tal punto l’attenzione di Sarah?

    Oh, mio Dio. La storia non finisce qui. Jonas continua a raccontare. Non posso crederci, cazzo. Una donna con un bracciale viola si è presentata all’appuntamento con Jonas quando lui e Sarah non si erano ancora incontrati – un attimo… Jonas aveva detto di non essere mai diventato un membro effettivo del club – e poi la stessa donna è andata all’appuntamento con un altro uomo indossando un bracciale giallo. Jonas lo sa perché Sarah e Kat si erano appostate per spiare entrambi gli incontri! Wow, wow, wow. Sarah ha seguito Jonas per spiarlo mentre incontrava una donna del Club? Porca puttana. Eppure, nonostante questo, ora è seduta qui e guarda Jonas come se fosse un dio in terra. Questa sì che è una donna dalla mentalità aperta. Chissà se anche Kat è come la sua spregiudicata amica?

    Lancio un’occhiata a Sarah e lei mi fa gli occhioni languidi, come un cucciolo spaesato. Scoppio a ridere. Santo cielo, se questa ragazza è spregiudicata, io sono un intellettuale timido e riservato. Andiamo, Sarah è la tipica secchiona stramba… Non mi stupisce che piaccia a quel disadattato di mio fratello.

    «…perciò ho pensato che forse potremmo provare a contattare il Club per email», sta dicendo Jonas. «Hai ancora le email di quando eri iscritto?», mi chiede.

    Oh, Cristo! Grazie tante, Jonas. Per caso mio fratello sta provando a impedirmi di portare a letto la donna più bella che abbia mai visto?

    Lancio un’occhiata a Kat e il mio volto si infiamma di imbarazzo, ma scopro con sorpresa che mi sta guardando intensamente. Ah, bene. Quindi il fatto che sia stato anch’io membro del Club non la disgusta, ma anzi, la intriga. Fantastico.

    Mi schiarisco la voce. «Non so se le ho tenute», rispondo. «Sono passati sette mesi dalla mia iscrizione e di solito non conservo le email per più di tre mesi».

    «Cazzo», fa Jonas. «Sarebbe stato utile avere qualcosa su cui lavorare».

    Jonas mi spiega che, quando lui e Sarah sono tornati dal Belize, hanno trovato l’appartamento di Sarah a soqquadro, e lo stesso è successo a casa di Kat. Entrambi i loro computer sono stati rubati. Secondo Jonas, questo dimostra che il Club non si ferma davanti a niente e che sarebbe capace di ricorrere alla violenza fisica per impedire alle due ragazze di svelare la presunta verità, ovvero che il Club non è altro che un giro di prostituzione a livello mondiale.

    Io non rispondo, in parte perché faccio ancora fatica ad afferrare il ragionamento di Jonas, in parte perché Kat è così bella e sexy che non riesco a pensare lucidamente in sua presenza.

    Chissà se ha il ragazzo? Ti prego, Signore, fa’ che non abbia il ragazzo. Oh, merda, e se fosse sposata? Le guardo l’anulare. Nessun anello. Grazie al cielo. Vive qui a Seattle? Sì, per forza… Jonas ha detto che lei e Sarah hanno spiato lui e l’altro uomo durante due incontri avvenuti in questa città. Se Kat vive qui, però, è poco probabile che sia una modella. Chissà che fa nella vita? Forse è…

    Ops.

    Jonas mi guarda come se si aspettasse una risposta da me. Merda. Non ho la minima idea di cosa abbia detto negli ultimi minuti.

    «Wow, interessante», commento alla fine, cercando di assumere un’espressione concentrata.

    Jonas fa un sospiro tremante, trattenendo un moto di rabbia per la mia risposta. Ma che cazzo si aspetta da me? Spesso non riesco a seguire i suoi ragionamenti contorti nemmeno in circostanze normali, figuriamoci ora che una donna come Kat mi guarda come se volesse succhiarmi l’uccello.

    In ogni caso, mi sembra evidente che Jonas abbia interpretato male la situazione o che, quanto meno, l’abbia ingigantita (che strano!). D’accordo, Sarah e Kat hanno visto la stessa donna che si era scopata Jonas con il bracciale viola indossare un bracciale giallo poche sere dopo, e allora? Non sarà mica la fine del mondo! Potrebbe significare semplicemente che ad alcune donne del Club viene assegnato più di un colore. Perché tutta questa agitazione? C’è gente che ha gusti molto vari, in fondo.

    O magari una delle ex di Jonas ha scoperto che ora frequenta Sarah, ha perso la testa e ha messo sottosopra il suo appartamento in una crisi di gelosia (ma perché poi avrebbe fatto lo stesso a casa della sua migliore amica?). Anche se è un’ipotesi poco credibile, a me sembra assurda quanto l’idea che un killer dia la caccia a Sarah e Kat solo perché hanno visto una donna indossare due bracciali di colori diversi.

    Jonas mi sta guardando di nuovo in cagnesco, in attesa che io dica qualcosa.

    Mi schiarisco la voce. «Wow», dico, ma lui si aspetta qualcosa di meglio, così come Sarah e Kat. «Non lo so, Jonas», aggiungo. «Ho incontrato delle ragazze straordinarie grazie al Club». È la verità, ho incontrato davvero delle donne fantastiche, ma mentre lo dico, non posso fare a meno di sentirmi un mezzo pervertito.

    Lancio un’occhiata a Kat e… sì, è infastidita.

    Andiamo, sul serio? Il fatto che mi sia iscritto a un club del sesso per ricchi la intriga, ma poi, quando scopre che me lo sono goduto, si innervosisce? Ah! Questa Kat è proprio un bel tipo.

    «Per quanto tempo hai fatto parte del club, Josh?», mi chiede Sarah.

    «Un mese», rispondo.

    «E hai… concluso il periodo di iscrizione… con successo?».

    Cristo santo, Sarah riesce a malapena a pronunciare queste parole. È davvero un cucciolotto adorabile… ma no, non ha un briciolo di sfrontatezza in corpo. È la tipica brava ragazza, al cento percento, il che è strano dato che valutava domande di ammissione a un club del sesso per guadagnarsi da vivere.

    «Oh, sì, assolutamente», rispondo, guardando Kat e sorridendole. Forse non dovrei sorridere, ma non riesco a trattenermi. Mi diverte troppo il fatto che ogni mia osservazione sul Club le provochi una reazione evidente.

    E poi sto solo dicendo la verità, il mese nel Club è stato un sogno. Proprio quello che mi serviva dopo che Emma mi ha strappato il cuore e lo ha passato al tritacarne: devo dire che scopare fino allo sfinimento è un ottimo modo per ritrovare la felicità, ed era esattamente ciò di cui avevo bisogno in quel momento. Inoltre, in maniera del tutto inaspettata, alcune delle donne incontrate grazie al Club sono rimaste nella mia camera d’albergo per ore dopo essere venute a letto con me e hanno ascoltato gli sfoghi del mio cuore infranto. In circostanze normali, non mi sarei mai comportato come un rammollito senza dignità – non sono Jonas, cristo santo –, ma sapere che non avrei più rivisto nessuna di quelle donne mi spingeva ad aprirmi liberamente. Così ho abbassato la guardia e ho lasciato uscire tutto. Alla fine di quel mese – un folle vortice di scopate, fantasie sessuali soddisfatte e inattesi sfoghi emotivi – mi sono sentito di nuovo me stesso, pronto ad andare avanti e smettere di comportarmi come un ragazzino con il cuore spezzato.

    Non ho mai parlato a nessuno del mio mese nel Club – a parte consigliare a Jonas di iscriversi (perché se c’è qualcuno che ha bisogno di scopare fino a farsi tornare il sorriso, quello è mio fratello) – ma ora che l’argomento è saltato fuori, di fronte a Sarah e Kat (soprattutto a Kat), non ho intenzione di nascondere la testa sotto la sabbia e di comportarmi come se la cosa mi mettesse in imbarazzo. Ero single. È stato divertente e straordinariamente catartico. Per quanto mi riguarda, non ho proprio nulla di cui vergognarmi. Ora sospettano che alcune di quelle ragazze fossero prostitute? Be’, a pensarci bene, è molto probabile, altrimenti come avrebbe fatto il Club a darmi tutto ciò che avevo chiesto nella domanda di ammissione? Però non riesco a credere che fossero tutte prostitute. Forse alcune erano solo in cerca di un fidanzato ricco con un bell’affare tra le gambe.

    «Non credo proprio che quelle ragazze fossero prostitute», dico, ma mentre pronuncio quelle parole, mi rendo conto che non ci credo. La verità è che non me ne è mai importato niente di sapere in che modo il Club si procurasse ciò di cui avevo bisogno… Mi bastava che lo facesse. Perciò, okay, se salta fuori che erano tutte prostitute, mi sta bene così. È valsa comunque la pena di spendere quei soldi. Avevo un bisogno disperato di qualcosa che mi aiutasse a dimenticare Emma, e scopare come un animale con delle ragazze fantastiche prive di pregiudizi e aspettative è stato molto più economico (e di certo più divertente) di un mese di terapia. «Erano molto fighe. Tutte quante», dico con convinzione. Fanculo.

    Sarah arriccia il naso. «Erano tutte molto fighe, eh?», mi chiede. «Be’, anche Julia Roberts era molto figa nel film Pretty Woman».

    Ridacchio divertito. Dio mio, adoro questa ragazza. «Vero», rispondo, lanciando a Jonas uno sguardo che dice: Fratello, questa è una bambolina di porcellana, ma i suoi occhi sono taglienti come una fottuta lama.

    Cazzo. Ci risiamo. Conosco quello sguardo. Significa che mio fratello sta per perdere la testa di nuovo.

    «Quante donne pensi di

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