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Covi di vipere
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Covi di vipere

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*Omnia print lecteram omnibus

Cercarmi in vie maestre...
mi fu dato guardarmi in volto
e non mi riconobbi.

Saltandomi sul cuore lo percossi
fino ad ora!
Esanime più muta delle notti stetti.

Nel porgere la guancia mi destai
caduta ero in danno d'opinione.
Rivolgiti al maestro dentro al cuore.

Accarezza il truce gesto
e il suo dolore,
divieni amore e guarda altrove!

Tinnì Sequino
Formia, 27 Aprile A.D. 2020
 
Tinnì Sequino (Concet-Tina, per tanti) nasce a Manfredonia (FG) alle prime luci dell’alba del 4 gennaio 1958. Ancora bambina si trasferisce con i genitori a Napoli, dove ci sono le origini paterne. Terra da cui attingerà colori e calore di un pensiero sanguigno che vive e pulsa nelle atmosfere della vita napoletana. Imparerà a conoscere dal cuore dei napoletani, la personalità campana o napoletanità malinconica e gioiosa dove il canto delle “villanelle” intonate dalle lavandaie del Vomero, diviene in essere il femminile sacro affaticato eppure vivo e palpitante di Amore e Speranza per una vita migliore.
Iscritta alla Siae nel 1991, ama scrivere poesie e canzoni. Vincitrice del primo premio in vernacolo con la poesia ”’O Paravone”. In altri concorsi verranno scelte sue poesie: "E’ Domenica”-  “Il silenzio” - “ Il perdono” - “Lavoro”- inserite per merito in antologie del pensiero in versi. Ideatrice dell’”Angolo della Poesia” per un mensile cittadino, contribuirà alla realizzazione di concorsi di poesia. Scriverà per lo stesso mensile, argomenti che affrontano tematiche sociali come la difficoltà degli adolescenti nelle relazioni affettive, la dipendenza da stupefacenti, la violenza alle donne.
“ In quest’altra vita…” come ironicamente dice, riprende gli studi per formarsi come Counselor e Operatore di benessere, per aiutare l’altro attraverso la relazione d’aiuto con lo strumento dell’ascolto empatico. Durante il percorso di studi ri-scopre la propria capacità di trasformare in parola scritta dolori e sensazioni, vissuti forti e trasformativi, visioni di un nuovo possibile anche attraverso l’arte creativa.
“Nel maggio 2019, in occasione del centenario della liberazione d’Italia, dopo una visita al “Museo del Fronte e della Memoria” a Gaeta, scrive < Lettera di un soldato >.
Lettera che verrà poi letta alla presenza di scolari della scuola Dante Alighieri e poi nell’aula consiliare del comune di Formia.
Nel dicembre dello stesso anno, in una notte di tempesta, nel Golfo di Gaeta viene quasi distrutta la nave scuola "La Signora del Vento": quella stessa notte scrive un sentito monologo in versi, come se la nave parlasse. Le piace scrivere dell’amore, delle sensazioni ed emozioni affettive, che sono il carburante della vita. Trasforma in versione fiabesca e di narrazione, le difficoltà del quotidiano vivere. Consapevolmente accettate come ostacoli da superare, nel percorso evolutivo della linea del proprio destino: scelto o prescelto.
LanguageItaliano
PublisherPasserino
Release dateMay 10, 2020
ISBN9788835824565
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    Covi di vipere - Tinnì Sequino

    vipere

    Covi di vipere

    Quel pomeriggio, si, si, proprio quel pomeriggio dopo il mio riposo quotidiano, avvenne un fatto strano.

    Dopo quel sacro riposo che mi ridà forza a metà giornata quando il calo di energie mi si presenta puntualmente fra le ore 14 e le 14,30.

    Quel pomeriggio, dicevo, aprii gli occhi, uno per volta, aprirli in contemporanea mi apparve faticoso. Un certo non so che mi disturbava.

    Impiegai qualche minuto o forse meno, per rendermi conto di trovarmi nel pomeriggio inoltrato e non all’ alba.

    Sentii le dita intorpidite e un dolore al collo.

    Mi ero addormentata ascoltando musica, scivolando pian pianino nel sonno, non ebbi la forza di spostare quei due cuscini a cuore su cui avevo poggiato la mia stanca testa. Povera testa mia! Volevo darti ristoro e invece, ohi ohi, speriamo che passi questo duolo...

    In contemporanea al mio collage di intenti, la voce mi apostrofò dicendo: < Bene , bene! E finita la lunga siesta? ? ? Dormivi beata il sonno dell’Eroe! >

    IO - Ehi, lasciami stare porta pazienza!

    Per me questo riposo è sacro!

    Mi ci vuole, soprattutto per la mia materia grigia!

    Le dico in tono scherzoso, per smorzare quello che nell’aria pare un giudizio o ancor più un rimprovero e...altro ancora.

    D. < Davvero...? Materia grigia? Ma sei sicura?

    E poi dimmi, pensi di averla solo tu, ripiena questa testa?>

    IO - Non capisco cosa che le stia succedendo, perché così contrariata...perché…?

    Ehi, che ti prende? Non si scherza più? Le chiedo.

    D. < Guarda che proprio di scherzare no, che non mi va più.

    Anzi, sai che ti dico? Sono mesi in cui mi tieni qui con te...e io mi sento una reclusa!>

    IO-Ringraziami semmai del provvido soggiorno!

    Riconoscilo se vuoi eh!

    Vitto e alloggio, stiro e ammiro! (si fa per dire!)

    Realmente servita e riverita, e mettiamo in conto la vista panoramica che abbiamo da questa casa, ha fatto la differenza! Puoi riconoscerlo se vuoi.

    Vedere il mare anche alle cinque del mattino, e i tramonti!!!

    Spettacolari tramonti di cieli rosati, che si imprimono nel cuore, e anche ad occhi chiusi ti raggiungono in ogni dove.

    La meraviglia che insieme abbiamo guardato e

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