I piedi d'argilla
()
About this ebook
Related to I piedi d'argilla
Related ebooks
Ultimo di trentamila: Il romanzo di un eroe dello Stato Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl procuratore muore Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsThomas Mac Greine - La notte oscura dell'anima Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe Croix Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome ladro di notte Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDIsumanità Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsJosé K, torturato Rating: 3 out of 5 stars3/5Narciso Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLiriche esplicite Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl mistero di Virginia Hayley Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn cittadino al di sotto… di ogni sospetto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNègre Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl sette di cuori: Arsenio Lupin ladro gentiluomo 6 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTramonto a Caravaggio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa Crisalide e la Croce Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsUn mare di luppolo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAnger'n danger Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI racconti del Lago - Il giustiziere Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'assassino invisibile e altri racconti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTryte Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'urlo muto degli angeli Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsBlack Moon. Il gioco del vampiro Rating: 4 out of 5 stars4/5Gli uomini sono un problema Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRacconti brevi: Con illustrazioni dell’Autrice Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGeriatikiller Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa città degli inganni Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsOrovitz: Delitto al livello 4 blocco 5435 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl grande bang Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome uccidere la tua famiglia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl cacciatore di terroristi Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
General Fiction For You
Storia di una ninfa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTutti i racconti gialli e tutte le indagini di Padre Brown Rating: 3 out of 5 stars3/5Tutte le avventure dei corsari Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLotta fra titani Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa tomba e altri racconti dell'incubo Rating: 4 out of 5 stars4/5Come fare editing Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsViaggio al centro della terra Rating: 4 out of 5 stars4/5La luna e i falò Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAlla ricerca del tempo perduto Rating: 5 out of 5 stars5/5Il ritorno di Sherlock Holmes Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe undicimila verghe. Il manifesto dell'erotismo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe affinità elettive Rating: 4 out of 5 stars4/5Tutti i racconti, le poesie e «Gordon Pym» Rating: 4 out of 5 stars4/5Le più belle fiabe popolari italiane Rating: 5 out of 5 stars5/5Faust Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa metamorfosi e tutti i racconti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsFiabe Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsConfessioni di uno psicopatico Rating: 4 out of 5 stars4/5Il giardino segreto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'idiota Rating: 4 out of 5 stars4/5I fratelli Karamazov Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa biblioteca perduta dell'alchimista Rating: 3 out of 5 stars3/5L'isola misteriosa Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsConfessioni di un prof Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRacconti dell'età del jazz Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl maestro e Margherita Rating: 4 out of 5 stars4/5Leggende del mare ed altre storie Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTradizioni di famiglia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI capolavori Rating: 4 out of 5 stars4/5Il nome della rosa di Umberto Eco (Analisi del libro): Analisi completa e sintesi dettagliata del lavoro Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related categories
Reviews for I piedi d'argilla
0 ratings0 reviews
Book preview
I piedi d'argilla - Samuele Baracani
Prefazione
Miei cari quattro lettori, di cui due leggono queste mie sciocchezze in anteprima con la scusa di farmi da correttori di bozze e l’intento di leggere qualcosa, anche di scarsa qualità, finché è gratis, mi spiace deludere le vostre aspettative. Di certo vi aspettavate un libro meno serioso, senza tutti questi straordinari pasticci semi-apocalittici e distopici e almeno con uno di quei continui sforzi di ironia che non mi hanno reso famoso, come d’altra parte non lo ha fatto null’altro.
Quasi mi dispiace trasportarvi in un mondo di polvere e sangue che finge di non sapere di essere una fesseria come le precedenti; in fondo, però, avete voluto continuare leggere me e dunque ve lo siete
meritati.
Tuttavia desidero che sia chiaro che in alcun modo ho smesso di fare la corte all’unica signora che si degna per lo meno di fingere che le mie attenzioni le siano gradite, monna Ironia. Se non vedrete un sorriso beffardo profilarsi tra le orecchie di queste pagine è perché esse stesse lo sono.
Non me ne vogliano coloro che parlano sempre come se l’Apocalisse di San Giovanni apostolo fosse costantemente dietro l’angolo in agguato, insieme alle sue compagne di merende, le apocalissi di Pietro, di Adamo, di Abramo e di Elia e al libro di Enoch un po’ in disparte che si frega le mani.
Non me ne vogliano coloro che credono di vivere già ora dentro una distopia e vedono dietro ad ogni decisione politica un tentativo di portare l’uomo alla sua rovina o di ricrearlo secondo una nuova antropologia. So che i pericoli che gli uni e gli altri paventano sono reali e che le loro preoccupazioni sono ben motivate; semplicemente mi permetto di non credere a quelle profezie che ripetono ogni tre ore più cupe. Non che io sia uno di quegli inguaribili ottimisti che credono in un mondo senza ombre, dove le autorità fanno a gara di santità e i santi fanno a gara di autorità; anzi, vedo molte più ombre di quelle su cui quelli che si rigano il volto e cospargono il capo di cenere si concentrano, cercando di scurirle il più possibile. Ciò che mi distingue dai sopradetti profeti di sventura è la banale convinzione che non sia un mio compito esclusivo arginare l’ondata transumanista. Anzi, a dire il vero, vedo ogni giorno numerosi eroi che con le loro piccole armi, umiltà e buon senso, si assicurano che la diga regga; e ho riconosciuto in me l’eco irriducibile della solidità della mia natura umana, di cui una fra questi coraggiosi, Giulia Bovassi, è l’araldo. Se pure la diga dovesse cadere, quest’ultimo, che si trova in ogni uomo, non potrà essere soppresso e nulla sarà perduto per sempre.
Ora, avendo già tentato di non scontentare i signori di cui sopra usando un linguaggio pomposo simile al loro (che non mi accusino mai di essere un propagatore di neolingua postorwelliana), aggiungo che non debbono preoccuparsi riguardo alle loro predizioni. Se è vero che esistono infiniti universi, realtà e dimensioni parallele, sono più che certo che in uno di questi le loro profezie si sono realizzate. E dunque, se non vogliono attendere che le meraviglie della tecnica permettano loro di teletrasportarsi in un mondo dove possano in tutta coscienza dire ve l’avevo detto, leggano questa storia, che per l’appunto è ambientata in quel luogo.
Capitolo 1
Quattro uomini stavano appesi al quarantottesimo piano della Saber Tower, come mosche su un vetro attaccati alle loro iper-ventose, ma invisibili nei loro abiti scuri, nella notte senza stelle.
Le luci della città si perdevano più di cento metri al di sotto, poche e solitarie data l’ora tarda ed il quartiere altolocato.
Gab volse la testa verso i suoi uomini e questi gli risposero con un cenno di assenso dietro le loro maschere antigas. Il capitano del piccolo commando inspirò poderosamente come faceva sempre prima dell’azione. Il suo braccio si mosse in un rapido cerchio sul vetro e il diamante tagliò perfettamente una, due, tre volte. Con estrema rapidità afferrò il vetro appena tagliato, prima che cadesse all’interno e lo depositò attraverso il foro con estrema delicatezza.
Un altro cenno di assenso con i suoi compagni, poi si infilò dentro all’apertura con agilità da professionista. I tre rimasti fuori continuarono con quello che stavano facendo, tendendo dopo pochi istanti un cavo appena sotto il foro entro cui era penetrato il capitano. Il tutto con quella calma e quella abilità che rendono le cose veloci e pulite. Era la loro ventiduesima missione, dopotutto.
Passarono due minuti, centoventotto secondi per la precisione, poi Gab ricomparve, stringendo fra le braccia il bambino. Si lanciò nel vuoto. Il gancio magnetico funzionò, come sempre, attaccandosi all’imbracatura di di Gab. I suoi uomini incominciarono a calarlo lentamente, senza produrre alcun rumore.
Il bimbo iniziò a piangere e il