CoronaVirus CoViD-19 - Castigo o Guarigione: Follia ragionata degli Italiani
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L’Uomo sconvolto ritorna indietro nella sua “storia”, si ritrova tra un passato dimenticato e desiderato e un nemico pronto ad ucciderlo; ma Lui sa che questo è il tempo della malattia e della morte, dove un demone si nasconde come il mostro cattivo per levargli la Vita, dove la Vita raggiunge il giusto valore, perché Lui sopravvivendo vuole solo vivere felice. Adesso siamo pronti o no? Possiamo osare sperare o no? Possiamo Credere come dice Carmen o siamo alla Distruzione come afferma Carmelo? Si può morire di Coronavirus o per Coronavirus? Ma questo virus è la svolta a ogni cambiamento oppure è solo un castigo? Ci apre un nuovo mondo o ci fa rivedere come in un film un mondo del passato, ma un passato che non vogliamo questa volta ricordare?
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CoronaVirus CoViD-19 - Castigo o Guarigione - Carmelo Giuffrida
Sei un Demone o un Angelo? Tutti Ti chiamano CoVid-19!
Carmen Privitera
Sembra un sogno ciò che prima tutti chiamavano libertà di esistere. Una chiacchierata in un bar, una risata, un abbraccio, una stretta di mano diventano ora ricordi meravigliosi…
Grido al Cielo, come per guardare negli occhi questo virus:
Mostro
che cosa ci hai fatto? Ci stai uccidendo cercando di insegnarci cos’è la Vita.
È un prezzo troppo alto… Come Demone e come Angelo Ti mostri ma sei quel virus che ci ha resi tutti uguali, che ci ha fatto ricordare quanto e come siamo diventati…
Come Angelo ci hai fatto dimenticare l’onnipotenza, ci ha resi piccoli ed inutili nell’immensità dell’Universo… e come Demone ci tieni uniti e separati, e ci fai ricordare quanto è importante il Cuore…
Mostro Guaritore
ci insegni e ci spieghi perché dobbiamo ripartire tutti da un unico punto e principio chiamato Vita, ma ci porti alla morte …
Lo so che come Angelo ci hai ricordato il sapore di un bacio e di un abbraccio, insegnandoci che l’unico modo per essere felici è proteggere e coccolare questa nostra Vita…
Si, Virus hai cancellato l’odio portando la morte dovunque, hai allontanato la cattiveria dalla nostra anima, facendoci dimenticare l’egoismo, ci hai regalato il panico, il terrore, la paura e come bambini Ti abbiamo supplicato piangendo di fermarti, ma isolandoci ci hai ricordato l’immensità del nostro essere, ci hai resi uniti nell’Amore del Padre…
Così ora dopo ora, ci hai insegnato a pregare insieme, con una candela, con una canzone, affacciati al balcone e in un girotondo di colori chiamati casa, emozione dopo emozione ci hai regalato un'unica speranza: Salvarci
, e per questa io Ti supplico di fermarti…
Da oggi ci terrai sempre uniti, ma Ti prego hai raggiunto lo scopo, ora fermati, non uccidere più, Ti imploro fermati, fammi ritornare a sorridere, te lo giuro Ti perdono…
Te lo giuro non Ti dimenticherò mai e solo perdonando Te che imparerò a perdonare me stessa, Te lo giuro ora apprezzerò tutto della mia Vita…
Adesso vai via, vola oltre il mondo, oltre il mio mondo, mentre il Tuo ricordo sarà sempre dentro di me, allontanati Ti prego, solo se andrai via avrò la forza di ricominciare da zero, coccolata di tanto in tanto da un dolce sorriso chiamato Vita!
C:\Users\CARMEN\Desktop\disegno mano.jpgPremessa
Carmelo Giuffrida
Dopo una lunga e interminabile giornata di lavoro passata all’interno del mio Studio professionale, mi avviavo sulla via del ritorno a casa…
La distanza di 50 km. che stavo percorrendo per raggiungere la mia abitazione veniva smorzata da una chiacchierata con mia moglie e con la fidanzata di mio figlio che viaggiavano in auto con me.
La radio sospende la musica che ascoltavamo in sottofondo e una edizione straordinaria di News
introduce il discorso alla Nazione del Presidente del Consiglio.
Sembrava uno scherzo ma, ogni parola, da quel momento, era come un colpo di spada!
In auto, nessuno aveva il coraggio di esclamare una sola frase, di deglutire, di sospirare.
Fermai l’auto per ascoltare meglio e alzai il volume.
Il bollettino che se ne ricavava era simile, molto simile, a quello di una ipotetica Terza Guerra Mondiale
! Il nostro nemico, il nemico di ogni abitante del Pianeta Terra, si chiamava CORONAVIRUS COVID-19
.
Era chiaro che stava accadendo qualcosa di unico nella Storia della nostra Nazione, forse del Mondo, poiché mai si era arrivati a chiudere tutte le attività commerciali, professionali, scuole di ogni ordine e grado, Università, luoghi di culto. Addirittura, sospensione di matrimoni e … anche di funerali!
Una tacita dichiarazione di guerra contro un nemico invisibile cominciava ad essere combattuta.
Telefonai immediatamente ai miei figli che collaborano con me nella mia attività professionale e che, da buoni e laboriosi Colleghi, avevano preferito restare a dormire in Studio, per essere già operativi, il giorno dopo, di prima mattina:
Succede qualcosa di straordinario in Italia, sarà bene che rientrate subito a casa! Raccogliete tutti gli incartamenti, portate i vostri tablet e i computer dello Studio, probabilmente non lavoreremo più per qualche tempo. Da domani non si può più uscire da casa
!
Agghiacciante messaggio ma, data la serietà con cui dissi queste parole, nessuno dei miei figli ebbe il coraggio di ribattere ed eseguirono subito il mio ordine paterno e di Chief
dello Studio!
Iniziava la nostra prigionia
: reclusi in casa per effetto di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
La mattina seguente, dopo una notte insonne, trovai già sul web il decreto firmato in una Gazzetta Ufficiale Straordinaria: recitava in bella forma tutte le limitazioni a cui veniva sottoposto il Popolo Italiano.
Tra le tante cose che innovavano il mio modo di essere Docente
trovai una novità: chiusura delle Scuole di ogni Ordine e Grado e degli Atenei Universitari con sospensione delle lezioni frontali.
Da lì a poco, la mia Dirigente, mi avrebbe comunicato che avrei dovuto impartire lezioni a distanza e sfruttare innovative piattaforme online! L’Ateneo Universitario, invece, tramite la Segreteria del Master mi notificava la sospensione di ogni lezione…
Al 5° giorno di reclusione
, dopo aver modificato nettamente il modo di vivere, isolato da una realtà che non mi apparteneva ma accomunato a tutti gli Italiani che subivano quel momento storico nazionale, mi chiamò al telefono Carmen Privitera: donna che conoscevo solo per aver partecipato a un Convegno a sfondo storico da me organizzato anni prima.
Da questa spicciola alleanza telefonica, nasceva un’intesa: "facciamo un libro, descriviamo la pazzia degli italiani e la loro, e la nostra sofferenza davanti al pericolo del nemico CoronaVirus CoVid-19, descriviamo cosa succede in giro".
E poi mi domando Verità o romanzo?!
La mia risposta fu netta e precisa: Diciamo la Verità
, e poi penso che la Verità si nasconde sempre in mezzo a tante bugie
!
Iniziava così la stesura di questo manoscritto!
Carmelo Giuffrida
C:\Users\CARMEN\Desktop\SIGLA MARCHIO CREME\images (2).jpegPremessa di Carmen Privitera
DescriverVi il mio cuore, la mia anima, ciò che ho dentro non è semplice, sento il fuoco in una tempesta di pensieri e di emozioni che non so se potrà mai spiegare o arrivare al Vostro Cuore ma so che ogni parola cercherà di sanare prima le mie ferite o ciò che ha creato questa pandemia nella mia vita e poi con la poesia di un’anima spezzata cercherà di comunicare al mondo un pensiero d’amore.
Non voglio parlare di ciò che mi ha levato il Coronavirus ma solo di ciò che mi ha donato, che è superiore alle cose brutte che sono capitate in quest’ultimi tempi.
Sicuramente il dono più bello è stato un momento di riflessione, un momento di pausa che mi ha fatto riflettere sulla mia vita e su tutto ciò che la circondava, così in una reclusione forzata ho ordinato i documenti, i progetti, ho pensato a chi mi ha voluto bene, a chi ho voluto bene, a ciò che potevo perdere, ora so che la cosa più importante a questo mondo è la vita mia e
quella delle persone che amo, ora so che sono pronta a ricominciare più forte e anche se cadendo mi sono fatta male sono pronta ad asciugare le ferite e a combattere per riscattare ciò che è mio e che nessun mostro mi può levare, a riprendere la mia vita, così onorevole e meritevole.
È sciocco pensare che prima non sapessi il suo valore, perché ho sempre dato priorità ai sentimenti e a quelle cose che necessitavano una coscienza e uno spirito pensante, ma ora so, non solo con convinzione ma soprattutto con sicurezza, che non esiste niente al mondo se non il Cuore, e se ti ritrovi un cuore forte puoi spezzare qualunque macigno!
Mi sono sempre chiesta: il Cuore è prioritario o no
? Questo dubbio mi ha attanagliato la mente negli ultimi mesi, oggi comprendo in questo isolamento quanto valenza può avere un cuore pieno di amore in un mondo che ha dimenticato la coscienza e dà potere solo al vile denaro.
Con queste mie considerazioni sia banali, sia profonde avrò trasportato parte dei miei pensieri fuori da queste quattro mura, facendoVi sentire un pochino accanto a me.
Ora nelle pagine che seguiranno continuerò a fare osservazioni sulla Vita, sul Coronavirus e tra curiosità e conoscenza cercherò di approfondire ancora di più questo periodo di quarantena e di riflessione mondiale; metterò in evidenza il dolore, il lavoro, i sacrifici che la Scienza dona ogni giorno alla Storia, ma chissà se riuscirò a trascinarVi nel sentimento e oltre il sentimento, cercando di lasciare dentro di Voi la più grande fra le emozioni: la Carità
; si miei cari amici, il silenzio della quarantena mi ha regalato un modo di vivere più caritatevole ed umano, che io cercherò di riportare dignitosamente con la scrittura in questo manoscritto, sperando di riuscirci davvero, grazie di cuore.
Carmen Privitera
C:\Users\CARMEN\Desktop\SIGLA MARCHIO CREME\images (2).jpegPREFAZIONE
Prima di iniziare ed aprire quest’ulteriore sforzo letterario, dell’indefessa e religiosissima amica, Carmen Privitera e del Prof. Dr. Carmelo Giuffrida, noto ed affermato docente universitario di Scienze dell’esercizio fisico, mi corre l’obbligo di ringraziarLi per l’onore che mi viene concesso di vergare queste poche note introduttive.
Chi scrive è un penalista, esperto altresì in diritto militare, che, alla stregua dell’homo eiusdem condicionis ac professionis, per intendersi l’uomo della strada, osserva, chiaramente, preoccupato, il lento e inesorabile svolgersi dell’umana quotidiana tragedia del vivere, anzi sopravvivere.
È un dato di fatto che ciclicamente la natura, a fronte delle mirabili cose che ha creato Ns. Signore, si debba, gioco forza, ribellare all’essere maltrattata e vituperata gratuitamente da un essere vivente che si chiama uomo.
Da Gennaio 2020 ad oggi, per un ceppo virale di sconosciuta formazione e suo galoppante incedere, ormai molti paesi del globo sono stati toccati
dal cd. corona virus (tecnicamente Co.vi.d.-19).
Il Prof. Giuffrida ha, in un suo elaborato scientifico, precisato chiaramente come il virus possa interagire sia come causa unica o come concausa fino al decesso del paziente.
Così come fu nel 1630, raccontato mirabilmente dal Manzoni, nei Promessi Sposi
, la peste, morbo terribile e spietato, riuscì a mietere, nel suo cammino qualcosa come oltre un milione di morti (1.100.000 circa), oggi le cifre cominciano pericolosamente a crescere fra infetti, contagiati, asintomatici, casi gravi e decessi.
Vien legittimo chiedersi se tutto ciò sia o meno, per gli addetti ai lavori (parlo dei cattolici) un segno Divino, una sorta di castigo che Dio infligge all’Umanità per redimersi dal peccato.
A questo pensiero catastrofico potrebbe accostarsi l’Apocalisse di San Giovanni, che proviene da ἀποκάλυψις, apokálypsis, termine greco che significa rivelazione
, ultimo libro del Nuovo Testamento e della Bibbia che costituisce uno dei testi più difficili da interpretare.
Se così fosse, allora credo che sia arrivato il momento per tutti, indiscriminatamente, di sedersi, anzi inginocchiarsi, riflettere sui propri sbagli e